DAL TESTO DEL SESTO CAPITOLO: Le truppe di Utritin avevano attraversato le linee distruggendo tutto ciò che le capitava, compresa Zazco, la città natale di Handerson, dove tutta la sua famiglia, padre, madre, moglie, figli, cugini, zii, viveano. Morirono tutti. Quando vi tornò non c'erano altro che macerie e l'odore nauseante di sangue. Riuscì a trovare la zona dove abitava, e trovò il corpo della moglie, martoriato e ferito. La strise a lungo tra urla di dolore e lacrime. Un dolore che creava un vuoto che, con ogni probabilità, non sarebbe stato riempito mai più. Passarono giorni prima che rivolgesse la parola a qualcuno. Nel frattempo le truppe nemiche erano quasi giunte alla capitale: il Re decise allora di mandare il battaglione di difesa stanziato nelle mura. Il battaglione che in ogni guerra non viene allontanato dalla città perché troppo prezioso. La carta vincente del regno. Quel ultimo scontro vide vittoriose le truppe di Tuforu, ma la morte di centinaia di valorosi soldati, tra cui l'ultimo rimasto ad Handerson della sua famiglia, il fratello James.