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Autore: _diana87    03/05/2015    6 recensioni
Consultare l'attrice prima di ingravidare il suo personaggio.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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*consultare l’attrice prima di ingravidare il suo personaggio*
 
 
Era una giornata come tante sul set di Castle e si stavano girando gli ultimi episodi della settima stagione. La crew correva frenetica da una parte all’altra, gli attori ripetevano le loro parti, quando ad un tratto qualcuno urlò.
“Chiamatemi quel coglione che mi ha ordinato questa cazzo di Capricciosa!”
Jon Huertas e Seamus Dever semplicemente se la risero sotto i baffi, consapevoli del loro ennesimo scherzo ai danni del povero Nathan Fillion. Guardarono Stana Katic che era beatamente seduta a limarsi le unghie e Jon le picchiettava sulla spalla per richiamare la sua attenzione.
“Hai sentito Nate? Gli abbiamo fatto un bello scherzo!”
L’attrice alzò gli occhi e annuì, tornando al suo ‘lavoro’.
Toccò a Seamus incoraggiare Jon, che fissò l’amico spalanco le braccia, non capendo l’atteggiamento menefreghista di Stana.
“Hai capito, Stana? Lo scherzo? Gli abbiamo ordinato una capricciosa... perché Nathan odia la capricciosa.”
Di nuovo, l’attrice annuì e soffiò sulle unghie, soddisfatta della sua limatura. Quando rivolse lo sguardo ai suoi colleghi, li vide osservarla preoccupati. Stana balzò indietro, capendo di dover delle scuse.
“Giusto. Scusate, mi stavo facendo i cazzi miei. Dicevate?”
Nathan passò vicino a loro alla velocità della luce e corse a buttare la pizza nel cestino. Poi brontolò tra sé.
“Se scopro l’idiota che mi ha fatto questo scherzo...”
I fischiettii complici di Seamus e Jon, che facevano passetti indietro per darsela a gambe, non li aiutò. Nate era più veloce di loro e li raggiunse tirando loro le orecchie.
 
Intanto, sceneggiatori e autori erano seriamente riuniti a tavolino per discutere sui prossimi episodi. Tutti maneggiavano i propri cellulari e ad un tratto si radunarono intorno a uno di loro, che li richiamò con un gesto della mano.
“Signori miei, la verità è che non abbiamo più idee.” Seguì un brusio che si attenuò quando l’uomo alzò la mano. “Ma ho l’arma segreta” esclamò trionfante quanto un giocatore di baseball dopo un fuori campo, e mostrò loro lo schermo del suo cellulare. C’era una sorta di tabella tutta scritta a colori, divisa per categorie. “Le fanfiction!” la musica ta-ta-ta-tan che seguì dopo l’annunciazione fece voltare tutti gli sceneggiatori verso un angolino della loro stanza segreta.
C’era Molly Quinn imbarazzatissima che stringeva le mani in avanti sul risvolto della gonna.
“Scusate se piombo così, ma stavo cercando un bagno secondario. Nathan si è chiuso in quello degli attori a causa di qualcosa che gli ha fatto male... boh, non ho capito la situazione...” la ragazza si muoveva come un cricetino tenendo le spalle addosso la parete della stanza, mentre aveva su di sé gli occhi di tutti gli autori che la scrutavano, paurosi che la giovane potesse andare a twittare ciò che era appena successo. Molly deglutì e iniziò a gesticolare. Capì che dovette perdere tempo. I secondi necessari per uscire da quella stanza e trovare il bagno che si trovava dall’altra parte.“Voi comunque continuate a fare ciò che state facendo, ovvero...” tentennò, prima di scomparire dalla porta, che ebbe finalmente raggiunto, “scrivere... sceneggiature...”
Quando tutta la crew si ricompose, capì subito la gravità della situazione.
Uno di loro allungò il braccio e puntò preoccupato il dito verso la porta da dove Molly era uscita.
“Se la Quinn tweetta anche una sola parola, la nostra carriera va a farsi fottere. Perciò, ognuno di voi si sbrighi a trovare una fanfiction perfetta da poter utilizzare come prossimo episodio!”
“Ma c’è il copyrigh---“
“Non me ne frega un cazzo del copyright! La ABC già ci rompe i coglioni appena nominiamo altri telefilm, non vi ci mettete anche voi!” rispose l’altro con una voce stridula. Detto ciò, si ricompose sistemandosi il ciuffo ribelle che gli dava l’aria dandy. Ormai il danno era fatto.
Molly Quinn doveva essere eliminata.
 
