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Autore: clif    18/04/2015    1 recensioni
Dopo anni passati nel college, Courtney e Gwen avevano capito che la loro vita non sarebbe stata affatto semplice, ma un evento fu come un fulmine a ciel sereno nella loro vita.
Amore e fortuna? Bisognava guadagnarsi tutto con determinatezza.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaineley, Courtney, Duncan, Gwen, Heather | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Impugnava la sua spazzola come un killer fa con un coltello, era intenta a pettinarsi per sembrare ancora quella ragazza da corte medievale che sognava di essere ancora. - Courtney, avanti, è tardi il signor Hood non ce la farà passare liscia per l’ennesima volta.- Una ragazza con i capelli tra il blu notte ed un verde scuro e cupo irruppe nella stanza. - Gwen, tranquilla. Non vedi che sono quasi pronta? Un minuto di pazienza.- Le rispose, mentre si cospargeva le labbra di un rossetto color rosa carne. -Ma se sei ancora in pigiama, forza e coraggio! Vedi di muoverti.- Gwen tirò fuori dall’armadio la divisa rosso porpora del college “Black diamond”. - Torno tra cinque secondi, se non sei pronta me ne vado da sola e non scherzo cara mia.- La ragazza chiuse la porta alle sue spalle e abbandonò la camera. -Quella ragazza mi farà diventare pazza!- Esclamò la ragazza mulatta intenta a indossare quella fastidiosa gonna con cui sembrava un militare pronto per la guerra. - Sorellina, hai fatto? Sbrigati o faremo davvero tardi.- Continuò Gwen da dietro la porta. -Eccomi.- Courtney prese la borsa ed uscì dalla camera. -Cosa ti ha detto tuo padre? Come va la situazione a Roma?- Le chiese Gwen accelerando il passo tra i corridoi del “Black diamond college”. -Non bene, anzi … dice che i soldi per la scuola arriveranno tra circa tre mesi, ma io mi sono stancata di dover arrotondare facendo dei lavori che mi spaccano la schiena, spero che tutto si sistemi.- Rispose stremata lei. -Vedrai che tutto andrà bene.- La consolò la sorella.

Le due entrarono in classe e sotto lo sguardo infuriato del professore si sederono al loro posto. -Dove diavolo vi eravate cacciate?- Chiese una ragazza con dei lunghi capelli mori e con un’aria da classica ragazza superiore. -Heather, sorellona non immagini quanto ci abbia messo a prepararsi.- Gwen alzò gli occhi al cielo. -Per qualche secondo di ritardo.- Sbuffò Courtney, mentre sistemava i libri sul banco. Più che una classe sembrava uno studio: Un solo professore e tre allieve, in realtà quello non era un vero college, ma era un castello (se così si può chiamare) affittato dai genitori di Courtney, Gwen ed Heather. Il primo aveva una catena di alberghi nella capitale italiana, ma ultimamente i soldi iniziavano a mancare; la madre della seconda era la fondatrice del college vero e proprio, ma dopo la sua morte tutto fu rubato dagli imprenditori inglesi, che però per contratto dovevano tenere Gwen all’interno garantendole gli studi; La terza, infine, figlia di un politico tedesco aveva la strada verso il futuro spianata.
- Iniziamo con la lezione, signorina Darling, mi racconti un po’ cosa ho spiegato l’altra volta.- Il professore indicò Gwen e lei controvoglia si alzò. - Allora … -

