Storie originali > Noir
Ricorda la storia  |      
Autore: BukowskiGirl2    28/04/2015    1 recensioni
Uno scenario quasi inesistente per Lei che continua a non vivere. Una storia di futile passione, costruita su niente, sugli ingrandimenti della mente. L'effetto cancerogeno delle droghe.
Genere: Dark, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Spiegami il senso, dimmi la verità.

Si svegliò presto, da quello che aveva programmato come un lungo - lungo - sogno.

-Aaaah! Diavolo!

Si buttò fuori dal letto, senza interesse, trascinandosi. Scelse uno dei vestiti a fiori che riponeva accuratamente nella cassettiera e mosse di poco la ciocca di capelli che gli oscurava la vista. Si accorse, solo dopo la prima rampa di scale che portavano al cortile, che non aveva le scarpe. Così tornò velocemente in casa e indossò un paio di tacchi vertiginosi. Passando da un eccesso all'altro, si sentiva più che sicura di sè. Anche se non lo dava a notare.

Scelse uno dei bar e si sedette, aspettando con presunzione che qualcuno le chiedesse il motivo del suo arrivo e la fonte del suo desiderio.

-Non desidero niente. Se devo pagare perchè sto seduta su di una stupida sedia, pagherò. E considerato che è pure scomoda, mi aspetto un po' di cortesia, da parte vostra.

Sapeva bene che lui sarebbe passato di là. E così fu. Le bastarono pochi minuti. Era tutto calcolato. Non avrebbe certo avuto il tempo per un caffè in uno dei bar.

"Lo immaginavo proprio così", sussurrò.

Una folla lo inseguiva, macchine fotografiche enormi, microfoni, telecamere di ogni tipo. Era infastidito.

Lei si alzò con sicurezza, prese in mano gli occhiali da sole e si incamminò. Si fece spazio tra la folla, senza dire una parola. Nell'altra mano, teneva un fogliettino. Con molta indifferenza lo inserì nel taschino della giacca di lui. Andò via.

Attese cinque ore perfette. Poi, il telefono squillò. Lo lasciò squillare per quattro volte, finchè la persona, dall'altra parte, si arrese. Era una tattica. Prese la cornetta e digitò il numero che prima era comperso.

-Pronto?

Silenzio.

-E' uno scherzo, una minaccia?

-Portami a bere, oltre le stelle.

Impallidì. Lui sapeva. Ci fu un assordante silenzio per alcuni minuti ancora. Lei lo sentiva sussurrare.

"Non è vero... Gioco troppo di fantasia... Devo solo riposare, andrà meglio... Era un sogno, un sogno...un..."

Silenzio.

-Mi fa schifo che tu lo abbia fatto con lui...Lui...

Lei sospirò. Era rientrata lì, lì dove era iniziato.

-Non lo farò più, giuro.

-Le tue mani sul suo collo... E poi lui... Che ti stringe... E' tanto terrificante quanto emozionante...

-Può emozionarti qualcosa che ti spaventa così tanto?

-Anche la paura è un'emozione.

Silenzio.

"Deve finire...finire... tutto questo... finire..."

-Quando l'effetto finirà e tu sarai di nuovo in te, non dimenticare che si ritorna. In un modo o nell'altro sarai ancora mia.

Scoppiò a piangere.

-No...No! Non mi avrai! Non mi avrai...

Era l'ultima volta, quella. L'indomani, ciò che rimaneva di lei, era il suo corpo senza vita, mutato da quegli attimi.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: BukowskiGirl2