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Autore: Hi Fis    19/04/2015    5 recensioni
Adattamento in raccolta del primo capitolo completo della saga di Mass Effect. Vuole essere il mio tributo alla saga fantascientifica della Bioware, il racconto del primo capitolo della saga di Mass Effect e la mia prima long-fic. Comandante Shepard di questa raccolta è un ricognitore, spaziale, eroina di Elysium.
Si basa decisamente sul lore e sulle avventure presenti nel videogioco, cercando di dare al tutto una forma il più coinvolgente possibile.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Nel 2148, esploratori su Marte scoprirono le rovine di un'antica civilizzazione interstellare.
Nelle decadi che seguirono, quei misteriosi artefatti svelarono nuove miracolose tecnologie, che permisero all'Umanità di avventurarsi verso le stelle più lontane.
Tutto ciò è reso possibile da una forza che controlla l'intera struttura dello spazio e del tempo: fu la più grande scoperta della storia Umana.
Le altre civiltà della galassia la chiamano... Mass Effect.
 
***

Non posso farci nulla, è la mia natura.

Lo Scorpione
 
Oggi: 2183
 
Il tavolo non esiste.
Gli ologrammi di quattro ammiragli di flotta, due capitani e un ambasciatore possono sedercisi attorno, ma il tavolo continuerà a non esistere: si tratta di un costrutto, un artefatto che esiste solo virtualmente, attorno al quale sette persone possono sedere in telepresenza, pur non essendo nemmeno nello stesso sistema solare.
I loro ologrammi tradiscono a malapena la noia dell'attesa.
Dalla scoperta dei resti Prothean su Marte, la specie Umana ha potuto finalmente avventurarsi fra le stelle: viaggi e comunicazioni a velocità maggiori della luce sono diventati possibili. Nuove tecnologie, nuove idee che hanno alterato per sempre il corso della Storia, rispondendo finalmente all'antica domanda. La specie Umana non è più sola nell'universo: cosa questo implichi davvero, nessuno sa dirlo ancora con certezza, nonostante siano già passate tre decadi.
"Perdonate il ritardo." si scusò l'ottavo ologramma materializzandosi.
Esistono molti presidenti di nazioni sulla Terra del 2183 e altrettanti primi ministri, ma esiste un solo Primo Ministro dell'Alleanza dei Sistemi Umani. Amul Shastri è fresco di nomina, ma ha già scelto di affermare la sua identità in modo fermo, preferendo un abbigliamento più modesto a quello che la sua carica suggerirebbe: appare in effetti quasi indistinguibile da un comune colletto bianco di Calcutta, la sua città natia.
"Retorica." rispose l'ologramma di una donna dall'altra parte del tavolo virtuale.
Al contrario del Primo Ministro, risaltava per il suo aspetto ricercato: una corta, ma elaborata treccia di capelli biondi sulla nuca, sottolineava la carnagione chiara e gli occhi color acquamarina. Un volto lindo e pulito, con un quasi impercettibile velo di trucco ad affinarne l'aspetto.
"...Come ha detto prego?"
"È stato lei a voler essere incluso a questo incontro, Primo Ministro. Deduco che il suo ritardo sia l'unico modo che ha trovato di affermare la sua presenza."
"Chi accidenti è lei?"
"Capitano Kara Macmillan. Alleanza R&D."
"... Ah. Ho sentito... parlare di lei."
"Non ne dubito."
"Capitano... perché non date l'opportunità al Primo Ministro di prendere fiato?"
Solo gli occhi della donna si spostarono verso l'ologramma alla sua destra:
"Come desidera, ammiraglio Hackett." rispose compita, chiudendosi poi in un silenzio ostile.
"Ha ragione però." intervenne un'altra donna seduta alla destra di Hackett, rivolgendosi al Primo Ministro: "...Senza offesa, ma la sua presenza qui è puramente formale: la decisione finale spetta a noi."
"Vedo, ammiraglio Lindholm, che il capitano Macmillan non è l'unica a cui non piacciano i politici..."
"Devo correggerla, Primo Ministro: io disprezzo i politici..."
"Macmillan." la interruppe Hackett.
"Sì, signore?"
"Chiuda il becco."
Davanti ad Hackett, l'ologramma di un uomo longilineo dalle fattezze asiatiche si sporse sul tavolo, tenendo fra le dita sottili una sigaretta.
