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Autore: LaCantastorie    22/04/2015    1 recensioni
Gaston Leroux decise di pubblicare "Le Fantôme de l'Opéra" nel lontano 1910, dopo aver raccolto con solerte spirito investigativo i brandelli di una leggenda che si aggirava entro le mura dell'Opéra Populaire; così facendo, l'autore francese ha creato - ne abbia avuto consapevolezza o meno - un mito immortale, che ancora oggi non smette di affascinare le menti dei lettori e degli spettatori. Questa storia si propone di trasportare l'atmosfera del succitato romanzo gotico ai giorni nostri, in un impossibile ma suggestivo adattamento che rimane in bilico tra reale e sovrannaturale... e cerca di ricongiungere ciò che è stato diviso.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erik/Il fantasma, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti!
Innanzitutto, vorrei ringraziare chi ha pazientemente affrontato la lettura di questi capitoli, forse un po' troppo slow-moving: spero non siano stati del tutto deludenti, ad ogni modo attendo consigli su come migliorare lo stile ^^
Venendo alla storia: mi sono accorta che alcuni riferimenti disseminati qui e là potrebbero sollevare qualche perplessità, per cui ho deciso di aggiungere questa postilla... Chiamatemi Prolissa, se volete: ma ecco qua di che si tratta...
- Il poster di Christina Nilsson: come potete leggere qui 
http://it.wikipedia.org/wiki/Christina_Nilsson, la soprano raffigurata in questa locandina che Arièlle trova tra le scartoffie abbandonate nel sottopalco è realmente esistita. Ora, chi vi fa venire in mente una giovane svedese di famiglia non benestante, presa sotto l'ala di un nobile protettore? Mumble, mumble... ;) La descrizione del suo aspetto fisico fa riferimento al quadro di Alexandre Cabanel, che la ritrae nei panni di Pandora. 
Sogno di una notte di mezza estate: lascio il link alla trama dell'opera teatrale di Shakespeare, che è stata musicata da Benjamin Britten negli anni '60: http://it.wikipedia.org/wiki/Sogno_di_una_notte_di_mezza_estate (Ps) (L'altro accenno al gande drammaturgo di Stratford viene da Romeo e Giulietta)
Cognomi: detesto usare Cognomix o altri sitarelli del genere per trovare un cognome adatto ad un personaggio; così, Lott, Ries e Sivori li ho mutuati da Felicity Lott, una soprano inglese, Franz Ries e Camillo Sivori, due violinisti. (Ps) (La pronuncia francesizzata a "Sivorì" si adatta bene alle esigenze, a parer mio)
- Abbigliamento: Etienne indossa inizialmente il mantello con cui Erik compare nel musical all'altezza de "The point of no return"; in seguito, quando lo incontriamo senza cappuccio, porta una maschera integrale (non quella che si vede nel film del 2004, dunque): quella che immaginavo era simile alla versione della serie televisiva degli anni '90, "Phantom", starring Charles Dance. Personalmente, apprezzo questo adattamento più di ogni altro *-*
Palais Garnier: non ci sono mai stata, ma Google Street View pone rimedio ad ogni lacuna geografica; è persino possibile fare un giro sul tetto dell'Opera House, nonchè al suo interno. Ne vale davvero la pena.
Lyrics: ho tentato di tradurre qualche piccolo stralcio delle canzoni originali in modo che il senso di base rimanesse e fosse possibile canticchiare le parole in italiano, mantenendo inalterata la musica insomma... Non so se ci sono riuscita: a voi fare le prove! *sorride*
Altro: nella "morale" conclusiva, cito una storiella che ricordo di aver sentito raccontare: non so chi ne sia l'autore... Più o meno, il contenuto era questo:
Una povera paesana viveva sola in una piccola casupola, lamentando la fame; un giorno, rincasando dopo essere andata nel bosco a raccogliere bacche, la donna incontrò una vecchina che le chiese un po' di cibo. A malincuore, la accontentò, spartendo con lei il risultato della raccolta. L'anziana mendicante, allora, le consegnò un fagotto, esortandola ad accettarlo come ricompensa, ma la avvertì di non aprirlo se non dopo aver oltrepassato la porta di casa. La donna prese con sè il dono inaspettato, riprendendo il cammino; dopo qualche tempo, però, spinta dalla curiosità, la paesana decise di aprire l'involto e scoprire cosa contenesse di tanto misterioso. Quando la luce del sole le mostrò la natura del regalo, la donna trattenne a stento un gesto di rabbia: gettò in terra con stizza gli inutili pezzi di carbone che le aveva lasciato la vecchia e s'infilò in tasca lo straccio che li aveva avvolti, proseguendo poi la marcia.
Una volta giunta a casa, la paesana ripose la cesta con le bacche e preparò una bacinella d'acqua per lavare sia i frutti di bosco che lo straccio guadagnato quel giorno: nel trarselo di tasca, la donna sentì cadere qualcosa sul pavimento... Chinandosi a raccogliere quello che s'immaginava fosse un pezzo di carbone, trovò invece un minuscolo smeraldo, una gemma perfetta che brillava anche nella penombra.

In conclusione, la donna torna nel bosco per cercare la vecchina e il carbone gettato via con disprezzo, ma non trova nè l'una, nè l'altro: non ha voluto dare ascolto all'avvertimento della benefattrice, perciò ne ha pagato le conseguenze, perdendo la fortuna che avrebbe potuto essere sua.
   
 
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