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Autore: SerenaTheGentle    03/05/2015    0 recensioni
Amanda è una ragazza semplice e riservata, che concede difficilmente qualcosa a se stessa, ma convinta dalla sua migliore amica decide di fare un viaggio e di andare a trovare sua zia in montagna.
Proprio lì, nel posto più improbabile del mondo e nel modo più strano possibile incontra la persona che mai si sarebbe aspettata di trovare e che mai si sarebbe aspettata di imparare ad amare.
Edmund è un ragazzo di origini nobili e di famiglia molto ricca. Se ne frega dei suoi genitori e grazie ai soldi che i suoi nonni gli elargiscono fa spesso come gli pare. Ma arriva un punto in cui la vita lo mette di fronte a fatto compiuto e il signorino dovrà imparare a sostenersi con le proprie gambe. Lassù in una piccola casa sperduta in mezzo alle montagne avrà ciò di cui ha davvero bisogno e scoprirà di non sapere quanto una cosa sia importante quando non ce l'hai più.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 7

Pov Amanda

Okay, il fatidico momento era arrivato! Ovvia Amanda! È solo una festa: bevi un po’, balli un po’ e parli un po’. Non è niente di così terribile.
E poi hai Honor. Almeno puoi essere presentata e fare amicizia.
Eravamo in macchina: io, Honor, Mister-faccia-da-schiaffi e il fidanzato di Honor, Josh. Era un bel ragazzo, dai capelli rossi e pieno di lentiggini, tra l’altro molto gentile.
Ero seduta sul sedile dietro e dietro ad Edmund e lo scemo non smetteva di guardarmi ogni tanto dallo specchietto retrovisore. Era irritante e snervante. Fortuna vuole che Honor è così dolce da avermi capito subito e così mi mise una mano sopra la mia guardandomi e sussurrandomi un “Abbi pazienza”.

-Allora, Amanda, giusto?- mi chiese il rosso girandosi dal posto vicino al guidatore.

-Si, Amanda.- confermai io sorridendogli.

-È la prima volta che partecipi alle feste della Brigata?- chiese lui sorridendomi.

-Beh...- non dovevo far intendere che non facessi parte della Brigata per cui mi buttai -...diciamo che è tutto nuovo per me perché mio padre me lo ha rivelato solo qualche mese fa.-

-Bene, ecco perché ti hanno affidata ai fratelli Grandi, sono dei veterani!-

-Ah, buono a sapersi.-

-Infatti mi sembrava un volto nuovo il tuo!- disse ridendo e anche io e Honor ridemmo piuttosto nervose però. Lo scemo invece sorrideva e come se niente fosse guardava la strada.

-Infatti- disse poi lui rivolgendomi un sorriso. Accidenti a lui! Non poteva fare così! Quel sorriso era... semplicemente perfetto.
Arrivammo in cima ad una grande montagna verso le undici, dovevamo essere quasi al confine perché i cartelli incominciavano ad essere scritti solo in francese. Avevo studiato francese per molti anni e avevo anche vissuto a Marsiglia per tre mesi qualche anno fa, parlavo il francese molto bene e modestia a parte sono molto fiera di me per questo.
Non sapevo dove fossimo e neanche Honor, così non chiesi più nulla e seguii i tre ragazzi che mi avevano portata lì: entrammo in una grotta e la vidi subito illuminata con lampade ad olio e molti ragazzi vestiti con frac e cilindro, mentre le ragazze erano vestite come me, ma con colori diversi ognuna. Qualcuno mi tolse il giacchetto rivestito di pelliccia dei primi del novecento e mi ritrovai ad avere freddo, così tirai fuori lo scialle che avevo messo dentro la borsetta che mi ero portata dietro.

Fui presentata a molte persone come Amanda la novellina e grazie a Dio, Honor era sempre vicino a me.
Dopotutto mi stavo divertendo, nessuno sapeva in realtà chi fossi e avevo indosso la maschera, quindi era tutto ancora più divertente!

-Scusa Amy, devo andare un secondo da Josh, sempre che riesca a trovarlo.- mi disse Honor nel suo bel vestito viola, impplorandomi di avere pietà.

-Non preoccuparti, credo che possa resistere per qualche minuto senza di te.- le dissi rassicurandola e sorridendole. Era normale che volesse stare con il suo ragazzo piuttosto che con me, la capivo. Un tempo anche io avevo provato quell’emozione.