"...Forse abbiamo cominciato col piede sbagliato." disse con una voce cantilenante, succhiando con aria soddisfatta il suo fumo: "L'Alleanza potrà anche essere un'organizzazione prettamente militare, ma senza figure come il nostro Primo Ministro Shastri o l'ambasciatore Udina, saremmo ancora a combattere i Turian su Shanxi." concluse l'ammiraglio Sing con un cenno verso l'uomo dai capelli bianchi seduto a fianco del Primo Ministro.
"Finalmente." interloquì l'ambasciatore della specie Umana presso le razze aliene: "Iniziavo a pensare, ammiraglio, che tutti voi foste incapaci di una discussione civile."
"Deve perdonarci." rispose la donna dall'espressione materna seduta a fianco di Sing: "...Non tutti hanno una poltrona comoda quanto la sua, Donnel."
"Ambasciatore Udina, se non le dispiace, ammiraglio Drescher."
"Come preferisce..."
"Possiamo procedere con la riunione? Mi sto stancando di questo confronto."
David Anderson, capitano dell'Alleanza, non ha una figura imponente e il suo ologramma, seduto a sinistra di Macmillan, non contribuisce a rendergli giustizia: tuttavia, l'effetto delle sue parole fu immediato. I quattro ammiragli di flotta, le più alte autorità militari dell'Alleanza, l'ambasciatore ed il Primo Ministro tacquero: questo perché se tutte le medaglie con cui Anderson era stato insignito nella sua carriera fossero state fuse, il capitano avrebbe potuto edificarci una statua in suo onore a grandezza naturale. David Anderson era una delle leggende dell'Alleanza, un eroe fin dalla guerra del Primo Contatto, quando l'Umanità aveva incontrato i Turian, la sua prima specie aliena. Il fatto che non fosse il quinto ammiraglio a quel tavolo era dovuto solo a motivi politici e alla sua utilità sul campo: promuoverlo avrebbe voluto dire relegarlo dietro ad una scrivania.
Un breve colpo di tosse di Hackett segnò l'inizio ufficiale della riunione:
"La natura di questo incontro è riservata, con il massimo vincolo di segretezza. Presenti alla riunione: ammiraglio della quarta flotta, Steven Hackett." recitò per i posteri, mentre i sistemi informatici cominciavano a registrare l'incontro.
"Ammiraglio della prima flotta, Kastanie Drescher."
"Ammiraglio della seconda flotta, Nitesh Sing."
"Ammiraglio della terza flotta, Ines Lindholm." recitarono uno dopo l'altro.
"...Sono presenti alla riunione anche il capitano David Anderson, il capitano Kara Macmillan, il Primo Ministro Amul Shastri e l'ambasciatore Donnel Udina." finì Hackett: "...Capitano Macmillan, a beneficio dei presenti, vorrei facesse un riepilogo dell'iniziativa E."
"Iniziativa E. Durata complessiva: sconosciuta, terminata nel luglio 2176. Unità coinvolte: sconosciute...." recitò meccanicamente la donna.
"Non un pozzo di informazioni." la interruppe Udina.
"Non per mia colpa, ambasciatore. Sono stata membro dell'iniziativa come agente sul campo, non come suo CO: l'iniziativa E nella sua interezza è sconosciuta anche a me."
"...E per buone ragioni: sono l'unico a conoscerne tutti i particolari Udina, e così preferirei restasse." disse Hackett, raccogliendo il tacito assenso dei presenti nella sala: il concetto di negazione plausibile era qualcosa di prezioso quando si aveva a che fare con operazioni non ufficialmente sanzionate dell'Alleanza.
"Continui pure, capitano." la invitò l'ammiraglio Sing.
"...Iniziativa dell'Alleanza dei Sistemi Umani volta a creare squadre di agenti operativi senza copertura, in azione nello spazio nemico. Ampio spettro di missioni: identificazione di obbiettivi sensibili, rimozioni preventiva di minacce, furto di tecnologia avanzata. Sabotaggio, spionaggio, assassinio..."
"Giocavamo a fare gli Spettri." commentò acido l'uomo al suo fianco.
"Non giocavamo affatto, Anderson. L'iniziativa E è, fra altre cose, la sola ragione per cui i Batarian non possiedono più corazzate." affermò Hackett con una punta di orgoglio.
L'ammiraglio Sing commentò questo con un lungo fischio ammirato, mentre Drescher chiese:
"Perché l'abbiamo interrotta, Steven?"
