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Autore: ina6882    27/04/2015    3 recensioni
Scrittura creativa: ho provato a realizzare una storia partendo solo da un semplice oggetto. Spero che ne sia venuto fuori qualcosa di bello.
***
[Dal testo]
C'era una volta un semplice quaderno. Non era come tutti gli altri, come quelli che si comprano a pochi centesimi in edicola, con le copertine colorate o adornate con stampe dai motivi più bizzarri...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Quaderno
 



C'era una volta un semplice quaderno. Non era come tutti gli altri, come
quelli che si comprano a pochi centesimi in edicola, con le copertine colorate o adornate con stampe dai motivi più bizzarri. Questo aveva una particolare copertina nera plastificata, lucida, con ai bordi delle rifiniture argentee. Sulla copertina spiccava la scritta "My notes" incisa abilmente e decorata a mano. Al suo interno un segnalibro in stoffa rossa era compresso tra le pagine centrali e spiccava, in contrasto con il colore neutro dei fogli. Più che un quaderno sembrava quasi un libro narrante chi sa quale storia o avventura. 
In realtà le sue pagine erano ancora tutte bianche pronte per accogliere le parole di un nuovo racconto o di qualsiasi altra cosa. 
Questo quaderno, così particolare, si trovava nella vetrina di una vecchia libreria sopra un cartellino con scritto il prezzo della sua vendita. 
Molta gente era passata da quel luogo comprando libri e prendendolo tra le mani, attratta dalla copertina, ma alla vista di quei fogli bianchi lo aveva richiuso e riposto nuovamente nella vetrina con in volto un chiaro segno di sdegno per quell'inutile libro vuoto.
Più di uno, era giunto anche sul punto di comprarlo, ma tornando a casa, e aprendo le pagine, ritornava gridando in libreria per riavere dietro il suo denaro o magari cambiare quel libro vuoto con un'altro che racconatasse qualcosa di interessante e bello.
Qualcuno si era persino azzardato a dire al vecchio libraio di buttarlo via, tanto era inutile continuare a tenerlo tra quelli scaffali quando in realtà c'erano tanti altri libri migliori da poter leggere, ma l'anziano uomo non aveva ascoltato neanche una di quelle parole.
Lui stesso aveva creato quel quaderno con le sue mani, sperando che, un giorno, le sue pagine avrebbero raccontato le gesta dell'eroe di una bellissima storia, così, anche se non era mai riuscito a vendere seriamente quel libro, in cuor suo continuava ancora a sperare e, ogni giorno, lo spolverava e ne lucidava la copertina per esporlo nuovamente al pubblico.
Il quaderno, dal canto suo, ascoltando le parole del libraio, credeva davvero in ciò che lui raccontava e sperava che, un giorno o l'altro, qualche famoso scrittore avrebbe deciso di comprarlo per renderlo il custode di un magnifico capolavoro capace di attrarre il pubblico. Sperava di divenire un pezzo unico della collezione di un'amante di libri rari e attendeva con ansia il giorno in cui uno scrittore avrebbe deciso di renderlo tale. Sapeva benissimo che in quel momento le sue pagine bianche non avevano valore, ma una volta che queste fossero state riempite, la storia scritta al loro interno lo avrebbe fatto diventare un libro importantissimo per il quale, la gente che ora non lo considerava all'altezza, avrebbe pagato oro all'asta per ottenerlo.
Ogni giorno aveva sempre questo desiderio, mentre continuava a vedere uscire dalla libreria libri molto più brutti di lui e senza rilegatura che venivano acquistati solo per la storia che contenevano. 
Così passarono molti anni prima che qualcuno si accorgesse veramente di lui, perché, nonostante il libraio continuasse a spolverarlo e lucidarlo, la gente continuava ad ignorarlo e, anche se lui era il più bello tra gli scaffali, restava sempre inveduto. 
Col passare del tempo, il libro divenne sempre più triste e, pian piano, iniziò a pensare che forse nessuno lo avrebbe davvero comprato e sarebbe rimasto per sempre ad ingiallire e logorarsi in quella libreria.
Un giorno, però, varcò la soglia un uomo distinto che, a differenza di tutti quelli che erano entrati in passato, chiese subito informazioni su quel quaderno. 

