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Autore: simlyme    31/12/2008    6 recensioni
Laura e Maxim si conoscono da molti anni. Il loro rapporto non è mai stato coerente...prima antipatia,poi simpatia,amicizia,antipatia...ecc. Ma qualcosa cambia quando entrambi condividono una particolare situazione insieme...sembrava destino che dovessero stare insieme,anche quando tutto diceva il contrario. Ai loro occhi era tutta colpa del caso,ma il caso non è il migior servo del destino?!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco che posto una nuova storia. Già ho scritti qualche capitolo e vorrei condividerla con voi. Sono molto affezionata a questa storia e mi farebbe piacere ricevere dei vostri commenti per sapere cosa ne pensate.

Basata su una storia vera

CAPITOLO PRIMO-LA PRIMA VOLTA


 

Notte. Ero stesa sul mio letto ripensando ancora a quello che era accaduto...
Avevo ancora impresso nella mente il primo giorno che lo vidi:

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Come al solito era in ritardo. La campanella era suonata gi
à da un bel pò avevo, come da tradizione, ricominciato l'anno scolastico cercando di trovare qualche scusa, poco plausibile ovviamente, per giustificare il mio comportamento con il vicepreside. Finalmente raggiunsi l'aula, accompagnata dal mio sfortunato "compagno di ritardo", Gianluca; fortunatamente per noi di quella vecchia acida che mi ritrovavo per insegnante non c'era ancora traccia..
Appena entrata in classe, con la mia solita finta spavalderia e il sorriso stampato sulle labbra, cominciai a salutare tutti. Volavano baci, abbracci, fin quando non mi resi conto che il tizio che avevo appena baciato, non lo conoscevo affatto.
-E tu chi sei?- chiesi con aria sorpresa e allo stesso tempo divertita dalla mia prima figura di merda della giornata.
-Max, piacere.- rispose il ragazzo, alto, magro, dai capelli dorati e gli occhi bronzei, che avevo di fronte.
-Ah ciao Max. Piacere, Laura. Sei nuovo?- ma quanto ero banale!
-Si.- rispose secco, non mi sembrava che avesse tanta voglia di parlarmi. Ma forse era solo un'impressione, quindi decisi di continuare.
-Max è diminutivo di qualcosa?-
-Maxim. è finito l'interrogatorio?- non sembrava infastidito, solo un tantino imbarazzato.. Notai qualcosa di strano nel suo modo di parlare, cosi continuai con le domande.. ero davvero una rompiscatole, ne ero consapevole, ma era più forte di me..quel ragazzo mi incuriosiva parecchio.
-Ma non sei italiano, vero?-
-No. Sono russo.- tono sempre pacato e impassibile.
-Uhh. Che bello russo! raccontami tutto... come mai sei qui? quanto resti? da quanto tempo vivi qui? parlami un pò del tuo paese..-avrei voluto continuare con le domande, ma Fabiola, una ragazza alta dai capelli neri pece cosi come gli occhi, risaltati dalla pelle bianca latte, venne in aiuto al nuovo arrivato. Era molto diversa da me, sopratutto per i colori. La mia carnagione era scura con i capelli castani e un tocco di rosso, gli occhi nocciola grandi e un viso da finto angelo che riusiva a persuadere quasi chiunque...Non potevo sicuramente definirmi una ragazza qualsiasi ma nemmeno tanto speciale...
-La smetti, Laura? Lascialo in pace.. è solo il suo primo giorno..avrai tempo per torturarlo!-
Mi dispiaceva ammetterlo ma aveva ragione, avvolte la mia curiosità prendeva il sopravvento, rendendomi alquanto insopportabile.. avrei voluto sapere tutto di lui, ma forse era più opportuno aspettare.
Maxim sembrò tirar un sospiro di sollievo, quando allontanandomi per prendere posto finalmente lo salutai.
Già mi detestava, ne ero convinta. Avrei impiegato tutte le mie energie nei giorni successivi per fargli cambiare idea.
Non so perchè ma avrei tanto voluto conoscerlo meglio, mi sembrava un tipo molto riservato ma allo stesso tempo molto interessante.
Le cinque ore di lezione finalmente finirono e io come al solito mi catapultai fuori dalla scuola al tempo record per non rischiare di perdere il pullman.
-Laura, aspetta non correre!- riconobbi la voce di Francesca tra il mormorio generale della scuola.
Mi fermai e aspettai che mi raggiungesse.
-Dai non te ne andare, ancora non abbiamo avuto tempo di parlare.. Mi devi raccontare tutto delle tue vacanze!-
-Ah si Francy! fammi andare sennò a casa non ci arrivo più! Chiamami tu dopo ..- cosi dicendo, saltai letteralmente sul pullman.
Andava cosi finendo il mio primo giorno di scuola del secondo liceo.

 

  
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