Film > The Truman Show
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Autore: Julietds    13/04/2015    0 recensioni
È come se la sua epifania dovesse ancora arrivare e Truman lo sa, ne è certo: essa si trova ai confini del mare.
Non sa cosa troverà, non sa nemmeno se arriverà mai a toccare un'altra sponda e, se succederà mai, quando.
Onde, fulmini, tuoni, pioggia… ma lui si regge.
Si regge e non intende mollare.
Non si molla la verità.
Non ora.
Non si molla la disperata fame di vivere e sapere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Truman Burbank
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You can't get any further away,
before you start coming back.
 

 


 


Corre Truman, si dà da fare come un matto su e giù per quella barca sudato com'è,  terrorizzato dal bordo di quel guscio di noce galleggiante.
Rivede suo padre che affoga in un milione di flashback monocromati ma vuole fuggire.


Fuggire da cosa?
Fuggire.


È come se la sua epifania dovesse ancora arrivare e Truman lo sa, ne è certo: essa si trova ai confini del mare.
Non sa cosa troverà, non sa nemmeno se arriverà mai a toccare un'altra sponda e, se succederà mai, quando.
Dove approderà?
Non ci sono coste sconosciute alla bugia.
La maschera è ovunque e copre tutto.
La maschera si chiama Christof ma questo, Truman, non lo sa.
Truman si sente solo come in una palla di cristallo di quelle natalizie.
Truman tocca solo neve finta, troppo fredda; pioggia grigia, troppo calda; sole
Truman non si era mai sentito pazzo, prima.
Non aveva mai pensato di poter scappare così lontano da tutto e da tutti, prima.
Ma ora è lì.
È lì e naviga.
È lì ed è terrorizzato.
La tempesta impazza, il vento quasi lo sbatte di sotto.
La barca si capovolge, l'acqua lo sovrasta, le urla si fanno più alte e confuse.
Onde, fulmini, tuoni, pioggia… ma lui si regge.
Si regge e non intende mollare.
Non si molla la verità.
Non ora.
Non si molla la disperata fame di vivere e sapere.


Sapere cosa c'è all'orizzonte?
Sapere cosa c'è all'orizzonte.


Rimonta sulla barca, sfinito riposa con la bocca asciutta e il sole che non è mai sembrato così caldo perché alla fine dei giochi sta tutto lì, è tutto un gioco di ombre.
Il sole non esiste.
Il caldo non esiste.
Truman stesso non esiste.
Di colpo, esiste solo un suono: il suono del legno contro il cartongesso.
Truman si sporge, gli occhi liquidi, gli arti tremanti.
Le sue paure erano tutte chiuse in una scatola, sino ad adesso.
Freme sulle scale.
Una voce.


Dio?
In un certo senso.



Mille domande affollano la sua mente e una sola risposta, una sopra tutte le altre, sopra ogni suo contrastante sentimento, le sovrasta.
Truman allunga la mano.
Sta fermo.
Si guarda una volta alle spalle.
Si gira.
Sorride.
Sorride e saluta, educato com'è Truman Burbank da sempre.
 

 
“Buongiorno… E caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!”

 
E si chiude la porta della recita alle spalle.





 
Per sempre,
lui crede.
   
 
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