Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Daisy Pearl    06/05/2015    1 recensioni
Finì di parlare e ansimò brevemente, come se avesse fatto una corsa infinita, lo sentii andare avanti e indietro e in qualche modo riuscii a immaginarmelo. Aveva un lungo abito bianco che si adagiava sul pavimento in pietra. La veste ondeggiava con eleganza e sembrava brillare di luce propria. Le lunghe ali erano spalancate sulle sue spalle, candide come il vestito e, a completarne la figura c’erano i classici boccoli oro che gli ricadevano sulle spalle con gentilezza. Potevo quasi vedere gli occhi azzurri come il cielo fissarmi attendendo che fossi in grado di alzarmi, in quel modo mi avrebbe potuta portare dove dovevo stare.
Mi avrebbe portata all’inferno.
- Questa è la storia di Mar e di Dave. Una storia di magia, tradimenti, colpi di scena, pazza, lucidità, amore. Bene e male si intrecciano in continuazione fondendosi in alcuni punti per poi separarsi. Il confine tra bianco e nero non è mai stato così invisibile.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 30
 
Ti ho tradita.
Ho tradito la tua memoria, Mar.
Io ti amo eppure ti ho fatto questo, come ho potuto?
Mi faccio paura sai? Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Vedo solo un ragazzo dalla pelle grigiastra, vedo le occhiaie, lo sguardo spento, le labbra screpolate e non riesco a credere di essere io.
Io non sono così.
Io sono peggio.
Sono un mostro, ma il mio aspetto suggerisce altro. Sembro un ragazzo affamato, solo, ma io non sono questo.
Se la gente potesse vedere cosa sono forse scapperebbe e forse io riuscirei a non ucciderla.
Oltre a tradirti una volta, nel peggiore dei modi, l’ho fatto un’altra volta.
Che dico? Un altro centinaio di volte.
Mar ricordo il suo volto vagamente, ancor più vagamente di quanto ricordi il tuo e non so se gioire o meno per questo.
La verità è che non posso gioire. Come posso farlo con le mani così tanto imbrattate di sangue?
Non riesco più a vivere in questo modo. Lui è sempre più forte. Lui era felice di prendersi quella ragazza.
Io non lo ero, ma ho i vaghi ricordi che appartengono al mostro ed è come se lo avessi fatto io.
Urlava sai? Posso ancora sentire la sua voce rimbombarmi nelle orecchie.
Si dimenava sotto di me, voleva che la lasciassi andare.
Lo avrei fatto Mar, se fossi stato lì. Ma al mio posto c’era Lui. E a lui non importava.
Io non so perché l’abbia fatto, credevo che il suo unico obiettivo fosse uccidere e impadronirsi delle anime che adesso sento pulsare dentro di me, eppure lo ha fatto.
Come se fosse costretto.
Credo che neppure lui sia libero, Mar.
È prigioniero dei suoi istinti e quel che è peggio, è prigioniero di quella donna.
Nessuno di noi è libero. Lui è imprigionato nel mio corpo e preme per uscire.
Io vorrei spegnermi perché sono prigioniero di questa vita, che vita non è. Voglio riunirmi a te, Mar.
Voglio rivedere il tuo sorriso. Voglio immergere le mie mani nei tuoi lunghi capelli neri come la notte. Ricordo vagamente quanto fossero setosi.
Voglio dimenticare la chioma color carota della ragazza con la quale ti ho tradita.
E’ come se avessi infangato la tua memoria dopo averti uccisa.
Non voglio più stare in questo mondo.
Voglio morire.
Ma se muoio chi fermerà Lui?
Lei?
Non può controllarlo ancora a lungo, lo sento. Lui è ogni giorno più forte, si è reso conto che alcune cose che fa sono frutto di costrizione, come stare con quella ragazza.
Lui vuole liberarsi di me, tanto quanto vuole liberarsi di lei. Lui è forte e ce la farà prima o poi.
Io devo impedirlo.
Ma sono così stanco di lottare…
 
