Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |      
Autore: Akatsuki    26/04/2015    6 recensioni
Cinque anni dopo la battaglia contro Profondo Blu, tutti continuano bene o male a vivere la propria vita, ma per Ryo le cose sono cambiate irrimediabilmente. Ichigo non è sopravvissuta, nemmeno l'Acqua Mew è stata in grado di fare qualcosa per salvarle la vita. Aoyama è scomparso poco dopo la morte della ragazza, così come i genitori delle Mew rosa.
Ma se le cose non fossero andate come tutti credono? E se Ichigo in realtà avesse preso una decisione di cui poi si fosse pentita?
[Ryo/Ichigo!] - [Accenni Kei/Zakuro, Purin/Taruto, Minto/Kisshu, Retasu/Pai.]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Keiichiro Akasaka/Kyle, Ryo Shirogane/Ryan, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come as you are


 

Capitolo 1
Trying to forget.. or maybe not

 
Ryo
 
Mi chiesi se conoscessi almeno una delle due donne addormentate accanto a me. Non lo ricordavo, e comunque non volevo ricordare.  Mi passai una mano tra i capelli sudaticci e mi alzai dal letto, con una stanchezza improvvisa in corpo. Le due ragazze senza nome continuavano a dormire, così le ignorai e scesi le scale per andare in cucina, pronto a gustare una tazza di caffè americano bollente, come mi piace da sempre. Fortunatamente, Keiichiro non si era ancora alzato.
Da quanto tempo continuava quella storia? Ormai erano cinque anni, cinque anni passati ad affogare il mio dolore nel fumo, nell’alcool e nel piacere sfrenato. Cinque anni da quando l’unica persona in grado di farmi stare bene, di farmi sorridere come mai avevo fatto, era morta. La battaglia contro Profondo Blu era stata tragica, le Mew Mew ne erano uscite distrutte dentro e fuori, Mew Ichigo più di tutte. Alla fine, nonostante gli sforzi di tutti per riuscire a salvarla cercando di donarle quel poco di energia che ci era rimasta, ci aveva lasciati con un sorriso sulle labbra. Neanche l’acqua Mew era riuscita a fare qualcosa. Ma anche nella morte, Ichigo cercava di donare serenità a chiunque.
Sbuffai e tornai nella mia camera, pronto a cacciare le ennesime sfortunate che erano capitate nel mio letto. Non potevo farci nulla, vivere in quel modo era l’unica via per cercare di dimenticare, nonostante ogni volta che stringevo a me una di quelle ragazze dalle mie labbra non faceva che venir fuori, in uno straziante sussurro, il nome di lei.
Aprii la tenda e spalancai la finestra, lasciando spazio al vento freddo dei primi mesi invernali. Mugugni indistinti arrivarono dal letto, mentre la più audace del gruppetto si stiracchiava e mi si avvicinava con uno sguardo languido.
-Non ti sei divertito questa notte, Shirogane? - mi passò una mano gelida sul petto nudo, sorridendo.
-Con te non si può non divertirsi, ehm..- non ricordavo proprio il suo nome, ma non mi interessava nemmeno.
La ragazza portò la mano più in giù, fino all’elastico dei miei boxer.
 -Sono Reiko, biondino. Cerca di ricordarlo.
-Certo, ma ora è arrivato in momento di andare, fanciulle. - e mi allontanai, un’espressione di scherno sul viso.
-Un vero peccato, sei piuttosto bravo a letto. - Reiko si rivestì in fretta, e la sua amica fece lo stesso. Prima di uscire mi lasciò un bacio leggero sulle labbra, che accettai indifferente, dopodiché si voltò e con la sua solita grazia uscì dalla camera, seguite dall’altra.
Sospirai e mi rifugiai in bagno, colpevole. Keiichiro le avrebbe sicuramente viste, come succedeva quasi tutti i giorni ormai. Sapevo bene che il mio amico non mi avrebbe giudicato male, non lo faceva mai, ma mi sentivo comunque un essere orribile per ciò che facevo. Mi precipitai nella doccia, con il getto bollente che mi accarezzava delicato le braccia, il petto, le gambe. Mi stavo lasciando andare sempre di più, e non era assolutamente da me.
Erano passati una buona ventina di minuti quando decisi di uscire dalla doccia, avvolgendomi intorno alla vita un asciugamano morbido. Uscii dal bagno e mi sedetti sul letto, afferrando una sigaretta mai finita dal posacenere e accendendola con un gesto nervoso. Il fumo riusciva a calmarmi quando tutto il resto non ne era capace, anche se sapevo bene di star rovinando la mia salute a furia di fumare e bere. Brutti vizi senza dubbio, ma non potevo farci nulla comunque, senza lei la mia vita era vuota, come se mi avessero strappato il cuore dal petto e questo fosse ancora sanguinante. Una tela senza colori ha senso di esistere? No, mi risposi.