La lezione terminò e le ragazze si recarono in cortile. -Odio questo posto, penso che appena avrò diciotto anni raderò al suolo questo posto, sono stufa di stare qui dentro, mentre potrei starmene a Londra a godermi la vita, a girare per negozi ed essere una diva, una star. Non resterò a marcire qui dentro.- Heather, nervosa, diede un calcio ad un sasso. -Sei sempre la solita, infondo dove mai dovremmo andare? Penso che sia una fortuna che tutte e tre siamo qui, non ci saremmo mai conosciute senza il Black diamond, o no?- Cercò di rallegrarla Gwen. La mora alzò gli occhi al cielo e rientrò. -Lasciala stare è così, Heather non cambierà mai.- Courtney stava mangiando uno snack ai lamponi. -Lei non capisce vero che anche noi siamo abbastanza stanche? Comincio a non sopportarla più, faccio la ragazza dolce solo per non far scoppiare una rissa.- Si innervosì Gwen. -Salve ragazze, per caso sapete dove sia la signora Westlake?- Entrambe si voltarono e davanti a loro un ragazzo con una cresta color verde e con il viso decorato da percing. -Al momento non c’è, è uscita per affari, ma può aspettarla nel suo ufficio mi segua.- Si alzò Courtney. -Grazie, piacere Duncan Redcliff.- Si presentò lui. -Courtney Rossi.- I due si strinsero la mano e la ragazza arrossì. -Ah, ma allora lei è la signorina Rossi, io sono il suo nuovo cameriere, sono venuto qui con suo padre dall’Italia.- Tirò lui un sospiro di sollievo. -Cosa? Un cameriere? Allora mio padre può permetterselo … evviva!- La ragazza gridò abbracciando Duncan. Gwen li guardò sbalordita. -Perdonami, non ero in me.- Si allontanò Courtney imbarazzata. Il ragazzo sorrise. -Quindi anche lui è qui?- Si rianimò Courtney. -Sì, dovrebbe essere qui tra qualche ora, dove posso posare le valigie?- Chiese Duncan toccandosi la cresta. -Vieni con me.- Lo prese Gwen per il braccio trascindandolo dentro. -Finalmente …- Disse tra sè e sè Courtney piena di gioia.

-Ti rendi conto? Mio padre ha trovato finalmente il giusto modo per tornare ad essere uno dei più grandi imprenditori italiani.- Courtney sul letto stritolava un cuscino dalla gioia. -Tieni gli occhi aperti Court, quel ragazzo non mi convince.- Gwen stava sistemando la divisa nell’armadio. -Perché mai? È così carino.- -Carino?! Oh mamma mia! Stiamo peggiorando.- La porta improvvisamente si spalancò. -Scusate, volevo parlare con la signorina Rossi.- Era Duncan. -Bussare no eh? Ma che parlo a fare?- Gwen si chiuse in bagno seccata. -Devi dirmi qualcosa di importante?- La ragazza lo raggiunse in corridoio. -Qualcosa non va?- Continuò Courtney preoccupata. -Sa signorina, io vengo dall’Italia, sono stato aiutato da suo padre ed ora lui mi offre di lavorare qui come cameriere, ma volevo avvertirla che non ho la più pallida idea di come si faccia questo lavoro.- Entrambi sorrisero. -Non preoccuparti, sono indipendente, non avrai molto lavoro da fare, però cosa importante: Dammi del “tu” altrimenti sei licenziato.- Duncan scoppiò a ridere. -Agli ordini signorina!- Scattò lui. -Ma quindi mio padre ha sistemato la sua situazione in Italia, intendo finanziariamente.- Gli chiese lei. -Sta scherzando vero? Suo padre ha fatto colpo, ora i milioni fruttano a gran velocità, ha fatto l’affare della sua vita.- Le spiegò il cameriere. -Oh sì! Sono troppo contenta, spero che ora sia felice, quando se la passava male lo sentivo molto abbattuto, non lo riconoscevo più.- Abbassò lo sguardo Courtney. -Sono stato molto vicino a suo padre e so cosa ha passato, ma ora finalmente è tutto sistemato.- La rassicurò lui. Lei rialzò lo sguardo. -Ti avevo detto di darmi del “tu”-. Gli sorrise. -Tuo padre mi ha parlato molto di te, ma non mi ha mai detto che eri così bella.- Courtney arrossì subito sorridendo. -Forse perché non è così …- Lui le impugnò i polsi. -Penso che si sia fatto tardi, dobbiamo prepararci.- Uscì Gwen dalla stanza prendendo Courtney per un braccio e portandola dentro con sé. -Arrivederci, a dopo.- Lo salutò Courtney, lui si limitò ad alzare la mano con un sorriso malizioso.

