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Autore: Baldr    21/04/2015    2 recensioni
Il branco di Derek è minacciato da un oscuro male e solo un antico cimelio della famiglia Hale potrebbe salvarlo. Il problema è che dopo l'incendio della villa, quell'oggetto è scomparso.
Stiles è riuscito a individuarlo e, assieme all'alfa, si appresta a recuperarlo. Anche se non aveva immaginato a cosa si sarebbero trovati di fronte
Storia revisionata, ispirata alla seconda stagione.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Kamar







 

    «E ora, il momento che tutti stavamo aspettando: la gara di baci!»

    Derek sgranò gli occhi e scosse il capo. «No» si limitò a dire, girando i tacchi e dirigendosi verso l’uscita.
    Stiles gli corse appresso. «No, no, no! Derek, dove stai andando?»
    «Fuori.»
    «Lo vedo, ma… perché?»
    L’alfa si fermò, inchiodando l’umano con uno sguardo feroce. «Devo anche spiegartelo? Non riesco a credere che tu mi abbia convinto a fare questo!»
    Stiles stirò le labbra in una smorfia. «Ah, certo! Perché credi che a me piaccia essere qui, a una festa per soli gay… con te!»
    «È stata una tua idea!» sottolineò Derek, digrignando i denti.
    Stiles gli posò una mano sul petto. «Senti…» Quando si accorse dell’occhiataccia che il licantropo aveva lanciato a quella mano, la ritirò, abbozzando un sorrisetto contrito. «Ascoltami: vuoi davvero recuperare quel cimelio di famiglia?»
    «Sì!» ringhiò Derek, esasperato.
    «Allora fidati di me! Che vuoi che sia?»
    Derek gli afferrò il mento in una presa ferrea, quasi dolorosa, guardandolo con astio; quindi gli volse il capo verso il palco dove, a turno, le coppie salivano, per poi scambiarsi un bacio, che veniva attentamente valutato dai giurati.
    Stiles schiuse le labbra, per una volta senza parole. Quando il licantropo lo lasciò, deglutì e sorrise. «Dovresti ringraziarmi!»
    Derek aggrottò la fronte e scosse impercettibilmente il capo. «Ringraziarti? Di cosa?» chiese perplesso.
    «Che mi sacrifico per aiutarti a riavere quella reliquia… o quello che è!» L’alfa portò una mano dalla fronte, massaggiandosi la tempia. «Derek, ascoltami: tu hai bisogno di quella reliquia. Per arrivarci, devi solo vincere quella gara… che sfortunatamente è una gara di baci. Tra uomini. Ma guarda il lato positivo: non lo dirò a nessuno!» concluse l’umano, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi a cui il mannaro rispose con uno sguardo assassino.
    Il licantropo distolse l’attenzione da Stiles e la riportò sul palco. Quel cimelio di famiglia era l’unica cosa che gli avrebbe permesso di salvare il suo branco: era dovere di un alfa tutelare i membri della sua muta. Sbuffò teso e per nulla contento all’idea di dover affrontare la gara, ma l’idea di Stiles era, al momento, l’unica che pareva dimostrarsi valida. E non vi era tempo di trovarne altre.
    Si passò un dito nel colletto della camicia di quello stupido completo che Stiles aveva noleggiato per quella stupida festa. E, giusto per restare in tema, si sentiva uno stupido, incredibilmente stupido. Digrignò i denti, sentendoli scricchiolare sinistramente e si voltò a guardare il ragazzo.
    Lo afferrò per il colletto e gli piantò l’indice sotto il naso. «Giuro che se lo racconti a qualcuno, non ci sarà angolo in cui tu possa nasconderti, perché io ti troverò e ti ucciderò! Chiaro?»
    «Cristallino!» replicò Stiles, con voce strozzata, cercando di non farsela nei pantaloni.
    Il licantropo lo strattonò, spingendolo a muoversi verso il palco e i due si misero in fila assieme agli altri partecipanti. Stiles si muoveva nervosamente, spostando il peso dai talloni alla punta dei piedi.
    Derek gli posò la mano sulla spalla, con forza tale, da fargli scricchiolare le ossa. «Vuoi stare fermo?»
    «Ahia… Sono nervoso, tu no?»
    «Solo perché sto per baciare… te? No, non sono nervoso.»
    «Davvero?» replicò il ragazzo, abbozzando un sorriso.
    «Sono disgustato.»
    «Oh!» replicò Stiles imbronciandosi. «Ne hai baciati molto di uomini?» domandò poi. Lo sguardo omicida dell’alfa fu eloquente. «Bastava dire: no» commentò sottovoce l’umano, facendo una smorfia.
    «Stiles, è già abbastanza imbarazzante così. Quindi, vedi di stare zitto. E fermo!» ringhiò sommessamente Derek.
    «Ci sarebbe solo… un piccolo problema» sottolineò il ragazzo.
    Derek gli piazzò una mano aperta sulla schiena e lo sospinse ai piedi della scaletta: sarebbero stati la coppia successiva. «Quale?» chiese, pregando mentalmente che non fosse nulla di grave.
    «Io… non ho mai baciato nessuna… nessuno… insomma… ecco…»
    Derek schiuse le labbra incredulo e sollevò le sopracciglia. «Tu mi hai trascinato a una festa per gay, stiamo per partecipare a una gara di baci… e non hai mai baciato nessuno?» replicò allibito.
    «Beh, tecnicamente, non sapevo che ci sarebbe stata questa gara. Ma non cambia nulla, no? Basta solo che tu vinca! Insomma, avrai un po’ di esperienza presumo. Il fascino animale… chissà quante labbra hai violato, eh?» commentò divertito, dando un buffetto sulla spalla del licantropo.
    «I prossimi!»
    Le dita di Derek si serrarono attorno al collo dell’umano, sollevandolo quasi da terra, mentre lo trascinava sul palco.
    «Abbiamo una coppia molto determinata, vedo! I vostri nomi?» chiese il commentatore, avvicinando il microfono alle labbra di Derek.

