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Autore: winchestersimpala    03/05/2015    14 recensioni
"[...] Questo non era inusuale per Dean. Ogni tanto andava da qualche parte – un bar o un diner, scelti a caso – e perdeva la cognizione del tempo quando era da solo con qualche ragazza sconosciuta. Lei odiava il fatto che Dean si comportasse in quel modo, ma poteva tollerarlo poiché sapeva che non poteva cambiare chi era. [...]"
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Autore: livelaughloveboo

 

Dog days.

 

Lei e Sam stavano tornando al motel dopo una giornata di ricerche sull’essere con cui avevano a che fare per il loro caso. Dean se ne era andato quasi subito, dicendo qualcosa sul controllare il diner e tornare con il loro pranzo. Lei lo lasciò andare, sapendo che comunque, prima o poi, se ne sarebbe andato. Non era proprio capace di stare seduto e fermo per un lungo lasso di tempo. La ragazza ed il più giovane dei Winchester restarono a lungo nella biblioteca, cercando informazioni ed aspettando il ritorno di Dean. Ma lui non tornò.

 

Questo non era inusuale per Dean. Ogni tanto andava da qualche parte – un bar o un diner, scelti a caso – e perdeva la cognizione del tempo quando era da solo con qualche ragazza sconosciuta. Lei odiava il fatto che Dean si comportasse in quel modo, ma poteva tollerarlo poiché sapeva che non poteva cambiare chi era. E anche perché aveva una piccola-ma-in-realtà-molto-grande cotta per il fratello maggiore da quella che sembrava essere una vita. Ma sapeva che lui non avrebbe mai provato lo stesso, nemmeno nei suoi sogni più vividi e selvaggi.

E se Sam sapeva qualcosa di questa storia, fortunatamente non ne parlava.

 

Christina e Sam stavano tornando al motel quando lei si accorse che qualcosa li stava seguendo. Disse a Sam di fermarsi e si girò per vedere di cosa si trattasse.

Quello che seguiva i due cacciatori era un cane. Un pastore tedesco stava trotterellando dietro di loro, agitando dolcemente la sua coda non appena si avvicinò a loro.

 

Christina guardò Sam, per poi accovacciarsi e coccolare il grosso cane e cercare il suo collare.

 

“Sembra proprio che sia un randagio.” Annunciò mentre grattava il cane dietro alle orecchie. Il cane la guardò in modo strano prima di chiudere gli occhi e rivelare il piacere che provava mentre veniva coccolato. “Chi è il tuo padrone, ragazzone, eh?” Sorrise ed il cane si avvicinò ulteriormente a lei e scodinzolò ferventemente.

 

“Andiamo.” Disse Sam mentre la aiutava a sollevarsi per poi allontanarsi dal cane. “Dobbiamo tornare indietro, si sta facendo tardi.” Seguì Sam lungo il marciapiede ed il cane la seguì.

 

Lei si girò e disse al pastore tedesco: “Non puoi venire con noi, cucciolo. Dean darebbe di matto.” Non appena disse il nome del fratello maggiore, le orecchie del cane si sollevarono. Abbaiò e trotterellò sorpassandola e raggiungendo Sam.

 

Sam diede un’occhiata al cane, poi la guardò, con un sorriso stampato sul volto.

 

“Hai ragione, Dean darebbe di matto.” Sam disse, mentre i due – ed il cane - si fecero strada verso il motel. “Ma dovrà farsene una ragione, suppongo.” Affermò mentre guardava il cane camminare vicino a loro.

 

Il gruppo raggiunse il parcheggio e videro che l’Impala non c’era. Dean non era ancora tornato. Lei sospirò e seguì Sam all’interno della camera dei due fratelli Winchester, il cane la seguì a ruota.

 

Si lasciò cadere su uno dei due letti ed il cane ci saltò sopra e si mise accanto a lei. “Dean starà bene.” Il più giovane dei Winchester la rassicurò. “Sai com’è fatto.” Prese posto al piccolo tavolo ed accese il suo portatile, in modo tale da poter continuare con le sue ricerche.