 
“Dave!” urlai mentre un’immagine sfocata riempiva il mio campo visivo. Si trattava di una ragazza dalla pelle molto chiara. Il naso e parte delle guance erano cosparse di lentiggini e, ad incorniciarle il volto, c’era una cascata di capelli crespi color carota.
La ragazza aveva le lacrime agli occhi e si dibatteva con tutte le sue forze.
Urlai con tutte le mie forze e l’immagine sparii. Al suo posto comparve il cielo scuro. Ritornarono i rumori esterni e io mi ritrovai seduta sul sedile del passeggero dell’elicottero accanto a Cyfer.
“Dave si è di nuovo messo in contato con te?”
Inspirai a pieni polmoni cercando di calmarmi. Il ritmo del mio cuore era accelerato. Quei viaggi nella testa di Dave in qualche modo mi rassicuravano sulle sue condizioni, ma allo steso tempo mi facevano sentire impotente. avrei voluto urlare per farm sentire da lui, dirgli che ero viva e che stavo lottando per lui e con lui. Volevo dargli speranza.
Cercai di calmarmi. Lo avrei visto entro poche ore. Lo avremmo trovato e avremmo fermato Jasmine.
Non sapevo come, ma sapevo che l’avremmo fatto.
“Credo di sì! Ma non è Jasmine che rimarrà incinta!” dissi semplicemente cercando di riprendere il controllo delle mie emozioni.
“Cosa intendi dire?” vedevo chiaramente che Cyfer era teso e non potevo biasimarlo. Ci eravamo cacciati in un bel guaio scappando in quel modo dalla sede centrale dell’ A.P.M. ma cos’altro avremmo potuto fare?
“Prova  a riflettere! Jasmine ha bisogno di un figlio di Dave, ma ha anche bisogno di essere vigile quando lui sarà in punto di morte, perché deve estrapolargli tutto il potere dal corpo. quindi non può essere lei la donna che darà alla luce il bambino! Come potrebbe partorire e allo stesso tempo essere abbastanza cosciente da sottrarre il potere a Dave? Non potrebbe! Dev’essere una cosa che ha detto a me per farmi soffrire maggiormente!”
“Sta usando un’altra donna?”
“Sì!” risposi semplicemente mentre ripensavo alla ragazza che disperatamente si dibatteva. Deglutii pesantemente, ma non riuscii a togliermi di testa la sensazione di conoscere quella ragazza.
“Chi?” domandò Cyfer.
Improvvisamente la riconobbi e mi chiesi come mai non me ne fossi accorta prima. ci ero cresciuta insieme a quella ragazza. L’avevo odiata, la trovavo irritante e insopportabile, eppure l’avevo vista crescere.
“E’ Caren Dity!” sgranai gli occhi mentre pronunciavo quel nome rendendo improvvisamente il tutto più reale. Sembrava che Jasmine stesse creando una sorta di coreografia perfetta. Stava usando tutte le persone che in qualche modo erano legate al libro ‘Gioco di sguardi’.
Prima c’era stato Alan, poi io e Dave, infine aveva tirato in mezzo Robert. Mancava un’ultima persona all’appello, se escludevo i tre bambini che vivevano con noi, e quella persona era Caren Dity.
“Caren Dity viveva nella casa di Alan Black, vero?”
Annuii.
“Esattamente! Dopo lo scontro con Alan è praticamente sparita dalla faccia della terra, fino ad oggi!”
“Non è propriamente vero!” precisò Cyfer.
“Che intendi dire?”
“Che l’abbiamo trovata noi! Dopo la vostra battaglia, quello che stavate facendo non era più tanto un segreto. Alex ci ha informati, le autorità ci hanno informati. Insomma abbiamo preso in mano noi il caso. Eravamo noi ad assicurarci che Alan rimanesse in carcere per parecchio tempo senza esplicitare cosa aveva fatto. Insomma portare in tribunale la magia non è un bel modo per vincere un caso!”
“L’agente Stone!” esclamai ricordando l’uomo che aveva portato avanti l’accusa al processo di Alan Black.
“Esatto!”
“Ma cosa c’entra tutto questo con Caren Dity?”
Cyfer sospirò.
“Come hai ben capito lo studio della magia è uno degli obiettivi dell’associazione stessa. Nessuno di voi aveva più potere, ma rimanevate comunque delle persone che erano state intaccate da esso. Volevamo scoprire se il potere aveva in qualche modo modificato il vostro DNA. Naturalmente non potevamo prendere e portarvi in un laboratorio, o forse l’agenzia non era ancora così spregiudicata come l’hai vista, secondo me è stata la tua presenza a cambiarla in modo radicale. Il tuo potere rappresentava qualcosa di assolutamente nuovo e sorprendente e credo che ne siano rimasti accecati.
In passato invece ci siamo limitati unicamente a studiare vostri capelli, o piccole porzioni di sangue!”
“Stai scherzando?” ero incredula. Non potevo credere di non essermene accorta.
