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Autore: kamony    23/04/2015    5 recensioni
Nell'eterna lotta tra il male ed il bene c'è un uomo in conflitto con la sua anima, perché vuole salvare la sua città, senza dannarsi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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The Devil of Hell's Kitchen

Questa città è come il ventre di una madre. Ti ha dato la vita e ti avvolge proteggendoti. È la tua famiglia, l’unica che ti è rimasta.
I tuoi occhi non possono più vedere.
Ma Stick ti ha insegnato che la vista oculare distrae da ciò che è realmente importante.
Grazie al tuo handicap hai ricevuto un dono, puoi vedere con l’anima e ascoltare ogni sentimento. L’animo umano non ha più segreti per te.
Tutto riconduce al cuore. Non solo un muscolo, ma una spia, una cartina di tornasole delle emozioni.
La paura, che si manifesta con l’odore acre del sudore ed il battito cardiaco accelerato. Ti arriva chiaro, e ti rimbomba nella mente che è diventata così acuta tanto da rendertelo udibile, come un suono comune. Lo percepisci simile ad una percussione ovattata.
La menzogna, anche quella riconoscibile dai battiti irregolari e dal respiro modulato. Trattenuto prima e rilasciato poi, in un sincrono artificioso, che non ti sfugge.
Nessuno può immaginare che riesci a sentire il pericolo che si nasconde dietro l’impercettibile rumore del metallo di una pistola, quando viene sfiorata da una mano, ed entra in collisione con un’unghia, sotto una giacca di tessuto pregiato, che fruscia appena. Già, hai capito fin dal college che il criminale più pericoloso è quello più rassicurante. Vestito costoso, capelli pettinati, sguardo mite. Un feroce lupo mascherato da docile agnello, che quando meno te lo aspetti ti sbranerà con le sue fauci acuminate.
È con l’aiuto della tua città che fai pratica affinando il tuo dono.
Ti fermi lungo la strada. Per i passanti frettolosi ed ignari, sei solo un cieco che ha smarrito la via. Questo è ciò che appari loro. Questa è la tua vera maschera.
Invece tu ascolti.
Ascolti il ventre della madre. E ne annusi gli odori.
Sirene. Traffico. Passi. Parole smozzicate.
Un martello pneumatico che trapana l’asfalto. Il respiro del vento che soffia via il fumo fetido del catrame.
La camminata veloce di un manager frettoloso. Il tintinnio del guinzaglio di un cane. Il profumo dolciastro e costoso di una donna. Il trillo ritmico di una suoneria. L’odore di un gelato alla vaniglia. Il fumo di una sigaretta consumata fino al filtro.
E poi tutto si ferma. Rallenta. I tuoi sensi si acutizzano al massimo.
Silenzio.
D’improvviso irrompe una vocina lontana.
“No, papà basta ti prego!” piagnucola una bambina. Riesci a udirla chiaramente sebbene sia altrove. In una stanza del grattacielo di fronte, circa al trentaduesimo piano.
Una sirena urla sguaiata, ma tu riesci ugualmente a sentire chiara la paura nelle sue parole, e percepisci il respiro accaldato di suo padre. Di colui che la dovrebbe proteggere e che invece la vuole violare. Improvvisamente ti muovi. Entri in un vicolo buio. Uno dei tanti tentacoli nascosti della tua città. Abbandoni il bastone. Veloce e letale ti arrampichi per la scala antincendio. Salti su una parete, voli su un tetto, arrivi alla finestra ed irrompi nell'appartamento.
Non sei più un cieco smarrito ma l’ombra furente di angelo vendicatore.
Distrai la bestia e la distogli dal piccolo fiore. Ti fai inseguire e quando siete lontani dai suoi occhi innocenti, si abbatte su di lui la tua ira. Reagisce e ti malmena, ma alla fine riesci a stenderlo e lo colpisci con tutto lo sdegno che provi.
Una volta, due, dieci, finché non lo lasci a terra esangue, coperto sangue, svenuto ma ancora vivo. Pensavi di non farcela, ma ti sei fermato in tempo. Come sempre.
Affidi la piccola alla vicina e sparisci da dove sei entrato, per riapparire nel vicolo. Riprendi il bastone e torni ad essere il cieco distratto, che si fa largo fra la folla del tuo quartiere: Hell's Kitchen. È la periferia di Manhattan, figliastra di quella New York insonne e rumorosa. La metropoli leggendaria, piena di luci colorate che dietro il suo sfavillante make up, nasconde la dura vita dei quartieri dormitori, e delle case popolari, piene di spacciatori, prostitute e tanta solitudine. Dove per qualche spicciolo, al mercato della disperazione, si vende anche la dignità, mentre pochi isolati più avanti, la movida notturna regala emozioni forti, che molto spesso vengono comprate proprio dai venditori di illusioni di Hell's Kitchen.