“Lo so.” Rispose lei mentre accarezzava la schiena del cane. Lui si mise sottosopra e mugolò per farsi grattare la pancia. Lei avrebbe potuto giurare che il cane le avesse sorriso prima di mettere la lingua fuori da un lato della bocca.

 

“Siete semplicemente la cosa più dolce che io abbia mai visto.” Christina si turbò leggermente quando il cane si mosse sotto alla sua mano. Fece una risatina per il versetto emesso dal cane e per il suo sguardo quasi offeso. Sam se ne accorse e rise sommessamente prima di girarsi verso lo schermo del suo portatile.

 

Poco dopo il cane si addormentò, annoiato dalla mancanza di attenzione da parte dei due cacciatori.

 

“Allora, tu e Dean, huh?” Chiese Sam.

“Cosa?” La ragazza rischiò di soffocarsi con l’aria che stava respirando.

“Andiamo.” Lo guardò, confusa.

“Non c’è nulla di cui parlare.” Abbassò lo sguardo sul libro sulla sua pancia.

“Davvero?” Chiese il ragazzo, dubbioso.

“Davvero.” Confermò lei, lanciandogli un’occhiata prima di riposizionare il suo sguardo sul libro.

“Wow, ero proprio convinto che -”

“Non mi va di parlarne, Sam.” Lo interruppe, sperando di non ritornare più sull’argomento.

Sentì Sam scrivere con il portatile e pensò che la conversazione era morta in quel momento. Poi sentì Sam dire:

 

“Ma voi due siete sempre insieme”

“Questo non significa nulla.” Affermò lei, con un tono gelido.

“Ma -”

“Vuoi davvero parlare di questo, Sam?” Chiese lei, chiudendo il libro guardando finalmente il giovane Winchester. Avrebbe giurato che il cane avesse sollevato le orecchie, ma quando lei lo guardò, i suoi occhi erano chiusi.

“Si, in effetti, voglio.” Sam fissò gli occhi su quelli della ragazza, cercando di farla arrendere. “Cosa sta succedendo tra voi due?”

“Niente.” Sentenziò impassibile.

“Perché non cerchi di cambiare la situazione, allora?”

“Perché.” Questo fu tutto ciò che riuscì a dire.

“Perché...” Sam voleva aiutarla ad elaborare ciò che provava.

“Perché non funzionerebbe, mai.” Spiegò lei, non voleva parlarne ne con Sam ne con qualsiasi altra persona. In nessun momento.

“E perché no?” Chiese lui.

“Perché mai lui vorrebbe stare con una persona come me?” Rispose lei, arrivando al punto.

“E com’è una persona come te?” Gli piaceva farle questo?

“Qualcuno che non è come tutte le ragazze con cui è stato.” Allargò le sue braccia come se avesse potuto scagliare contro Dean qualcosa grazie all'apertura di queste ultime. “E non intendo qualcosa come quelle commedie romantiche su Lifetime o Hallmark Channel dove le ragazze ‘che non sono come le altre ragazze’ sono migliori, perché io non lo sono. Perché vorrebbe essere in una relazione con una come me,” Christina si indicò “quando potrebbe avere a che fare con qualche ragazza sexy che vuole solo divertirsi e non conosce la merda con cui abbiamo a che fare ogni singolo giorno? L’ignoranza è ed è sempre stata un privilegio, Sam.”

 

Sam aprì la bocca per dire qualcosa, ma ci ripensò.

“Sai che è vero. Molto probabilmente è là fuori in questo momento. Starà parlando con qualche ragazza che finirà con l’abbandonare domani mattina ancora prima che si svegli.” Christina finalmente realizzò qualcosa. Diede un’occhiata al cane. “E io non voglio questo. Non voglio essere una di quelle ragazze senza nome che si deve svegliare da sola alla mattina.” Sollevò lo sguardo, fissò Sam negli occhi e finì: “È questo il motivo per cui non ho provato a cambiare la situazione.”

“Ma Dean tiene a te.” Sammy spinse ancora su questo punto. “Non può essere solo una cosa platonica quella che c’è tra di voi.”

“Deve esserlo. So che lui tiene alle persone che gli sono più vicine non voglio rovinare quello che c’è tra noi solo a causa dei miei stupidi sentimenti.” Sam la guardò con compassione ma lei ignorò il suo sguardo, decidendo di aprire il libro e di riprendere da dove aveva lasciato.

