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Autore: Shainareth    04/05/2015    4 recensioni
Non fai in tempo a pensarlo, che subito ti viene da ridere: dopotutto, che ti importa? Non vuoi avere alcuna storia seria. Forse non vuoi averne affatto. E come potresti, dopo lei?
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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KILLER




Ti hanno detto che è arrivata una nuova ragazza, al liceo. Sei curioso, magari è carina.
   È in classe con te e, in effetti, è carina per davvero. La squadri da capo a piedi e storci il naso: peccato che non sia molto procace sul davanti. Almeno, ti consoli, ha un bel didietro. Per un attimo, per puro caso, i vostri occhi si incontrano e tu non puoi far altro che chiederti se anche caratterialmente potrebbe essere il tuo tipo.
   Non fai in tempo a pensarlo, che subito ti viene da ridere: dopotutto, che ti importa? Non vuoi avere alcuna storia seria. Forse non vuoi averne affatto. E come potresti, dopo lei?
   Preferisci accantonare qualunque tentazione, almeno a scuola. Tanto, di certo non ti mancano le ragazzine che ti sbavano dietro – soltanto perché porti i capelli lunghi e suoni la chitarra. Ciò nonostante, ti chiedi se anche a lei piacciano i tipi come te.
   «Non ascolto molta musica, in realtà», ti confessa durante uno dei vostri primi scambi di convenevoli. Aggrotti la fronte, interrogandoti su come possa, una persona, vivere senza musica. L’hai sicuramente sopravvalutata. È questo ciò di cui ti convinci e, per quanto possa incuriosirti una ragazza tanto bizzarra, decidi di lasciar perdere, di non far più caso a lei.
   Fino a che, un giorno, non la vedi sbraitare contro Ambra, rispondendole per le rime. Sorridi con una certa ammirazione: di sicuro, ti dici, la novellina non è una che si fa mettere i piedi in testa. Anzi, noti che ha un bel caratterino. Così, senza rendertene conto, inizi a rivalutarla un po’.
   Quando però ti accorgi che irrompe un po’ troppo di frequente nei tuoi pensieri, anche al di fuori dell’orario scolastico, stringi le labbra con stizza. Conosci quel tipo di segnali e non vuoi che capiti di nuovo. Sei rimasto scottato, in passato, abbastanza da decidere con lucidità di tenere la novellina alla larga.
   Eppure, quasi come se volesse metterti alla prova, proprio il giorno successivo lei inizia a cercarti. Prima in classe, poi nei corridoi, e ancora in cortile. Non ti dà tregua, dice che deve parlarti urgentemente. Tu, però, non vuoi saperne e la liquidi ogni volta con fare seccato, sfuggendole e lasciando che lei ti rincorra per tutta la scuola.
   Sulle prime, credi che il tuo atteggiamento sia dovuto al fastidio di avere alle calcagna l’ennesima ragazzina frivola e preda degli ormoni. D’altra parte, ne hai abbastanza di tipe così. Solo dopo, quando ti rendi conto dai suoi occhi che non è affatto sciocca come le altre che ti ronzano attorno, rimani spiazzato. Sarà per questo che ti ha colpito, allora. E inizi, tuo malgrado, ad avere paura.
   Di lei.
   Di te.
   Di voi.
   Non ti senti pronto. Non ancora. Hai paura di rovinare ogni cosa, di spezzarle il cuore. Vorresti avvertirla. Dovresti farlo per davvero, prima che sia troppo tardi.


