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Autore: Kurokage    17/04/2015    0 recensioni
[Storia in fase di revisione | Sarà interrotta per un lungo periodo]
[Bloody Kiss]«Vorrei che la mia vita cambiasse. Solo un poco.»
Yuki Katokashi è una donna di ventun anni con una vita monotona. Lavoro normale, vita normale, vita sentimentale al di sotto del normale ed una gran voglia di staccarsi da quel capo che la corteggia.
Mandata a chiedere la vendita di una casa, Yuki scoprirà che qualcuno, lassù, l'ha ascoltata ed ha in serbo un po' di cosette per lei.
Cosa fare quando l'amore ti coglie (quasi) a prima vista?
Cosa fare quando, quell'amore è il tuo opposto?
Cosa fare quando, lui, si rivelerà essere...
«Vorrei che la mia vita cambiasse. Solo un poco.»
Ne sei sicura, Yuki?
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-:-:- Fanfiction Ispirata dal Manga Bloody Kiss di Furumiya Kazuko. La storia avviene dopo la fine del manga.
Questa storia riguarda un'ipotetica relazione tra un nuovo personaggio (Yuki Katokashi) ed Alsh.
Ci tengo a dire che, la suddetta, non è un continuo del manga, e quindi di non prenderla per oro colato(?).
Il titolo "Io.. non ho una sposa", è una citazione presa dal manga e detta da Alsh. -:-:-
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6.5 - Titolo
Capitolo 6.5 - It's too long
Omake (Alsh's Point of View)

Vagavo avanti e indietro per la stanza che avevo adibito a pensatoio.
Rimuginavo sedendomi su varie cose, divano, pavimento, sedie, letto...
Il pensiero di quella ragazza - il fatto che non fosse Yuki - mi aveva totalmente mandato in pappa i neuroni.
O meglio, quello che le avevo fatto.
Come diavolo mi era saltato in mente di morderla?!
Beh, la risposta a questa domanda era abbastanza semplice: Niente.
Istinto puro.
Che mi era costato un mal di testa incessante, crampi allo stomaco, convulsioni, e nausea costante per almeno due giorni.
Che gran bel istinto di mer-
«Alsh?» fece una voce da un piano sopra di me.
Kiyo mi stava evidentemente cercando.

Andai di sopra e sentii un bussare deciso.
Mi avvicinai ed aprii la porta, sbarrando gli occhi a ciò che mi si mostrò davanti.
Sentii tante cose dentro di me, in un profondo che non riuscivo a raggiungere.
Era principalmente felicità, seguita da paura, idiozia ed istinto.
Ecco, l'ultima parte mi preoccupava e non poco.
 
«P-Prego», le disse la mia voce tremolante.
Lei mi fissò, ed entrò, dritta al sodo.
Kiyo, vedendola, scoppiò a piangere.
Fra la confusione e l'isterismo, le parole uscirono dalla mia bocca senza nemmeno averle pensate.
«...Sono stato io.» Il silenzio calò su tutta la stanza e  tutti gli occhi si puntarono su di me.
Silenziosamente mi girai e mi diressi lentamente verso la stanza che avevo riservato a "Yuriko",
«Seguitemi. Vi porto dalla vostra amica.».

Nel silenzio, mille pensieri m'invadevano la testa mentre i nostri passi scandivano il tempo.
Nonostante sapessi che non c'entravo nulla, non riuscivo a credere di quanto il fatto che fosse qui mi rendesse felice, di quanto - nello stesso momento-  mi sentissi terribilmente amareggiato.
E vigliaccio.
E felice.
Lei si fermò di botto, e così feci anch'io.
Nel silenzio, parole non dette formavano frasi a cui, colpevole, non davo risposta.
 «...Perché?»
Quella parola.
Quella domanda.
Avrei preferito mille altre cose a quella domanda.
«...Perché ...vi ho costretto ad un circolo vizioso di cui non avevate chiesto di far parte.»
Silenziosamente, la condussi alla stanza dove avevo sistemato la signorina Yuriko, osservandola, notando i cambiamenti delle sue espressioni sul suo volto: sorpresa, paura, rabbia ed istinto omicida.
"Possibile che... con un solo gesto sia riuscito a procurarle così tante emozioni?"

Ero compiaciuto ed allo stesso tempo terrorizzato da me stesso.
Ecco perché, alla prima occasione, me la svignai di soppiatto.
Uscito dalla stanza, tirai un sospiro di sollievo, dirigendomi verso il roseto per riacquistare tutta la calma di cui aveva bisogno.