Sam, fortunatamente, mollò il colpo e ritornò alle sue ricerche.

 

Era mezzanotte e Dean non era ancora tornato da qualunque diavolo di posto in cui si trovasse.

Christina era nella sua stanza e si stava preparando per andare a dormire quando sentì qualcosa grattare contro la porta della stanza del motel. Camminò verso la porta e la aprì, trovandosi davanti Sam con il cane. Quest’ultimo zampettò all’interno della stanza e Sam la guardò imbarazzato prima di dire: “Non voleva stare nella mia stanza.”

“Va bene.” Lo rassicurò lei. “Non è un problema.” Sam le sorrise e la ringraziò prima di ritornare nella sua stanza.

 

Chiuse la porta e si guardò alle spalle per trovare il cane sul suo letto. Lei gli sorrise e roteò gli occhi prima di ritornare in bagno per finire la sua routine notturna. Fece una doccia e si mise il pigiama, che era costituito da un paio di boxer ed una t-shirt nera di Dean che aveva rubato. Un giorno stava facendo il bucato e scoprì che non le erano rimasti molti vestiti da usare per dormire – dal momento che la maggior parte si erano strappati durante le varie cacce – e lui invece ne era pieno. Così lei ne prese un paio. Lui non le aveva mai detto nulla per le maglie, quindi non dovevano mancargli più di tanto.

 

Uscì dal piccolo bagno e si accorse che il cane era attento, la fissava costantemente.

“Che c’è?” Guardò i vestiti che indossava. La maglia era piuttosto larga – a dirla tutta la sua minuta figura stava quasi svanendo all’interno dell’immensa t-shirt. “Questo sarà il nostro piccolo segreto. Okay, amico?” Ricevette in cambio un piccolo ma potente abbaio e diede per scontato che il cane fosse d’accordo con lei.

 

Si avvicinò al letto e cercò farlo spostare, ma tutto questo non ebbe buon esito. Le lanciò uno strano sguardo che sembrava dicesse: “Pensi che funzioni davvero, dolcezza?” ma poi lui si spostò in modo tale che lei potesse infilarsi sotto alle lenzuola.

Stava per spegnere la luce che si trovava sul comodino quando il cane salì sul suo corpo e si raggomitolò sul suo petto, schiacciando il naso contro il palmo della sua mano leccandoglielo. La ragazza grattò il cane dietro alle orecchie, prima che la camera piombasse nell’oscurità. Tirò verso di sé il piumone ed il cane si trovò un posticino migliore per dormire.

Rise prima di chiudere gli occhi e di addormentarsi dopo aver dato la buonanotte al pastore tedesco – il che era abbastanza stupido, dato che il cane non era in grado di capire ciò che lei stava dicendo.

 

La mattina seguente Christina si svegliò per colpa di qualcosa che respirava affannosamente sopra di lei. Aprì gli occhi per vedere il grosso cane sdraiato sul suo stomaco, che la guardava con gli occhi da cucciolo più teneri che lei avesse mai visto – avrebbero potuto dare dei punti a quelli di Sam.

 

“Cosa mai potresti volere alle - ” guardò la sveglia sul comodino. “- cinque e mezza della mattina?” Tornò a guardare il cane, il quale aveva reso ancora più irresistibili i suoi occhi da cucciolo.

 

Lei sollevò un sopracciglio prima di arrendersi. “Va bene.” Il cane saltò allegramente giù dal letto e Chris uscì dal letto. Anche se non era del tutto pronta ad affrontare la giornata, scivolò in un paio di jeans e si infilò i suoi stivali. “Sam probabilmente sarà di nuovo al lavoro.” Si avvicinò al tavolo e scrisse una nota per il giovane Winchester. “Perciò lasceremo questo per lui.”

 

Il cane abbaiò pieno di gioia quando finalmente uscì dalla stanza. Christina fece scorrere il biglietto sotto alla porta della stanza di Sam e si guardò in giro per vedere se l’Impala era nel parcheggio. Non c’era ancora. Dove cazzo poteva essere a quell’ora Dean Winchester? Il canide percepì il cambio di umore di Christina e trotterellò verso di lei, abbaiando come se volesse dirle che sarebbe andato tutto bene e che Dean sarebbe tornato. Lei sorrise al cane non appena cominciarono a camminare fianco a fianco.

