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Autore: Kira Nikolaevic    14/04/2015    1 recensioni
ALCUNI FRAMMENTI DAL BRANO:
Nonostante il sangue continui a sgorgare dalle mie ferite -tagli larghi e profondi- continuo a mulinare la mia spada e la mia ascia.
Una canzone di morte riverbera lungo la mia lama ed aleggia nell’aria.
I miei nemici cadono in ginocchio sotto i colpi mortali delle mie armi.
Abbandono quel corpo ormai privo di vita alle mie spalle, pronto per abbattere altri e nuovi nemici.
Continuo a combattere.
So che presto morirò.
Ma il Valhalla mi aspetta.
Morirò con onore. In battaglia.
Anche io sarò ricordato allo stesso modo dalla mia famiglia, dalla mia gente.
Mi prepareranno un funerale degno di un guerriero morto in battaglia. Con onore.
Così come uno jarl*, verrò bruciato in una nave da battaglia. Con cibo, vestiti, armi. Avrò anche alcuni capi di bestiame, perché nel Valhalla mi possa rifocillare a dovere. Forse, sacrificheranno anche una schiava per me, perché mi possa servire nella mia vita nell’aldilà.
Attenzione! Non so come di preciso avvenissero i funerali dei morti in battaglia, si tratta solo di un’idea che mi sono fatta.
Spero vogliate leggere questa one-shot, e soprattutto, che vi abbia incuriosito.
Grazie, Kira :*
Genere: Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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deras död.
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Andando incontro
Alla morte
 


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Continuo a combattere.
Instancabile.
Invincibile.
Inarrestabile.
Nonostante il sangue continui a sgorgare dalle mie ferite -tagli larghi e profondi- continuo a mulinare la mia spada e la mia ascia.
Una canzone di morte riverbera lungo la mia lama ed aleggia nell’aria.
I miei nemici cadono in ginocchio sotto i colpi mortali delle mie armi.
Sento un colpo sul mio scudo.
Afferro la mia ascia e vibro il colpo, facendo spaccare l’elmo del mio nuovo avversario. L’ascia scende fino ai denti.
Un sorriso perversamente allegro e sadico mi si dipinge sul volto mentre mulino la spada, che taglia vestiti e carne come un coltello rovente nella neve.
Estraggo l’ascia dal cranio del nemico. È ricoperta di sangue e brandelli di cervello.
Abbandono quel corpo ormai privo di vita alle mie spalle, pronto per abbattere altri e nuovi nemici.
Continuo a combattere.
So che presto morirò.
Ma il Valhalla mi aspetta.
Morirò con onore. In battaglia. Con la spada e l’ascia tra le mani.
Sento il sangue schizzarmi ed imbrattarmi il volto, inzuppando anche la pelle di orso che ho sulla schiena e la mascella di lupo che ho sulla testa.
Continuo a combattere.
Levo l’ascia sulla mia testa.
Nei miei occhi brillano scintille di una collera furiosa e bellica.
Altro sangue si riversa addosso a me e nel terreno.
Oggi sarà un giorno di vittoria!
Ma sento che morirò. Presto.
Il Valhalla mi sta aspettando.
Il sangue continua a sgorgare sempre più copioso dalle mie ferite larghe e profonde.
Mi volto per guardarmi attorno e constatare lo stato della battaglia.
Sorrido.
Questo sarà un giorno vittorioso!
Cado in ginocchio.
Sento che la morte sta arrivando... continuo a sorridere.
Morirò con onore e gloria.
Stringo tra le mani la spada e l’ascia.
Eccolo!
Lo vedo.
Odino!
Odino mi accoglierà nel Valhalla.
Sono morto. E continuo a sorridere, perché sono morto con onore. Sono morto in battaglia.
Qualcuno raccoglie il mio corpo, o meglio, la mia anima.
Sono le Valchirie che mi scortano verso il Valhalla.
Sono solo un’ombra. Un’ombra sorridente.
Morto con onore. In battaglia.
Questa sera banchetterò nel Valhalla.
Alla presenza di Odino. Del grande Odino.
In compagnia dei valorosi guerrieri vichinghi, morti anche loro con onore. In battaglia.
Ricordati per la loro gloria ed il loro grande onore.
Anche io sarò ricordato allo stesso modo dalla mia famiglia, dalla mia gente.
Mi prepareranno un funerale degno di un guerriero morto in battaglia. Con onore.
Così come uno jarl*, verrò bruciato in una nave da battaglia. Con cibo, vestiti, armi. Avrò anche alcuni capi di bestiame, perché nel Valhalla mi possa rifocillare a dovere. Forse, sacrificheranno anche una schiava per me, perché mi possa servire nella mia vita nell’aldilà.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*jarl: capo vichingo, era visto come un conte.
 
 
ANGOLINO AUTRICE: Dunque, salve a tutti! Bene! Se siete arrivati fino a qui, vuol dire che siete sopravvissuti a quest’obbrobrio che ho scritto sotto dettatura dell’ispirazione... mi è venuto in mente il tutto mentre ascoltavo un paio di canzoni degli Amon Amarth, un gruppo epic metal. Se vi interessa, qui vi lascio i link: (https://www.youtube.com/watch?v=NGCwQxHf2GA&spfreload )
(https://www.youtube.com/watch?v=a23SLA1B2Bc ).
So che può sembrarne una traduzione, ma queste canzoni -soprattutto la prima nei link- mi hanno aiutata molto per scrivere questo pezzo. Le ho ascoltate tutto il tempo che ho scritto. Vi chiedo quindi, di non pensare che ciò che avete appena letto, non sia di mia invenzione. Anche perché, come avrete notato ho aggiunto cose che non ci sono assolutamente nel brano... come ad esempio, le sue “fantasie” circa il suo funerale. Attenzione! Non so come di preciso avvenissero i funerali dei morti in battaglia, si tratta solo di un’idea che mi sono fatta.
E... niente. Spero vi sia piaciuto questa one shot, nella quale ho voluto solo riportare, quelli che, secondo me, sarebbero stati i pensieri di un guerriero vichingo prima di morire in battaglia.
Vi chiederei cortesemente di farmi sapere che ne pensate e che impressione vi ha fatto, nonostante la “violenza”.
Grazie in anticipo, baci Kira :*
  
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