« Come mai quel libro così bello ha il prezzo così basso? ».
Il libraio si sorprese non poco a quella domada. Nessuno, prima di allora, aveva chiesto qualcosa su quel libro, tanto che, in un primo momento, non seppe cosa rispondere, mentre l'uomo continuava a guardarlo aspettando una sua parola.
Il libro fu davvero entusiasta della domanda dell'uomo. Lo aveva osservato attentamente dalla vetrina ed era giunto alla conclusione che, sì, doveva trattarsi proprio di uno scrittore. Era particolare sia nell'abbigliamento sia nei modi cortesi e quasi principeschi.
Non che avesse mai visto un vero scrittore, ma come poreva essere altrimenti? Lui se l'era sempre immaginato così e sicuramente un uomo del genere sarebbe stato capace di scrivere una storia straordinaria di cui  avrebbe desiderato far parte.

« Mi scusi, » disse ancora l'uomo, « vorrei davvero sapere di più su questo libro. Di quale scrittore è? E che storia racconta? Sono stato subito attratto dalla dua copertina e ho immediatamente pensato che debba contenere un'opera straordinaria. Mi sono sorpreso però nel vedere il prezzo. Credevo si trattasse di un pezzo da collezione e avrei il piacere di aggiungerlo alla mia biblioteca personale, ma mi pare di capire che forse è solo un'imitazione ».
Il libraio a quelle parole rispose con un lieve sorriso, poi disse:
« Mi dispiace deluderla signore, ma quel libro non è niente di tutto ciò. In verità, l'ho creato io stesso tanti anni fa, ispirandomi ad uno che avevo visto da piccolo. Le sue pagine, però, sono ancora tutte vuote e attendono solo la mano di un abile scrittore o poeta che possa riempirle e rendere questo semplice quaderno un libro raro ed unico. Molte persone nel corso degli anni lo hanno preso tra le mani, lo hanno persino comprato e poi riportato dietro, forse spaventati da quelle pagine vuote. Eppure non credo sia così difficile apprezzare un libro del genere, anzi, credo che dovrebbe invogliare qualcuno a riempire quei fogli, ma per ora non è stato così ».
« Ma mi scusi, » chiese ancora l'uomo, « come mai non ha provato lei stesso a riempirlo? ».
L'anziano uomo abbassò lo sguardo dispiaciuto poi rispose:
« Non sono uno scrittore, sono un semplice libraio che ha la passione di realizzare queste cose a mano. In un'altra vita molto probabilmente lo avrei fatto, ma non sono io quello destinato a riempirlo con le miei stupidaggini. Cosa avrei potuto scriverci, se non la contabilità di questo posto? Se avessi voluto scrivere qualcosa ne avrei creato un altro, questo è troppo raro per riempirlo di numeri. Forse può sembrarle stupido, ma credo davvero che un giorno quel semplice libro vuoto possa diventare un'opera d'arte »
« Mi ha convinto allora, » disse l'uomo sorridendo, « lo prendo! ».
« Davvero?,  »chiese incredulo il libraio.
« Certamente! Le sue parole mi hanno davvero convinto e credo che diverrà un pezzo unico, » rispose l'uomo posando una banconota sul bancone della libreria.
Il libraio incartò felice quel libro e lo porse all'uomo con un po' di tristezza, dicendo:
« Posso chiedere che storia ha in mente di scrivere? ».
« Ancora non lo so, ma sono sicuro che sarà straordinaria. Comunque non è per me, è per mio figlio, ma non si preoccupi lui saprà prendersene cura molto bene. È davvero un caro ragazzo e ciò che scrive è molto bello, » rispose l'altro sorridendo.
L'anziano rispose al sorriso, porgendo all'uomo il pacchetto.

Questi era un ricco commerciante di stoffe pregiate e ritornava a casa dal suo viaggio durato tre mesi. Non vedeva l'ora di riabbracciare i suo due figli.
Appena entrato nella sua tenuta, una splendida villa in campagna, vide quei due piccoli esserini, mentre felici gli correvano incontro.

