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Autore: Giovy97    01/05/2015    0 recensioni
L'Agente Sullivan alle prese con un serial killer molto pericoloso. Un vero genio in questo campo che riesce quasi sempre a mettere a segno i suoi colpi. La svolta per l'Agente Sullivan arriva proprio con questo caso, servirà il gioco della mente e pensare come lui per riuscire ad anticipare i suoi colpi. Sarà una vera e propria battaglia all'ultimo colpo. Chi la spunterà?
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo Frank andò di fretta in ufficio. Doveva sistemare dei fogli e iniziare a scrivere tutto ciò che aveva scoperto fino ad ora. “ Fino ad ora è il caso più difficile che mi sia capitato. Come fa ad organizzare tutto così bene senza lasciare la benché minima traccia” pensò, ma quel momento di riflessione fu bloccato dal bussare della porta: -Chi è?- disse in tono preciso Frank Ma nessuno rispose. Lo ripetè ancora una volta ma niente nessuno rispondeva. Con cautela andò verso la porta, pronto a prendere la pistola, aprì la porta ma non c’era nessuno tranne che un foglio attaccato alla porta “ Ci vediamo all’Inferno” . “Chi lo ha lasciato? Possibile sia stato lui” Ma da dietro il muro sbuco Julie. - Scherzetto capo ahah- - Ah Julie, mi hai fatto prendere un colpo- - Visto come sono brava, allora perché è già qua in ufficio?- - Volevo iniziare a formare un identikit con quei pochi dati che la ragazza ci ha fornito- - Io ho già contattato l’amante di Stevens. Verrà a breve qua- - Bene ti assisto nell’interrogatorio e poi andremo all’ospedale dalla ragazza- - Ok grazie- disse Julie- e si rimisero a lavoro Un’ora dopo arrivo in centrale Luisa. Julie l’accolse e la portò nella sala degli interrogatori mentre arrivò anche Frank. Frank era il detective più temuto di tutta San Antonio per quello che riusciva a fare. Sapeva prendere le persone e falle sputare la verità a tutti i costi grazie anche ai suoi poteri, riesce a leggere le persone attraverso un singolo sguardo. Allora entrò nella sala - Buongiorno Luisa, grazie per essere venuta così presto- - Si figuri ma io cosa ho fatto di male?- - Niente dovremmo solo farle qualche domanda- - Certo mi dica pure- - Conosce Stevens Behind?- disse Frank con molta calma e attenzione. - Certo che lo conosco. Lavoriamo tutte e due in banca e siamo diventati grandi amici- disse la ragazza con aria innocente ma intervenne Julie - Così tanto da rovinare una famiglia?- - Ma cosa sta dicendo mi scusi?- - Lei e Stevens avevate una relazione- - Lei come fa a dire questo?- - Ho parlato con Stevens, lui non lo ha confermato ma lei c’è lo può dire- - No, non è vero- In quel momento ci fu un silenzio quasi imbarazzante, Frank sapeva che lei mentiva. Lo notava da un sacco di fattori: gli occhi: quando qualcuno dice la verità o almeno tenta di far passare qualcosa per vero guarda una persona dritta negli occhi, mentre Luisa guardava in basso cercando di evitare lo sguardo. Anche nei gesti, chi non mente tenta di giustificarsi usando anche piccoli gesti, ma lei no! Allora Frank prese in mano la situazione bloccando Julie e disse: - Conosce questa persona?- Tirò fuori una foto di Diana la moglie di Stevens - No, non l’ho mai vista- - Sta mentendo lei sa benissimo chi è…- Disse Frank con un po cattiveria - E’ vero lo so ma ancora non capisco il motivo- - Perché lei è stata uccisa e dobbiamo percorrere tutte le strade per arrivare al colpevole.- - State insinuando che sia stata io?- - Non lo possiamo escludere- affermò Julie - Siete dei pazzi!- Rispose Luisa - Dov’era due giorni fa?- disse Julie con tono deciso - Ero a casa mia- - Anche qua mente, perché vede il suo amante ci ha confessato di essere con lei quella notte- - Si eravamo insieme ma quello che è successo non sono affari che vi riguardano- - Ha ucciso lei la moglie di Stevens?- - No, che diamine!- Frank era certo non mentisse anche perché dall’identikit fornito da Dora e soprattutto era femmina, ma nulla da escludere. - Può andare per ora, ma si faccia trovare la terremo d’occhio- Luisa uscì un po’ preoccupata e Frank lo notò ma lascio correre. Aveva tutto ciò che mi serviva. “ Dora maledetta. Sei ancora viva, ora la polizia potrebbe già risalire a me. Eccomi qua sono in ospedale, devo passare per un familiare; devo fingermi preoccupato!” - Buongiorno desidera?