Ma è la tua casa Matthew, l’unica e sola famiglia che ti sia rimasta, insieme a Foggy e Karen, e tu la difenderai a suon di pugni. Lasciando che la tua rabbia,  troppo a lungo acquietata, nascosta dietro la tua serena rassegnazione ad un destino infame, che si è portato via tua madre, i tuoi occhi e poi tuo padre, non ti vinca. Un destino che però ti ha fatto incontrare anche Stick, l’uomo senza vista dalla nascita, colui che ti ha iniziato alla tua missione, trasformandoti in ciò che sei.
Ma cosa sei Matthew? Un angelo o un diavolo?
Sembra che non ti importi, invece questa cosa ti consuma e ti corrode dentro. Perché sei in eterno conflitto. Dovresti uccidere gente come Fisk? Un uomo che ha preso Hell's Kitchen e la vuole trasformare nella sua sgualdrina per fottersela come più gli piace? Certo lui è un politico. L’hanno chiamato The good Samaritan (il buon samaritano). Un filantropo che vuole il bene della tua città. Mentre fa in modo che l’eroina scorra nelle vene dei ragazzi del quartiere e le vecchie donne sole vengano sfrattate dalle loro case, per farne residence di lusso.
Tu lo sai che lui è il male, ma la gente della tua città è veramente più cieca di te e non vede la realtà. Perché la vista distrae…
Per questo ogni sera indossi quella maschera ed esci ad ascoltare Hell's Kitchen. I sussurri di chiede aiuto e non sarà ascoltato. Le grida di chi viene oltraggiato e soccomberà al sopruso, il gracchiare delle ricetrasmittenti dei poliziotti corrotti, che si scambiano mazzette per compiere atti ignobili, coperti dalla falsa rispettabilità dei loro distintivi.
Qualcuno direbbe che è una guerra persa in partenza. Ma tu, finché avrai forza, ti batterai con quanto fiato hai in corpo per contrastare il marcio che sta incancrenendo la tua città, anche se questo ti avvelena lentamente l’anima, e hai paura che la possa infettare, rendendoti malvagio come loro, incapace di perdonare.
Nonostante la tua rabbia e la tua voglia di vendetta, tu sei ancora un uomo di buona volontà.
E vai da Lui.
Ti siedi sulla panca della Chiesa e aspetti che il parroco abbia finito la sua silente preghiera.
“Ti vuoi confessare Matthew?”.
“Non oggi padre”.
“Che cosa ti tormenta figliolo?”.
“Padre perché Dio mi ha messo il diavolo in corpo? Perché lo sento nel cuore, nell’anima, che freme per uscire fuori? Se non fa tutto parte del Suo piano?”
“Forse ti sta mettendo alla prova, affinché tu trovi gli angeli che sono dentro di te…”
¹
Esci dalla Chiesa. Il sole riscalda appena il tuo volto ancora tumefatto a causa del tuo ultimo scontro.
Il prete lo sa che non sei caduto perché sei maldestro, ma non ti giudica e sai che potrai andare da lui ogni volta che avrai paura di non saperti fermare.
Cammini per la strada, proprio nel cuore della tua città. La ami, nonostante a volte, da madre, si trasformi in una matrigna.
I notiziari parlano di te. Sei tu il male per loro.
Fisk è un angelo caritatevole. E tu un essere maligno. Ti chiamano il tizio con la maschera.
Nonostante tu li abbia aiutati un sacco di volte, loro ti additano come se fossi tu il criminale.
Perché è così che funziona. Il male fa sempre più rumore del bene.
Ma se per salvare i più deboli dovrai passare per quello che non sei, non importa, sarai Daredevil: the devil of Hell's Kitchen, il primo diavolo custode che proteggerà le spalle alla sua città!

Nota 1: Dialogo preso quasi pari, pari dalla serie TV.

Questa storia è nata da un’ispirazione fulminante dopo la visione della serie (favolosa) Marvel's Daredevil della Netflix. Che vi stra-consiglio caldamente (è una figata galattica [è la nerd che è in me che vi parla :D] Una serie davvero ben fatta!). Questo vuole essere  un omaggio a questo personaggio controverso ed estremamente umano, a cui non sarò riuscita a rendere giustizia, ma che mi ha stregata!
Per chi è curioso e non ha visto la serie questo è Matthew!

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Grazie a chiunque passi di qua!

Disclaimer: Daredevil (purtroppo) non mi appartiene, ma è proprietà di Stan Lee e Marvel. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.        

  
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