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Autore: Shainareth    24/04/2015    3 recensioni
*** Attenzione! Lieve spoiler per chi non ha giocato l'episodio 24! ***
Lui sorrise a mezza bocca. «Astaroth mi piace», commentò poi. «Ci chiamerò mio figlio, così.»
Ruotai gli occhi al soffitto. «Non mi aspettavo niente di diverso, da uno che ha un cane di nome Demon.»
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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FIGLI




«Spostati, Astaroth.» A quel mio ordine, Castiel si voltò a guardarmi con aria a dir poco stupita. Il che era strano, dal momento che odiava che qualcuno gli dicesse così perentoriamente cosa dovesse o non dovesse fare. «Castiel, Astaroth…» ripresi allora, con fare annoiato. «È la stessa cosa. Per alcuni la differenza è molto sottile.»
   Lui sorrise a mezza bocca. «Astaroth mi piace», commentò poi. «Ci chiamerò mio figlio, così.»
   Ruotai gli occhi al soffitto. «Non mi aspettavo niente di diverso, da uno che ha un cane di nome Demon.»
   «Che hai da dire contro Demon?» si risentì, incrociando le braccia al petto.
   «Nulla, lo sai che lo adoro», lo tranquillizzai all’istante. Il problema, difatti, era il padrone, non il cane. «Ora, però, mi faresti passare?» domandai stancamente, dal momento che si era piantato davanti alla porta dell’aula, ostruendo così il passaggio a chiunque volesse entrare o uscire da lì, approfittando dell’intervallo.
   «Dipende», rispose Castiel, divertito da quello scambio di battute. «Cosa ci guadagno?»
   «Semmai eviti un calcio nelle parti basse», gli assicurai, con voce suadente.
   «Oh!» reagì d’istinto lui. «Ricordati che mi servono per Astaroth.»
   «Chi è Astaroth?» sentii chiedere alle mie spalle. Dietro di me, intanto, si erano infatti accalcati Armin, Alexy e Kentin.
   «Stavamo parlando di fare un figlio insieme», esordì Castiel, cogliendo la palla al balzo per torturarmi un po’.
   «Ripetilo e te le faccio sputare», ringhiai, imbarazzata e disgustata a un tempo.
   Armin rise. «Non voglio sapere cosa…»
   Suo fratello, invece, parve prendere sul serio tutta la faccenda. «Davvero lo chiameresti Astaroth?» volle sapere da me.
   Oddiosantissimo! Ma sul serio Alexy mi aveva appena chiesto una cosa del genere? Su me e Castiel?! «Quale persona sana di mente lo farebbe?» fu la domanda retorica che gli diedi in risposta. «Un figlio con questo qui, intendo», aggiunsi, facendo cenno in direzione del nostro compagno di classe. Il quale, grazie al cielo, si limitò a sghignazzare.
   «Io non so se riuscirò ad avere figli», considerò Alexy, lasciandoci tutti di stucco. Sì, insomma, si stava scherzando e lui, invece, aveva deciso di ragionarci su con fare serio? Anche se probabilmente chiunque, soprattutto se cercava di immedesimarsi in lui, avrebbe dovuto convivere con quel dubbio. «Nel caso, voi come chiamereste i vostri?» ci chiese inaspettatamente.
   «Passo», dichiarò deciso Armin, facendo scorrere lo sguardo su me e Kentin. «Voi due, invece?»
   Era un gioco. Uno scherzo. Eppure non riuscii ad evitare di arrossire. Perché non mi era successo quando mi era stata domandata la medesima cosa riguardo a me e Castiel, un attimo prima?
   «Ma che ne so…» borbottai, evitando di sbirciare verso il mio migliore amico che, forse per la presenza di Castiel o forse per l’imbarazzo dovuto alla curiosità di Alexy, si era votato al silenzio più assoluto.
   Armin si accigliò. «Credevo che voi donne nasceste già con una lista di nomi stilata in mano, visto quanto ci siete fissate, con ‘ste cose.»
   Castiel rise ancora e, di nuovo, non commentò. In compenso, Alexy sgranò gli occhi e mi fissò con aria contrariata. «Sei portatrice di vita!» esclamò, attirando per un momento l’attenzione di altri nostri compagni di classe. Avrei tanto voluto fuggire via, ma quel colosso di Castiel continuava ad occupare l’intero vano della porta. «Non posso credere che tu non abbia pensato ad una cosa del genere!»
   «Ti rendi conto che, vista la mia età, ora come ora è l’ultimo dei miei pensieri?!» gracchiai, sempre più impacciata.