I’m no good for you (No)
This heart ain’t built for two so
Runaway, runaway
‘Cause I’m no, I’m no, I’m no good for you.
I’m no good for you (No)
Get in love then I’ll cut you loose so,
Runaway, runaway
‘Cause I’m no, I’m no, I’m no good for you.
I’mma I’mma I’mma love killer
I’mma I’mma I’mma love killer
I’mma I’mma I’mma killer



Insiste per parlarti. Cedi. E decidi di affrontarla di petto, di metterla in guardia. Non sei il ragazzo giusto per lei. Probabilmente, non lo sarai mai.
   «Era ora che ti fermassi!» ti dice non appena riesce a raggiungerti. «Sono stufa di rincorrerti in lungo e in largo, sai?»
   La fissi con aria spavalda, quella che ti riesce meglio, quella con cui affronti la vita per timore che lei possa ferirti ancora. «Beh, non si può dire che sei una che molla…» la prendi in giro, con quel tuo sorriso strafottente che le ragazze amano tanto. È una tattica? Sì, e ti maledici perché la stai mettendo in atto proprio con questa novellina che vorresti evitare di ferire. Ma sei maschio e lei è carina. Stuzzica comunque la tua fantasia e ti riscopri interessato ad approfondire la vostra conoscenza.
   «Poche chiacchiere», riprende lei con voce annoiata, inducendoti ad inarcare un sopracciglio con aria stupita. «Nathaniel mi ha dato questo per te: firmalo.»
   Ti passa un foglio, uno di quei noiosissimi documenti con cui quel dannato biondino ti assilla spesso a scuola. Aggrotti la fronte. «Mi hai rincorso solo per questo?» le chiedi, quasi incapace di credere a ciò che ti ha appena detto.
   «E per quale altro motivo?»
   Ci rimani male. Molto male. Le restituisci il foglio. «Non ho alcuna intenzione di firmare questa roba.»
   Lei te lo ridà. «Se non lo farai, Nathaniel tornerà ad assillarmi con le sue richieste burocratiche. Odio le scartoffie.»
   «Siamo in due ad odiarle», le assicuri risentito, spingendo via la sua mano. «E odio ancor di più quel damerino biondo.»
   «Non che mi interessi», ti fa sapere la novellina, spassionatamente, insistendo e premendoti il documento contro il torace, il palmo della mano spiaccicato contro di te per chiarire che non accetterà più indietro quel dannato foglio delle assenze. «Mi interessa solo togliermi di torno questa storia.»
   «Di’ a quell’idiota di venire a chiedermelo di persona!»
   «Non ho alcuna intenzione di perdere altro tempo per colpa vostra», replica con prontezza lei, premendo ulteriormente la mano contro il tuo petto. «Se hai qualche problema, veditela direttamente con Nathaniel.»
   Fai per ribattere aspramente, ma qualcuno la chiama. Sposti lo sguardo e vedi l’altro novellino, un nanerottolo con i fondi di bottiglia sul naso ed il sorriso da ebete in volto. «Ho comprato dei biscotti», dice allegramente alla ragazza, come se non gli interessasse affatto di aver interrotto la vostra discussione. «Ti va di mangiarli insieme, mentre torniamo a casa?»
   Se non fossi tanto nervoso e irritato per la piega che hanno preso gli eventi, ti lasceresti andare ad una risata sarcastica: quel moscerino crede davvero che una così carina accetti di uscire con lui?
   «Più che volentieri!» ti smentisce lei, lasciandoti di sasso. E, senza aggiungere altro né lasciarti un semplice saluto, si scosta da te per affiancarsi al ragazzino.
   Il foglio delle assenze cade a terra e tu rimani lì a seguire con lo sguardo quella graziosa figuretta minuta che si allontana insieme al nanerottolo, ormai dimentica di te e del vostro diverbio. Ti senti umiliato al pensiero di essere stato messo da parte, che lei preferisca un tappetto del genere ad un tipo molto più tosto come te. È in quel momento che capisci che non ne vale la pena. Che, pur non essendo un’oca come altre, la novellina è soltanto un’idiota.
   Eppure, nonostante la rabbia, ti sembra di avvertire ancora il calore e la pressione della sua mano sul petto, proprio lì, all’altezza del cuore.












Ci ho riprovato, con le song-fic. Vediamo come va questa volta. XD
La canzone è Killer di The Ready Set: http://www.metrolyrics.com/killer-lyrics-the-ready-set.html
Penso che si adatti piuttosto bene a Castiel, soprattutto a quello dei primi episodi. :3
Buona serata a tutti, alla prossima e grazie per la lettura!
Shainareth





  
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