"Troppe categorie 6: l'usura del personale coinvolto era inaccettabile. Il silenzio radio e la profondità della penetrazione delle nostre forze oltre le linee nemiche costringeva molte squadre a prendere decisioni indipendenti... a volte sfortunate. Psicosi da combattimento erano la norma, o quasi."
Macmillan non disse nulla, ma nella stanza da cui partecipava alla riunione nascose i pugni sotto il tavolo, stringendoli abbastanza da sentire le sue perfette unghie smaltate penetrarle nel palmo.
"Questo suppongo, quando le operazioni avevano successo." commentò nauseato Udina.
"Ovviamente."
"Qual'era la percentuale di missioni riuscite?"
"Secondo le nostre stime, paragonabile a quelle degli Spettri, Primo Ministro..." rispose Hackett: un modo cortese per non rispondere alla domanda, dato che nessuna informazione riguardante gli Spettri era nota ufficialmente.
"...Di tutte le squadre dell'iniziativa E, quella con il più alto numero di missioni completate è stata proprio quella comandata dal capitano Macmillan, allora sergente." continuò l'ammiraglio, prima di venire interrotto proprio dalla donna in questione.
"Quando ha intenzione di dire che state cercando un candidato per gli Spettri, ammiraglio?" chiese Kara con tono glaciale, placcando il metaforico elefante nella stanza: "...Non è difficile dedurlo, se si ha il mio quoziente intellettivo." commentò poi, facendo roteare gli occhi di fronte alle espressioni degli altri occupanti della stanza virtuale.
Che inutile spreco del mio tempo, pensò il capitano.
"Te l'avevo detto, Steven." commentò l'ammiraglio Drescher: "...Includere il macellaio di Torfan a questa riunione non era una buona idea."
"La sua valutazione ci è indispensabile, Kastanie. E preferirei non usassimo soprannomi in questa sede..."
"Che cosa volete da me, ammiragli? Precisamente?" chiese Kara, indifferente al vecchio epiteto con cui veniva ancora oggi maledetta da alcuni.
Hackett sospirò, grattandosi la cicatrice che aveva in diagonale sulla faccia sotto l'occhio destro, poi aprì delle schermate olografiche, che condivise col resto del tavolo:
"...I tempi, capitano Macmillan, sono maturi per un secondo tentativo di inserire un Umano tra gli Spettri."
"Non ero al corrente ci fosse stato un primo."
"Perché avrebbe dovuto?" interloquì Anderson: "E non è strano in fondo: il primo candidato ha fallito la prova fin troppo rapidamente."
"Ci sono voluti anni perché questa seconda occasione ci venisse concessa: non possiamo permetterci di sprecarla di nuovo." aggiunse aspramente Udina, osservando Anderson in cagnesco.
"...Davanti a voi ci sono i dossier non censurati di tutti i membri della squadra del capitano Macmillan ai tempi dell'iniziativa E: è stato deciso che il prossimo candidato per gli Spettri sia uno fra questi cinque." spiegò Hackett.
Kara fece scorrere gli sguardi sulle foto e i dati: sembravano tutti ancora così giovani allora. Erano davvero passati così pochi anni da quell'ultima missione assieme?
 
- Sergente Kara M. Macmillan: Mindoir, 2150. Nome in codice: Red Scorpion.
- Ziusudra Ramos: Mindoir, 2154. Nome in codice: Dinoponera.
- Hayat bint Hannah Shepard: orbita di Giove, 2154. Nome in codice: Meganeura.
- Aleksis Sayansky: Cairo, 2153. Nome in codice: Hercules Beetle.
- Vittoria M. Fugger: Mindoir, 2154. Nome in codice: Latrodectus.
 
"Perché proprio questi cinque?" chiese Shastri: "...Sto solo cercando di capire." aggiunse rapido di fronte alle occhiate ostili degli ammiragli.
"Perché nessun'altro degli uomini dell'Alleanza si avvicina alle loro capacità, Primo Ministro. Nella nostra organizzazione milita circa il 3% di tutta la specie Umana. Di questo 3%, meno di un terzo è personale militare. Non serve che le ricordi che classifichiamo le nostre truppe in base alle capacità del singolo: in cima alla piramide, solo i nostri soldati più capaci sono insigniti della sigla N7. Ma questi cinque? Sono in una categoria ancora superiore: un vasto insieme di abilità e di esperienza sul campo. Se il capitano Macmillan avesse avuto la sua squadra su Torfan, la storia sarebbe andata diversamente. E se dipendesse da me, li proporrei tutti..."
