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Autore: lapoetastra    25/04/2015    1 recensioni
Il bambino rimane fermo.
Ha paura di muoversi, anche solo per respirare.
Vorrebbe piangere, chiamare aiuto, urlare, ma non fa niente di tutto ciò.
Sa che altrimenti la rappresaglia sarebbe durissima, e non può permettersi di peggiorare la situazione.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tommy guarda l’uomo che ha davanti.
Sente l’odio divampargli nelle vene, come una corrente impetuosa di acqua gelida, come un fuoco scoppiettante ed ardente che gli fa bruciare le vene.
Lo fissa con i suoi occhi chiari, ereditati dal padre.
Sa chi è quell’individuo che ha di fronte.
Non l’ha mai dimenticato.
 
Il bambino rimane fermo.
Ha paura di muoversi, anche solo per respirare.
Vorrebbe piangere, chiamare aiuto, urlare, ma non fa niente di tutto ciò.
Sa che altrimenti la rappresaglia sarebbe durissima, e non può permettersi di peggiorare la situazione.
È piccolo, lui, eppure capisce perfettamente quello che sta accadendo, sa cosa vuole fare quell’uomo vestito di scuro che punta una pistola contro il petto di suo padre, fermo pochi passi davanti a lui.
Il bambino sa cosa significa quando il boato assordante dello sparo gli perfora le orecchie.
Vede il corpo del genitore sussultare e poi accasciarsi a terra senza un lamento, come una bambola di pezza.
Il piccolo rimane sconvolto: aveva sempre pensato che il padre fosse un eroe immortale ed invincibile.
Ha appena capito che non lo è.
La delusione, il dolore, gli spezzano il cuore, e per un attimo pensa che sia troppo da sopportare per un fanciullo della sua età.
Piange, in silenzio, ma nonostante le lacrime riesce a vedere gli occhi azzurri del padre posarsi su di lui, incatenare il suo sguardo, ed egli non può fare a meno di fissarlo a sua volta.
Lo guarda spegnersi.
Lo osserva morire.
Il piccolo giura.
Promette solennemente a se stesso che prima o poi lo vendicherà.
Che prima o poi ucciderà l’uomo vestito di scuro che gli ha portato via la persona più importante della sua vita.

 
 
Tommy guarda l’individuo di fronte a sé.
Non è cambiato molto, nel tempo.
Il ragazzo sa che non deve perdere neanche un attimo, che ogni minimo secondo è fondamentale nella riuscita del suo piano.
Allora agisce, più veloce che può, esattamente come ha visto fare a quello stesso uomo che ora ha davanti circa una vita prima.
Tommy estrae con un gesto fulmineo la pistola.
Sa cosa significa quando sente il boato fragoroso dello sparo.
Sa cosa vuol dire quando vede il suo nemico accasciarsi lentamente sul duro asfalto, perdendo d’improvviso tutta la baldanzosità che da sempre lo caratterizzava.
L’uomo lo guarda, e Tommy lo fissa a sua volta.
Lo osserva spegnersi, e non c’è rimorso nei suoi occhi di cielo.
< Chi sei? >, riesce a mormorare il morente, con foce flebile.
< Sono Tommy Darmody, il figlio di Jimmy >, risponde il ragazzo, sussultando appena nel pronunciare quelle parole.
Vede gli occhi già velati dell’uomo brillare per un attimo di consapevolezza.
Ha capito.
Si è ricordato chi è, quel giovane poco più che bambino che è riuscito a sconfiggerlo, laddove nessun altro era mai stato in grado di farlo.
Con il suo viso infantile sovrapposto a quello di Jimmy, l’uomo muore.
Tommy lo guarda ancora, in silenzio.
È contento che abbia compreso chi è, prima di andare all’altro mondo, e si stupisce del fatto che non l’abbia capito prima.
Lui se l’è sempre ricordato benissimo.
Ha riconosciuto quell’uomo che ora giace privo di vita ai suoi piedi fin dal primo momento in cui l’ha visto, una settimana prima.
Tommy sa chi era.
Nucky Thompson.
E sa cosa ha fatto, quando lui era solo un bambino piccolo e spaventato.
Ha ucciso suo padre.
 
   
 
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