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Autore: iaki46    17/04/2015    1 recensioni
Yuno e Yukkii non possono sopportare l'idea di separarsi, così decidono di passare i loro ultimi momenti insieme ed aspettare la fine.
"Non posso pensare a tutti quei giorni in cui tu mi hai amata, quei giorni in cui io a scuola, seduto dietro di te, non sapevo nemmeno il tuo nome. E anche dopo, quando la vita mi ha obbligato a riconoscerti come persona su questo mondo, a causa di quel gioco mortale, anche allora, quando passavamo le giornate insieme!
Volevo davvero che tu te ne andassi dalla mia vita, e Dio, Dio quanto vorrei non aver sprecato quegli anni e quei giorni.
E ora, quando l'unica cosa che vorrei fare è stare qui con te per sempre, vivere normalmente senza più lasciarti andare, sarà il destino che ci separerà, facendoci finire con questo Mondo.
...
Ancora una volta non potevo aiutarla, non ero in grado di salvarla, l'unica cosa che potevo fare era andarmene con lei, e l'avrei fatto".
Dedicata al ragazzo che amo, qui come Kurama97
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~Dead end.

~Amore mio grande, amore mio ci credi
vinceremo contro tutto e resteremo in piedi
e resterò al tuo fianco fino a che vorrai
ti difenderò da tutto,
non temere mai!~


“Yuno.. così tra pochi giorni finirà tutto?”
“Si Yukkii, questa sarà la dead end.. non c'è modo di evitarla”
“Hai paura?”
“No, sono con te Yukkii; non ho paura. Qualsiasi cosa accada rimarremo sempre insieme. A me va bene così” disse sorridendomi.
Era uno dei suoi sorrisi dolci, pieni d'amore, di quelli che facevano battere all'impazzata il mio cuore.
Mi chiesi come tutto ciò potesse essere accaduto. Come io avessi potuto innamorarmi e, come se non bastasse, innamorarmi proprio di una stalker psicopatica pluriomicida. E a come lei avesse potuto innamorarsi di me.

L'attirai a me cingendole la vita con il braccio e posai le mie labbra sulle sue. Decisi che non m'importava.
Questi sarebbero stati i nostri ultimi momenti insieme e non avrei sprecato più nemmeno un istante con lei.
Quanto tempo avevo passato in sua compagnia fingendo interesse solo per convenienza? Quanto la mia viltà aveva approfittato della sua forza e del suo amore? Troppo, ne ero conscio.
L'avevo trattata come un oggetto senza mai preoccuparmi di lei e del suo stato. Aveva detto che le bastava passare del tempo con me e non le importava se fingevo.
Aveva mentito.
Quanto potevo essere stupido?
Avevo preferito credere a quella che per me sarebbe stata una bella bugia, piuttosto che immergermi nella dura realtà.
Non avevo mai pensato alle conseguenze. Io sarei diventato un dio, dopo averla uccisa. Lei me lo avrebbe permesso ed io non avrei esitato, poiché non conoscevo l'amore o una così estrema compassione.
Il fulcro del mio mondo ero io.

Poi capii. Compresi il suo amore, gli omicidi, le cose sbagliate che lei progettava, le trappole, che lei preparava solo per proteggere me.
Conosceva solo quel modo per farlo e a lei non poteva sembrare che perfetto, visto che in quella prospettiva io sarei sempre rimasto vivo.
Questo mi fece cambiare, mi fece innamorare.
Mi fece venir voglia di proteggerla ed aiutarla.
E così sono riuscito a cambiare Yuno, a farle comprendere altri sentimenti nel mondo, a farle ritrovare se stessa, insieme a me.

“Yukkii, mi ascolti?”
“Oh, scusa Yuno. Sto bene, non preoccuparti, Ero solo immerso nei miei pensieri”.
“Non hai un bell'aspetto, sicuro di non sentirti male?”.

La sua voce, la sua voce troppo gentile...