-Ma ti rendi conto? Era pronto a baciarti o forse anche di più.- Scosse la testa Gwen. -Non capisco cosa ci sia di male se l’ho colpito particolarmente, dai ormai abbiamo diciassette anni, non siamo bambine.- Si giustificò Courtney. -Non dire sciocchezze sai che il vero problema è un altro: Te sei ricchissima e piena di milioni, lui un poveraccio …- Spiegò Gwen, mentre si stava lavando i denti. -Quanti pregiudizi!- Si alzò di scatto Courtney. -Lo conosci da mezza giornata, non sai cosa può avere in mente.- Continuò Gwen. -Quante storie, sono ancora viva, non è successo mica nulla, il mio unico pensiero è vedere mio padre dopo più di un anno, mi manca molto, non immagini quanto.- Gwen iniziò a fissarla. - Scusa, so che a te i tuoi genitori mancano ancora di più, perdonami ho detto una cattiveria, non l’ho fatto apposta.- Gwen le lanciò addosso un asciugamani. -Ti sbrighi? Vuoi fare tardi anche adesso?- Le sorrise Gwen. -Hai ragione, mio padre potrebbe essere qui da un momento all’altro.-

“Toc toc” -Volete sbrigarvi? Courtney, la signora Westlake ha detto che tuo padre è appena arrivato, io scendo, non voglio fare la figura della ritardataria per colpa vostra, chiaro?- Heather al di là della porta lanciò un messaggio chiaro. -Arriviamo.- Le gridò Gwen seccata. -Te inizia ad andare, io finisco di sistemarmi i capelli e scendo.- La invitò la Courtney. -Va bene, ci vediamo giù non appena sarai pronta.- Gwen andò in corridoio, mentre Courtney continuava a sistemarsi per l’occasione.

-Signor Rossi, perfetto, con questo l’insegnamento è compreso anche per tutto il prossimo anno, sa il professor Hood si fa pagare caro, ma è un ottimo docente.- La signora Westlake sorseggiava il tè versatole da uno dei due camerieri di Black diamond. -Signora, la ringrazio davvero per tutto ciò che sta facendo per mia figlia.- Alla destra della Westlake, Heather girava il tè con il cucchiaino. La stanza aveva l’intonaco rosa, c’erano due divanetti con un tavolino al centro. -Salve signor Rossi, lieta di rivederla.- Arrivò Gwen. -Oh cara Gwen, quanto tempo è passato dall’ultima volta che ti ho vista?- L’abbracciò il padre di Courtney. -Lei è tua figlia?- Si alzò una ragazza, aveva dei lunghi capelli biondi e indossava un vestito che le lasciava scoperto fin due spanne sopra le ginocchia. -No, sono sua sorella, Courtney sta per arrivare.- Le sorrise Gwen. -Sorella? Amica vorresti dire.- Osservò, acida, la bionda. -Sì, chiamaci come vuoi.- Rispose decisa Gwen sotto lo sguardo di rimprovero della signora Westlake. -Blaineley, vedrai che te e mia figlia avrete un ottimo rapporto.- Le disse il signor Rossi. -Lo spero bene.- Sorrise la bionda, di un sorriso che più falso non si poteva. -Papà- Gridò Courtney saltandogli al collo. -Oh figlia mia, come sei bella.- Il padre le sfiorò la guancia con il dorso della mano. -Vedi che tuo padre parla della tua bellezza.- Courtney fulminò Gwen con lo sguardo. -Papà, come stai, a Roma come sta andando?- Lui scosse la testa dal basso verso l’alto in cenno positivo. -Non sai quanto sono felice, ma a cosa è dovuta la visita? Per farmi conoscere Duncan?- Gli sorrise la figlia sedendosi al fianco del padre. -In realtà no, ti presento Blaineley- La bionda si alzò stringendo la mano a Courtney. -Piacere … ma chi è?- Chiese Courtney. -Siamo venuti in Inghilterra per dirti del lieto evento: Io e Blaineley ci sposiamo.- Annunciò lui gioioso. Il volto di Courtney si fece cupo e triste. -Cavolo, che notizia! Improvvisa … - Si alzò in piedi. -Vedrai che andremo molto d’accordo cara.- Le disse Blaineley. -Ma ci saranno almeno una trentina d’anni di differenza.- Sussurrò Gwen. -Sei sempre la solita cafona, ogni cosa ti lamenti.- Le rispose Heather. -Vorrei tornare in camera adesso, ci vediamo per la cena, ciao papà, a dopo.- Courtney lasciò il salotto e iniziò a salire le scale. -Ho detto qualcosa che non va?- Chiese il padre. -Forse non è il modo giusto per annunciare alla propria figlia che si sta per sposare con una ragazzina.- Se ne uscì Gwen. -Signorina Darling, si vergogni, vada subito in camera sua.- La sgridò la signora Westlake. -Certo, non resterò qui un secondo di più.- Si alzò e con grande frastuono andò via. -Courtney è un po’ nervosa ultimamente e Gwen la difende un po’ troppo, tutto qui, la sua lieta notizia non c’entra, comunque auguri.- Cercò di sistemare la situazione la signora Westlake, ottenendo un discreto successo. -Signorina, perdoni le mie due sorelle, se così si possono chiamare, ma sono due cafone, non sanno cosa sia l’educazione.- Si scusò Heather con Blaineley a nome di tutte e tre. -Non si preoccupi, capisco capisco.-