“No purtroppo. Ma cosa c’era di male. Era per il bene della scienza e non intaccavamo la vostra salute, come non vi mettevamo in pericolo in alcun modo.
Ci adoperammo per cercare tutti coloro che erano entrati in contato con Alan Black. I nostri scienziati si sono finti medici per visitare queste persone e vedere come l’influenza di Alan le aveva mutate!”
“E cosa avete trovato?” mio malgrado ero davvero curiosa di conoscere i risvolti scientifici di una cosa che a me veniva naturale quanto respirare.
“Nulla. Quelle persone prendevano le decisioni autonomamente. Nessuna area del loro cervello era stata mutata permanentemente. Era come se fossero stati convinti da una persona molto insistente a fare delle determinate cose!”
“Anche le persone automatizzate?”
“Sì anche loro! Naturalmente non siamo mai riusciti ad esaminare qualcuno automatizzato in quel momento, ma solo persone che avevano subito l’automazione in passato, ne abbiamo studiato le conseguenze, su di Emily, ad esempio!”
“Siete arrivati fino ad Emily?” in quel momento mi sentii quasi braccata. Insomma, quegli agenti erano sempre stati così vicini e io non me ne ero mai accorta.
“Ci hai sottovalutati Mar. Noi ci siamo lasciati mettere nel sacco da te, ma tu allo stesso tempo sei stata messa nel sacco da noi!”
“Tecnicamente non è così. Vi do solo il merito di essere stati prudenti!”
“Userei più la parola ‘invisibili’!” precisò con un piccolo sorriso orgoglioso.
“Te lo concedo! Ma cosa c’entra tutto questo con Caren?”
“Bè, la cosa più sconvolgente era come persone come Caren o Robert, che non avevano poteri, riuscissero comunque ad influenzare le decisioni della gente, e come, dopo la distruzione del libro non ci riuscissero più! Abbiamo rintracciato Caren e lei non aveva un tetto sopra la testa, così si è offerta come oggetto di studio, in cambio chiedeva solo un pasto caldo e un letto!” Cyfer mi lanciò un’occhiata severa, come a farmi capire che mi considerava colpevole di quella condizione di Caren.
“Ci ha traditi Cyfer! Mi ha consegnata nelle mani di Alan senza remore! E’ l’unica ad esserne uscita del tutto illesa. E’ stata dietro le quinte, non voleva sporcarsi le mani!”
“Come Jasmine!”
Mi bloccai un attimo soppesando le sue parole.
“Esattamente come Jasmine!” dissi tra me e me, sorpresa dalla veridicità di quelle parole.
“Avete trovato voi Caren, o è stata lei a trovarvi?” domandai a bruciapelo, mentre un’intuizione stava prendendo lentamente forma nella mia testa.
“E’ stata lei!” anche Cyfer sembrava un po’ sorpreso dalla cosa, come se non avesse mai ritenuto fondamentale quel dettaglio fino a quel momento.
“Ma la vostra associazione è segreta!” precisai.
“Caren sicuramente non aveva le possibilità di scoprire la nostra esistenza!” confermò Cyfer, il volto contratto in un’espressione pensosa.
“A meno che, qualcun altro non gliela rivelasse. Qualcuno che sapeva dove cercare! Jasmine, ad esempio!” dissi eccitata da quell’illuminazione.
“Credi che Jasmine l’abbia mandata da noi?”
“Noi sappiamo che tra la rottura del libro, con la conseguente liberazione di Jasmine, e la comparsa della strega nella mia vita, sono passati diversi mesi. Sappiamo che in questo periodo di tempo Jasmine ha raccolto informazione sulla vostra associazione. Era a conoscenza della sua esistenza e sapeva anche il modus operandi. Inoltre ha appreso il luogo in cui si trovava Alan e si è spacciata per il suo avvocato. Infine sappiamo che non ama mettersi in gioco, ama stare dietro le quinte a dirigere i giochi e studiare nuovi trucchi, per questo ha mandato avanti qualcuno!”
“Caren Dity!” confermò annuendo Cyfer “E’ stata cacciata perché colta a frugare in zone ad accesso limitato!”
“Questo darebbe ragione alla mia teoria!”
“Esatto. Quindi Caren e Jasmine sono in qualche modo alleate da mesi!” Cyfer si fece pensieroso.
“Alleate è una parola grossa. Diciamo che Jasmine si è servita di lei, fino a renderla la madre perfetta per il bambino di Dave!”
Rabbrividii al solo pensiero di quello che sarebbe accaduto a Dave quando il bambino sarebbe nato.
“Credo che ancora però non sia rimasta incinta, altrimenti Jasmine non l’avrebbe fatta stare ancora con Dave!”
Tirai un breve sospiro di sollievo.
“Siamo quasi arrivati!” mi informò Cyfer dopo qualche minuto di silenzio “Lo troveremo!” aggiunse con determinazione.
 
