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Autore: Chambertin    28/04/2015    2 recensioni
● || Mini-long | Arno Dorian X Elise de la Serre | SPOILER!ACUnity | Missing Moments || ●
Quando Arno Victor Dorian riapre gli occhi è in una stanza senza pareti, avvolta da una foschia insolita, violacea. E' in una folla di gente, e nota che tutti guardano dei quadri appesi nel vuoto, a delle pareti invisibili. Quei quadri rappresentano sè stesso, con delle diciture: Natus, Puerilis, Juventus e Mortis.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arno Dorian, Elise de la Serre
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Mortis
 
sost. fem.
morte
(da mors, mortis)
 
«Non passa un solo momento in cui io non rimpianga quel giorno in Piazza della Rivoluzione, mon amour. Se avessi fatto quello che dovevo fare, uccidere Germain, non saremmo qui a parlare in questo modo… ahi, non è più facile come un tempo, inginocchiarsi su questa fredda neve… Oh, ecco fatto.
Mia cara, da quando ci siamo lasciati non ho mancato un solo appuntamento. È una cosa strana, non tutti ne sarebbero capaci. Ma io, sì. Durante la rivoluzione molti uomini hanno perso le proprie donne, ma oggi, quarant’anni1 dopo, si sono ammogliati nuovamente, con nuovi figli. Io no. Non che non me ne siano passate sotto il naso, eh, di belle donne, ma nessuna ti eguagliava neanche lontanamente.
No…
Ti chiedo scusa, non è cortese parlare di queste cose.
C’è veramente freddo oggi, sai? Non nevicava in questo modo da… tre forse quattro anni. Sta di fatto che quella volta me la ricordo bene: avevo dato una missione semplice a un novizio, e.. ah ah, dopo neanche mezz’ora è rientrato al Café Théâtre tutto tremante, chiedendo qualcosa di caldo. Pauvre fils2, non aveva mai lavorato sotto quel freddo.
Mia cara, noi non abbiamo mai avuto l’occasione di unire le nostre forze con un tempio impervio come questo, ma ricordo quando giocavamo a rincorrerci, proprio qui, in questa dimora dimenticata da Dio stesso; ho intenzione di comprarla e rimetterla a nuovo prima che i miei giorni finiscano; le rendite al Café sono piuttosto alte, in un anno, o due potrei mettere da parte un bel gruzzoletto.
Questi rampicanti sono veramente recidivi, più li sradico, più crescono, attaccandosi alla fredda pietra.
Mi spiace non ci sia un tuo ritratto… tante volte mentre dormivi mi prendeva la voglia di disegnarti, ma – lo sai – non sono mai stato bravo a dipingere, e l’idea di farlo fare a qualche pittore, l’idea che ti potesse vedere vulnerabile durante il sonno, o addirittura nuda, mi infastidiva… ma ora me ne pento. Potresti sorridermi nuovamente, potrei perdermi nei tuoi occhi ancora una volta…
Ahi, mon amour. Fa ancora male come se fosse ieri; posso ancora vedere benissimo la luce che si è accesa nei tuoi occhi prima di andartene… ne ero sicuro allora e ne sono sicuro anche ora: tu mi hai visto. Hai visto il mio sguardo infranto, come la mia anima. Perché non hai aspettato qualche altro secondo, perché? Se è vero come scrivevi nel tuo diario, che Assassini e Templari potevano lavorare insieme, perché non mi hai dato fiducia? Potevamo farlo insieme, e lui – e solo lui – sarebbe morto.
 
