Jecht si sistemò la bandana che aveva in testa meglio che poteva dopodiché
lanciò un’occhiata ai due compagni di viaggio, Braska, l’evocatore del gruppo,
era comodamente seduto sotto un albero, era immobile e sembrava che fosse
immerso nei suoi pensieri.
Auron invece era in piedi e giocherellava con la sua spada, formava dei piccoli
solchi sul terreno forse per scaricare un po’ la tensione.
Jecht sorrise, sperava che quel sorriso avrebbe potuto cacciare via dalla sua
mente tutti i brutti pensieri che l’avevano affollata negli ultimi giorni; il
loro pellegrinaggio era iniziato da pochi giorni eppure Jecht si era già pentito
di aver accettato di diventare guardiano di Braska. Come poteva lui aiutarlo
veramente? Non era certo espero in combattimenti come Auron e non sapeva nulla
di quel mondo che non era il suo!!
Si mise seduto e appoggiò la testa su una grossa quercia, avrebbe davvero voluto
tornare a casa sua dalla sua famiglia, da sua moglie e dal suo piccolo Tidus..
chissà se stava ancora piangendo. Scosse la testa, sicuramente non avrebbe
pianto per lui.
Ora si trovava in un altro mondo e doveva affrontare problemi che non erano
suoi, Sin, gli evocatori, i guardiani, a dire il vero non è che avesse capito
proprio tutto quello che gli avevano spiegato Auron e Braska però aveva cercato
di auto convincersi che se avesse portato a termine quella missione forse
sarebbe riuscito a tornare a casa sua.
“Kilika è ancora molto lontana” protestò Auron appoggiando la sua lunga spada a
terra
“Lo so Auron” gli rispose Braska aprendo gli occhi “ma non avere fretta, ne
abbiamo di tempo”
Auron lanciò un’occhiata a Jecht e si chiese come mai Braska lo avesse voluto
come suo guardiano.
Sicuramente aveva il fisico da guardiano ma il resto era piuttosto scadente…
prima di tutto sembrava non aver mai impugnato una spada in vita sua e poi non
sapeva assolutamente nulla di Spira..
Possibile che fossero le tossine di Sin?
Quello strano tipo diceva di venire da Zanarkand.. ma era assurdo! Zanarkand era
stata distrutta mille anni fa con la comparsa del temibile Sin!
Braska aveva detto di credergli, ma come poteva credere che quel ragazzo venisse
da un posto dove nessuno metteva più piede da un sacco di tempo? Zanarkand era
una città fantasma e lo sarebbe rimasta fino alla scomparsa di Sin.. cosa che
sembrava impossibile.
Anche se Braska fosse riuscito a terminare il suo viaggio e a sconfiggere Sin
questo suo gesto sarebbe servito a ben poco perché nel giro di dieci anni, con
la fine del bonacciale, il ritorno di Sin sarebbe inevitabile e la morte di
Braska sarebbe stata vana.
Era giusta la fine che gli evocatori doveva fare? Non c’era un altro modo?
“Rimettiamoci in cammino” disse Braska alzandosi in piedi e destando i suoi due
guardiani dai loro pensieri “Come mi ha ricordato Auron, la strada è lunga e tu
Jecht hai tante cose da vedere”