 

L’assenza dell’Impala implicava il fatto che lei avrebbe dovuto rubare una macchina – almeno fino a quando Dean non sarebbe tornato. Così i due camminarono per circa un isolato prima di trovare ciò che sembrava una vettura abbandonata. La ragazza si guardò intorno velocemente per essere sicura che nessuno la stesse guardando e, soddisfatta, si avvicinò passeggiando alla macchina, forzò la serratura e si sedette al posto di guida.

Le sue mani giocherellarono sotto al volante prima che fecero presa sui cavi necessari. Dopo alcuni tentativi, fu in grado di mettere in moto il veicolo.

 

“Sali, amico.” Disse non appena aprì la portiera dalla parte del passeggero. Il cane saltò dentro la macchina ed in quel modo i due raggiunsero il diner più vicino.

 

Quindici minuti più tardi, stavano tornando al motel con la macchina “rubata” con la colazione per lei e per Sam, il cane si trovava sul sedile posteriore in modo tale da non potersi avvicinare e di conseguenza non mangiare il loro cibo. Dean non era ancora tornato, ma lei era troppo affamata per interessarsi di dove il carismatico Winchester fosse al momento.

 

Tornò nella sua stanza con le scarole del cibo tra le braccia, seguita costantemente dal cane. Si sedette al tavolo, aprì una delle scatole, pronta a godersi la sua colazione. Il cane piagnucolò mentre la fissava, lei roteò gli occhi prima di posare una delle scatole sul pavimento.

 

“Ti sbatto letteralmente fuori da questa stanza se fai qualche casino, intesi?” Chiese lei, come se il cane potesse capire, tanto meno risponderle. Ma il cane sollevò il muso e la guardò come se avesse voluto dire: “Pensi davvero che farò un casino?” e poi si tuffò nelle uova strapazzate e nel bacon come se la sua vita dipendesse da quello. Christina rise fragorosamente e tornò alla sua colazione, guadagnandosi un’occhiata tagliente da parte del pastore tedesco.

 

Poco dopo, udì Sam bussare alla sua porta. “Senti questa.” Disse il ragazzo non appena Christina lo fece entrare dandogli la sua colazione formata da uova biologiche e bacon di tacchino – tutte cose che facevano dare di matto sia a lei che a Dean. “Ho fatto delle ricerche la scorsa notte e – beh, stiamo cacciando una strega.”

“Mi stai prendendo per il culo.”

“No, non ti sto prendendo per il culo.”

“Quindi, cosa facciamo?” Chiese lei, pentendosi quando Sam fece la sua classica faccia da stronzetto.

“La uccidiamo.” Le disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Senza Dean?” Il cane sollevò immediatamente la testa dalla scatola ormai vuota e lei lo accarezzò dietro alle orecchie teneramente.

“Dobbiamo farlo.” Rispose Sam semplicemente. A lei non piaceva, ma il più grande dei Winchester non c’era e avrebbero dovuto cavarsela da soli.

 

“Okay. Sappiamo dove si trova adesso questa strega?” Chiese lei mentre finiva le sue uova.

“Ho il suo indirizzo scritto proprio qui.” Tirò fuori un pezzo di carta con scribacchiato a mano qualcosa.

“Dammi mezz’ora e poi andiamo da quella stronza, okay?”

“Va bene.” Sam buttò nella spazzatura la sua scatola vuota insieme alla sua ed a quella del cane dopo che si era alzato dalla scomodissima sedia di legno. “Portiamo il cane con noi?”

“Non mi fido a lasciarlo da solo nella mia stanza, Sam. Quindi si, lo porteremo con noi e lo lasceremo in macchina.” Si alzò e lo accompagnò alla porta.

“Che macchina?” Si fermò davanti alla porta.

“Quella che ho rubato stamattina.” Rispose lei, alzando le spalle. Lui borbottò qualcosa che lei non capì.