Ucciderò ancora Mar. Ci stiamo muovendo.
Devo fermarmi.
Ma non posso.
Ah! le loro essenze sono così inebrianti. Non vedo l’ora di saziarmi con una di esse.
Ah! La sento. Ci stiamo avvicinando.
Adoro pregustare l’istante prima della morte.
 
“Ci stiamo avvicinando!” quasi lo urlai mentre mi costringevo a rompere il contatto con Dave. Il mio stomaco era chiuso mentre l’elicottero atterrava sull’elisuperficie di un palazzo. Rabbrividii ripensando a come i pensieri di dave si fossero tramutati in quelli del mostro. Forse io ero stata in grado di udirli perché lui aveva aperto precedentemente un canale con me.
“Come fai a percepirlo?”
Cercai di frenare il respiro accelerato.
“I nostri contatti sono più frequenti, e riesco a sentire anche Lui!” rabbrividii al sol pensiero.
L’ultima volta che mi ero trovata con quello che Dave considerava un’entità esterna che abitava il suo corpo ne ero uscita quasi morta. Sentire nuovamente la sua voce, anche se nella mia testa aveva risvegliato quei ricordi e, con essi la paura per quell’essere tanto potente quanto privo di scrupoli.
“Dobbiamo sbrigarci, sta per attaccare di nuovo, sente il potere che si avvicina!”
Cyfer annuì, afferrò la pistola e la mine nella fondina prima di precedermi sulle scale antincendio del palazzo. Lo seguii senza emettere nemmeno un suono, sperando di riuscire davvero a salvare una vita quella volta.
Le scale scorrevano veloci sotto i miei piedi. Saltava i gradini, mi aggrappavo alle ringhiere per avere maggiore stabilità. Il vento mi sferzava il volto facendo volare i miei capelli. Raggiungemmo la strada ma non ci fermammo a prendere fiato. Entrambi sapevamo che il tempo era poco.
Corremmo lungo i marciapiedi evitando le persone per quanto la nostra velocità ci consentisse di farlo.
Io potevo sentire l’eccitazione del mostro-Dave. Era come se, a quella distanza ravvicinata, la nostra connessione si fosse fatta più intensa.
Potevo sentirlo combattere. Dave stava lottando con tutte le sue forze per impedire l’omicidio. Potevo sentirlo aggrapparsi al mio nome, ripeterlo infinite volte, come una litania. Eppure non potevo lasciarmi coinvolgere totalmente. Non potevo entrare nei suoi pensieri, non potevo immergermi in essi completamente, dovevo rimanere lucida, ma soprattutto dovevo correre.
Non sentivo più le gambe a causa dello sforzo, ma non mi importava. Dovevamo salvare una vita e prendere Dave.
 