- - Mi chiamo James Lehman; mia sorella ha avuto un’incidente devo vederla.- disse James. - Certo. Secondo piano porta 5- - Grazie mille- “Sono riuscito a passare. Se non fosse per quel poliziotto che mi sta alle calcagna la lascierei in vita ancora un po.” Nel mentre arrivò in ospedale anche Frank. -Andiamo a trovare Dora, vieni Julie so già dove si trova- Ma Frank notò qualcosa di strano, una persona si incamminava con passo veloce verso l’ascensore e per un istante si voltò. - Julie è lui, l’assassino eccolo. Starà andando a concludere il servizio da Dora. Presto!- Si mise a correre, ma l’assasino entrò in ascensore. Con molta fretta corse verso le scale doveva prenderlo a tutti i costi. Arrivò al secondo piano ma era troppo tardi. Uno sparo si sentì dalla porta di Dora. Correva più che poteva ed entrò nella stanza ma quando entrò vide solo un foglietto “Ho concluso il servizio” . Li era scappato dalla finestra e Frank aveva il rammarico di non averlo fermato in tempo. Guardò dalla finestra e lo vide che stava fuggendo. “Non mi ha visto per fortuna. Adesso torno a casa e progetto il mio prossimo colpo. Ma non ucciderò nessuno, si sa i soldi non sono mai abbastanza. Devo escogitare un piano elaborato per entrare e prendere tutti i soldi possibile. Colpirò la notte così nessuno mi vedrà. Ma la mia prossima vittima chi potrà essere?” Anche Julie arrivò nella stanza e trovò Frank alla finestra arrabbiato. - Lo hai visto?- Disse Julie - Purtroppo no, ma so che macchina ha. E’ un indizio molto utile. Ha una Land Rover nera- - Ha ucciso anche lei?- - Già, dobbiamo rintracciare la famiglia e vediamo se loro sapevano qualcosa. Chi frequentava o dove lavorava. Tutto è un indizio. Stavano per andare via quando vicino alla porta. Frank intravide un oggetto - Quello cos’è?- disse Frank Si avvicino e vide che era una penna. - E’ una penna della USAA Federal Savings Bank forse l’assassino lavora la. - Torniamo in ufficio e mettiamo insieme tutti i pezzi- Andarono insieme in ufficio. - Allora sappiamo che è alto 1,70 circa, non è molto giovane, capelli neri e lavora in banca- - Continua ad essere un passo avanti a noi- - Che possiamo fare?- - Beh mi sembra ovvio,andare a vedere il registro dei lavoratori della banca. - ULTIME NOTIZIE! La banca USAA è stata presa di mira da alcuni impiegati della banca stessa. Sono 4,tutti su 1.70 cm… Hanno piazzato bombe ovunque e vogliono il bottino da 1.200.000 dollari! -oh no… Julie hai sentito? Dobbiamo andare subito a vedere! -Andiamo Frank…- Presero alla macchina e di corsa andarono alla banca per cercare di evitare il peggio. Una volta arrivati lo sguardo di Frank e dell’Assassino si incrociarono e a quel punto l’assassino prese la pistola e sparò a Frank. Julie presa dal panico prese Frank dal braccio e lo portò in salvo. Lei sapeva che doveva fare qualcosa ma non poteva lasciare Frank in quello stato. Prese la macchina e si diresse subito all’ospedale. Una volta arrivata fece prendere Frank da un medico. Frank era in coma e il dottore lo prese portandolo in rianimazione. -Dottor Watson. Abbiamo una ferita da arma da fuoco, prese sul torace temo sia stato perforato un polmone presto!- Dovettero fare un trapianto ma dopo 8 ore dell’operazione Frank si salvò. Intanto Julie aveva chiamato Jennifer che si era recata subito all’ospedale. -Frank tesoro come ti senti?- disse Jennifer preoccupata … -Bene adesso- rispose Frank affaticato. -Ciao Frank, come ti senti?- Intervenne Julie. - Ehi, sto bene.. sai come sono fatto. Piuttosto cosa è successo alla banca- -Guarda tu stesso- Julie aprì la televisione e si sintonizzò sul canale nazionale “ Aggiornamento della sera: l’attentato alla banca ha portato un riscontro negativo. Ci sono 3 vittime e due sono riusciti a scappare con una somma pari a 1 milione di euro. La polizia investigherà sul caso” - Julie, io l’ho visto. Mi ricordo tutto e adesso lo dobbiamo solo cercare.- Il resto della giornata Frank lo passò in ospedale in compagnia di Julie e Jennifer ma sapeva bene che il killer non aveva vita facile. Ora sapeva com’era, sa com’è fatto e sa anche come anticipare le sue prossime mosse.
   
 
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