"Non conti su di me ammiraglio." disse Kara, indifferente alle lodi: "Non ho alcun interesse a diventare uno Spettro. Anche se potessi."
"...Potrei ordinarglielo, capitano. E sarebbe per lei l'occasione di uscire." rispose dopo un momento Hackett, visibilmente sorpreso.
"Potrebbe... ma devo ricordarle qual è la mia mansione ora, signore: responsabile del reparto R&D dell'Alleanza. Ogni nave, ogni arma, ogni corazza che è stata progettata ed impiegata contro i nemici della nostra specie negli ultimi tre anni è stata sviluppata o co-sviluppata da me. La mia competenza e conoscenza diretta dell'elemento zero e le mie applicazioni per la tecnologia militare sono ancora insostituibili. La mia valutazione è che i laboratori dall'Alleanza non possano fare a meno della mia guida..."
"Se evitasse di castrare ogni assistente di laboratorio che trova insoddisfacente, capitano..."
"Ammiraglio Drescher: non apprezzo spie di Cerberus nei miei dipartimenti, specie quando sono così incompetenti. Le prigioni dell'Alleanza sono una punizione troppo leggera per quella... feccia."
"Per l'Alleanza, quel gruppo è un mito!" ringhiò Drescher.
"E per diverse agenzie di intelligence aliena, ammiraglio, è l'esatto opposto."
"...Castrare?" chiese cautamente l'ammiraglio Sing, interrompendo il gioco di sguardi ostili fra Drescher e Macmillan.
"...Emasculazione completa con un cucchiaio arroventato." rispose la donna con un leggero sorriso.
Sing deglutì rumorosamente.
"È convinta della sua decisione?" chiese ancora Hackett.
"Non amo ripetermi, ammiraglio." rispose il capitano: "Per ragioni simili, escluderei Hercules e Latrodectus dalla rosa dei candidati... voglio dire i comandanti Sayansky e Fugger." si corresse, pronunciando Fuggher alla tedesca.
"La prego, elabori." disse educatamente l'ammiraglio Lindholm.
Macmillan separò dagli altri il dossier con la foto di una ragazza dai capelli neri e dagli occhi verde bottiglia, dai tratti europei, con una spruzzata di lentiggini sul naso:
"Nominare il comandante Vittoria dei conti Fugger creerebbe un'enorme pressione mediatica: non serve ricordarvi chi siano gli azionisti di maggioranza dei quattro maggiori partner commerciali e tecnologici dell'Alleanza. Inoltre, è insostituibile nel suo incarico attuale..."
"Che sarebbe? Vedo che il suo dossier è riservato..." chiese il Primo Ministro.
"Controspionaggio." cantilenò l'ammiraglio Sing accendendosi la sua seconda sigaretta: "...Ed effettivamente non sarei felice di separarmi dalla migliore agente operativa sotto il mio comando. La piccola Vicky fa più danni con un fucile di precisione e qualche informazione, che il tuo intero reparto di disperati, Ines."
"Di questo, ne dubito." rispose l'ammiraglio Lindholm con un sorriso, giocando con i suoi capelli rossicci: la fraternizzazione era proibita tra i ranghi dell'Alleanza, ma non si diventava ammiragli senza imparare a piegare le regole.
Indifferente allo scambio, il capitano Macmillan chiuse la finestra olografica contenente le informazioni sulla contessa dei Fugger, per aprire quella con la foto di un uomo diafano, dai lineamenti spigolosi e smunti, e dai capelli color sabbia tenuti corti come quelli di un bonzo:
"Il comandante Sayansky è il paradigma della specie umana per i poteri biotici. Primo e unico soldato dell'Alleanza che non abbia bisogno di un impianto per usare i suoi poteri: i suoi talenti non hanno mai avuto bisogno di venire raffinati, dato il suo output fuori scala. Tuttavia non ne ha il completo controllo: l'Alleanza è il suo rifugio dal pericolo che rappresenta. O che è convinto di rappresentare."
"Non ne ero al corrente..." borbottò Hackett.
"Il controllo sulle sue capacità è affetto dal suo stato emozionale, ammiraglio. Non è un caso che Sayansky sia sopravvissuto ad Akuze dopo aver visto la sua intera unità sterminata, ma non vuole superare quel trauma."
