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Autore: Euphemia    03/05/2015    1 recensioni
Alla mia più cara amica qui su EFP, la prima che abbia mai conosciuto e che ancora dopo quasi quattro anni continua a sopportarmi, nonostante tutti gli scleri e le idiozie della sottoscritta. Tanti auguri, Amahy! ♥♥♥
(Sperando che questa storia non faccia pena-)
[Dal testo]
"Tu, che volevi portare la conoscenza tra loro, tu hai patito le pene che a loro sarebbero spettate, facendoti portatore delle loro colpe. Tu, dalla bontà infinita, hai sacrificato te stesso e il tuo corpo per l'amore sfrenato che ti lega agli uomini, proprio come un amante si toglierebbe la vita per l'amato."
{Epimeteo centric}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fratello mio, Prometeo



 
Dedicata alla mia dolce Elena, alias  Amahy

 

La guardo, sospiro. 
Ah, che fatale destino, quello che mi è capitato: indotto a sposare una donna per l'iracondo umore del sommo Zeus, lo stesso che, infuriato, ha punito il puro amore per gli uomini, quello che provavi e che ancora conservi nel tuo cuore dilaniato, fratello mio, Prometeo.
Accanto a me giace la sposa dormiente, i riccioli neri sparsi sulle bianche lenzuola che avvolgono entrambi i nostri corpi nel maestoso letto nuziale, illuminato dai deboli e argentei raggi di luna. È bella, Pandora: il candore del suo viso, l'attenuato rossore delle sue guance, le iridi azzurre come il cielo, e quelle labbra, o, Prometeo, quelle labbra così delicate e dolci, dal sapore del miele. Ogni suo comportamento è segnato da una profonda virtù, quella che gli dèi le hanno donato assieme alla grazia alla sua nascita, dovuta a Efesto; se solo la vedessi, Prometeo, nemmeno tu potresti pensar male di questa leggiadra fanciulla. 
Quale sciagura mi è capitata tra le mani, fratello mio! Un dono degli dèi, tutt'altro che disastroso, ma concessomi come punizione per aver seguito le giuste follie della tua infinita passione. Cosa devo farne? So bene che devo temerla, ma come potrei? Quando i miei occhi si posano sui suoi e ammirano la bellezza del suo volto e delle sue delicate curve, il mio cuore pulsa e si strugge, ma poi subito associo la sua immagine alla tua, che sei lì, su quella rupe, a soffrire giorno e notte, mentre io, qui, non posso far nulla per salvarti da quel tormento, e continuo a proteggere quel vaso funesto, attento che nessuno lo apra, pur di proteggere i tuoi oggetti d'amore. 
E t'immagino soffrire, Prometeo, mentre la colonna e le rocce ti lacerano le carni e l'aquila di Zeus ti divora le interiora, e il solo pensiero del tuo dolore provoca nuova sofferenza in me: vorrei tanto che lì, incatenato, ci fossi io, pur di sopportare tale strazio al tuo posto. Dovresti essere tu a ricevere le grazie di questa donna, perché solo tu sei in possesso della saggezza e meglio di me sapresti come comportarti e astutamente liberarti dell'oscuro tranello degli dei. 
E intanto che dico queste parole, Prometeo, il supplizio persiste, i tuoi muscoli dilianiati ricrescono forti e vigorosi per poi esser nuovamente distrutti dalla feroce ingordigia del rapace divino; e tutto questo, tutto questo, Prometeo, per quel sentimento così forte che ti lega a loro, agli uomini, alle creature che tu stesso hai forgiato, creature fatte di semplice fango e accese con il fuoco - quello che tu rubasti agli dèi, per poterlo restituire ai tuoi figli. 
Tu, che volevi portare la conoscenza tra loro, tu hai patito le pene che a loro sarebbero spettate, facendoti portatore delle loro colpe. Tu, dalla bontà infinita, hai sacrificato te stesso e il tuo corpo per l'amore sfrenato che ti lega agli uomini, proprio come un amante si toglierebbe la vita per l'amato.
Tu soffri, Prometeo, ma nonostante il tuo cuore venga all'alba di ogni giorno massacrato, questo ancora continua a pulsare, e nulla, nemmeno la punizione di Zeus, è mai riuscito a tramutare quel forte e nobile sentimento in rancore. Ancora li ami, gli uomini, e mentre versi lacrime amare sulle isolate rocce del monte e vedi l'aquila avvicinarsi a te smaniosa, l'amore ti dà la forza di continuare a sopportare il tuo martirio per infiniti secoli. 
Fratello mio, sangue del mio sangue, mio amato Prometeo: alla fine, nonostante tutto ciò, sei contento, perché sai che quel dolore lo provi solo tu, e con immensa gioia ti rallegri dell'onore di poter donare la tua vita e le tue forze in cambio della salvezza del tuo diletto popolo.





Note dell'autrice
So che, forse, sarò ripetitiva, ma è fondamentale dirlo: questa storia è il mio regalo di compleanno per la mia cara amica, che nonostante tutto continua ad esserlo, e di questo non avete idea di quanto io possa esserne felice!
♥ So che Prometeo è il personaggio della mitologia che lei preferisce, di conseguenza ho voluto regalarle qualcosa che potesse piacerle... E spero ti piaccia, mio amor! ♥ (Quindi spero non sia venuto un totale disastro, nonostante non sia ancora convinta del lessico utilizzato - come sempre, dannata insicurezza-)
Oggi tu compi gli anni, e a causa della distanza non posso regalarti qualcosa di meglio. Quindi ho pensato a questo... E continuo a sperare che ti piaccia, nonostante io sia una totale frana! 
Ancora tanti tanti tanti auguri!

E per chiunque sia passato di qui, vi ringrazio e spero che sia degna della vostra considerazione! 
Un bacio gigante! 

Euphemia >.^
  
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