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Autore: _IcePotter    15/04/2015    2 recensioni
James è sempre stato convinto della politica "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore" eppure sa che Carlos è l'eccezione a tutto. Un semplice pomeriggio con i vecchi amici dei Big Time potrebbe risanare il suo cuore? Oppure lo squarcio nel suo cuore si aprirà fino a risucchiarlo?
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Dal testo:
-Ciao James.- aveva esalato, mentre la tensione nella stanza si faceva così densa da essere praticamente palpabile. Sembrava che il tempo si fosse fermato e che tutti stessero trattenendo il fiato, come se stesse per scoppiare una bomba.
-Carlos.- aveva detto pacatamente in risposta. Non aveva idea di come si sarebbe dovuto comportare. Da una parte sentiva di essere arrabbiato con lui, eppure non riusciva ad odiarlo come avrebbe dovuto. C’era qualcosa di male nell'odiare il fatto di non poter smettere di amare qualcuno?
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Spin-off della mia fanfiction 'Only Three Days'
[Jarlos, Slash][Accenni Kogan][OS, 2500 parole, completa]
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Carlos, James, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Better in Time
Il freddo di Febbraio era pungente anche nella caotica Los Angeles. James si era stretto nello stretto cappotto nero che indossava, stringendo i denti nella speranza di riscaldarsi. Il bar dove i quattro ex membri dei Big Time Rush avevano scelto di incontrarsi era un luogo tranquillo e abbastanza riservato, che poco si adattava al caos del quartiere dove si trovava. Era posizionato alla fine di una stradina poco affollata, dove la gente camminava frettolosa per via del tempo. Il moro si era diretto subito all’interno del locale e, una volta dentro, si era concesso qualche istante per riscuotersi dal torpore e per osservare il luogo dove si trovava: era un locale non troppo ampio, di forma quadrata che conteneva a stento una decina di tavoli in legno chiaro e sedie in tinta. Nella parete più lontana da lui si intravedeva il bancone dove una donna sulla cinquantina era impegnata a lucidare alcuni bicchieri. Le pareti erano di un chiaro color pastello, interamente ricoperte da dischi in vinile e poster di vecchi cantanti. Tra i più nuovi aveva riconosciuto i blink-182 e qualche altra band, ma non vi aveva prestato poi molta attenzione. Aveva individuato subito il tavolo che Logan aveva fatto riservare per loro e si era seduto nel primo posto libero che aveva trovato, accorgendosi di essere il primo ad arrivare. Aveva iniziato a tamburellare a tempo le dita sul tavolo e aveva abbandonato la testa contro lo schienale della sedia. Era passato più di un anno da quando la band si era sciolta e ognuno aveva proseguito per la propria strada. Certo, di tanto in tanto continuavano a sentirsi, specialmente Kendall e Logan che avevano intrapreso una relazione, ma ovviamente non si vedevano poi molto spesso. Per certi versi, si era detto mentre osservava Kendall e Logan entrare nel locale mentre ridevano e si guardavano innamorati, riparati dalla pioggia che aveva iniziato a cadere soltanto dal cappotto del moro, forse era meglio così. Lontano dagli occhi lontano dal cuore, no?
-Ciao James!- aveva esclamato il moro avvicinandosi e avvolgendolo in un abbraccio. Il locale a quell’ora era praticamente deserto, quindi nessuno aveva prestato attenzione a loro. Il più alto aveva ricambiato l’abbraccio, sorridendogli. Era da tanto che non lo vedeva, mentre lui e il biondo si erano visti soltanto una quindicina di giorni prima durante un concerto di quest’ultimo. Dopo che si furono staccati era stato il turno di Kendall di abbracciarlo. Il trio poi si era seduto in attesa di Carlos. Carlos, cavoli. Gli si stringeva il cuore soltanto al pensiero. Non sapeva –e soprattutto non voleva sapere- quando aveva iniziato a pensare al latino in quel modo. Semplicemente era successo e lui si era visto ad assistere passivamente a quella che sarebbe stata la sua rovina. Poi un giorno, uno degli ultimi giorni che le band aveva passato insieme, gli aveva rivelato quello che sentiva perché era un macigno enorme che gli gravava sul petto o una morsa al centro dei polmoni che stringeva forte e praticamente gli impediva di respirare. E dopo qualche secondo di stupore il più basso aveva sganciato la bomba: si sposava. Lui non aveva retto alla pressione e per qualche mese era fuggito in Messico, con i soldi che la serie tv gli aveva dato, per cercare di dimenticare tutto. Eppure non era servito a nulla. Nonostante tutto continuava a vedere il suo viso ovunque e la sua mente non sembrava voler fare altro che ricordargli la possibilità che aveva sprecato. Tipico cliché da telenovela.