Mar, ti prego dammi la forza.
Mi serve la tua forza.
Ti prego Mar, non mi abbandonare!
Non voglio uccidere ancora!
Mar lo sento! Sento il potere farsi sempre più vicino. E’ così intenso.
Mar, non voglio che lui prenda il sopravento.
MAR!
 
Cercai d togliermi la voce di Dave dalla testa.
“Non c’è più tempo!” urlai a Cyfer. Lui aumentò l’andatura.
Io immaginai che le nostre gambe non sentissero più la fatica e che andassero più veloci. Un secondo dopo io e Cyfer sfrecciavamo per le vie della città più rapidamente di qualsiasi altro essere umano.
“Mar, che stai facendo? La gente non deve notare quanto disumana sia la nostra velocità!” urlò Cyfer con urgenza.
Strinsi i denti e tornammo alla velocità iniziale.
Non saremmo mai arrivati in tempo.
 
Mar!
Si è arrestato. Non sono mai stato tanto lucido quanto lo sono in questo momento. Cosa sta succedendo?
 
Vidi attraverso gli occhi di Dave le spalle di Jasmine. I lunghi capelli neri le danzavano con ordine sulla schiena. Di Caren non c’era traccia. Si trovavano di fronte ad una casa, probabilmente la stessa ala quale eravamo diretti noi.
Non sent più il potere. Oddio, Mar, sento meno la sua presenza. E’ come se fosse da qualche parte dentro di me a pensare!
 
Potevo sentire la sua gioia. Sorrisi a mia volta. Era riuscito in qualche modo a fermare il mostro che c’era in lui. Non avrebbe più ucciso.
Mi venne da ridere, ma il riso mi si bloccò in gola.
 
Cosa sta succedendo?
Mi sento strano, Mar!
E come se la sua determinazione stesse crescendo dentro di me.
Oddio Mar! Cosa vuol dire? Non mi sono liberato di lui.
Non posso fargli prendere il sopravvento!
Non voglio uccidere!
Ah, ma questo è un potere enormemente maggiore. E’ così chiaro che mi chiedo come ho fatto a non percepirlo prima.
Mille volte maggiore.
Ah! Inebriante!
 
Vidi in lontananza la casa che avevo già visto attraverso gli occhi di Dave. Potevo distinguere la sagoma alta di Jasmine, il suo portamento fiero.
 
Non ho mai sentito un potere tanto intenso e tanto coinvolgente. Da che parte arriva?
Ah, sto per fare il banchetto migliore della mia vita.
 
Il cuore iniziò a battermi a mille mentre vedevo Dave in lontananza voltare lentamente la testa verso di me.
 Solo allora compresi che era stata davvero una pessima idea quella di andare in quel posto. Io non potevo controllarlo, forse potevo battere Jasmine, ma lui era totalmente posseduto da quel’essere che alla fine non era altro che lui stesso.
Seppi che le sue pupille erano rosse come il sangue. Anche se era ancora lontano seppi che il suo volto era trasfigurato da un ghigno malefico. Potevo quasi immaginare la sua lingua percorrere il contorno della labbra che avevo baciato così spesso.
Il cuore mi si fece pensate mentre per l’ennesima volta mi chiedevo come tutto quello fosse potuto accadere. Come poteva un ragazzo come Dave trasformarsi in un mostro del genere?
 