Una lacrima, due, tre.
Il respiro che inizia in modo impercettibile ad aumentare di frequenza, fino a diventare pesante e quasi corporeo.
La mia piccola Yuno ora è preoccupata e mi chiama.
Non voglio farla preoccupare, ma non riesco a fermarmi. Non posso accettare tutto questo.
Insistentemente, ma gentilmente, mi sprona a rivelarle i miei problemi.
Respiro profondamente.
Ora sono calmo.
“Sai Yuno, non mi è mai importato di te”.
Questa frase potrebbe farle male, per questo, prima che fraintenda, continuo lasciandola ad ascoltare pazientemente.
“Non ti ho mai amata e non mi sarebbe mai importato di doverti uccidere. Ho sempre pensato solo a me stesso, a come ti avrei usato per rimanere in vita, e a come sarei poi divenuto un Dio, uccidendoti. In fondo mi sarebbe bastato sporcarmi le mani una sola volta, raccontandomi le solite scuse come: 'è per il bene del resto del Mondo, una vita non è nulla, in confronto a miliardi di esse' e tutto sarebbe finito. A me sarebbe bastato, il gioco si sarebbe concluso e io sarei rimasto in vita per una breve eternità”.
A questo punto la sento fremere, sbigottita e ferita.
Non sa che fare, forse è di nuovo in bilico fra le sue due personalità: da una parte vorrebbe sicuramente consolarmi, visto che, seppur nolente, non riesco a fermare le lacrime; dall'altra, vorrebbe sicuramente colpirmi per ovvi motivi.
Singhiozzando riprendo fiato.
“Non avevo mai pensato di poter amare. L'idea d'essere ricambiato, poi! Tra tutte, addirittura una pazza assassina, non l'avevo nemmeno mai creduta un'opzione possibile. Eppure siamo qui, no, Yuno?..”
Ormai le lacrime scendono copiose dal mio viso come l'acqua dalla sorgente, e non ne vogliono proprio sapere di fermarsi.
“Eppure io mi sono innamorato.
Yuno, io ora mi pento di tutto! Non ti ho mai protetta, coccolata, non ti sono mai stato accanto! Tu mi avevi detto che ti sarebbe andato bene se io avessi finto d'amarti, che a te importava solo passare del tempo con me! E io l'ho fatto, Yuno! Capisci?! Io ti ho solo usata, ho preferito credere a quella tua bugia, io sapevo che lo era, ma da codardo com'ero ho preferito credere a quella che per me sarebbe stata una conveniente menzogna, piuttosto che immergermi in una crudele e sanguinosa realtà.
Oh, io non posso pensarci. Non posso pensare a tutti quei giorni in cui tu mi hai amata, quei giorni in cui io a scuola, seduto dietro di te, non sapevo nemmeno il tuo nome. E anche dopo, quando la vita mi ha obbligato a riconoscerti come persona su questo mondo, a causa di quel gioco mortale, anche allora, quando passavamo le giornate insieme!
Io avevo paura di te, volevo solo che mi proteggessi e mi salvassi uccidendo gli altri e poi te stessa, per egoismo, ma non ho mai capito tutto l'amore che si celasse dietro a quel terribile sacrificio.
Tutte le volte in cui mi baciavi, ti dichiaravi a me, mi volevi, io non provavo niente! Volevo davvero che tu te ne andassi dalla mia vita, e Dio, Dio quanto vorrei non aver sprecato quegli anni e quei giorni.
Quanto vorrei essermi aperto prima a te, all'amore, averti aiutato con tutti i tuoi problemi, quando i tuoi genitori ti maltrattavano, ma tu mettevi sempre davanti i miei rispetto ai tuoi, più gravi, problemi.
E ora, dopo tutto questo tempo, quando l'unica cosa che vorrei fare è stare qui con te per sempre, vivere normalmente senza più lasciarti andare, sarà il destino che ci separerà, facendoci finire con questo Mondo.
Non riesco a perdonarmi tutto questo, non posso accettare di separarmi da te, non posso accettare di morire ora, senza riuscire a salvarti come tu hai fatto con me.
Amore mio, io ora so di amarti, so di poter morire felice, se tu deciderai di diventare il Dio di questo mondo. Ti prego, accetta la mia morte, voglio proteggerti, Yuno. Come te.. a costo della vita.
Perchè, dandoti la possibilità di vivere felice, riuscirei in parte a riscattare le mie colpe precedenti”.

“Smettila. Quasi mi fai ridere, Yukkii”.
“Eh.. Y-yuno?..”
“Non potrò mai accettare la tua morte, proprio perché io ho deciso di proteggerti a costo della mia vita; perché io ti amo e non posso permetterlo. Yukkii, non potremo mai essere felici l'uno senza l'altra. Per questo rimarremo insieme... fino alla fine. Perchè.. è questa l'unica soluzione e, se non possiamo sopravvivere insieme, l'unica cosa che ci rimane è morire insieme”.
“Yuno..”
“Ti amo anche io, Yukkii.. ti prego, però.. ora non sprechiamo più nemmeno un istante”.
“Si, Yuno!”

