Pił pensava alla sua gioventł, ai molteplici percorsi che gli si erano snodati davanti, pił avrebbe cancellato tutto. Ogni singolo battitto di ciglia, ogni singolo sospiro colpevole di avere dettato quello che era stato.
La sua mente era crudele quando si piegava alla forza dei ricordi. E l'angoscia lo soffocava ricercando la vecchiaia come unica medicina. Eppure era forte il richiamo della sua carne, dell'adrenalina che gli riaffiorava nelle vene al solo pensiero del suo volto.
Artł.
Ricordava Merlino troppe cose insieme.
Indietro, nella sua giovinezza ogni singola azione poteva portare ad una nuova soluzione. E, benchč la convinzione che la vita e la morte fossero nulla, sapeva ancora aggrapparsi ad un desiderio fino a sč stesso. Il desiderio di riscrivere uno storia perfetta che con il solo ricordo lo avrebbe consegnato all'eternitą.
Era a quel punto che gli occhi prepotenti di Artł lo sprofondavano nell'unica magia che non era mai riuscito a compiere, cattura il tempo e riviverlo all'infinito.
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"Gli occhi blu cielo"