Ah! Così vicino!
 
Rabbrividii sapendo che si riferiva a me. Sentivo i suoi occhi posati su me e Cyfer. Fui presa dalla paura e l’unica cosa che volevo era scappare il più lontano possibile da lì.
Immaginai che Cyfer inciampasse e un attimo dopo lui cadde a terra lungo disteso. Mi lanciò uno sguardo carico di sorpresa, aveva ancora il respiro corto.
 
In quell’istante seppi che Dave si stava muovendo rapidamente verso di noi attratto dal mio potere. Il cuore mi rimbombava nelle orecchie impedendomi di essere completamente lucida. La paura mi annebbiò il cervello. Afferrai una caviglia di Cyfer e chiusi gli occhi pronta al peggio.
Immaginai di trovarmi sulla cima dell’edificio dove avevamo lasciato l’elicottero. Lo vedevo con chiarezza. Strinsi maggiormente gli occhi e tesi i muscoli pronta all’impatto con Dave.
Impatto che non avvenne.
Aprii gli occhi e li spalancai ancora di più per la sorpresa. Cyfer era ancora con la pancia a terra e la mia mano circondava ancora la sua caviglia, eppure eravamo entrambi sull’elisuperficie.
Mi portai una mano sul cuore, come se quel gesto potesse servire a calmarlo. Mi alzai in piedi e mi guardai attorno, come se mi aspettassi di veder comparire Dave da un momento all’altro. Del ragazzo però non c’era alcuna traccia.
“Cosa diavolo credevi di fare?”
Sbottò Cyfer arrabbiato nella mia direzione.
“Dobbiamo andarcene!” dissi con voce tremante continuando a guardami furtiva in giro. Salii sull’elicottero con le mani tremanti mentre Cyfer mi fissava sconvolto.
“Muoviti!” urlai con una nota di disperazione nella voce.
Sentivo ancora su di  me lo sguardo assassino di Dave e ne ebbi paura. Sapevo che poteva ancora seguire la traccia del mio potere, come un segugio. Mi poteva ancora trovare. Dovevamo andarcene da lì. Non sarei riuscita a teletrasportarci di nuovo. Quel briciolo di lucidità che avevo avuto quando avevo pensato a quel posto era svanito, totalmente. Non sarei stata in grado di immaginare un  bel nulla.
Guardai con occhi supplici Cyfer che si riscosse e decise di salire al posto di guida. Con mani tremanti afferrai le cuffie e me le misi sulle orecchie.
“Che diavolo è successo?” Mi domandò Cyfer mentre il velivolo prendeva quota.
Non avevo la forza di rispondere. Continuavo a ricordare la sensazione provocata da Dave mentre mi privava della mia essenza nello scantinato di Jasmine, mentre si prendeva la mia vita. Rammentai il suo sorriso sadico e le pupille rosse.
Rabbrividii continuando a rimanere immersa in quei ricordi così spaventosi.
 
