Due paia di mani spingevano con insistenza sulla schiena dello
sventurato Vato Falman, caduto vittima dell’ennesimo tranello ordito dal
temibile duo Havoc-Breda. Quei due messi del Demonio lo avevano convinto a
prendersi una licenza da Briggs (che tradotto voleva dire “o vieni a Central
City o bruciamo la libreria di casa tua”) e a prendere il primo treno
disponibile che lo conducesse al Quartier Generale della Central Area.
Con la gentilezza e la grazia tipiche di un rinoceronte i due temibili e
infingardi militari lo spallarono all’interno di uno sgabuzzino occupato da
scope, secchi, detersivi e Fury appollaiato su uno sgabello.
Non appena il malefico e panciuto Heymans Breda ebbe chiuso a chiave la porta
rivolse uno sguardo di fuoco all’invece pacifico e allampanato collega, il
quale non faceva altro che domandarsi perché mai, invece del soldato, non si
fosse dedicato all’attività di bibliotecario.
-Bene- fu l’esordio di costui battendo le mani e facendosi davvero maligno nell’espressione –diamo il
via all’operazione segreta “minigonna e torta al cioccolato”.-
Il povero Falman quasi aprì gli occhi dallo stupore.
-To… Torta al cioccolato.-
-Ma certo, il Generale di Brigata adora la torta al cioccolato- gli fece
presente Breda senza abbandonare lo sguardo furente –E anche io la adoro.-
-E anche io!- fece eco Fury.
-Va bene, tutti adorano la torta al cioccolato. Ad ogni modo- riprese il pingue
soldato –La settimana prossima è un evento molto importante per la vita del
nostro superiore, sai per caso di quale ricorrenza sto parlando?- fece
interrogativo al brizzolato Capitano di Briggs.
-Esattamente fra sette giorni, cinque ore e trentaquattro minuti ricorrerà
l’anniversario della nascita del Generale di Brigata Roy Mustang, signore.-
-E noi abbiamo intenzione di organizzare una festa a sorpresa per lui.- gli
fece eco Havoc, il cui tanfo di tabacco stava riempiendo gli angoli dello
stanzino striminzito.
-Fury ha voluto dimostrare il suo coraggio rubando una delle riviste erotiche
dal cassetto del Comandante Supremo, e per questo servigio è stato eletto nostro Generale supremo delle radio e delle
modelle pin-up.- Breda fece il gesto di asciugarsi una lacrima con l’indice.
-Onoratissimo, signore.- Fury chinò il capo con solennità.
-Ma questa si chiama violazione della…-
-Non ci interessano i tuoi sproloqui sulle leggi da rispettare!- Havoc lo
interruppe bruscamente e da sotto la divisa sfilò una rivista che schiaffò in
faccia all’attonito Falman –Piuttosto, la riconosci?- domandò mentre gli
occhietti del Capitano si beavano della visione di quella splendida creatura
con divisa dell’esercito e minigonna in tinta.
-Certo signore!- Falman scattò sull’attenti –Yuki Shen, modella, nata a South
City ventotto anni fa da immigrati xingesi originari del clan Shen, famoso per
la bellezza delle sue donne nonché per essere definito “cuore” o “anima” di
Xing.-
-Informato come sempre soldato.- approvò Havoc facendo anch’egli il saluto
militare.
-La ringrazio signore!-
-A questo punto ti chiederai cosa c’entri costei col Generale di Brigata- si
intromise Breda –Ebbene…-
-…Inizialmente avevamo pensato di convincere Hawkeye a vestirsi come la Shen e
presentarsi nell’ufficio di Mustang con una torta al cioccolato in mano…-
proseguì Fury.
-Ho come l’impressione che il Capitano Hawkeye non abbia gradito affatto la
vostra proposta, signori.- dedusse Falman immaginando il lì presente terzetto
venire usato come bersaglio al poligono di tiro da una più che arrabbiata
cecchina.
-…Ma ci ha gentilmente invitato a modificare i nostri piani con una calibro
nove puntata contro i nostri petti, quindi addio minigonna su Hawkeye.-
completò Havoc con una grattata alla nuca.
-Così abbiamo pensato che Yuki Shen Sarebbe stato un ottimo rimpiazzo.- spiegò
Breda.