Sulla terrazza al piano superiore, intanto Courtney ammirava il tramonto. -Qualcosa non va?- Alle sue spalle Duncan la teneva sotto controllo da qualche minuto. -Uh, mi hai spaventata! Tutto bene, solo che …- -Solo che … - Continuò lui. -Mi da fastidio il fatto che, mentre io ero qui ad aspettare che arrivasse lui se ne stava in Italia a far colpo su una che avrà qualche anno più di me.- Concluse seccata la ragazza. -Dai, non puoi farci nulla, l’amore è l’amore.- Li giustificò Duncan. -Amore? Scommetto che sta facendo tutto per i soldi quella … meglio se sto zitta.- Fremé Courtney. -No, dai non puoi saperlo, io l’ho conosciuta e sinceramente non mi ha convinto, ma mai giudicare un libro dalla copertina.- Disse Duncan, egli riusciva a colpire la ragazza, senza però far trasparire i suoi sentimenti, restando sempre serio. -Forse hai ragione, le darò una possibilità, ma non la chiamerò mamma.- Il ragazzo sorrise. -Se ci pensi bene non la vedrai molto, che ti importa, pensa a tuo padre.- Continuò a consolarla il cameriere. -Sai che ti dico? Hai ragione, ognuno è libero di fare cosa vuole, al cuor non si comanda.- Duncan la prese per i fianchi. -Hai ragione: Al cuor non si comanda.- Il ragazzo avvicinò le labbra a quelle di Courtney e la baciò.
 

Nel prossimo capitolo …

-A proposito, ora che ricordo: Questa è notte di plenilunio, ti farò vedere una cosa, seguimi.- Lo prese per mano Courtney. -Che? No no, a me queste cose non piacciono. Vai te, mi annoierei soltanto.- Cercò di congedarla Duncan, ma lei lo trascinò con forza fuori dalla cucina.



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A tutto reality: efp (Clif & Dalhia_Gwen)

Siete pronti per un nuovo reality? Ancora di più se questa volta si svolgerà su una nave? Alcuni dei nostri concorrenti + altri 4 nuovi concorrenti si affronteranno in un reality mai visto prima d'ora! Da una nazione all'altra, pronti sempre a fare le peggiori sfide! Divisi in "Squali" e "Delfini" i nostri amici saranno pronti a passare sconvolgenti settimane nell'Oceano, costretti a stare con i loro peggior nemici! Poi, per chi si è perso qualcosa, non preoccupatevi: Ci sarà il dopo show di Dalhia_Gwen, condotto da Bleinley e Josh a tenervi informati su tutto e sempre pronti alla risata! In questo fantastico reality voi e ripeto voi potrete scegliere infine il vincitore! 
Cosa manca per renderlo perfetto? Ah, è vero! Mancate voi! Cosa aspettate?
"Clif's story" vi augura: Buona lettura
 
 
 
Strawberry black - La profezia del libro stregato (Clif)

Svegliarmi ogni volta, sapendo che tutto quello non fosse stato un sogno era abbastanza difficile. Insomma chi di noi ragazze viveva in una città infestata da creature soprannaturali? Ah è vero: Solo io, l’unica stupida,ero ancora in quella città, ovunque andavo portavo distruzione, ma non potevo andarmene, non sarei riuscita a vivere senza di loro, senza di Lui!
 
 
 
You're my dream come true (Dalhia_Gwen)

La vita è così complicata da capire: ci mette di fronte a tanti ostacoli, impegnandoci a superarli tutti e per il meglio. Ma cosa accade se si perde ogni speranza? Cosa succede se la vita, che ti ha regalato una cattiva stella, continua ad ostacolare la tua felicità? Sembra che ti stia facendo sprofondare nel buio più totale. E se ti facesse ritornare a sognare, magari proprio quando sembra che non ci siano vie d'uscita?




 
  
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