Feci un ultimo tiro e gettai la sigaretta nel posacenere, così mi vestii lentamente e scesi di nuovo le scale, salutando distrattamente Keiichiro che era impegnato a preparare altri suoi dolci. Anche dopo cinque anni, il Cafè era rimasto aperto per volere di tutti. Avevamo passato troppi momenti sereni lì dentro, anche se ogni angolo di quel posto mi ricordava dolorosamente la Mew rosa che rideva, scherzava e girava fra i tavoli goffamente. E ogni ricordo era come una pugnalata.
-Anche questa sera ti sei divertito, eh Ryo?- Keiichiro sapeva sempre dove andare a parare per farmi sentire in colpa. In risposta, brontolai infastidito.
-Ho ventun'anni, posso fare quello che mi pare.
-Qualche anno fa non avresti detto la stessa cosa. - si lasciò scappare un sospiro, afflitto.
-Era diverso.-  ed uscii senza aggiungere altro, sentendo lo sguardo di Keiichiro che mi seguiva.
Ma cosa pensava, che mi piacesse quella situazione? Lui c’era quando, i primi giorni dopo la sua morte, non facevo che piangere nella solitudine della mia camera, e lui mi porgeva senza dire nulla una spalla su cui sfogarmi e un sorriso accogliente. Lui c’è sempre stato nei pochi momenti in cui mi ero lasciato andare, e capiva forse meglio di chiunque altro come mi sentivo.
-Mi capisce meglio di me stesso a quanto pare. - e saltai sulla sua moto, diretto chissà dove.
Mi chiesi se la mia Ichigo avrebbe approvato il mio comportamento. Ma che stai dicendo, tua? Non lo è mai stata e mai lo sarà. Era una verità decisamente insopportabile, perciò scacciai questi pensieri dalla mia testa.
Il telefono iniziò a squillare, così accostai la moto accanto al marciapiede e presi l’apparecchio, leggendo il nome sul display. Pam?
-Pronto? – risposi curioso.
-Ryo. E’ successa una cosa, e dovremmo parlare. Tutti quanti. – la voce della Mew viola era strana, velata di nervosismo.
-Tutti quanti? E’ successo qualcosa? – chiesi, stranito. Era da quasi due anni che non ci incontravamo tutti quanti insieme, vuoi per vari impegni delle ragazze o la mia semplice mancanza di voglia. Non sarebbe stato lo stesso senza Ichigo, lo sapevo bene.
- Ho già chiamato le altre, aspetto te e Akasaka a casa mia appena potete. – e riattaccò senza lasciami il tempo di rispondere.
Rimisi in moto e sgommai, diretto al Cafè per avvertire Keiichiro e prendere quindi l’auto, visto che sulla mia moto non era conveniente viaggiare in due. Appena arrivato gli spiegai la situazione velocemente e inforcammo la strada diretta alla casa di Pam, distante circa un’ora da noi, più lontana dal centro della città per stare tranquilla ma abbastanza vicina per arrivare in orario a lavoro.
Il viaggio fu una specie di agonia, avevo paura che fosse successo qualcosa ad una delle ragazze. Cosa avrei fatto se ne avessi persa un’altra? Il senso di colpa per la perdita di Ichigo si fece più forte, sapevo benissimo che il progetto Mew era stata una mia idea e sempre per colpa mia erano scese tutte e cinque sul campo di battaglia, senza nessuna scelta. E lei aveva perso la vita per colpa mia, solo mia. Già Ryo, colpa tua. Non ti perdoneranno mai per questo, e lo sai.
Appena arrivati mi precipitai alla porta della grande villa, seguito a ruota da Keiichiro che probabilmente era preoccupato quanto me. Venne ad aprirci una domestica di mezza età circa, che con sguardo cortese ci indicò il salotto. Ci precedette, annunciandoci ai presenti.
-Signorina Fujiwara, sono arrivati gli ospiti che attendeva.
-Grazie Riko, puoi andare ora. – la domestica si congedò con un mezzo inchino, lasciandoci il posto.
- Keiichiro, Ryo! – Purin saltò in aria, felice come se avesse visto Babbo Natale. Ci corse incontro con un sorriso a trentadue denti, abbracciandoci di slancio. Era così piccola, eppure così vivace.
- Ciao Purin, ciao ragazze. – salutò Kei. – Era da tanto che non ci vedevamo, come state?-
Minto e Retasu, sedute l’una accanto all’altra, risposero entrambe con una “bene, grazie” abbastanza distrattamente. Lanciai uno sguardo a Zakuro, che mi stava fissando da quando ero entrato in quella stanza. C’era qualcosa che non andava. Purin rimase in silenzio, sedendosi nuovamente su un grande cuscino per terra.
