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Autore: Jenny Ramone    17/04/2015    5 recensioni
STORIA SOSPESA.
U.S.A, anni Sessanta.
Infuria la guerra nel Sud-Est asiatico,contemporaneamente alle proteste giovanili e il movimento Hippy.
Delilah è una ragazza ribelle e pacifista che combatte per i diritti civili, David è un giovane uomo molto "inquadrato", proviene da una famiglia della middle-class benestante con alle spalle una lunga tradizione militare, basata sul senso del dovere e l'amore per la patria.
I loro destini si incroceranno, in quegli anni unici, drammaticamente divisi tra gli U.S.A e il Vietnam.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Il Novecento
Capitoli:
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“Del, è arrivata una lettera per te! Esci dal bagno, è David che ti ha scritto!”-Marylou bussò alla porta,sventolando la lettera tra le mani.
“Si arrivo tra un minuto!”-fu la risposta dall’interno.
Delilah  se stava seduta sul cesso, in mano teneva un test di gravidanza e aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Ricontrollò il risultato del test, sospirò affranta, si mise a posto il vestito e uscì dal bagno.
“Cos’è quella faccia da funerale?”-rise Marylou”cominciavo a preoccuparmi che fossi caduta nello scarico!”.
Finì appena di pronunciare la frase che lo sguardo le cadde sul test di gravidanza che Delilah aveva in mano.
Lo afferrò,fissandolo,ricadde su un cuscino di vimini per terra e esclamò: “O mio Dio!”-scandendo ogni parola.
“Sembra che presto diventerai zia”-sorrise Delilah…si vedeva però che in realtà era sull’orlo delle lacrime e il suo era solo un sorriso disperato.
“Adesso cosa facciamo? Ci mancava un bimbo a completare questa confortante situazione!”.
“Lo terrò.
Lo porteremo con noi, in attesa che David torni.
Questo povero bambino chissà quando conoscerà suo padre…sempre che David torni dal Vietnam…”-Delilah guardò l’amica, malinconica.
Quest’ultima le porse la lettera e Delilah cominciò a leggerla: man mano che andava avanti la sua indignazione cresceva.
“Lou guarda qui! E’ contento di aver ucciso un uomo! Ma come si può essere così, come dire…?”
“Così ehm…idioti?...”-suggerì l’amica.
“Ecco, si, non mi veniva il termine! Insomma, io amo David! Però è proprio idiota quando si comporta così, dovrebbe vergognarsi!
E pensare che adesso sono anche incinta di suo figlio! Non è possibile che non si sia ancora ravveduto! Mi fa salire una rabbia che non ne hai idea!”
Mi verrebbe voglia di lasciarlo al suo destino…”.
Delilah stringeva tra le mani la lettera, spiegazzando la carta.
In un lampo tirò fuori dalla propria borsa una penna e un foglio e cominciò a scrivere la risposta a David, frenetica:

Caro David,
sono felice di sentirti amore!
Questa è la prima lettera che ci scambiamo e ho paura che sarà la prima di una lunga serie…
Come stai?
Ti prego, dimmi che hai fatto anche qualcosa di più civile che andare ad uccidere esseri umani!
Come fai a scrivermelo con tanta leggerezza?
Insomma, capisco che il tuo ego sia felice di aver compiuto finalmente un omicidio però potresti anche evitare di fornirmi tutti i dettagli!
Un giorno te ne pentirai, te lo dico io…
Comunque cambiamo argomento, ho una bella notizia per te: sono incinta!
L’ho appena scoperto: sono un po’ spaventata, dovrò occuparmi di nostro figlio da sola, per fortuna che c’è Marylou che non mi abbandonerà.
Sei felice? Quando tornerai avremo una famiglia tutta nostra!
Comincio a convincermi che forse la guerra finirà presto davvero, in un modo o nell’altro…
Ci sono tante cose che vorrei dirti, vorrei che tu potessi partecipare alla vita di nostro figlio quando nascerà… quindi vedi di non correre rischi ok?
Adesso hai molte responsabilità.
Io e Marylou ci spostiamo di giorno in giorno, in autostop, nascoste sui treni merci, a piedi…un po’ come capita.
Ci stiamo divertendo molto però, presto andremo al concerto dei Beatles!
Non vedo l’ora!
Ti prometto che d’ora in poi starò più attenta a non affaticarmi, per non rischiare di far correre rischi a nostro figlio.
Aspetto il tuo ritorno con ansia,ti prego stai anche tu il più attento possibile e non fare l’eroe!
Questa guerra non porta benefici a nessuno.
Scrivimi presto!
Ti amo tanto!
Delilah
PS: Marylou ti manda a dire che sei un idiota perché sei andato in guerra e a volte lo penso anche io, lo sai, ma ti vogliamo bene lo stesso
”.