 

Come promesso, i tre erano sulla macchina rubata mezz’ora dopo, sulla loro strada per raggiungere l’indirizzo che Sam aveva trovato. Al cane non piaceva molto stare seduto sul sedile posteriore, ma non poteva sedersi su quello anteriore. E che razza di persona sarebbe lei se avesse permesso ad un cane che tecnicamente non era suo di sedersi sul sedile anteriore costringendo Sam ad andare dietro?

 

Arrivarono davanti all’edificio e Christina vide l’Impala nera posteggiata nel parcheggio che si trovava dall’altra parte della strada, il posto che tutte le vittime avevano in comune. Il cane cominciò ad agitarsi non appena oltrepassarono il bar, cominciò ad abbaiare ed a saltare contro il finestrino. La ragazza trovò strano che l’indirizzo della strega fosse così vicino al bar. E lei non credeva alle coincidenze.

 

Lei e Sam misero ciò che gli sarebbe servito nelle loro giacche ed anche nei loro jeans. I due lasciarono il cane sul sedile anteriore della macchina, ma il pastore tedesco non ne era molto contento.

“Torneremo presto, tesoro.” Lo rassicurò lei, sorridendo al suo muso stranamente familiare prima di seguire Sam all’interno dell’edificio. I due trovarono la stanza della strega e scassinarono in fretta la serratura, entrando all’interno e trovandosi a faccia a faccia con la strega.

 

“Bene, bene, bene.” Disse la strega con una strana cadenza ritmica. “Altri cacciatori.”

“Cosa intendi dire?”

“Un altro cacciatore con degli occhi bellissimi è venuto da me. Diciamo solo che il suo abbaio era più forte del suo morso.” Sentì qualcosa sfiorarle il polpaccio. Guardò in basso e vide il cane. “Ed eccolo qui.”

“Stai bluffando.” Disse Sam, con lo sguardo fisso sulla strega. La strega stava sicuramente mentendo. Quel cane non poteva essere Dean. Non poteva davvero essere lui. Dean non sarebbe mai stato così stupido da provare ad affrontare la strega da solo, no?

 

“Mettimi alla prova.” La strega fece un sorrisetto. “Come si chiamava? Dean?” Qualcuno ringhiò, non era sicura se fosse stata lei o il cane. “Si, sono sicura del suo nome.” Christina e Sam videro che il cane – Dean – era disteso sul pavimento con le orecchie abbassate ed emetteva dei gemiti di dolori.

 

“Finiscila.” Disse Sam. Nessuno dei due cacciatori riusciva a distaccare lo sguardo dal cane che soffriva.

“Lasciami andare e non porrò fine alla sua patetica vita.” Contrattò la strega. Dean, mugolante a causa del dolore, si lasciò cadere sul pavimento ricoperto dalla moquette.

 

Lei ruppe il silenzio e disse a denti stretti: “Okay. Basta che la fai finita.” Ed in quello stesso istante la strega scomparve nell'aria. Dean aveva smesso di lamentarsi e si stava lentamente rialzando dal pavimento. Dopo essersi accertati che stesse bene, i tre ritornarono alla macchina rubata. Il ritorno al motel fu silenzioso e la mente dei cacciatori era piena di pensieri che riguardavano Dean e la sua attuale situazione.

 

“Deve essere tutto un fottuto scherzo.” Disse la ragazza, facendo avanti e indietro per la sua stanza. Dean la guardava muoversi, non distoglieva mai lo sguardo da lei.

“Devi ammettere che ha senso.” Affermò Sam da davanti al suo portatile.

“Mi prendi ancora in giro. Un cane? Che diavolo deve aver fatto per essere trasformato in un cane? L'ha colpita implacabilmente?” Si fermò e guardò Dean. “Effettivamente è probabile che sia successo, vero?” Chiese lei sarcasticamente prima di ritornare a concentrarsi su Sam. “Quindi, cosa facciamo adesso?”

“Dobbiamo trovarla ed ucciderla, è l'unico modo per invertire l'incantesimo.” Chiuse il portatile e mise le mani dietro alla testa. “Voglio dire, io mi occupo della strega, tu rimani qui con Dean.”

“Perché?”