- Ryo, Keiichiro, dobbiamo parlare di una cosa decisamente urgente.- il suo sguardo non lasciava trapelare nulla come al solito, notai. Sempre la stessa Zakuro.
-Siamo qui per questo. Parla. – la gentilezza non era mai stata il mio punto forte, soprattutto in momenti come quello. Repressi l’istinto di prendere a calci una delle sedie accanto a me per la frustrazione, avevo davvero un brutto presentimento.
- Questa mattina, molto presto, ho ricevuto una chiamata.. particolare.- mi guardò di sottecchi, fingendo indifferenza. Incatenai il mio sguardo glaciale nel suo, in attesa. Cosa voleva dirci di tanto importante? Una chiamata da parte di chi?
- Era Ichigo.
Non capivo più nulla, la stanza prese a girare vorticosamente e dovetti appoggiarmi al muro per non cadere rovinosamente a terra. Sentii Retasu lanciare un urletto sconvolto. Minto si alzò di scatto, furiosa.
-Non dire sciocchezze, Zakuro! Ichigo è.. – puntò lo sguardo per terra, non volendo finire la frase. La guardai per una frazione di secondo, mentre un conato di vomito mi coglieva impreparato. Non sapevo che dire, mi stavo sentendo male sul serio. Non è possibile Ryo. L’hai vista morire sotto i tuoi occhi.
-Morta, lo so. Oppure credevamo che fosse così. – guardò tutti quanti, soppesando le parole. – Ma era la sua voce, non posso sbagliarmi. La ricordo benissimo.- si lasciò scappare un sospiro. Purin era scattata in piedi, fissando Zakuro sbigottita. Retasu tratteneva le lacrime, un espressione sconvolta in viso. Era davvero possibile che la loro Ichigo fosse viva?
-Non si fanno certi scherzi Zakuro, dai...- Purin accennò un sorriso distorto, che mi fece rabbrividire. -L’abbiamo vista tutti, non era più con noi. – sussurrò la verde.
-Mi ha detto poco, ed io ero decisamente confusa. Le ho chiesto spiegazioni, mi sono arrabbiata, ma non mi ha detto nulla di concreto. Vuole vedermi fra un paio di giorni. Da sola. – l’ultima frase era rivolta a me, ovviamente.
Ma dopotutto, lei era a conoscenza di cosa provavo per Ichigo. Al suo occhio attento non sfuggiva nulla, mi aveva osservato bene in tutto quel tempo e a lei non potevo nascondere nulla. Mi lasciai sfuggire un gemito, che nessuno colse fortunatamente.
-Non è possibile. – gli occhi di Minto erano fiammeggianti. – Perché avrebbe dovuto mentirci riguardo una cosa del genere? Fingere di morire. Per cosa?! – sbottò irata.
-Voglio venire anche io, Zakuro. – asserii, deciso. Dovevo vederla, stringerla, fingere di essere infuriato con lei e poi stringerla ancora, baciarla e amarla come volevo fare da tanto tempo. Ichigo…
-Andrò da sola, e cercherò di convincerla a vedervi tutti. Mi aveva chiesto di non dirvelo, ma non potevo tenervi nascosta una cosa del genere.
-Hai fatto bene, tranquilla. – Keiichiro le accarezzò una spalla, cercando di rincuorarla. Zakuro gli rivolse un piccolo sorriso. Raddrizzai le spalle, lo sguardo gelido intriso di speranza puntato nuovamente nelle iridi bluette della Mew Mew più anziana.
-Che lo voglia o no verrà da noi e ci spiegherà ogni cosa. Sempre che sia davvero lei. – e me ne andai sbattendo la porta di casa, fuggendo lontano da tutto e tutti.
Cosa stava succedendo?
Perché, Ichigo?


 


Il mio angolino
Allora.. Lo so che potrà sembrarvi scema come idea, magari anche trattata male, ma così mi è venuta in mente e così l'ho scritta!
Ho già una mezza idea di come continuare (credo), ma man mano che andrò avanti qualcosa potrebbe cambiare, chissà. Non sapevo se usare i nomi giapponesi o "italiani", per ora ho utilizzato queesti ma fatemi sapere anche il vostro parere se vi va!
E soprattutto vorrei un parere su questo primo capitolo... Il secondo è già quasi finito, ma ho le idee un po' confuse per ora e non so quando sarà davvero completo. Spero di postarlo in un paio di giorni se i vostri commenti saranno positivi. >< E non esitate a farmi qualche critica o suggerirmi un modo migliore per continuare la storia, potrei anche pensare di correggere questo capitolo e buttarlo giù in un modo migliore. Era davvero da tanto tempo che non scrivevo e ho perso davvero la mano!
Grazie per aver letto comunque, un bacino a voi. :3


Akatsuki
 
 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Akatsuki