Macmillan non ebbe bisogno di elaborare oltre: Sayanski non era semplicemente sopravvissuto alla tragedia che era stata Akuze, ma aveva vinto in quell'Inferno. La colonia era andata distrutta, e la sua squadra trucidata, ma quando i rinforzi erano arrivati sul pianeta, avevano trovato Sayanski incolume, benché solo.
"Quindi restano Ramos e Shepard." disse Anderson, mentre gli altri dossier scomparvero dal tavolo: "Cosa può dirci di loro?"
Macmillan aprì per primo il dossier di Ramos, un uomo di fattezze ispaniche dal fisico estremamente atletico e capelli rosso fiamma tagliati in una spazzola regolamentare.
"Ziusudra Ramos è un semplice soldato, il cui punto di forza è quello di non sapersi arrendere: è incredibilmente testardo. Oltre a questo, possiede una conoscenza profonda sugli esplosivi e sulla loro realizzazione: credo abbia una mezza dozzina di brevetti a suo nome. Mine, cariche d'innesco, munizioni specializzate..."
"Non è poco... ma non sembra godere della sua simpatia." disse sorridendo l'ammiraglio Lindholm.
Kara strinse le labbra, facendo una smorfia come se avesse inghiottito qualcosa di amaro:
"La sua personalità... trovo il comandante Ramos immensamente irritante."
"Un motivo in più per candidarlo." la canzonò Lindholm, sotto la quale il comandante militava come guastatore dei corpi speciali.
"E riguardo Shepard? Nata nello spazio... ha passato la vita a bordo di navi stellari." chiese Udina.
"Il servizio militare è di famiglia: anche sua madre milita nell'Alleanza."
"Un soldato eccezionale ed un biotico assai potente, terza tra tutti gli umani censiti..." aggiunse Hackett: " E si è distinta su Elysium durante l'Assalto, mantenendo la posizione fino all'arrivo dei rinforzi."
"...Senza dubbio lei è la sola ragione per cui la colonia esiste ancora." concesse Anderson.
"Leggo che ha fatto parte del progetto Nemesis... non ho familiarità con questa iniziativa. Lei ne sa qualcosa, capitano Macmillan?" chiese Sing.
"Non completamente... è, era, un progetto sperimentale sviluppato dal mio predecessore all'R&D sulla base di alcune informazioni ritrovate nelle rovine Prothean su Marte. Non ne è rimasto molto: i dati di quel progetto sono stati quasi del tutto cancellati. Che io sappia è stato tentato solamente su tre soggetti, fallendo nel 100% dei casi."
"Quindi Shepard è una delle cavie di quel progetto?"
"Le cavie erano volontarie. E si sbaglia signore: il comandante Shepard è l'unica superstite di Nemesis... inevitabile, date le premesse."
"Sperimentazione umana?" chiese Lindholm: se anche il famigerato macellaio di Torfan appariva disgustata, non potevano essere buone notizie.
"...Il progetto Nemesis è stato il tentativo di creare capacità biotiche originali, invece di limitarci a copiare quelle già esistenti in altre specie. Si provò ad indurre percorsi neurali artificiali nei complessi sinaptici dei soggetti..."
"In termini più semplici?"
Kara si trattenne appena dal sospirare: avere a che fare con idioti era sempre immensamente stancante per lei.
"Ogni biotico di ogni specie nota fino ad ora, viene addestrato in un modo molto preciso per utilizzare i propri poteri: siamo condizionati durante l'addestramento ad associare alla contrazione specifica di alcuni fasci muscolari una cascata neuronale ben precisa, causando un fenomeno biotico definito. L'addestramento è lungo e difficile, perché si deve diventare capaci di eseguire ordinatamente la cascata neuronale anche in azione. L'idea di base del progetto Nemesis prevedeva invece di scardinare quest'ordine, rendendo le manifestazioni biotiche un fenomeno legato solo all'attivazione di cascate neuronali artificiali. Ambizioso, ma i rischi sono troppo alti allo stato attuale delle nostre conoscenze."
"Quindi... Shepard ha una bomba ad orologeria nel cervello?"
"il comandante Shepard è stabile, Primo Ministro, perché è stata l'ultima ad aggiungersi al progetto: non ha mai superato la fase preparatoria, dato che Nemesis è stato fatto chiudere subito dopo il decesso degli altri due soggetti sperimentali." spiegò Macmillan.