“Devi stare qui con Dean, così non si ficcherà in altri guai.” Spiegò il giovanotto.

“Ma-” Iniziò lei.

“Niente ma.” La interruppe Sam. “Non sarebbe di aiuto se Dean corresse dietro a qualche barboncino o qualcosa di simile.”

“Hai ragione.” Sospirò lei. “Non mi piace, ma hai ragione.” Abbassò lo sguardo su Dean, il quale guardava di traverso i due umani, come se fosse insicuro sul quale concentrarsi. Per attenuare la sua ansia, Christina si sedette vicino a lui e gli accarezzò la schiena. Lui si calmò con il suo tocco e lei sorrise, non accorgendosi che l'altro fratello sorrideva a sua volta osservando la scena.

 

Sam guardò l'ora sull'orologio appeso al muro. “Vado a recuperare l'Impala ed a trovare la strega.”

Si alzò dalla sedia e si avviò verso la porta, lasciandola da sola con il cane – Dean.

 

“Deve essere tutto una grandissima presa per il culo.” Fu tutto quello che disse prima di accendere il suo portatile per cercare qualcosa da fare per tenersi occupata. Ma Dean non aveva intenzione di lasciarla stare. Spinse un po' di volte con il muso il suo gomito prima che richiudesse il pc. Lei lo guardò e lui saltò giù dal letto, trotterellando verso la porta del bagno. Lei capì subito cosa stava succedendo.

Si alzò dal letto ed aprì la porta per Dean. “Puoi uscire per fare queste cose.” Puntò il dito verso alcuni alberi vicini alla loro stanza. Dean le ringhiò prima di uscire controvoglia. “E se ti trovo a farti qualche barboncina innocente, ti neutralizzo con le mie stesse mani!” Qualche passante che camminava lungo il marciapiede guardò la cacciatrice con gli occhi spalancati e lei li salutò imbarazzata prima di richiudere la porta e di ritornare a sedersi sul letto.

 

Qualche minuto dopo sentì qualcuno grattare la porta e piagnucolare. Roteò gli occhi prima di andare ad aprire la porta per quel dannato cane. Quest'ultimo si lasciò cadere sul letto per poi iniziare a girare su sé stesso sul piumone, probabilmente perché voleva giocare.

 

“Sul serio? Adesso?” Chiese lei, stravaccandosi sul letto. Si chiese con che cosa avrebbe potuto giocare il cane. Non aveva palline da tennis ed era da escludere il fatto che lui si avvicinasse alle sue scarpe.

All'improvviso si ricordò di una cosa che era solita fare quando aveva il suo piccolo cagnolino.

Alcuni cani andavano fuori di matto quando teneva in mano un cubetto di ghiaccio. Dean la seguì nella piccola cucina, aprì il freezer e tirò fuori un solo cubetto di ghiaccio. Lo lasciò cadere sul pavimento e guardò Dean dargli un colpetto con il suo grosso naso. Si mosse un pochino e lui lo inseguì, spingendolo ulteriormente sul pavimento ricoperto di piastrelle.

 

Convinta che il cubo di ghiaccio avrebbe tenuto il pastore tedesco occupato per un po', lei camminò a grandi passi verso il letto ed accese la vecchia televisione. Fece zapping, sperando di trovare qualcosa che non fosse una soap opera o un porno pay-per-view. Si fermò su un canale che stava trasmettendo la replica di “Family Feud” che era appena iniziato e decise che era meglio di nulla.

 

Poco dopo sentì Dean avvicinarsi a lei, appoggiando la testa sulla sua coscia. Strofinò il suo muso contro la sua mano e lei iniziò a coccolarlo, ricevendo dei colpetti con il naso in cambio.

 

Quello fu come i due trascorsero la loro giornata, guardando delle repliche di giochi per famiglie ed aspettando il ritorno di Sam o il mutamento di Dean – cosa che veniva prima di tutto.

 

All'improvviso, Dean scese dal letto e trotterellò verso la porta della stanza. Lei lo seguì ed aprì la porta ad un Sam Winchester trionfante.

 

“L'ho trovata.” Entrò a grandi passi nella stanza. “Quindi questo significa -” Si interruppe improvvisamente, guardando Dean. “Dean è ancora un cane.” Sospirò demoralizzato. Il suo buon umore era decisamente scomparso.