Mi dispiace provare ancora… rancore? Possiamo definirlo così? No, non è rancore quello che provo… è rammarico. Rammarico per non essere riuscito a rimediare al mio errore, e aver concluso la storia nel peggiore dei modi. È stata solo colpa mia.
Mi viene in mente che tante volte sono venuto a trovarti, restando in silenzio, sistemando il prato, piantando fiori nuovi e freschi al posto di quelli appena sgualciti, ma mai, mi pare, di averti raccontato di aver trovato e letto i tuoi diari. Inizialmente avevo la sensazione di violarti leggendo le tue parole, ma proprio grazie a quelle parole sono riuscito a riprendermi, e tornare nel mio Ordine… immagino che tu da lassù mi abbia visto lottare per quello che mi hai chiesto, ho lottato per te, ma come ben immagini fin quando fossi stato un semplice adepto nessuno mi avrebbe mai ascoltato.
Poi, dopo anni, ho scalato i gradi, fino a diventare Maestro Assassino. Questi vestiti vanno rammendati ogni anno, ahah! Diventando il Primo Assassino, ho potuto esaudire la tua richiesta: sono andato a parlare con il Gran Maestro Rivière3, inizialmente non era accondiscendente nel far entrare un Assassins4 nel loro covo, ma dopo avergli fatto leggere la tua lettera si è ammorbidito, finendo per stilare un contratto: la tua speranza.
 
Ti dico questo perché non voglio che tu ci rimanga male quando questo contratto cadrà… Rivière è malato gravemente, e il suo successore è un radicale convinto che questa tregua non possa andare avanti… ti prego, amore mio, perdonami se non riuscirò a portare avanti il tuo progetto, farò il possibile, ma sono piuttosto pessimista sull’esito dello scontro che verrà.
Mia cara, scusa se mi appoggio alla tua lapide per alzarmi, ma come ho già detto le mie ginocchia invecchiano con me.
Se dovessi morire, lascerò scritto a Lèon5 di comprare questa villa e risanarla, e di seppellirmi vicino a te, in modo che i nostri corpi possano riposare vicini e le nostre anime ricongiungersi al più presto.
 
Addio, Èlise, mio amore.»
 

  ~~
  1 riferimento all'esecuzione del Re avvenuta in Piazza della Rivoluzione nel 1793, un anno prima della morte di Elise. La scena è ambientata nel 1833. Sulla pagina Wiki di Arno Dorian alla voce "Riammissione nella Confraternita" c'è scritto che si hanno notizie di Arno fino al 1808; ho volutamente ambientare la scena più avanti.
   2 trad. "povero figliolo".
   3 non esiste nessun Gran Maestro Rivière, nè nel gioco, nè nel libro; l'ho inventato io per contestualizzare il discorso di Arno.
   4 trad. "Assassini". Ovviamente, ma va letta con l'accento francese.
   5 Lèon è il ragazzino con cui Arno collabora nel DLC "Dead Kings"; ho voluto immaginare che Arno lo abbia preso sotto la sua ala protettrice, trattandolo quasi come suo figlio.
 
  
Finalmente, finito!
Diciamo che è stato abbastanza complicato perchè sapevo dell'esistenza dei diari di Elise ma non sapevo dove trovarli - credendo si trovassero all'interno del gioco - e invece stava tutto sotto il mio naso in libreria! 
(▽≦)
voglio spiegare innanzitutto che questo cpitolo è stato scritto come un flusso di coscienza, pensieri che si susseguono a volte anche senza un nesso logico alla Joyce, qui è un Arno ormai anziano che parla alla lapide di Elise a Versailles.
Ho pianto tanto quando Elise è morta, e un po' l'ho anche odiata perchè è stata fortemente egoista: se avesse aiutato Arno a liberarsi, avrebbe perso si e no forse 5 secondi, ma quei 5 secondi sarebbero potuti servire per uccidere Germain, insieme, come volevano.

Questo capitolo di Assassin's Creed mi ha fatto aprire gli occhi sulla vita sentimentale degli Assassini: potranno essere felici per un certo periodo di tempo, ma saranno costretti a vedere chi li ama sparire sotto i loro occhi, impotenti: Altair con Maria; Ezio con Cristina; Connor... beh Connor credo sia tipo asessuato; Edward con Jennifer; per ultimo Arno con Elise... che tristezza 
()

Spero vi sia piaciuta questa mini-long, aspetto vostre notizie ∀`)

Salute e pace, e che la Luce Divina ci guidi sempre! <)
   
 
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