Aveva appena fatto in tempo ad elaborare quel pensiero che il ragazzo si era materializzato davanti a lui e tutti i suoi sentimenti erano tornati d’improvviso. Indossava una camicia a scacchi blu e bianchi sotto il giubbotto azzurro e un paio di jeans neri stretti che gli fasciavano le gambe non eccessivamente lunghe. Il cuore aveva iniziato a battere velocemente ed improvvisamente si era fatto pesante come un macigno. Non avrebbe retto a quel pomeriggio, ne era sicuro. E a quanto pareva non aveva superato affatto quella storia, ma proprio per nulla. Cavoli.
-Ciao Carlos!- aveva esclamato Logan sorridendo come un bambino il giorno di Natale e beccandosi un’occhiata innamorata da parte di Kendall. Avrebbe voluto essere come loro. Innamorato e corrisposto, senza nessuna preoccupazione a parte quella di rendere felice l’altro. Ovviamente sapeva che nemmeno la relazione dei suoi amici era tutta rose e fiori, specialmente per via della lontananza, eppure non riusciva a fare a meno di invidiarli.
Dopo che anche il biondo e il latino si erano abbracciati, quest’ultimo lo aveva osservato per qualche minuto con le pupille dilatate.
-Ciao James.- aveva esalato, mentre la tensione nella stanza si faceva così densa da essere praticamente palpabile. Sembrava che il tempo si fosse fermato e che tutti stessero trattenendo il fiato, come se stesse per scoppiare una bomba.
-Carlos.- aveva detto pacatamente in risposta. Non aveva idea di come si sarebbe dovuto comportare. Da una parte sentiva di essere arrabbiato con lui, eppure non riusciva ad odiarlo come avrebbe dovuto. C’era qualcosa di male nell’odiare il fatto di non poter smettere di amare qualcuno? Diamine, non erano affatto da lui questi pensieri contorti. Eppure non riusciva di fare come una ragazzina, valutando tutti i “Se” e i “Ma” di una situazione che, a quanto pareva, per l’altro era stata accantonata. Il pensiero gli aveva fatto contrarre lo stomaco in una strana morsa. –Bene, ordiniamo?- aveva chiesto, ormai con l’unico desiderio di far passare quell’incontro il più velocemente possibile e poi di correre a casa per guardare un film strappalacrime sepolto sotto centinaia di strati di coperte, al diavolo le apparenze.
***
Nonostante tutto il pomeriggio era andato abbastanza bene. Avevano chiacchierato in maniera piuttosto tranquilla mentre sorseggiavano della cioccolata calda. Avevano parlato di tutto, a partire dal viaggio di James fino alla relazione di Kendall e Logan. A tutti e quattro sembrava di essere ritornati ai vecchi tempi, quando ridevano e scherzavano come se fossero fratelli. Avevano ritrovato una strana affinità che sembrava persa e nonostante ci fossero ancora dei momenti di imbarazzo, venivano subito superati. Avevano parlato di come le loro vite erano proseguite dopo i Big Time Rush. Il moro non riusciva a fare a meno di rabbuiarsi ogni volta che si parlava di Alexa. Era geloso, dannatamente geloso del fatto che lei potesse avere Carlos al contrario suo. Avrebbe voluto essere lui la prima persona che il latino vedeva al mattino, quella con cui scambiava mille baci durante l’arco della giornata e con la quale litigare per piccolezze. Avrebbe voluto essere la persona che l’avrebbe consolato quando era triste, la sua spalla su cui piangere, la persona a cui rivolgere occhiate innamorate senza un motivo apparente. Eppure, si era detto sospirando, non poteva. Era arrivato troppo tardi, non era riuscito a rendersi conto di quello che provava per l’altro fino a quando non l’aveva irrimediabilmente perso. Come aveva fatto a finire in una telenovela argentina senza accorgersene?
-Uhm in realtà non mi fermo molto…- aveva detto con tono triste Kendall, mentre Logan gli afferrava la mano da sotto il tavolo e la stringeva forte. –Domani devo ripartire.- Il suo ragazzo aveva cercato di sorridere, con risultati abbastanza discreti. Avevano subito iniziato a spostare la conversazione su altri punti, parlando dell’enorme appartamento che Logan aveva acquistato. James c’era stato soltanto una volta, ma doveva ammettere che il moro aveva avuto proprio buon gusto nell’arredarlo.
Proprio verso la fine della rimpatriata quest’ultimo lo aveva preso da parte, sotto le occhiate stupite degli altri due che però, molto educatamente, avevano finto di non accorgersi di nulla e si erano messi a chiacchierare come se nulla fosse.