Grazie alla signorina Kiyo ed al signorino Kuroboshi le rose sbocciavano in maniera impeccabile, sopratutto quando le gocce di rugiada cadevano leggiadre sui petali fino a diventare simil-diamante e contribuire allo splendore della rosa stessa.
Molte volte mi ero fermato a creare elogi su esse, ma ormai la mia concentrazione era totalmente incentrata sulla stessa persona che ora mi stava odiando.
Passai le dita fra i petali di una rosa splendidamente rossa e pronunciai un sospiro malinconico.
«È il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha reso la tua rosa così importante»

«Si-Signorino Kuroboshi! Mi avete spaventato!»
«Sai cosa vuol dire?»
«Che... Che cosa, vuol dire cosa?»
«Più passi tempo con una cosa o più sprechi tempo per quella cosa, più quella cosa diventa importante»
Dopo quella piccola frase, Kuroboshi si prese e se ne andò, lasciandomi con un'espressione sorpresa e stralunata in volto.

Osservavo tranquillo il cielo al tramonto.
L'azzurro stanco del cielo andava fondendosi col viola delle nuvole,  creando uno spettacolo senza precedenti.
Nella mia lunga vita avevo imparato che persino le cose eterne, col corso del tempo, cambiavano.
Esattamente come me.
Rimasi a fissare il tramonto finché lo scenario non cambiò; andai in cucina e con mio dispiacere (o forse piacere?) scoprii che la signorina Kiyo aveva già preparato la cena.
Velocemente, mangiai i panini oltremodo squisiti e me ne andai nella stanzetta adibita a biblioteca, presi l'Amleto di Shakespeare e mi sedetti su una poltroncina comoda e con segni di evidente e ripetuto uso.
«Chissà quante pagine hai sentito sfogliare, eh?» chiesi retoricamente alla poltroncina, stranamente affettuoso, coccolando un bracciolo.
Aprii il libro e mi immersi nella lettura; quando alzai la testa era già l'una di notte passata.
Essendo famoso il proverbio "non c'è due senza tre", andai in cucina a farmi un ottimo tè alla rosa.
Un leggero rumore di passi, però, mi fece fermare, ed un odore di ciliegia mi fece voltare.
«Volete del tè, signorina Katokashi?»
Yuki accettò di buon grado, dato l'elevato tasso di sonnolenza, e dopo un breve periodo di silenzio, incominciò a pormi domande a cui, semplicemente non risposi.
Lei, al mio silenzio, avanzò nel discorso con le sue tesi e le sue opinioni: tutte cose a cui il mio istinto diceva "sì" solo per accontentala.
Anche nella più piena sonnolenza, dovevo ammettere che il suo cervello lavorava bene.
La sua discussione mi ispirò tenerezza, infondo, ero molto più vecchio di lei, e lei era decisamente molto più fragile di me.
Non riuscii per nulla a trattenere uno sguardo di dolcezza, e per ogni tesi o idea che diceva, un leggero sorriso si faceva via via più largo sulle mie labbra.
Alla fine, arrendendosi alla stanchezza, liquidò me e la discussione con un semplice "buona notte".
«Le auguro i più incantevoli sogni, signorina Katokashi» "sogni dove io non ho il permesso di entrare".
Yuki prese una bottiglia d'acqua e tornò nella sua stanza.
Solo, rimasi ancora un po' in cucina.
L'odore di ciliegia della signorina Yuki aleggiava nella stanza, prova tangibile del suo passaggio.
Con quell'odore in circolo, il thè aveva ormai perso tutto il suo sapore.

Dopo aver messo la teiera e le tazze da lavare, non riuscivo a smettere di riflettere .
L'odore di ciliegia selvatica, era come un ferro infuocato che mi marchiava la gola. Ma era anche la più efficacie delle carezze.
Come ossessionato, il mio istinto premeva per prendere il sopravvento.
No. Non avrei mai fatto del male a Yuki.
Fissai  fuori dalla finestra.
Per Yuki e per la signorina Yuriko la notte sarebbe stata un gioco di ragazzi, ma per me la notte sarebbe stata lunga.
Molto lunga.






/*Note d'Autore*/
Finalmente,  anche questo capitolo è giunto al termine.
Ci vorrà un po' di tempo perché parta a scrivere il capitolo 7, ma lo scriverò.
Al momento, sto progettando una nuova storia su Barajou no Kiss - Il bacio della Vergine delle Rose, ma se non ho tempo per questa figuriamoci per una nuova storia vAv
Ma le righe devo buttarle giù, sennò mi dimentico xD
Tornando al capitolo,  mi dispiace  che sia così... corto ed a mio parere vuoto, ma mi è venuto meglio di  quanto immaginassi.
Per ora, vi saluto fino al prossimo capitolo sperando che sia il più presto possibile.
Baci,
ღ Kurokage
   
 
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