    Il licantropo fissò la platea e deglutì, indurendo l’espressione. «Miguel.»
    Il commentatore spostò il microfono verso Stiles, che faticava ancora a respirare, visto la presa ferrea dell’alfa. «Hai un ragazzo piuttosto geloso!» commentò lo sconosciuto. A quelle parole, la presa di Derek si fece ancora più opprimente.
    «Mi-Miguel… Soffoco…» protestò Stiles. L’alfa lasciò l’umano che sorrise, salutando la platea, sperando in cuor suo che non ci fosse nessun volto noto che avrebbe potuto sputtanarlo il giorno dopo a  scuola.
    «Il tuo nome?» ripeté l’annunciatore.
    Stiles portò l’attenzione sullo speaker e sorrise. «Lucas.»
    «Bene, allora è il turno di Miguel e Lucas!» esclamò, facendosi da parte.
    Si ritrovarono faccia a faccia: Stiles, con quel suo perenne sorriso sulle labbra e Derek, con lo sguardo da serial killer patentato.
    Il primo si umettò le labbra. «Direi che è tutto nelle tue… labbra. Tu pensa solo alla reliquia!»
    Derek lo afferrò per un orecchio, facendogli un male cane. «Giuro che prima o poi ti ammazzerò!» ringhiò, prima di avventarsi su quelle labbra con voracità animale, ignorando i commenti che arrivavano dalla platea.
  Stiles rimase pietrificato, dimentico della dolorosa presa all’orecchio, incapace di sentire i fischi di ammirazione del pubblico, perché il cuore gli rimbombava dietro le tempie nemmeno stesse per esplodergli. Si aggrappò alla nuca di Derek istintivamente, non tanto per assecondare quel bacio, ma solo per evitare che gli strappasse l’orecchio. Non capì esattamente cosa accadde, seppe solo che, improvvisamente, Derek interruppe quel bacio, lasciandolo ansante e sconvolto. Quello era stato il suo primo bacio e… woah! Era stato fantastico!
    Sentiva ancora male all’orecchio, ma… cavolo, era stata una sensazione spettacolare! Vide il licantropo allontanarsi verso la scaletta e lo seguì, abbandonando il palco.
    Derek si voltò di scatto verso di lui e lo fissò con astio. «Non una parola!» sottolineò con fermezza.
    E non ne avrebbe avuto bisogno, perché, per una volta, Stiles non aveva veramente parole. Perlomeno non per i primi dieci secondi.
    Altri partecipanti sfilarono sul palco e arrivò il tempo delle premiazioni.
    «Al terzo posto: Miguel e Lucas!» annunciò lo speaker, richiamando sul palco i due. Derek avrebbe voluto seppelirsi; spezzare qualche osso lo avrebbe fatto sentire meglio. Altre due coppie vennero richiamate sul palco, guadagnandosi il secondo e il primo posto. Il patrono della festa si apprestò a premiare i vincitori, nei suoi sgargianti abiti da drag queen.
    «Merda» ringhiò Derek.
    «Cosa?» chiese Stiles.
    «Ce l’ha al collo!» fece notare il licantropo.
   Quando toccò a loro ricevere il premio, Derek si sottrasse al bacio affettuoso della drag queen, maledicendo il destino avverso, che gli impediva di mettere le mani su quel gioiello. Stiles, invece, ricambiò con entusiasmo, abbracciandolo, ringraziandolo e schiaffandogli due sonori baci sulle guance, suscitando l’ilarita del trans.


    «Dobbiamo trovare un modo per prendere quel gioiello…» commentò Derek avvilito, mentre lasciavano l’edificio. Allentò il nodo alla cravatta, formalità a cui non era per nulla avvezzo.
    «Quale gioiello?»
    «Quello della mia famiglia, idiota! Quello per cui siamo qui per cui io mi sono umil…» si zittì, quando Stiles gli piazzò sotto il naso il ciondolo, sorridendo divertito all’espressione incredula del licantropo.
    «Come… hai…?»
    «Chiamami Arsenio Lupin» commentò ilare il ragazzo, lanciando per aria il gioiello, che Derek afferrò al volo. «E comunque sono molto offeso! Meritavamo il primo posto!» esclamò raggiungendo l’auto di Derek, posteggiata nel parcheggio. «Ci rifaremo il prossimo anno!»
    Derek sorrise, nel ritrovarsi finalmente la soluzione ai propri problemi tra le mani. Alle ultime parole di Stiles, sollevò lo sguardo sull’umano. «Scordatelo!» ringhiò, aprendo la portiera e salendo in macchina.



 
Revisionata anche questa ^^
Chiedo scusa a chi l'aveva letta e recensita alla prima pubblicazione.

Grazie a tutti i lettori.
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Daniela

 

   
 
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