Su quell'isola Arthur stava davvero impazzendo.
I suoi sensi, i suoi bisogni erano dieci volte più forti e insistenti rispetto a quanto era abituato, per cui non riusciva a reprimerli come era solito fare. Non ne aveva occasione! Non c'era nulla da fare se non cercare di sopravvivere.
Ma il pericolo più grande non era l'isola: era quello che offriva.
Tentazione dopo tentazione. Tutto il suo corpo sembrava urlare per quei bisogni impossibili da soddisfare. Aveva fame, freddo, era stanco di tutto, anche di coprirsi con foglie; non aveva più la forza di arrampicarsi o pescare. Pensava che non sarebbe più riuscito ad andare avanti.
Però c'era un altro bisogno che necessitava di essere soddisfatto perché l'unico possibile da soddisfare.
Non era solo su quell'isola.