Entrai nella mia stanza e mi chiusi la porta alle spalle, colpito dai singhiozzi che uscivano incessantemente dalla mia gola.
Mi accasciai a terra, prendendomi la testa fra le mani. Come era potuto succedere? Avevo visto il mio angelo, il mio tutto sgretolarsi davanti ai miei occhi. E la peggior cosa? Sapere di non poter fare assolutamente nulla per aiutarlo.
Le mie urla erano state inutili, i pianti sprecati, i richiami non ascoltati... Perché lui stava morendo lentamente davanti ai miei occhi ed io mi sentivo come carta straccia.
Esattamente e completamente inutile.
Lui, che era un angelo custode per me, lo avevo visto macchiarsi del suo stesso sangue a causa di uno stupido, stupidissimo incidente che non doveva proprio accadere.
Quella pallottola maledetta che gli aveva portato via il suo sorriso radioso, le sue parole sagge e la vita.
Allungai tremante un braccio verso il nostro album fotografico che avevamo accuratamente riempito durante tutti gli anni passati insieme.
Aprii lentamente, attento a non bagnare le preziose pagine con le mie lacrime.
Foto di me e lui si alternavano con alcune in cui si vedevano Paula e Gorka, oppure lui e Yoli... Yoli.
Come poteva sentirsi in quel momento? In fondo, lui e lei erano migliori amici, praticamente inseparabili.
Sorrisi nel ricordare i pochi giorni in cui lui e Yoli provarono ad iniziare una relazione. Ero così geloso! Ma in fondo provavo a nascondere la gelosia-anche se Yoli aveva a dir poco capito tutto!
Continuai a sfogliare, rivivendo i momenti passati, quando--oh. Eccola.
La foto che ritraeva lui ed io che ci baciavamo a bordo piscina mentre Julio ci schizzava con la pompa dell'acqua. Come non ricordare quel momento?
Quella era anche la foto che destò sospetti a mia madre sulla mia sessualità...
E poi--ecco! Quell'altra ritraeva lui ed io fuori dalla chiesa in cui stava per sposarsi con Borja...
Se quella maledetta pallottola l'avesse mancato, avremmo potuto passare il resto della nostra vita insieme... Mi aveva promesso che ci saremmo sposati.
Eppure il fato non era dalla nostra parte.
Chiusi gli occhi lentamente... Mi bruciavano. Da quanto tempo piangevo? Ore? Non lo sapevo.
Come succede prima di morire, tutta la mia vita mi passò davanti agli occhi in un secondi.
Ricordai il nostro primo incontro, il bacio rubato nella notte in cui ci ubriacammo, il mio coming out, la nostra prima volta...
Molte cose erano successe da quando ci eravamo messi insieme.
Qualunque cosa ostacolasse la nostra relazione, la superavamo insieme.
Chiunque cercasse di dividerci, lo ignoravamo.
Perché noi ci sentivamo perfetti proprio così.
Cosa poteva essere per me una vita senza di lui? Niente. Non ne valeva la pena. Eppure il motivo per cui non avevo smesso di vivere era che io lo sentivo ancóra vicino a me, ogni singolo momento della mia vita.
Sentivo ancora la sua risata coinvolgente, il suo tocco gentile sulle mie guance, le sue labbra sulle mie...
Lo sentivo ancóra vicino a me, e fu questo che mi diede la forza di vivere.
Com'è che si dice? Ah, già.
"Finché morte non ci separi".
Beh, per noi questa frase non valeva.
Nemmeno la sua morte ci aveva ostacolati.
Lui ed io.
Fer e David.
Insieme. Per sempre.

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Note d'autrice: Saaalve :) Inizio col dire che è la prima storia che pubblico qui su EFP. Mi fa strano, perchè fino ad ora ho sempre e solo letto su questo sito. Ho pubblicato questa soria anche su Wattpad e così mi sono chiesta "Hey, perchè non su EFP anche?". Così sono qui a pubblicarla dopo tre mesi che l'ho pubblicata su Watty.
Grazie per chi sarà arrivato/a fino qui! Se notate qualche errore di qualsiasi genere, non esitate a dirmelo, ve ne sarei davvero grata :)
Grazie ancora! :)) xx