Il resto della giornata proseguì in questo modo: Nathan ebbe la sua vendetta contro Jon e Seamus, costringendoli a mangiare peperoncini appena colti e li sfidò a postare le loro facce rosse su Instagram e i vari social network; Stana, annoiatissima, dopo la manicure era passata alla pedicure e dalla parrucchiera insieme a Susan Sullivan che, nonostante i suoi 70 anni e più, riusciva sempre ad essere in forma smagliante. E quanto chiacchierava! Tamala Jones era immersa nei suoi selfie selvaggi, ma nessuno si chiese che fine aveva fatto Molly, scomparsa da ormai quattro ore. D’un tratto si udì un boato dalla stanza della crew: urla straripanti di gioia.
Quando gli attori si precipitarono e aprirono la porta, li trovarono a saltellare tra sedie e tavolo come dei bambini, lanciando i fogli dello script a terra.
Uno di essi arrivò ai piedi di Nathan che lo raccolse.
“Beckett scopre di essere incinta?” lesse non senza un grosso stupore sul viso.
Stana gli strappò il foglio di mano e diede una rapida occhiata.
“Ma vi siete bevuti il cervello?! Che ne dite di quella frase consultare l’attrice prima di ingravidare il suo personaggio?”
Rapidamente, uno degli autori sfogliò un mini libricino che recuperò dalla sua tasca della giacca.
“Non mi pare che c’è una cosa del genere sul contratto...”
“Controlla bene, magari è nelle note...” gli sussurrò un altro, dando una sbirciata.
Stana sbuffò cercando l’appoggio di Nathan che si ritrovò a sorridere nervosamente e fare spallucce. Susan cercò di calmare le acque mettendosi in mezzo con quel suo fare teatrale che la rendeva troppo perfetta nella parte di Martha Rodgers.
“Io la trovo brillante.” Non l’avesse mai detto. Stana la guardò in cagnesco, ma l’altra attrice ignorò. “Come è nata l’idea?”
Gli autori si strinsero facendo un blocco. Non potevano rivelare che erano andati a sbirciare sui siti di fanficion stranieri e inglesi alla ricerca di ispirazione. C’era in ballo la loro reputazione! Uno di loro, quello che aveva avuto l’idea iniziale, fece un passo in avanti e venne guardato dagli altri colleghi con coraggio e ammirazione.
“Beh ci siamo chiesti, perché la gente vuole ingravidare Kate Beckett? Semplice: vogliono che lei e Castle costruiscano una famiglia. Non è una cosa bellissima?” concluse unendo le mani per formare un cuore e battendo le ciglia.
“Ci sono così tante fanfiction su Beckett ingravidata?”
Tombola. La faccia di Stana parlava da sola. Della serie, OMG la gente è così malata?
“Non solo: qualcuno la fa ingravidare e poi la fa abortire. Poi le persone avvelenano Castle, lo mandano dai terroristi, la sua famiglia ne passa di cotte e di crude...” lo sceneggiatore era partito a raccontare a raffica e non si fermava più.
Gli altri autori capirono di essere stati colti sul fatto, perciò si batterono le mani sulla fronte. Qualcuno tentò di far star zitto lo sceneggiatore, che parlava con voce concitata.
Gli attori presenti lo guardavano con occhi sorpresi come per dire OMG ma perché la gente non si fa una vita e deve rovinare quella dei personaggi?
Stana aveva le mani suoi fianchi e si mordeva il labbro inferiore, soddisfatta di aver scoperto cosa stava succedendo.
Nathan guardò la sua coprotagonista seriamente preoccupato. Era sul punto di esplodere e doveva orchestrare un diversivo. Tamburellò col dito indice sotto il mento e infine esclamò: “Pizza? Chi vuole la pizza? Pagano Jon e Seamus!”
Il ‘piano’ funzionò. Distratti dall’idea di mangiare dopo 16 ore di lavoro ininterrotto, gli autori non si accorsero che Stana rubò loro tutte le sceneggiature e le frantumò in mille pezzettini di un puzzle.
L’orrore degli autori si dipinse sui loro volti. Anni di studio e di lavoro buttati al vento per colpa di un’attrice un po’ permalosa. Forse troppo.
“Stana, mica sarai incinta?” azzardò Nathan quasi ingenuamente, quasi a stuzzicarla.
L’attrice non si mosse ma si preparò a sferrargli un cazzotto in pieno naso. Fortuna, si riprese subito dal colpo.
Lei era brava a tirar pugni, ma lui era più bravo ad attutire.
“Ma io scherzavo!” cercò di spiegarsi, mentre la rincorreva fuori la stanza. “Ehi, Stana, hai forse le tue cose?”
Nel frattempo, nessuno sentiva i richiami di Molly Quinn, chiusa nello stanzino degli autori. La giovane sarebbe rimasta chiusa lì ancora per un po’, almeno finché non avrebbe divulgato i tanti pettegolezzi emersi dopo quella giornata di ‘duro lavoro’.



Angoletto dell'autrice (poco) sana di mente:
Molti si staranno chiedendo: "Ma come finisce così?" e la risposta è "Sì, finisce così."
Mi ero presa un periodo di pausa da EFP come pre-pensionamento, ma poi ieri ho scritto questa stronz--- di getto, in seguito a diverse chiacchierate che mi hanno fatto ridere, e non ho resistito a postarla. Premetto che è la prima volta che scrivo in questa sezione perché in genere non mi piace scrivere storie su personaggi 'reali', quindi siate clementi :p
Per il resto, grazie se passerete di qui e perdonate la mia mente malata u.u
A presto (forse :p)
D.


Ah, dimenticavo: tanti auguri Reb <3 questo è per te <3
   
 
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