Fuori controllo.
Mar. Era fuori controllo.
ERO fuori controllo.
Perdonami.
E’ riuscito a disobbedire a Jasmine. Lei gli diceva di entrare in quella casa eppure lui non l’ha fatto. E’ corso verso un’altra fonte di potere. E io non esistevo Mar.
Non ero neppure una piccola parte di Lui.
Era inebriato. Attratto inequivocabilmente dal potere.
Ha corso veloce, ma questa volta non è riuscito ad avere la sua anima.
Chiunque fosse il proprietario di quel potere è stato furbo, è la prima volta che succede.
Questa persona è in salvo Mar, ma non per merito mio.
Mar quando ho sentito tutto quel potere la sua volontà coincideva con la mia.
Lui voleva uccidere, ma anche io. Io non c’ero perché ero Lui, totalmente e completamente.
Di solito è come se fossi uno spettatore, ma non questa volta.
Mi è sembrato di vederti sai? Lì, a qualche decina di metri da quella casa. Era buio, ma ho visto de sagome. Una di loro aveva tutto quel potere che m ha fatto perdere la testa.
Lo ha usato almeno un paio di volte. Ogni volta avrei voluto sottrarglielo,m ma quella persona è più furba. Ha capito che sono pericolosa ed è fuggita via.
Ora la sua traccia magica è scomparsa. Forse dopotutto una vita è stata risparmiata.
Spero che ne vengano risparmiate tante altre.
Mi aggrappo a quella piccola visione che ho avuto oggi di te per non scivolare nell’oblio.
Sai qual è la cosa più strana però?
Che ti ho vista mentre io ero Lui, mentre le nostre menti erano un tutt’uno, mentre bramavo più di ogni altra cosa quell’essenza. Ti ho vista chinata sul corpo della seconda persona sdraiata a terra.
Avevi i lunghi capelli che ti ricadevano sul viso. sono esattamente come li ricordo. Almeno questo particolare ancora non l’ho dimenticato.
Ma non volevo sfiorarteli dolcemente.
Volevo solo avvicinarmi a te e prenderti tutta l’essenza che hai.
Solo che non eri tu, non è a te che ho risparmiato la vita, ma ad una sconosciuta.
La tua essenza vive qui, dentro di me, finchè non riuscirò a togliermi la vita.
Sì, Mar. Ho preso una decisione.
Oggi ho capito che io e il mostro siamo la stessa persona. Io sono lui e lui è me. Se lui uccide uccido anche io, ma se io muoio, anche lui morirà con me.
Devo solo trovare il modo.
Aspettami, sto arrivando.
 
“Cyfer, vuole uccidersi!” esclamai col fiato corto, mentre il panico si impadroniva di me.
“Mi vuoi dire cos’è successo?” chiese per l’ennesima volta mentre volavamo attraverso il buio della notte.
“Ha sentito il mio potere! Ci stava per attaccare!”
Cyfer sgranò gli occhi.
“Come ho fatto a non capirlo?” sembrava si stesse auto rimproverando.
“Non dovevamo andare da lui senza sapere come contrastare Dave!”
Cyfer annuì con convinzione mentre io pian piano riprendevo al calma.
“Dobbiamo andare in un posto Cyfer, un posto dove posso scoprire com’è nata la mutazione a cui è soggetto Dave!” ero determinata.
“Non possiamo rientrare nella biblioteca!” disse lui, pensando ch mi riferissi a quel posto.
“Non torneremo lì, ma devi fidarti di me!”
Cyfer mi lanciò un’occhiata di intesa. Gli sorrisisi automaticamente. Era confortante avere qualcuno su cui contare, soprattutto dopo quello che era successo poco prima.
Gli raccontai quello che avevo visto quando avevo toccato la statua di Myria, gli riferii le sua parole e lui capì perché dovessi raggiungere il luogo in cui Mark aveva modificato Richard. Dovevo accedere alla memoria di quel posto per poter capire e per trovare la scintilla che avrebbe fatto avvenire tutto il processo all’incontrario, facendo in modo che Dave tornasse ad essere Dave.
 Cercai di levarmi di dosso la sensazione di paura che avevo provato quando Dave aveva tentato di prendermi l’essenza per la seconda volta, eppure essa non spariva mai del tutto. a volte si affievoliva mentre altre si intensificava, ma era sempre lì, inquietante e onnipresente.
Forse era perché adesso lui mi stava cercando. Aveva sentito tutto quel potere, le 100 umm di cui mi avevano parlato e dubitavo che vi avesse rinunciato. I suoi sensi erano all’erta e sapevo che non avrebbe avuto pietà di me, come non l’aveva avuta l’ultima volta.
Dovevo fare tutto ciò che andava fatto.
Con determinazione fissai il cielo buio dinnanzi a me e cercai di concentrarmi sull’essenza di Myria.
“Vira di 5 gradi a est!” dissi con precisione, mentre lasciavo che quell’istinto non mio mi dicesse dove dovevo andare.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Daisy Pearl