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Autore: YomiCrazy    01/05/2015    3 recensioni
LancillottoxMerlino
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Dopo essersi rifocillati, Lancillotto decide di riaccompagnare Merlino nelle sue stanze.
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964 parole.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lancillotto, Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Salve a tutti!
Questa è la mia seconda OneShot su Merlin ed ovviamente, come già detto, io Adoro questa serie Tv e sono molto infelice dato che ne hanno fatto solo 5 stagioni. TvT
Comunque!
La coppia è LancillottoxMerlino, questo perché la shippo in assoluto silenzio anche se la MerlinoxArtù non si tocca!
Lasciatemi qualche commento se vedete qualcosa di orrorifico nella storia!
Buona lettura!
 
 
 
 
 
 
 
Morgana e Morgause erano sparite sotto le macerie nella grande stanza del castello. Nessuno sa se siano sopravvissute o meno, ma questo non era ciò che dava pensiero a Camelot.
Le brutte giornate sembravano passate, Merlino eseguiva i suoi compiti come ogni giorno, proteggendo ed aiutando Artù in battaglia così com’era il suo destino, sperando in un nuovo Re ed in una nuova Camelot.

 
Quel giorno Merlino tentò di svegliare Artù nel migliore dei modi che conosceva.
-Buongiorno Sire, gli uccelli già cinguettano! – cominciò il servo, aprendo una tenda.
-Merlino… - mugugnò il principe.
-Buongiorno Sire – ripeté, sapendo che aveva fallito al primo “Buongiorno” – Camelot è già in piedi da un bel pezzo!- inventò, tirando la seconda tenda.
-Merlino .. – ripeté il principe, girandosi dalla parte opposta.
-Buongiorno Sire! – tentò ancora – Il sole è già alto e pronto ad illuminare questa splendida giornata! – finì aprendo la finestra.
-Merlino! – urlò il principe, mettendosi seduto e fissando il servo.
-Possibile che non vi sta bene niente? – Chiese lui, girandosi verso l’asino reale.
-Ripeti le stesse cose… Ogni santa mattina. – Rispose il principe, arrabbiato.
-Beh… In qualche modo devo farvi alzare… Non potete fare il pigro. – Disse lui, spostandosi lentamente verso la porta.
-Merlino, mi hai dato del pigro? – Chiese il principe, allungando il braccio verso il comodino.
-Certo che no Sire, anzi, io andrei prima che voi… - Merlino non finì la frase che una spazzola gli arrivò vicina all’orecchio destro.
-Appunto! – Concluse uscendo dalla stanza, seguito da diversi brontolii del principe.
-Anche oggi Merlino? -
Una voce smise di far ridere il servo. Lancillotto.
-Buongiorno Lancillotto. -
-Dovresti cercar di intenderti con Artù. – Gli disse il cavaliere.
-Ma noi ci intendiamo alla perfezione. – Gli rispose il ragazzo.
-Merlino! La colazione! – I due risero sentendo l’asino reale urlare alla fame.
-Questa sera con Sir Elyan e Sir Leon andiamo a rifocillarci dopo il turno di guardia alla locanda nella cittadella. Pensi che Artù ti lascerà venire con noi? – Chiese Lancillotto.
-Oh, non credo ci siano problemi. – Rispose Merlino.
-Merlino! Ti metto alla gogna! – Urlò ancora Artù.
-Mi conviene… -
-Si, si, ti aspettiamo li. – Concluse Lancillotto, lasciando che il ragazzo corresse verso le cucine del palazzo per saziare il principe.