Hackett annuì leggermente, invitandola a continuare:
"...Ci sono stati degli effetti collaterali comunque, un aumento delle capacità biotiche e una diminuzione dei tempi di recupero sinaptico: il comandante Shepard riesce ad indirizzare le sue abilità su un'area molto vasta, superiore perfino a Sayansky, anche se non ne possiede l'output. Ma soprattutto, il comandante Shepard ha un'incredibile capacità di recupero: si stanca molto meno rapidamente di ogni altro biotico Umano nell'Alleanza, pur possedendo superiori capacità di base."
"Se questi sono gli effetti collaterali, perché non sono stati applicati anche sul resto dei nostri biotici?"
"Perché su nessun altro biotico possediamo una documentazione così dettagliata, ammiraglio Lindholm. I dati che sono stati raccolti sul comandante Shepard fin dalla prima infanzia sono indispensabili per interventi del genere. E ancora oggi, sono la base stessa del nostro programma Ascension: senza John Shepard e il suo lavoro su sua figlia, l'Alleanza non avrebbe alcun programma biotico."
"John Shepard... mi sembra di ricordare qualcosa." interloquì Shastri.
"Era un luminare ed un genio, fondatore di una scienza che ancora non ha un nome: se non fosse scomparso, oggi saremmo leader nel campo della biotica, secondi forse solo agli Asari." spiegò Macmillan.
"Un caso che non è mai stato risolto." borbotto Udina.
"...Lei è stata l'ufficiale comandante di entrambi: chi candiderebbe tra i due?" chiese Anderson.
"Indifferente. Per quanto riguarda Elysium, il successo del comandante Shepard non è stato un caso: ho addestrato tutti loro a raggiungere simili risultati. La decisione è vostra: tra una biotica nota pubblicamente per il suo successo nella difesa di una colonia, e un più anonimo, ma altrettanto capace, cane dell'Alleanza."
"...Anderson?" chiese Hackett.
"...Shepard. L'umanità ha bisogno di un eroe. Lei è il migliore che abbiamo." rispose il capitano: "Obiezioni?"
Nessuno ne ebbe.
"Molto bene. Riferirò al Consiglio la decisione." disse Udina prima di disconnettersi.
"Signori, la riunione è aggiornata. Capitano Macmillan, un momento per favore." disse Hackett.
Gli ologrammi degli altri si spensero e sparirono, lasciando l'ammiraglio e il capitano da soli:
"Avevate già deciso, non è vero?" chiese Kara, prima che Hackett aprisse bocca.
"...Ci serviva la sua conferma, capitano."
"Perché noi, Hackett? Perché i miei uomini?"
L'ammiraglio sospirò, grattandosi la radice del naso:
"Perché di tutta l'iniziativa E, la vostra squadra è l'unica che non ha mai perso un membro, Kara. E siete anche gli unici ancora in servizio: gli ultimi superstiti, gli insetti che non si sono fatti schiacciare... Perché ha spinto così tanto su Shepard?" le chiese improvvisamente.
Il macellaio di Torfan sorrise: con Hackett non c'era nemmeno bisogno di mentire. Anche dicendo la verità all'ammiraglio, non l'avrebbe fermata: non era più in grado di farlo ormai.
"In questa nostra epoca, una Meganeura è un'impossibilità. Shepard è una sciocca, che si è riempita la testa di ingenui ideali: attendo da anni il momento in cui la galassia la spezzerà... e io potrò collezionarne i frammenti."
Hackett scosse la testa:
"Non puoi continuare così, Kara: non puoi permettere ai ricordi di Mindoir..."
"Non parli di Mindoir in mia presenza, Hackett. Mai. Io sacrificherei tutto per riavere anche solo una parte di ciò che ho perso su quel pianeta. E invece... io distruggo le persone per renderle simili a me. Anche loro. Se le succederà qualcosa... vi riterrò personalmente responsabili."
Prima che l'ammiraglio potesse rispondere, il capitano Macmillan chiuse la comunicazione.
Kara Maia Macmillan: un'esistenza velenosa, ma quanto ancora avevano bisogno di lei. A volte Hackett odiava ciò che era costretto a fare per il bene dell'Umanità.
 
***
 
Orlo di Skyllian. Sistema stellare LW436
 
"Sergente! Un messaggio dall'HQ!"
Il tremore delle granate che piovevano loro attorno copriva del tutto quello dei proiettili contro le pareti del rifugio improvvisato, ma i marine vedevano comunque la roccia saltare attorno a loro come acqua nell'olio bollente.
"Un piccolo insediamento pirata l'unico testicolo che mi è rimasto! Quei maledetti dell'intelligence ci hanno mandato in una trappola!" sbraitò Blanchette, detto per ovvie ragioni il Mono.