 

Christina lanciò un'occhiata a Dean mentre Sam si sedeva su una di quelle sedie dietro al piccolo tavolo della cucina, tenendosi la testa tra le mani.

Lei ritornò sul suo letto. Dean saltò su e picchiettò sulla sua mano aperta, invitandola a fargli i grattini dietro alle orecchie.

 

“Cosa facciamo adesso?” Chiese, per lo più a sé stessa.

“Ci penseremo domani.” Decise Sam, alzandosi dalla sedia. “Vado a prendere qualcosa da mangiare. Cosa ti va?” Chiese il giovane Winchester mentre apriva la porta.

“Per me va bene quello che prendi tu, Sam.” Stava ancora fissando Dean.

“Lo faremo tornare come prima, non preoccuparti.” La ragazza fissò il volto rassicurante di Sam prima che uscisse dalla stanza.

 

Sentì il motore dell'Impala ruggire e si lasciò scappare un sospiro. “Mi dispiace così tanto, Dean.” Lui riuscì solo ad indirizzarle un mugolio – lei sperò che si trattasse di compassione.

 

Più tardi quella sera, dopo aver mangiato il cibo salutare del diner vicino al motel – perché mai al mondo aveva lasciato scegliere a Sam cosa avrebbero mangiato? - Sam se ne era andato dalla sua stanza per lasciarla dormire, promettendole di svegliarla presto la mattina seguente per fare ulteriori ricerche per scoprire come riportare indietro Dean.

 

Chistina si fece una doccia e indossò di nuovo la t-shirt prima di aprire la porta del bagno e trascinarsi nel suo letto, stanca dal tumulto di emozioni provato durante il corso di quella giornata. Dean era già sdraiato sul letto – ancora una volta si era messo proprio al centro del letto – così lei cercò di dargli un colpetto e si mosse sotto la coltre di coperte. Lui si alzò e girò su sé stesso prima di sdraiarsi vicino a lei, come la notte precedente.

 

“Non lo faremo anche stanotte, Dean.” Protestò lei, ma il cane si avvicinò ulteriormente a lei. Le fece ancora il gioco degli occhi dolci e lei poté sentire il suo cuore sciogliersi lentamente. “Va bene.” Cedette lei. “Ma non devi fare rumore con le zampe. E giuro su Dio che se mi sbavi addosso -” Ma lui la interruppe leccandole la guancia e lei si lasciò uscire un gridolino di sorpresa e lo spinse dolcemente. Lui ritornò al suo posto e lei era sicura che il cane stesse sorridendole.

 

Spense la luce posata sul comodino e tirò verso di sé le coperte. Dean strofinò il naso contro di lei e la ragazza sorrise prima di addormentarsi.

 

Si svegliò perché sentiva qualcosa premere sul suo corpo – ancora una volta. Non aveva la minima idea di quanto potesse essere grosso quel cavolo di cane.

 

Sperando di poterlo scacciare via e di ritornare a dormire senza troppi sforzi, provò a spingerlo via da sé – ma udì un rumore che sembrava fin troppo familiare, sembrava proprio un mugolio umano.

 

Aprì gli occhi lentamente, non era molto sicura del fatto che volesse scoprire cosa stava succedendo a quell'ora. La prima cosa che vide furono dei capelli, capelli umani, che uscivano dalle coperte. Dopo una più attenta analisi, realizzò che Dean – il Dean umano – era sdraiato su di lei e sotto alle coperte.

Realizzò anche che lui era completamente nudo sotto la coperta gialla. L'unica cosa che li teneva separati era la biancheria indossata da lei – che si pentiva di avere indossato.

Okay, Dean aveva bisogno di mettersi addosso dei vestiti. Il prima possibile.

 

“Dean.” Mugolò lei. Nessuna risposta se non un altro mugolio. “Dean, devi svegliarti.” Disse lei chiudendo le sue dita in una piccola morsa, sperando che quello stimolo fosse sufficiente per svegliarlo. No. “Dean, svegliati.”

“No.” Fu tutto quello che disse e si raggomitolò ulteriormente sul suo petto. Le guance di Christina divennero rosse per quello che lui stava facendo.