Quella sera, tutto fu diverso.
Si era già fermata a dormire a casa mia, aveva già cucinato per me e cose simili, ma, per quanto i gesti potessero essere gli stessi, lei ci metteva più passione ed io, dal canto mio, li recepivo in maniera totalmente differente.
Non riuscivo a smettere di guardarla: serena e felice che gustava la sua deliziosa cenetta con me. Ogni volta che mi soffermavo a guardarla, il cuore riusciva a battermi ancora più forte della volta precedente, soprattutto se pensavo che ero stato io a permetterle di essere felice, ma che valeva anche il contrario. Era da pazzi, ma riusciva a rendermi ubriaco di felicità il fatto d'esser finalmente felice con lei.

Dormimmo insieme.
Lei non dovette insistere come le volte precedenti, ero io che l'attiravo sempre vicino al mio corpo cingendole la vita con il braccio. Ovviamente a Yuno andava bene. Non voleva più fare sesso con me, tutto era diventato più profondo rispetto a qualche tempo fa. Nemmeno io volevo: non mi sarebbe sembrato giusto, chiederglielo dopo così poco tempo, ma alla fine, il desiderio di unire i nostri corpi e le nostre anime ci persuase e noi cedemmo. Facemmo l'amore per non so quanto tempo, il mio imbarazzo era sparito, sapevo che lei mi amava così com'ero e lo stesso valeva per lei.
Poi rimanemmo abbracciati per ore, lei era raggomitolata nel mio abbraccio, non facemmo altro che godere del nostro amore, scherzare e baciarci, divertendoci a dichiarare più volte ancora i nostri sentimenti.
Il sonno colse prima lei e io la seguii dopo poco, cullato dal ritmo dei suoi respiri e dalla fragranza delicata della sua pelle, che mi faceva letteralmente impazzire.

Ci svegliammo tardissimo, ma non ci alzammo, rimanemmo a crogiolarci al calduccio, finché lei non mi scaraventò con la sua dolce forza bruta giù dal letto.
Sbuffai stando al gioco e lei mi si buttò a fianco, baciandomi dolcemente sulle labbra.
“Vado a prepararti il pranzo dormiglione”
“Mmm” assentii accarezzandole i capelli.

Mi guardai attorno e mi abituai alla pallida luce che filtrava attraverso le tendine sempre chiuse.
Era tutto così perfetto ieri sera. Mi ero dimenticato di tutto: della fine del mondo, della nostra prossima morte, dei rimpianti, degli errori.. tutto era svanito mentre ero così in intimità con lei. Però la felicità dura sempre poco e, infatti, com'era venuta improvvisamente, nello stesso modo era scomparsa.
Perchè le tendine erano sempre tirate? Per proteggere dai nostri occhi l'immagine del Mondo pieno di 'buchi neri' che lo risucchiavano, lo distruggevano e lo facevano, rapidamente, cadere a pezzi.
Era l'unico modo per cercare di ricreare in quella casa un'atmosfera normale, come a farci credere che quello non sarebbe stato uno dei nostri ultimi giorni, ma solo uno dei tanti.
Anche questa volta preferivamo credere a una menzogna, piuttosto che disperarci nella realtà.
Ma è poi così sbagliato, voler passare -visto che la vita non è possibile- almeno qualche giorno felicemente con la persona che si ama?
È così sbagliato raccontarsi una piccola bugia per essere felici?
Non credo che lo sia, ma è probabilmente inutile. Infatti, non sto forse io rattristandomi lo stesso e, sicuramente, non vivendo spensierato come avrei sempre fatto?
Assolutamente si.

Un rumore forte e strano, eppure familiare, mi riscuote da questi pensieri.
“Yuno?!”
Attendo.
“Yuno?..”
Nessuna risposta.
“YUNO!” grido lanciandomi giù dalle scale.
Mi affaccio con prudenza e preoccupazione alla soglia della cucina, mentre tutto il pavimento trema. Tutto quello che vedo è uno di quei buchi neri che si sta risucchiando tutto quello presente in quella stanza.
Il grido mi muore in gola, arretro e cado sulle ginocchia.
“Y..uno..”