La ragazza imbustò la lettera e poi osservò l’amica.
“Allora, cosa mi guardi così? La parte dove gli dai dell’idiota è stata un tocco di classe!”
Le due prepararono i bagagli e uscirono per strada, cercando un altro passaggio per la California.
 *********
“Soldato Mitchell, l’ho convocata qui per comunicarle che dato il suo gesto coraggioso, dato che lei è stato disposto a rischiare la vita per portare in salvo il suo compagno e ha affrontato valorosamente il nemico, ho deciso di proporre un avanzamento di grado straordinario  per lei ai miei superiori.
Se accetteranno, cosa molto probabile dati i suoi requisiti, lei diventerà il Tenente David Mitchell.
Cosa ne dice? E’ soddisfatto?”-il suo comandante lo osservava tutto impettito, aspettandosi ovviamente una risposta affermativa.
David si mise sull’attenti e rispose prontamente:”Signorsì, certo Signore!”.
In quel momento ne era felice, era ben lontano dall’immaginare cosa gli avrebbe riservato molto tempo dopo quella nuova responsabilità…
 ***********
Delilah e Marylou questa volta erano state caricate da una famigliola che si dirigeva verso Ovest in vacanza per scappare dalla realtà cittadina.
Non avendo dovuto iniziare chissà quali conversazioni, visto che i due bambini della coppia facevano già abbastanza casino da soli, le due ragazze si misero a parlare tra loro, raccontandosi meglio cosa le aveva portate a diventare hippie e come avevano vissuto prima di conoscersi.
Incominciò Delilah:”Io non ho molto da raccontarti… sono cresciuta in una famiglia medio borghese abbastanza tradizionalista, simile a quella da cui proviene David.
Però ho sempre cercato di distinguermi in qualche modo dagli altri, da come la pensava la mia famiglia, ascoltando musica, disegnando, vestendomi in modo originale e non abbassandomi mai a chi voleva decidere per la mia vita.
Sognavo di viaggiare, di conoscere il resto degli U.S.A come stiamo facendo noi adesso già da molto tempo, non avevo alcuna intenzione di rimanere tutta la vita chiusa in casa come fa mia madre.
Poi sono cresciuta e negli ultimi tempi… beh, è scoppiata la guerra: a quel punto non ho più potuto accettare che i miei la appoggiassero e mi sono pian piano distaccata da loro, diventando hippie e mettendo da parte più denaro possibile per quando sarei stata maggiorenne e me ne sarei andata.
Finalmente quel giorno è arrivato, ho preso la mia roba e ho chiarito a mia madre che non avevo alcuna intenzione di rimanere a vivere in quel modo.
Il resto lo sai già direi…-Del sorrise e continuò-adesso parlami di te, non mi hai mai raccontato nulla”.
Marylou annuì:”Beata te Del, almeno hai avuto una famiglia! Non voglio in nessun modo dirti che ti dovresti riavvicinare a loro, il tuo ragionamento è giusto e se fossi stata in te molto probabilmente mi sarei comportata anche io in modo simile.
La mia storia è un po’ diversa, diciamo che non sono stata così fortunata.
Mia madre è morta quando ero molto piccola e io sono rimasta con mio padre che però alla morte di mia madre è rimasto sconvolto dal dolore e non si è più ripreso.
Ha cominciato a bere per non dover affrontare la sua perdita, successivamente ha perso il lavoro e ci siamo ritrovati per strada.
Non avevamo più nulla.
Mio padre diventò un vagabondo e un alcolista, divenne violento, mi picchiava e mi costringeva a seguirlo nei suoi spostamenti in lungo e in largo per l’America, principalmente chiedevamo le elemosina e mi usava per fare pietà alla gente: ci davano più soldi se vedevano una bambina sola e ridotta male come me.
Spesso compivo anche piccoli furti per tirare avanti e se non portavo qualche soldo giù botte.
Con gli anni man mano che ci spostavamo io cercavo di trovarmi qualche lavoretto per brevi periodi e aumentavo un po’ i nostri guadagni… poi però un paio di anni fa mi sono veramente stufata, mio padre era tornato nel motel dove stavamo ubriaco come sempre e aveva preteso che gli consegnassi tutti i soldi che avevo messo da parte per me negli anni.
Abbiamo litigato violentemente e alla fine io me ne sono andata via, da sola.
Da quel momento non ho più avuto sue notizie e non mi interessa nemmeno cercarlo.
Ho vagabondato per un po’ senza una meta precisa e ho conosciuto diverse persone che si opponevano alla guerra: ho approfondito le idee pacifiste e ho deciso di aderire.
Perfortuna ho incontrato Steve, è un ragazzo meraviglioso e mi ha dato tutto l’amore che non ho mai avuto …”-Marylou fissò per un attimo la sua amica.
“Oh tesoro, mi dispiace moltissimo! Non avevo idea che avessi passato vicende così dolorose.
Non ti preoccupare adesso ci sono io e non ti abbandonerò.
Dobbiamo solo pensare a divertirci e lasciarci il passato alle spalle, pensa che bello quando potremo portare questo bimbo con noi in viaggio!”-sorrise, persuasiva.
Marylou si sistemò i capelli e osservò i bambini della coppia che giocavano accanto a loro.
Sembravano davvero felici, così innocenti e ingenui: era assolutamente sicura che il bimbo di Delilah avrebbe portato tanta gioia nelle loro vite e adesso che aveva ricevuto quella bella notizia, non vedeva l’ora di poter stringere il suo “nipotino” tra le braccia.

ANGOLO AUTRICE:
Ciao! :)
C’è ancora qualcuno che segue questa storia? xD Lo so che la aggiorno sempre più di rado ma credetemi, l’Università mi sta uccidendo.
Ci tengo comunque a precisare che non ho abbandonato Efp, ne questa ne le altre storie e appena ho un briciolo di tempo corro a scrivere quindi non disperate, arriveranno anche i prossimi capitoli.
Avete visto? Delilah aspetta un bambino!
Chissà cosa accadrà adesso… chissà come la prenderà David quando riceverà la lettera di Del e se riuscirà a tornare… chissà cosa succederà alle ragazze in viaggio… al prossimo capitolo e grazie!
Jenny
 
  
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