« Papà! Papà!, » gridavano saldandogli al collo.
« Leigh, Lys, siete diventati proprio due ometti, » disse arruffando loro i capelli.
I bambini lo condussero felici dentro casa e, dopo che il padre si fu rinfrescato, seduti in salotto aspettavano con anzia di ricevere i regali che lui portava loro ogni volta dai suoi viaggi.

« Allora, » esordì l'uomo, « per il mio ometto Leigh, che ormai ha già dodoci anni, ecco questo splendido cravattino in seta proveniente direttamente dall'India. Mentre per il mio piccolo Lys, che già a otto anni ha delle doti da eccellente scrittore, ecco questo magnifico libro le cui pagine sono vuote e attendono di essere riempite da un capolavoro che sono sicuro tu sarai in grado di creare. Trattalo con cura ».
I bambini furono felicissimi di quei regali e, per giorni, non fecero altro che portarli ovunque con loro.
Il libro, dal canto suo, non fu per niente felice di questa cosa. Aveva passato anni interi nella libreria, con la speranza che un famoso scrittore lo rendesse un pezzo unico,  per ritrovarsi, alla fine, nelle mani di un bambino. Come poteva quel piccolino scrivere qualcosa di straordinario? Sicuramente avrebbe riempito quelle pagine di disegni e altre assurdità, magari strappando anche qualche prezioso foglio. Altro che capolavoro! Era destinato a divetare un rottame che, dopo qualche anno, sarebbe andato ad alimentare le fiamme di un fuoco. 
"Povero me!", pensava dispiaciuto, "il libraio è stato uno sciocco a permettere a quell'uomo di comprarmi per regalarmi a suo figlio. Avrei potuto continuare a rimanere nella vetrina ancora per tanti anni in attesa del Mio scrittore. Ora è tutto irrimediabilmente perduto!".
Il bambino, però, non scrisse mai nulla in quelle pagine, anzi, passarono alcuni anni prima che decidesse di prenderlo dallo scaffale della sua camera per scriverci qualcosa.
Il libro si sorprese non poco da ciò che il ragazzo scriveva. Erano delle bellissime parole d'amore. Sembra quasi una poesia...

 


 ***

 
« Prego, entrate pure, ma non toccate nulla, » disse la donna al gruppo facendo segno di accomodarsi nell'ultima tappa del giro;
« Ecco. Questi sono gli oggetti personali del grande Lysandro. In questa teca potete ammirare l'oggetto più importante della collezione, il suo libro delle note, dove, già da giovane, il cantante scriveva i testi delle sue opere ».
Il pubblico si mostrò entusiasta a quella vista e molti prendevano un biglietto dal bancone accanto dove spiccava la foto di quel libro e dove si poteva leggere la storia del suo padrone.
Si era sbagliato, sì, si era proprio sbagliato e a distanza di tempo se ne rendeva conto. 
Quanti anni erano passati dal giorno in cui era giunto in quella casa, che ora era diventata uno splendido museo dedicato proprio a quel bambino in cui non aveva avuto fiducia, che non aveva ritenuto all'altezza, lo stesso che, divenuto adulto, lo aveva scelto per diventare il custode della sua musica, di quella poesia che lo aveva reso famoso. 
Ora non c'era più. Di lui restavano solo i suoi ricordi e tutti quelli oggetti che lo avevano accompagnato durante la vita, che ora facevano parte di una collezione, di cui, quel libro che in passato era stato solo un semplice quaderno vuoto nella vetrina di una libreria, era adesso l'oggetto più raro, il custode una storia straordinaria. 

 







Ciao a tutti.. ^-^ Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento..
Ammetto che è nata così per gioco, in un momonto in cui la mia ispirazione
era leggermente svanita. Allora ho pensato che magari fosse carino inventarsi
qualcosa di diverso e ho pensato di partire da un semplice oggetto e la mia mente,
messasi finalmente in moto, ha partorito questa storiella. :)
Grazie a chi è entrato a leggerla e si è spinto fino alla fine; grazie
anche a chi la aprrezzerà e la commenterà se ne ha voglia..

Ina
 
   
 
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