-Che succede?- aveva chiesto sorpreso il più alto. Lui e Logan erano sempre stati migliori amici, ma non avevano lo stesso rapporto di lui e Carlos o del più basso e Kendall. Certo, si era detto amaramente, perché tra le due coppie non era mai stata soltanto amicizia.
-Carlos.- aveva detto l’altro e questo era bastato a far capire al più alto che il biondo doveva aver raccontato tutto al suo ragazzo. Eppure in quel momento tutta la sua rabbia, nonostante non c’entrasse nulla, si era diretta verso Logan. Non sapeva spiegarsi nemmeno lui il perché in realtà… forse perché lui poteva essere felice con il ragazzo che amava, forse perché lui aveva avuto le palle di prendersi quello che voleva, forse perché per farlo aveva lottato con le unghie e con i denti. O magari perché era l’unico lì in quel momento disposto ad ascoltarlo senza dargli del matto. Non sopportava tutta quella situazione quando era da solo, ma che qualcuno stesse a rinfacciargli tutto quello che si era perso –come se non se ne rendesse conto da solo- superava ogni limite. Aveva capito la lezione, adesso voleva soltanto essere lasciato in pace fino a che la ferita non si fosse cicatrizzata. Non serviva che uno dei suoi amici gli facesse la paternale, spargendo seppur inavvertitamente del sale sulla ferita. Grazie ma no, se lo sarebbe risparmiato più che volentieri. E allora aveva fatto quello che faceva sempre in quei casi, quando il risentimento era troppo e lui non era più in grado di tenersi tutto dentro: era esploso.
-Che cosa faresti tu al posto mio?- aveva chiesto con tono duro, quasi con una punta di cattiveria, al più basso. –Cosa faresti se amassi Kendall più della tua stessa vita e lui non ricambiasse ciò che provi nei suoi confronti?- aveva concluso. Lo sguardo di Logan si era perso ad osservare il biondo che rideva per una battuta stupida di Carlos, per poi lasciarsi andare ad un sorriso amaro.
-Se io fossi innamorato di Kendall e lui invece non mi amasse credo che continuerei ad aspettarlo e a sperare che un giorno si accorgesse di me.- aveva sospirato infine, con tono innamorato. James riusciva a capire quanto si amassero, eccome se lo capiva. –Buona fortuna amico.- gli aveva detto dandogli una pacca sulla spalla, per poi afferrare il biondo per un gomito e trascinarlo fuori dal locale mentre salutava frettolosamente il latino. Bene, erano soli. Il tanto agognato momento della verità era arrivato.
-Mi dispiace.- aveva asserito il più basso, in evidente imbarazzo, prima che lui potesse iniziare a parlare.
-Anche a me.- aveva risposto semplicemente James. Sentiva che il cuore gli si stava lentamente sgretolando e lui si sentiva mancare il respiro, mentre le lacrime gli stavano pungendo per uscire. Non avrebbe pianto davanti a lui, non si sarebbe abbassato fino a questo punto.
-Forse ti amo- aveva esalato l’altro, guardandolo finalmente negli occhi. Quegli occhi castano profondissimo che negli ultimi giorni gli avevano impedito di dormire tranquillamente nonostante la presenza di Alexa al suo fianco. Quegli occhi che quando faceva parte della band lo avevano tenuto sveglio per ore, portandolo a riflettere sull’amore nelle sue diverse sfaccettature. Non era mai riuscito a spiegarselo, tutto quello che gli facevano quegli occhi. Lo mandavano semplicemente fuori di testa, gli rendevano impossibile formulare una frase senza diventare rosso fino all’inverosimile. Era questo che si provava quando si era innamorati? E allora cosa lo legava ad Alexa? Non riusciva proprio a rispondersi e la cosa lo infastidiva tremendamente.
-Io non voglio un forse, Carlos.- era stata la risposta, pronunciata con tono duro, dal più alto. –Un forse non mi va bene, non più. Sono stanco di perdere il sonno dietro a questa storia. Sì o no, amami o lasciami andare. La scelta è tua, soltanto tua. Ma non voglio sentire un altro “Forse” uscire dalla tua bocca, no. Questi forse del cazzo non vanno mai bene. Sono soltanto parole al vento, se ci aggiungi un forse alla fine. Forse sì, forse no. Basta adesso. Mi hai stufato. Sono stato dietro ai tuoi giochetti per troppo tempo. E non dirmi che sei felice con lei, Carlos, so che non è vero perché ti conosco come le mie tasche. Se fosse così di sicuro non saresti qui adesso. Se invece mi sono soltanto immaginato tutto corri pure tra le sue braccia, andrò avanti. Ma non puoi sognarti nemmeno di lasciarmi in sospeso, non dopo più di un anno. Ci ho provato davvero a scordarti, ma questa tua non presa di posizione del cazzo me lo impedisce. Adesso voglio una risposta e né tu né io ci muoveremo da qui prima che tu me l’abbia data.- aveva pronunciato quelle parole con foga, ma al contempo utilizzando un tono calmo e senza mai riprendere fiato. E il latino l’aveva capito che il tempo era scaduto e che il momento si andava avvicinando. Doveva compiere quella scelta che probabilmente avrebbe cambiato la sua vita per sempre. James o Alexa? Passione o Sicurezza? La testa gli stava a dir poco esplodendo. Prima di uscire aveva litigato con sua moglie, non ricordava neppure per quale assurdo motivo. L’unico pensiero coerente –e forse neppure troppo- che la sua mente riusciva ad elaborare in quei giorni era James.
