26/12/2008
3 recensioniCutlery
{Knife, Fork, Spoon}
Ritsuka non aveva un bel rapporto con le forchette, no.
Ricordava di averle considerate più pratiche delle bacchette, da bambino; ma poi, abituato agli hashi e non riuscendo ad usarle per bene, le forchette aveva cominciato a trovarle antipatiche. Per questo le usava solo quand'era strettamente necessario: per il resto, preferiva evitarle.
Soprattutto da quando ne aveva saggiato i freddi denti dentro la propria carne. [Carne morbida e dolce, da prenderne a generose forchettate.] Nemmeno con sua madre aveva un bel rapporto.
Ricordava di averla sempre amata moltissimo, e che da piccolo l'aveva considerata il suo mondo - dopo suo fratello, naturalmente. Ma poi, qualcosa era cambiato - lui, lei, l'altro e loro - e sua madre, che le forchette le usava spesso - per l'insalata, per i dolci, per la carne -, aveva cominciato ad usarle sempre. Le brandiva arrabbiata e le affondava nel cibo, che divorava con lo sguardo ma non ne assaggiava un solo boccone; piuttosto, preferiva mortificarlo lentamente, ridurlo in poltiglia. Perché non la soddisfaceva, mormorava. [Carne da macello, da tagliare pezzo a pezzo con un coltello dalla lama sottile come filigrana d'oro, perché sentisse, perché fosse dolore.] Ritsuka osservava in silenzio, e in silenzio si chiedeva se quei resti, dopotutto, fossero ancora commestibili. Se qualcosa potesse essere salvato.
Ma lei gettava tutto via. Il giorno in cui sua madre aveva preteso di assaggiare la sua mano - perché non la soddisfaceva la cottura di quel che aveva preparato, oh no - e lui aveva sentito il metallo della forchetta aprire nuove vie al suo sangue, Ritsuka era rimasto in terra a chiederselo ancora, ancora e ancora.
Se per caso fosse ancora commestibile. [Se nessuno si sarebbe mai fermato a raccogliere i suoi resti col cucchiaio.]
***
Hashi: sono le bacchette comunemente usate per mangiare. Non so se preferiate indicarli al maschile o al femminile ma, personalmente, tra "gli hashi" e "le hashi" ho optato per la prima soluzione.Aaah, era veramente moltissimo tempo che desideravo tornare a scrivere, in particolar modo in questa sezione del sito. *-*
Sfortunatamente per me, in quest'ultimo periodo non ho davvero avuto il tempo di buttare giù nemmeno due righe - e, a proposito, ho ancora da pubblicare l'ultima parte di una raccolta. *fischietta e finge di non saperne nulla*
In ogni caso, stavolta ho cercato di andare un po' oltre le scenette per lo più superficiali che ho trattato finora. (Ah, per il genere... non sapevo se fosse più adatto il "malinconico" o il "drammatico", quindi ho di nuovo optato per la prima soluzione. XD) Non so di preciso quale sia il risultato, anche se posso assicurarvi di averci messo impegno per scrivere quello che avete appena letto; non ho idea se per i lettori sia... sensato, anzi, comprensibile quanto può esserlo per me, neppure so se il paragone vi ha fatto ridere a crepapelle o vi ha istigati alla violenza contro il prossimo, magari armati di forchetta (quest'ultima ipotesi, però, spero proprio non si avveri mai).
Qualunque sia la sensazione suscitata in voi, che può tranquillamente passare per un conato improvviso o per uno stimolo un po' diverso (ma che comporta comunque l'espulsione di una data quantità di materiale in eccesso XD), spero che vogliate comunicarmela. Non chiedetemi "come?", suvvia, lo sapete bene! *-* Ok, stupidaggini a parte, vi ringrazio per aver letto la mia tanto allegra flashfic - sappiate che ha fatto più male a me che a voi XD - e mi auguro di ritrovarvi qui, la prossima volta, anche solo per farvi due risate alle mie spalle. -_^
Sayounara! ^^