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Autore: Najara    25/04/2015    3 recensioni
Jordan, pilota di carro armato, ha perso tutto, la sua famiglia, la sua casa il suo futuro. Ora combatte e quando si risveglia nel bel mezzo del nulla con la sola compagnia di tre commilitoni dovrà imparare a riempire quel vuoto senza una bottiglia ad aiutarla.
Genere: Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci vediamo alla fine del testo ;-)

Buona lettura!

 

 

 

Epilogo: Poiché il vero amore tutto potrà

 

Loewy si guardò attorno spaesata, la terra era incredibilmente verde e colorata, piante e fiori facevano da padrone, gli edifici erano pochi e ben integrati nel paesaggio naturale. Sembrava che la terra fosse tornata alla sua primordiale padrona: la natura. Ovviamente era solo un’impressione, lì tutto era ben organizzato perché la natura e l’umano si integrassero in un paesaggio dolce e piacevole. Lì abitava Sten.

La donna che l’aveva aiutata le aveva spiegato come accedere alle liste di residenti, al suo conto in banca, aveva scoperto di essere ricca grazie all’ultimo viaggio in cui gli stipendi di anni e non di mesi si erano accumulati, e le aveva spiegato come muoversi nel dedalo di trasporti pubblici planetari. Aveva cercato subito Jordan ma non l’aveva trovata, ma la speranza rimaneva visto che non risultava neppure nella lista dei decessi. Il comandante Ramirez era morto in una delle ultime azioni sul pianeta X33F. Sten invece era vivo, un arzillo centoduenne almeno così pareva al telefono. Trovò senza fatica l’appartamento del tedesco e bussò alla porta. L’uomo che venne ad aprile non aveva centodue anni.

“Salve, Loewy immagino” Lei annuì e l’uomo le indicò di entrare, “Sten mi ha parlato molto di voi, adora raccontare di come siete rimasti bloccati da soli in una landa desolata e di come aveva salvato un intera base…” Le gettò un’occhiata di tralice come se facesse fatica a legare quelle storie a lei, “Scusate se sono sorpreso, ma malgrado conosca la storia dell’ultimo viaggio della Vegan con voi a bordo mi fa strano vedervi così giovane mentre Sten è così anziano”,

“Non vi scusate, questa situazione è molto strana anche per me”,

Loewy!” La voce forte di Sten la raggiunse prima ancora che lei lo vedesse, un sorriso le sorse sulle labbra e accelerò il passo per entrare nella stanza, l’uomo era lì, un sorriso enorme su un volto segnato dall’età, “Oh mia cara, sembra passato un giorno! Sei ancora così giovane!” L’uomo la prese tra le braccia con affetto e lei sospirò sollevata, le sembrava di stare meglio ora, come se fosse finalmente a casa.

Le raccontò di come fossero rimasti stupiti quando dal nulla davanti alla base era spuntato un ufficiale a dir loro del nuovo metodo di viaggio,

“Basta un grumo di tessuto degli strappi per spostarsi dove si vuole in pochi minuti, chiaro che il viaggio è atemporale, se al viaggiatore sembra un istante in realtà sono due o tre ore ma è un nonnulla rispetto a prima, l’hanno condensato sai?” Parlarono a lungo, solo una persona non fu nominata e ormai il suo nome bruciava sulle labbra di Loewy. Sten rimase in silenzio un attimo guardandola, poi sorrise.

“Jordan” disse soltanto e il cuore dell’armiere fece un balzo. “Ebbene… io credo che tu abbia voglia di vederla, dico bene?”

“E’ qui? Come sta? Sa che sono tornata?” L’uomo alzò le mani davanti a sé.

“Quante domande! Vieni, vedrai tu stessa…”. La condusse in una stanza ma prima di entrare le fece un piccolo sorriso: “Potrebbe essere… intenso…”.

Loewy sentiva il cuore rombare dentro di lei, intenso era un termine riduttivo. Jordan era lì, davanti a lei, stesa su un lettino, in una cassa di vetro, accanto a lei c’erano dei monitor che facevano dei piccoli bip rassicuranti.

“Lei è…”

“Viva?”

“Giovane” Disse invece Loewy, mentre i suoi occhi passavano lungo il corpo di Jordan, esattamente come lo conosceva. “Come è possibile?”

Sten sorrise.

“Jordan era in fin di vita, l’assunzione eccessiva di alcool l’aveva fatta cadere in un coma etilico, il suo cervello non funzionava più e così il suo corpo, solo le macchine facevano battere il suo cuore, riempire i suoi polmoni e la alimentavano. Avrebbe dovuto morire… ma la guerra è finita e noi siamo stati tutti trasferiti in un battito di ciglia sulla Terra. Qui potevano curarla facilmente, la medicina è così avanzata… ma, sarebbe invecchiata mentre tu viaggiavi nello strappo. Così l’ho fatta mettere in ibernazione.”

“Io… come potrò mai ringraziarti?” Sten scosse la testa.

“Ti ho mai raccontato perché mi sono arruolato? Ebbene, ero sposato ad una donna meravigliosa, senza di lei non respiravo, lei era la vita e la mia felicità… ma morì, un stupido incidente stradale me l’ha portata via… volevo morire perché senza di lei io… non ero nulla. Ma non sono riuscito a farlo così mi sono arruolato, sicuro che mi avrebbero ucciso nella mia prima azione.” Sorrise triste al ricordo. “Non fu così, conobbi Ramirez e poi Jordan, pian piano mi tornò la voglia di vivere, Jordan con la sua fragilità mi sembrò una figlia da proteggere e così combattei e vissi, poi arrivasti tu. Ci perdemmo in quella landa desolata e capii che Jordan ti amava e che tu l’amavi e quando ho saputo che si era quasi uccisa all’idea di perderti ho capito che era quel tipo di amore che io avevo avuto. Non potevo permettere che… finisse così. Ho fatto quello che potevo, ora la storia è di nuovo nelle vostre mani, avete una seconda possibilità, quella che io avrei voluto”.

Loewy si era avvicinata e guardava Jordan attraverso il vetro con un misto di timore e speranza.

“Non è stato facile avere i permessi ma… so essere persuasivo quando voglio e così ci sono riuscito. Sono decenni che aspetta che tu torni per svegliarla…” Sorrise poi sussurrò: “Col primo bacio la sua bella sveglierà, poiché il vero amore tutto potrà.” Sten si avvicinò ai monitor, Loewy teneva la mano di Jordan ed era tesa su di lei. Il computer aveva iniziato il risveglio e mentre lui usciva dalla stanza udì Jordan mormorare:

“Sarah?” si voltò e vide la donna abbassarsi su di lei per baciarla dolcemente e dire:

“Sono qui”.

 

 

 

 

Eccoci alla fine della storia, non mi resta che ringraziarvi per aver resistito fino a qui e sperare che la vostra sensazione finale sia: ne è valsa la pena!

Quindi… grazie mille a tutti! Alla prossima storia… se mai vedrà la luce ;-)

Ciao ciao

 

 

 

  
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