“Perché no?” Squittì lei.

Mugolò qualcosa che suonò tipo: “- Più vicino al toccarti.”

“Apri solo gli occhi.” Provò a dire lei, voleva che questa situazione imbarazzante finisse il prima possibile.

“Non vedrò i colori.” Mugolò ancora lui.

“Dean, apri quei dannati occhi e guardami.” Lo guardò mentre apriva lentamente gli occhi. Guardò verso di lei e aprì la bocca non appena realizzò tutto. Analizzò l'area circostante per poi guardare il suo corpo e fissare Christina imbarazzato.

“Sono umano.” Cominciò lui.

“Già.”

“E sono sopra di te.” Aggiunse lui.

“Si.”

“E sono nudo.” Finì lui.

“Un'altra risposta giusta, Sherlock.” Sperò davvero che lui non vedesse il suo viso arrossato.

“Questo può finire solo in due modi” Commentò il ragazzo, facendole l'occhiolino. Lei avrebbe davvero voluto fare questa cosa, ma il suo cervello le diceva che non avrebbe dovuto intraprendere questa strada con Dean.

“Dean, scendi da me.”

“Perché?” Chiese lui, per qualche ragione confuso.

“Perché si.” Fu tutto ciò che poté dire. Pensò di non essere in grado di gestire l'insieme di emozioni ed il rimorso che avrebbe provato dopo essere andata oltre con Dean.

Anche se lei lo voleva, molto.

“Non permetterei mai che tu ti svegli da sola.”

Lei fece una pausa. “Lo hai sentito?” Chiese, imbarazzata dal fatto che lui avesse sentito il discorso che aveva fatto a Sam qualche sera prima.

“Io sento tutto quello che dici, dolcezza.” Si stava reggendo sui gomiti ed avvicinò il suo viso a quello della ragazza, le sue gambe erano a stretto contatto con la pelle scoperta di lei. “A dirti la verità, ho pensato all'essere in questo tipo di situazione con te per molto tempo.” Guardò dritto nei suoi occhi con un sorriso sincero e lei non poté vedere nessun tipo di bugia in ciò che stava dicendo.

Anche lei ci aveva pensato per molto tempo.

“Intendi trasformarti in un cane per poter dormire con me?” Chiese lei, con un sorriso che completava quello del ragazzo.

“Semantica.” Rispose lui.

“Se mi lecchi ancora,”

“Ci occuperemo di quello quando ci arriveremo.” Le sue labbra erano su quelle della ragazza.

Christina fece scivolare le sue dita tra i capelli di Dean, cercando di avvicinare ancora di più il suo volto. Il corpo del maggiore dei Winchester stava schiacciando il suo, ma a lei non importava. Affatto.

Le importava solo di Dean. Tutta la stanza sapeva di Dean – olio di macchina, pelle, e quella parte speciale di cui lei non ne aveva mai abbastanza. Tutto sapeva di lui, le sue mani percorrevano il suo corpo e il piumone stava scivolando a terra.

Diamine, la stanza risuonava con i piccoli gemiti di Dean, i quali riempivano l'aria.

Lei non sentì nemmeno la porta che si apriva. “Che ne dici di fare colazione prima di -” Lei si allontanò da Dean e si girò verso Sam, che aveva la bocca spalancata come la porta da cui stava entrando. Stava cercando di riabassarsi la maglietta e Dean stava cercando di coprirsi con il piumone. Il povero Sam si coprì gli occhi e si girò, uscendo da dove era entrato. “Sai cosa. Dovevi dirmi che stava bene così io non entravo nella stanza e non succedeva una cosa del genere.” E si chiuse la porta alle spalle.

 

Lei rise prima di tornare a concentrarsi su Dean. “Allora,” Iniziò lei. “Questo significa che ti ho tutto per me.”

“Puoi scommetterci.” E la baciò di nuovo, riprendendo da dove avevano lasciato.

 

Sam entrò nella sua stanza e sospirò: “Finalmente.” Si diresse verso il frigorifero e prese una bottiglia d'acqua, preparandosi psicologicamente per il futuro che lo aspettava.

   
 
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