-La signorina vuole concedermi questo ballo?- mi chiese Edmund da dietro. Ero rimasta sola per due minuti che lui era apparso  tutto ad un tratto.
C’erano circa un centinaio di persone dentro quella grotta, come si poteva ballare???

-Se accettassi dove vorresti ballare?- chiedo voltandomi e guardando quei meravigliosi occhi verdi.

Amanda!
Che c’è coscienza? Ho solo fatto un apprezzamento sui suoi occhi, niente di che.

-Qui?!- chiese lui come se fosse ovvio.

-Qui? Ma non c’è la musica!-

-La stanno preparando.- lui mi sorrise e si inchinò, dovetti fare lo stesso anche io vedendo che si era formata una lunga fila di coppie che si preparavano a ballare. Partì una musica dolce e lenta, forse potrei sbagliarmi, ma credo che sia “Je t’aime” di Lara Fabian, una delle mie preferite. Ovviamente non c’erano le parole, ma io mi ritrovai a cantarle sottovoce.

-Che fai?- mi chiese Edmund curioso mentre mi faceva volteggiare, non avevo mai ballato in quel modo. Era bellissimo.

-“Je t’aime”, la canzone. La so a memoria, è una canzone bellissima.- dissi io sorridente.

-Per un attimo ho creduto dicessi a me!- disse lui divertito.

-Scemo!- risi insieme a lui.

-Sei molto bella stasera.- mi disse diventando improvvisamente serio.

-Grazie, ma tieni le mani a posto per favore.- lo ammonii facendo risalire la sua mano che era un po’ troppo vicina al mio sedere.

-Uffa! Se me lo permettessi ti farei divertire come non ti sei mai divertita in vita tua!- mi disse lui scompigliandosi i capelli biondi.

-Con questo che vorresti dire?- lo guardai interrogativamente.

-Voglio dire che se ti rilassassi un po’ e mi lasciassi fare non ne saresti delusa!-
Lo guardai di traverso, ma come gli uscivano fuori certe idee.

-Non dirmi che non l’hai ancora fatto!-

-Non sono affari tuoi.- abbassai lo sguardo. Non mi sono mai imbarazzata così tanto in vita mia.

-Eddai!-

-Non mi va di parlare di certe cose con te! Sbruffone!- dissi io guardandolo negli occhi, però distolsi subito lo sguardo. I suoi occhi erano come ipnotici.

-Stupida- disse lui.

-Cretino- ribattei.

-Stronza- voleva la guerra?

-Stronzo-

-Vaffanculo!-

-No, vaffanculo tu!- urlai e lo lasciai da solo a ballare!

Ma cosa si credeva? Che sarei caduta ai suoi piedi in un batter d’occhio? Che mi sarei concessa facilmente a lui? Non ero mica una delle sue “amiche”!
 

Pov Edmund

Era schizzata via!
Ma cosa avevo detto? Dopotutto lo sapeva che ero così! Non mi doveva provocare, tirava fuori la mia parte peggiore!

-Dov’è Amy?- mi chiese mia sorella con del punch in mano.

-Non lo so.- risposi io con nonchalance.

-Come non lo sai, l’ho vista andare via.- il sorriso di mia sorella divenne a mano a mano una smorfia di rabbia.

-Edmund!!!- urlò quasi il mio nome da quanto era furiosa.

-Che vuoi? L’ho solo invitata a ballare, abbiamo parlato un po’ e poi ci siamo arrabbiati e lei è schizzata via! Sarà andata fuori!- dissi poi cercando di levarmi mia sorella di dosso.

Sarei andato a bere un po’ e magari avrei scaricato i nervi.
Era incredibile come quella ragazza mi mandasse fuori di testa, non mi era mai successo con nessuna, perché proprio con lei?
La odiavo e la ammiravo allo stesso tempo. Si possono provare due sentimenti così opposti tra loro nello stesso momento?
Ringraziamo il Signore che esista l’alcool per prendersi una bella sbronza!
-Ehi amico non bere troppo che dopo devi guidare!- mi ammonì Marco –Devi guidare e domani gareggiare, perciò limitati a due drink!-

Merda.



 
   
 
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