Film > La sposa cadavere
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Autore: Marti5    16/04/2015    3 recensioni
"Emily strinse il buquet per l'ultima volta, mentre volgeva lo sguardo dai due innamorati ed attraversava la navata."
((FanFiction basata sul personaggio di Emily, ovvero la sposa cadavere, probabilmente uno dei personaggi più belli mai nati dalla matita di Tim Burton.
Dedicato a chi hanno rubato un sogno, ma non ha smesso di sognare.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Barkis Bittern, Emily, Victor Van Dort, Victoria Everglot
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                            "Con questa mano io dissiperò i tuoi affanni
                                                                             il tuo calice non sarà mai vuoto, perché io sarò il tuo vino.
                                                                             Con questa candela illuminerò il tuo cammino nella tenebre
                                                                             Con questo anello, io ti chiedo di essere Mia."



La nebbia sottile invadeva completamente il suolo del camposanto, accerchiando le lapidi in un'abbraccio gelido, ma curiosamente gentile e delicato. Il velo che le ricopriva le spalle magre e nude a poco serviva contro l'aria fredda della notte inoltrata, ma Emily si stirnse maggiormente nel tessuto leggero nella speranza di scaldarsi. 
L'unico pensiero che affollava in quel momento la sua mente e le donava calore era il bel volto del suo amato. L'avvenente figura del forestiero era impressa a fuoco nel cuo cuore, e la giovane si sciolse in uno spensierato sorriso. Il suo Lord sarebbe giunto presto a prenderla, ormai era questione di attimi. Le aveva sussurrato all'orecchio il luogo e l'ora dell'appuntamento, e l'aveva stretta tra le sue braccia con dolcezza, convincendola che quella sarebbe stata la scelta migliore per poter vivere insieme, felici. 
Emily aveva dubitato, per un istante. Si era domandata se fosse riuscita ad allontanarsi per sempre dalla sua famiglia, da quel paese sulla collina le cui strade aveva percorso correndo, insieme alle sue piccole amiche. Dove aveva sognato l'amore, e dove era riuscita a trovarlo in quegli occhi grigi che la osservavano come se fosse la creatura più perfetta esistente sulla terra.
Voltare le spalle alla sua vita, rubare nella sua stessa casa per assicurarsi una vita altrove, l'aveva scossa solo per un attimo. Ma ammirando quello sguardo e baciando quelle labbra sottili, si era convinta, ed aveva asserito timidamente col capo, mentre lo osservava allontanarsi con la promessa di rincontrarlo quella notte stessa.
Lisciò il corsetto cosparso di pizzo dell'abito di sua madre, che fasciava il suo corpo prospero e la rendeva più bella che mai, sotto la luce pallida della luna. La lunga gonna copriva le gambe lunghe, e lo strascico ora macchiato leggermente di terra era finemente decorato. Emily osservava quasi con ansia quell'abito da sposa, sperando che il suo amato la trovasse ancora bella, avvolta in quel fascio di stoffe delicate.
Quando scorse una sagoma scura stagliarsi all'ingresso del cimitero, la giovane sorrise raggiante e s'alzò, restando comunque sotto l'antico e immenso albero al centro del campo santo. Posò una mano contro la corteccia ruvida, e rimase in trepida attesa mentre scorgeva la figura del suo uomo avanzare verso di lei e farsi sempre più nitida.
Mostrava un portamento elegante e signorile, lo stesso che tanto l'aveva colpita quando lo aveva incontrato per la prima volta. Nonostante avesse il volto celato dal cappuccio del mantello, Emily poté scorgere il profilo longilineo del suo lungo naso e il suo mento volitivo. Accarezzò con una mano i proprio capelli bruni lasciati sciolti, portandola poi a sfiorare le clavicole. Era nervosa e felice, inquieta e raggiante al tempo stesso. 
Fu quando lui la sovrastò con la sua altezza, che la ragazza poté finalmente scorgere i suoi occhi. Ma ora non c'era più l'amore che credeva di avervi trovato quel pomeriggio. Ora c'era solo gelo, e indiffirente follia nel suo sguardo. La osservava con supponenza, e il primo istinto della giovane fu quello di domandare quale problema ci fosse ad offuscare la sua tranquillità. Ma prima che dalle labbra dipinte di rosso potesse sorgere una sola parola, un dolore fitto e lancinante al costato le spezzò il fiato in gola. Abbassò un istante lo sguardo, notando il baluginio della lama conficcata nel suo busto. Il sangue scuro cominciò a scorrere inesorabile, e mentre le lacrime giungevano a turbare la bellezza eterea di Emily, una muta domanda si palesò dalle sue labbra: 'Perché'.
Lo sguardo crudele di Lord Barkis la trapassò come se fosse fatta d'aria, e accostò le labbra al suo orecchio, esattamente come aveva fatto non più di qualche ora prima. Ma ora la sua voce risultava viscida, e infima, e bugiarda.
"Mi dispiace, tesoro. Non siamo fatti per stare insieme."
La lasciò cadere, mentre si piegava bramoso a recuperare il sacchetto di perle e gioielli che Emily aveva preso dalla sua stessa casa. Lo sguardo di lei andava annebbiandosi, il dolore diventata intorpidimento, e mentre diceva addio alla sua vita piangendo lacrime amare, maledì l'uomo che le aveva strappato l'amore, e il sogno di una felicità ormai persa.


Emily sbatté le lunghe ciglia assorta, mentre osservava Victor e Victoria stringersi l'uno all'altra, finalmente insieme. La giovane strinse tra le dita ossute il bouquet ormai appassito, sorridendo mesta a quella visione di bellezza che aveva sfiorato appena, e aveva dovuto lasciare andare.
Lei non avrebbe rubato quel sogno. Lei, che lo aveva desiderato più di ogni altra cosa al mondo, e che aveva sofferto per un amore falso e meschino. Barkis le aveva strappato quella gioia, e lei non voleva avere nulla a che spartire con quell'essere, che aveva finalmente trovato la giusta punizione per i suoi peccati.
Emily strinse il bouquet per l'ultima volta, mentre volgeva lo sguardo dai due innamorati ed attraversava la navata. Il portone spalancato della chiesa lasciava entrare i raggi di una luna piena più lucente che mai. La giovane lanciò i fiori alle sue spalle, consegnando il suo sogno tra le mani di Victoria. Lasciò che la sua memoria vivesse in lei, in quel viso roseo e pulsante di vita che una volta anche lei aveva posseduto. Lasciò che il giuramento di Victor potesse consacrarsi alla donna cui davvero apparteneva. 
Si sporse in avanti, uscendo dalla costruzione. Non c'era ombra di foschia, il vento della notte aveva lasciato scoperto ogni lembo di terra e cielo. Emily chiuse gli occhi. Un sospiro profondo, ed ogni suo affanno trovò ristoro nel battito d'ali di mille farfalle, innalzate contro quella luna che sempre aveva vegliato su di lei, dal momento della sua morte alla sua ritrovata pace. 
   
 
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