"Chi avrebbe potuto immaginare che un asteroide in mezzo al niente fosse il mar delle Antille?"
"Che cazzo c'entrano le Antille, Dimarco?"
"Ma non leggi mai? Le Antille sono state il luogo di nascita della pirateria del 17° secolo..."
"In arrivo!"
Una granata esplose vicino a loro, spedendo schegge ovunque:
"Dove diavolo è il nostro supporto, signore?" chiese uno dei marine, tenendosi la gamba: dalle crepe nella sua corazza da combattimento, il suo sangue fluiva lentamente, galleggiando nel vuoto dello spazio.
 "Fatti un nodo alle mutande Chekov! Abbiamo il vantaggio della posizione, tieni quella testa giù e prima o poi si stancheranno!"
"Aspettare? È questo il piano signore?"
 "Preferisci assaltare le linee nemiche col tuo cazzo in resta, Chekov?"
“No signore!"
"Allora continuate a sparare marine! L'unica cosa che avranno da noi sarà la pancia piena di piombo e un secchio del loro sangue nel quel affogare! Dico bene?"
"Aye Aye Sir!" rispose in coro il manipolo di soldati sotto il suo comando.
"NON VI HO SENTITO, MARINE!" ruggì il sergente Johnson.
"AYE AYE SIR!"
"Bravi ragazzi. E qualcuno mi tiri su Potter: abbiamo un brutto caso di pantaloni marroni qui."
"FNR." borbottò qualcuno rimettendo in piedi il giovane addetto alle comunicazioni: Fottuta Nuova Recluta.
"...Allora figliolo, avevi un messaggio dall'HQ. Buone notizie?"
Potter stava tremando come una foglia:
"M-m-messaggio prioritario da Arcturus signore! Ordine di trasferimento immediato. Un trasporto sta arrivando per l'estrazione."
"Dobbiamo ritirarci?"
"Negativo. L'ordine di trasferimento è per un solo..." un'altra granata esplose vicino a loro, e a quel punto Potter se la fece nel pannolone e al diavolo le conseguenze.
Johnson lo ignorò, leggendo il messaggio sull'HUD del suo casco: non gli ci volle molto.
"Quegli imboscati hanno commesso un errore." ringhiò il sergente, abbaiando ordini: "Potter, invia una risposta all'HQ: non abbiamo nessuno con quel numero di matricola qui, e digli anche di passare meno tempo con le mani nei pantaloni e più sul lavoro che dovrebbero fare. Potter? Che diavolo fai per terra?"
"Forse crede di essere un maiale da tartufo, signore."
"Dannazione Dimarco, chiudi il becco e spara."
"Ci hanno insegnato a fare entrambe le cose al basic, signore!" rispose Dimarco, scaricando una raffica verso la posizione nemica.
"Sei quasi un uomo Dimarco." commentò Johnson paterno.
"Oorah!" ruggì Dimarco.
Poi la base pirata esplose: una gigantesca palla di fuoco che si innalzò nel cielo senza atmosfera del sasso su cui erano atterrati. Non ci fu rumore, dato il vuoto cosmico, ma la luce dell'esplosione illuminò l'asteroide come una piccola stella.
"...Opera tua, Dimarco?" chiese Johnson, alzando lentamente la testa.
"...A meno che sia il più miracoloso dei miei tiri signore, non penso."
"Nel nome dell'ammiraglio Drescher, che diavolo...?"
"Signore! Uno in arrivo!"
"Amici?"
"Rosso e bianco su nero, signore!"
"Un dannatissimo N7!" disse Dimarco con un fischio.
Ed era proprio un altro marine dell'Alleanza, paludato in una corazza onice con la striscia rossa e bianca sul braccio destro, che saltava verso di loro avvicinandosi rapido, complice la bassa gravità.
"Lampo!" gracchiò nel circuito radio quando fu a meno di venti metri dalla posizione di Johnson.
"Tuono." rispose il sergente in automatico.
L'N7 non si fermò a salutarlo, ma sfruttò l'inerzia per cadere nella trincea assieme ai marine.
"...Sergente Johnson, 5° Divisione di Frontiera. Non sapevamo che ci fosse un N7 da queste parti." disse l'ufficiale: la donna indossava un elmetto che lasciava intravedere a malapena gli occhi e la radice del naso, mentre tutto il resto era nera corazza da combattimento, a parte per l'insegna rossa e bianca dei corpi speciali, e le armi sulla schiena.