-Oh… io non lo so, d’accordo? In questi ultimi tempi non so più niente! So soltanto che non riesco a dormire senza che il tuo viso mi appaia in mente, che non riesco a pensare a quando stavamo sempre insieme e io stavo bene, bene davvero, che non riesco a fare a meno di pensare a come sarebbe baciarti e restare con te per il resto della mia vita, non riesco a non chiedermi perché penso a queste cose, ma la cosa mi fa diventare pazzo e che non riesco a fare a meno di chiedermi cosa sarebbe successo se…- non aveva avuto il tempo di finire la frase che un paio di labbra morbide erano saettate sulle sue. Erano strani i loro sapori mescolati, erano strane le loro mani che si esploravano vicendevolmente, cercando di imprimere in modo indelebile nella memoria quello che stavano vivendo. James era convinto che quella fosse la peggior dichiarazione nella storia delle peggiori dichiarazioni, -e ricordava ancora fin troppo bene di quella fan che cercando di fargliene una era svenuta sotto il suo naso- ma quella le batteva di sicuro tutto.
Dopo qualche secondo si erano staccati per poi guardarsi, facendo scontrare le loro iridi così diverse eppure così uguali, in un dialogo silenzioso dove erano raccolti tutti i loro “Scusa” e i loro “Mi dispiace.” Poi si erano lanciati in un bacio questa volta più appassionato, che aveva coinvolto denti, lingua e bocca. Poi erano rimasti fronte contro fronte, semplicemente osservandosi con il fiato corto e un piccolo sorriso ad illuminare i loro visi. Non si erano accorti della proprietaria del caffè che li osservava sorridendo o del fatto che ormai fuori avesse ricominciato a piovere e chissà quando sarebbero potuto uscire da lì. Tutto quello che importava in quel momento erano loro due e quel sentimento che a poco a poco avrebbero avuto bisogno di scoprire, al diavolo il resto.
Ci sarebbe stato tempo per le parole, per i gesti, per tutto. Non tutto era ancora perduto, potevano ancora rimediare. Sarebbero stati migliori. Sarebbero stati migliori nel tempo. 


N.d.A. (Non datele ascolto!)
Buonasera a tutti! Alice vi parla mentre dovrebbe essere a fare i suoi compiti algebra, ma details! Allora, lo spin-off Jarlos, non so da quanto tempo ne parlo... che orrore che è xD No, davvero, se Only Three Days in qualche modo mi convinceva questa cosa mi fa proprio schifo. Vi prometto che mi farò perdonare con una mini-long dove i Kogan devono convincere i Jarlos ad uscire finalmente insieme e... e dovrei tenere la bocca chiusa sui miei futuri ed oscuri progetti. Ormai amen, questa è andata. Quindi, giusto per spoilerarvi qualcosina, vi dico che ho in mentre tre AU Kogan a capitoli -una delle quali sarà la famosa Kogan/Jarlos- e ho anche trovato una lista con venticinque prompt bellissimi, la maggior parte dei quali AU, per delle OS/long e io ho deciso di utilizzarli per i Kogan. Quindi venticinque OS/long Kogan O.o Diciamo che sono ambiziosa, ecco xD Per il resto nulla, i miei progetti sono ancora segreti segretissimi u.u *nasconde le carte con i progetti dietro la schiena*
Ringrazio tanto tutte le meravigliose persone che mi sostengono e dedico questa storia a DarkDream, che l'ha attesa tanto e non mi hai mai fatto mancare una recensione. Ti voglio bene, grazia mille! <3
Adesso vado, ciao a tutti!
Baci,
Ice :)
PS: Con questo mio scritto non intendo dare una rappresentazione veritiera dei personaggi, i BTR appartengono unicamente a loro stessi e probabilmente non passano tutto il loro tempo a rotolarsi tra le lenzuola e il mio conto in banca mi dice che non ci guadagno nulla a scrivere queste cose. Enjoy!
   
 
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