 
Quella sera Merlino era riuscito a prendersi un po’ di tempo per lui, aiutato – coperto – da Gaius.
Il ragazzo entrò nella locanda della cittadella, notando subito Parsifal, Elyan, Lancillotto, Galvano ed altri cavalieri seduti a bere davanti ad un tavolo.
-Vieni Merlino! – Gli urlò Lancillotto alzando le braccia per farsi notare.
Il ragazzo accorse dal cavaliere, sedendosi accanto a lui.
-Ti ho riservato un posto. – Gli disse sorridendo.
-Oh, non dovevate… -
-Merlino, dammi del tu quando siamo fra noi. – Lo rimproverò Lancillotto.
Merlino rise, per poi unirsi ai cavalieri per bere e mangiare in compagnia.
Alla fine della serata, ognuno tornò nelle proprie stanze, tranne Merlino e Lancillotto che decisero di passeggiare assieme nei corridoi del castello.
-Artù ancora non lo sa? – Chiese il cavaliere.
-No. E non deve saperlo. – Rispose il servo.
-Forse, con i tempi a venire e con la sua incoronazione, le cose potranno cambiare. – Cercò di continuare il discorso Lancillotto.
-Si. Me lo auguro. – Concluse Merlino.
I due erano diventati molto amici, in quanto Lancillotto sapeva dei poteri del servo. Ora che finalmente era diventato un cavaliere, poteva stare affianco del principe e di Camelot, come aveva sempre desiderato.
Anche Merlino era contento che Lancillotto avesse realizzato il suo sogno. E non solo, oltre Gaius aveva qualcun altro a conoscenza del suo grande potere.
I due entrarono dopo la lunga camminata, nelle stanze di Gaius e del moro.
-Gaius non c’è? – Chiese Lancillotto rimanendo sulla porta.
-No, aveva da fare. Entra pure. – Rispose Merlino.
Lancillotto entrò nella grande camera, socchiudendo la porta dietro di lui, guardando poi le varie pozioni e soluzioni presenti nelle provette.
Merlino notò subito che a terra era presente dello sporco e dei libri, lasciati sicuramente dal medico di corte. Gli occhi gli si illuminarono di un oro intenso e tutto tornò al suo posto in meno di qualche secondo.
-Hai un potere strabiliante. – Se ne esordì il cavaliere.
-Come li avete chiamati quel giorno? – chiese Merlino sorridendo.
-Trucchetti. – Rispose Lancillotto, ricordando il salvataggio di Ginevra.
-Ognuno ha le sue abilità. – Disse il servo, osservando il cavaliere.
-Ovviamente. – Concluse Lancillotto.
Merlino ormai sapeva di poter usare i suoi poteri davanti a Lancillotto, perché era un uomo buono, un uomo d’onore. E questo lo aveva reso più vicino, più “intimo” con il cavaliere. Anche se “intimo” non era la parola più adatta. Questi sentimenti, però, non potevano esser rivelati, anche perché Lancillotto non si era mai espresso più di tanto.
A sua volta Lancillotto era contento di avere un amico come Merlino e di sapere che alla protezione del principe di Camelot vi era una persona alquanto responsabile e forte come il mago. L’usare i poteri in sua presenza lo avevano reso più libero di esprimersi con quel ragazzo. Ma i sentimenti da lui provati, dovevano rimanere celati.
-Allora, donzella, ora che l’ho riaccompagnata.. – Merlino scoppiò in una fragorosa risata al sentire le parole del cavaliere.
-Donzella? – Chiese.
-Beh, vi ho scortato fino alle sue stanze. – rispose Lancillotto, inchinandosi, continuando a prendersi gioco del mago.
-E mi lasciate così, messere? – Chiese ancora Merlino.
Lancillotto si avvicinò al ragazzo, che poggiò le spalle al muro. I due si guardarono, fissandosi negli occhi per poi unire le labbra. Quel bacio durò qualche attimo, giusto per farsi assaporare l’uno dall’altro, per poi sciogliersi dolcemente.
-Buonanotte, Merlino. – Disse Lancillotto, per poi girarsi ed uscire dalla stanza quasi di fretta e furia.
Merlino si sedette a terra, toccandosi le labbra, ripensando a quel bacio durato pochi secondi.
Pensò anche che quel bacio – e Lancillotto –  era tutto ciò che lui, probabilmente, aveva sempre desiderato. 
  
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