"Ne avreste dovuto saperlo: avevo ordini di neutralizzare la base pirata e scomparire. Il vostro attacco ha mandato all'aria i miei piani."
"Beh, mi scusi se le siamo stati d'intralcio, signora..."
"Non è colpa vostra. Quelli all'intelligence devono aver fatto un gran casino."
"O forse si stavano sbattendo le loro sorelle." borbottò Chekov.
"...Qual è il tuo problema marine?" chiese l'N7.
"A parte che sto sanguinando... signora? Nessuno." rispose Chekov stringendosi le mani attorno allo stivale crepato.
"Che bambino." disse l'N7, accostandosi al soldato. Sul braccio destro le si accesero gli ologrammi diagnostici del suo omnitool: l'N7 lo passò sulla gamba di Chekov, annuendo soddisfatta: "...Non è nemmeno rotta."
Poi prese una specie di bomboletta che portava appesa alla cintura, lunga quanto un pugno: due spruzzi, e le crepatura sulla corazza di Chekov fu sigillata.
"Meglio dentro che fuori in questo caso: almeno non perderai la gamba per la depressurizzazione, e non ti verrà un embolo. Fatti fare un checkup completo quando sarete di ritorno."
"Grazie... signora." rispose Chekov, visibilmente spiazzato.
L'N7 lo ignorò:
"Sergente?"
"Sì signora?"
"Dalle vostre comunicazioni ho sentito che è arrivato un ordine di trasferimento."
Tralasciando il fatto che aveva intercettato le comunicazioni della sua squadra, Johnson spiegò:
"Un dannato errore. Priorità massima da Arcturus, evacuazione dalla nostra LZ in 15..." rilesse Johnson sul suo HUD: "Oh merda!" realizzò il sergente, guardando fisso la donna e la sua corazza nera.
"Sembra che sarò nelle vostre cure nell'immediato futuro." commentò l'N7.
"Marine!" sbraitò Johnson: "Radunate tutto! Vi voglio pronti in quaranta secondi. Si torna a casa. E qualcuno mi tiri su Potter, maledizione. Muoversi! L'Alleanza non ci paga a ore..."
Smontarono il campo, e il drappello si mise in marcia rapidamente, saltando da una roccia all'altra di quel sasso senza nome.
Fu Campbell che alla fine prese il coraggio a due mani e si avvicinò all'N7:
"Signora: volevo ringraziarla per averci tirati fuori da quel casino. Senza di lei eravamo FUBAR."
"Ve la sareste cavata anche da soli."
Campbell scosse la testa:
"Non credo signora. Se posso chiederlo, come ha fatto a...?"
"...Avevano delle cariche termobariche, proiettili da mortaio. Le ho fatte saltare prima che finissero di montarlo."
"Piuttosto spettacolare."
"Già... Anderson mi farà una testa così." rispose cupamente l'N7.
"Il capitano Anderson è il suo CO?"
"Già. A volte non so cosa gli passi per la testa: mandarmi alla frontiera e poi richiamarmi dopo due settimane. Ma dove ti ordinano di andare, tu vai." confermò la donna in nero, parlando più a sé stessa.
"Sì, signora... non so il suo nome: chi posso ringraziare per il nostro salvataggio?"
"...Non l'ho detto. E non è importante: ho fatto solo il mio dovere." rispose l'N7 accelerando, trasformando i suoi balzi in lunghe falcate e lasciandosi dietro Campbell.


Ben trovati a tutti.
Cos'è questa raccolta? Vuole essere la mia prima seria long fic, invece della solita decina di capitoli massimi che ho osato provare in precedenza in altre raccolte. Di conseguenza, ogni parere o giudizio, anche solo per dire che vi è piaciuto e perché, sarà ben accetto: rispondo sempre a tutti.
Poiché scrivo per piacere e passione, e se i risultati saranno positivi, non vedo perché non fare anche ME2 e 3 (yep, l'ho detto).
Ho intenzione di rendere ogni capitolo il più corposo possibile, senza tediare ovviamente, e cercando di renderlo piacevole, bello e divertente da leggere, includendo spero, tutti i particolari che ci hanno fatto amare la saga della Bioware.
Ogni quanto dovete aspettarvi dei nuovi capitoli? Cercherò di attenermi ad una scaletta di 2 nuovi capitoli alla settimana, impegni permettendo.
E detto questo ci si vede... mercoledì?

  
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