   «Gli incidenti di percorso possono sempre capitare», s’impuntò lui, mentre Castiel lanciava uno sguardo a Kentin e gli chiedeva, per puro sadismo, se avesse bisogno di preservativi. Col solito tatto che lo contraddistingueva, Armin scoppiò a ridere.
   Non volli indagare sulla tonalità del colore che doveva aver assunto il volto del povero Kentin in quel momento, ma di sicuro non doveva essere dissimile dalla mia. Diamine, come ci eravamo ficcati in quella situazione?! Possibile che fosse tutto cominciato da uno stupido nomignolo che avevo dato distrattamente ad un mio compagno di classe per chiedergli – va beh, ordinargli – di spostarsi dalla mia traiettoria?! E tutto solo perché dovevo andare in bagno!
   «Chiamalo Alexy», buttò lì quell’esaltato dai capelli tinti di azzurro.
   «Ehi, allora perché non Armin?» fu la protesta che giunse da suo fratello.
   «Io voto per Astaroth», infierì ancora Castiel, che pur non essendosi mai interessato ai fatti degli altri, evidentemente doveva ritenere quel teatrino assai divertente. Mi sforzai di ignorarlo, ma la voglia di pestargli un piede l’ebbe quasi vinta.
   Alexy annuì. «Purché sia un nome che inizi per A», s’inventò così, di punto in bianco.
   «Alexy, Armin, Astaroth…» prese ad elencare Armin, contandoli sulla punta delle dita di una mano. «E anche il tuo nome inizia per A», notò a quel punto. «L’unico che scombina il nostro meraviglioso trio delle A è Kentin», accusò poi, puntando gli occhi azzurri su quel poveretto.
   Anche Castiel lo guardò. «Cambia nome», gli suggerì spassionatamente. Prima o poi gli avrei dato un pugno sul naso. Beh, sì, dopo essermi arrampicata su una sedia, immagino, vista la differenza d’altezza che c’era fra noi.
   «Akentin però non suona bene», continuava a ragionare Armin, un’espressione meditabonda in volto.
   «Potremmo sempre chiamarlo con un soprannome», suggerì Alexy, battendo le mani con fare estasiato. «Tipo Amoruccio
   «Mi dissocio», grugnirono in coro suo fratello e Castiel.
   Sospirando, lanciai finalmente uno sguardo a Kentin che, pover’anima, aveva sopportato tutto quel delirio in assoluto silenzio, con le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo visibilmente corrucciato. Per dirla tutta, pareva sul punto di esplodere.
   «Io invece penso che Amoruccio sia carino», insisteva frattanto Alexy, forse pronto persino a battersi pur di far valere le proprie ragioni.
   E poiché, al contrario della fortuna, la sfiga ci vede benissimo, in quel mentre sopraggiunse anche Nathaniel. «Che accade?» s’informò, dal momento che tutti e cinque bloccavamo l’uscita dell’aula.
   «Discutevamo di nomi», rispose Armin.
   «Di nomi?»
   «A proposito», gli sovvenne in quel momento, incurante dello smarrimento dell’altro. «Se avessi un figlio, come lo chiameresti?»
   Il vecchio Nathaniel sarebbe arrossito e avrebbe iniziato a balbettare. Il nuovo Nathaniel, invece, mi rivolse un sorriso smagliante e disse: «Non lo so, penso che dovremmo deciderlo insieme.»
   Rimasi pietrificata. Ma soltanto per un lunghissimo attimo. Dopo di che, mentre Kentin, portato all’esasperazione, riusciva finalmente ad avere una reazione che fosse degna di questo nome, per puro istinto di sopravvivenza mi precipitai verso Castiel, tentando con la forza di aprirmi un varco per fuggire ed urlando a gran voce che se non mi avesse lasciata passare una buona volta, gli avrei fatto pipì sulle scarpe.












Tanto Castiel ci dev'essere abituato, visto che ha un cane. :'D
Chiedo scusa per questa idiozia. Mi è venuta in mente stamattina, subito dopo essere scesa dall'autobus. Dovrei smetterla di lasciar vagare spensieratamente il mio neurone Lanfranco per la spaziosa scatola cranica che mi ritrovo.
Oh, già che ci sono chiedo scusa anche alle fan di Lysandre, visto che spesso lo dimentico per strada: il punto è che, per quanto mi piaccia, mi risulta ancora difficile da gestire, come personaggio! D:
Va beh, mi rimetto al lavoro sulla long e cercherò di concluderla entro oggi (ma non garantisco niente). Così magari vi faccio pena e non mi lanciate appresso i pomodori per ciò che avete appena letto. :*
Buona giornata~♥
Shainareth





  
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