“Yukkii? Che ci fai per terra?” la sua voce inconfondibile proviene dalle mie spalle.
“Yuno! Dove?..”
“Ero andata in bagno. Che peccato, tutte le buone pietanze che ti stavo preparando, ora non ci sono più” disse lei, veramente insoddisfatta.
Senza riuscire a resistere mi scagliai contro di lei e la chiusi mettendola con le spalle al muro.
“Ma che stai dicendo? Ti rendi conto che avresti potuto morire, essere risucchiata?! Che avresti potuto andare v-via da me? Ti rendi conto di quanto mi abbia fatto preoccupare?!”.
Quasi non mi sono accorsi che avevano iniziato a scendermi dagli occhi alcune lacrime, ma sicuramente capii appieno quando io l'amassi e lei fosse ormai indispensabile per me.
Mi accasciai interamente sul suo corpo, portandoci a contatto, mentre la stringevo forte nel mio abbraccio e le accarezzavo i capelli.
Ero così felice che fosse viva, ancora mia... se fosse morta poi io avrei dovuto diventare un Dio e vivere senza di lei per l'eternità. No, piuttosto mi sarei buttato nell'oblio subito dopo, non sarebbe valsa la pensa di vivere ancora.
“Ti amo anche io, Yukkii” mormorò nel tepore del momento.

Fu lei, dopo pochi secondi, a dar voce alle preoccupazioni che condividevamo:
“È passato così poco tempo... speravo di avere almeno un paio di giorni...”
Non replicai verbalmente ed il discorso cadde lì, ma in risposta la strinsi ancora di più.
“Andiamo in camera?” le chiesi poi.
“Va bene”.
Quando fece per staccarsi però la sollevai e la portai in braccio come una bambina, fino a quando la poggiai delicatamente sul letto.
Ci avvolgemmo insieme nelle coperte, sempre abbracciati, godendo per l'ultimo giorno della nostra sola presenza.
Per quanto qualcuno avrebbe potuto annoiarsi, noi passammo davvero tutto il pomeriggio così, stringendoci e baciandoci. Facemmo nuovamente l'amore, nemmeno me ne resi conto.
Sembrerà strano, ma era l'unico modo per esserci ancora più vicini, essere una cosa sola e donarci totalmente all'altro.

Ormai era sera e la casa era dissolta da almeno altri quattro buchi neri.
Iniziai ad avere davvero paura quando sentii che avevano circondato le quattro pareti della stanza e le stavano sgretolando.
Ancora una volta non potevo aiutarla, non ero in grado di salvarla, l'unica cosa che potevo fare era andarmene con lei, e l'avrei fatto.
“Yukkii, stai tremando. Non devi fare finta di essere forte.. tutti hanno paura della morte...”
Stavo per rispondere, quando lei, singhiozzando, proseguì:
“Anche io, Yukkii... ho tanta paura...”
Da lei non me lo sarei mai aspettato, ma da una parte ne sono felice. Questo vuol dire che è davvero diventata più umana e non ha più una doppia personalità.
“Stai tranquilla, andrà tutto bene. Ci sono io, no?” dico sorridendole, anche se non ne sono tanto sicuro.
“Perchè noi staremo insieme...” inizio io
“..Ora nella vita, e dopo nella morte” concludiamo insieme.
Ormai siamo completamente circondati dai vortici neri, sento che ci stanno per prendere e che se cercassi di muovermi minimamente verrei risucchiato.
Con le lacrime agli occhi ci baciamo, mentre per l'ultima volta, ci diciamo “Ti amo”.

>Giuro che mai più ti lascerò da solo
so che abbiamo fatti tanti errori in questo tempo
so che alla fine ti ho fatto male e che delle volte non sono stato nulla se non un rompipalle,
ma è altrettanto vero che io ti amo più di qualsiasi altra cosa,
che io per te ho fatto di tutto,
tutto quello che potevo e delle volte anche ciò che non potevo..
Ho litigato con il momento intero e ci sono andato contro per te,
per questo amore
ti prego di rimanere con me..
io ti giuro che dovunque andrai io andrò,
se tu starai male io starò lì al tuo fianco,
se combatterai io combatterò,
se cadrai a terra io ti rialzerò,
se tu soffrirai io asciugherò le tue lacrime baciandoti
quegli occhi bellissimi che tanto mi fanno tremare il cuore
e infine se tu morirai io morirò con te,
ma devi sapere che io non sono ancora pronto ad andarmene così...
questo momento è ancora nostro.<




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Angolino dell'autrice
Sulla storia non c'è molto da dire: spero vi sia piaciuta e che vogliate farmi sapere cosa ne pensate.
La citazione 'Insieme ora nella vita, e dopo nella morte' è del manga di RomeoxJuliet, e la fine che ho pensato per i personaggi è un po' come la fine della prima stagione di Sword Art Online: quando Kirito e Asuna si baciano e poi si dissolvono.
Grazie per aver letto :)


Angolo della dedica:
Kurama97, so che stai leggendo.
Questa storia è tutta tua, come la citazione che ho usato (tanto non mi plagi u.u)
Beh.. è passato un anno, ricordi?
17/04/2014
17/04/2015
Koishiteru .. <3

  
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