-Trovo che sia molto più appropriato, considerata la grazia e l’avvenenza della
qui raffigurata fanciulla, signori.-
-E allora- Breda, Havoc e Fury si misero sull’attenti, per quanto le dimensioni
dello sgabuzzino lo consentissero, e con commovente trasporto invitarono il
disgraziato Capitano a fare altrettanto –Capitano Vato Falman, ci aiuterai in
questa difficile impresa?-
Nonostante la lampadina appesa al soffitto rischiasse di cozzargli in testa,
l’interpellato si lasciò andare ad una seconda e sentita dimostrazione di
disciplina:
-Signori, con voi andrei persino all’inferno!-
E fu così che il diligente Vato Falman si fece corrompere dalla trinità del
male. E da un bel paio di gambe.
Lo sconsolato Roy Mustang si apprestava a raccogliere il
proprio capotto dall’attaccapanni. Se non fosse stato per le lancette
dell’orologio che segnavano le otto della sera del suo compleanno quella
sarebbe stata la più anonima fra le giornate anonime passate a firmare
scartoffie anonime. Quello era il giorno in cui il brillante, affascinante e
più che bello –bellissimo!- Generale di Brigata compiva gli anni e nessuno dei
suoi sottoposti fidati si era degnato di fargli gli auguri, nemmeno
quell’infingarda di Hawkeye; persino in mensa la donna non aveva fatto altro
che ricordargli di firmare chissà quale scartoffia riguardante chissà quale
rettifica di chissà quale trattato di pace di chissà quale paese. Aerugo?
Creta? Puff, chissenefrega!
Mentre era impegnato a rimuginare su quanto fosse lavativa e tirchia la sua
squadra (potevano farmi almeno un regalino piccino picciò, e che caspita!
Pensava e ripensava il nostro occhi di pece che tanti sospiri suscitava nel
gentil sesso) – come se lui non fosse per nulla tirchio e lavativo- udì la voce
della sua assistente pronunciare impassibile il suo grado militare.
-Generale?-
Roy si girò verso Riza e sfoggiò il suo miglior sorriso: ecco, ora gli avrebbe
fatto gli auguri di compleanno, sapeva di poter fare affidamento sulla sua
cara, dolce e premurosa assistente!
-Dimmi Capitano!-
-Prima di andare veda di dare una controllata a quel rapporto sul guasto della
linea ferroviaria tra Ovest City e Central, mi è sembrato di notare che manchi
la sua firma.-
Il bianco dei trentadue denti nella bocca di Roy parve ingrigirsi di colpo,
come il blu del cielo lascia il posto al grigio delle nuvole gonfie di pioggia.
Si sentì così: come una piccola e insignificante salamandrina in balìa della
pioggia, dimenticata dal mondo e sola con se stessa.
Con un sospiro riappese il soprabito e fece dietro front in direzione del suo
ufficio.
-Grazie Capitano, vai pure a casa.-
E così la sconsolata salamandrina dimenticata dal mondo percorse a passi lenti
e pesanti il corridoio con l’unico pensiero di tornare a casa, indossare il
pigiama e abbracciare il cuscino del letto, amico fidato che mai e poi mai lo
avrebbe tradito nei momenti di solitudine.
Quando si ritrovò davanti alla porta del suo ufficio si accorse che era aperta.
Strano, ricordava di averla chiusa a chiave giusto cinque minuti prima.
Sospetto, molto sospetto.
Con circospezione la spinse lentamente e, nel farlo, le lampade del corridoio
illuminarono parte del pavimento dell’ufficio e della scrivania, sulla quale
non stava nessun documento inerente a nessuna ferrovia ma un paio di tacchi a
spillo sormontati da due gambe accavallate.
Cercò a tentoni l’interruttore, e quando lo trovò accese la luce, e non appena
luce fu gli venne quasi un infarto.
La salamandrina dovette strabuzzare più volte gli occhi di pece per constatare
che quello non era un sogno.
-Buona sera Generale- con una grazia e leggiadria pari alla sua bellezza
delicata, Yuki Shen con tanto di divisa blu e minigonna smontò dalla scrivania
e venne incontro al soldato, incurvando le labbra in un morbido sorriso –un
uccellino mi ha detto che oggi è un giorno speciale, così ho annullato alcuni
miei impegni per farle una visita… Spero perdoni l’incursione nel suo ufficio.-
Dal canto suo, Roy se ne restava con la bocca spalancata e il braccio ancora
teso verso l’interruttore; cercando di mantenere un briciolo di dignità piegò
quello stesso braccio e, con un movimento secco, richiuse la mandibola.
-Io… Io…- coraggio Mustang, riprendi l’uso della parola, si rimproverò –Non ha causato
nessun disturbo, signorina. E’ un onore averla qui.-
-Oh- Yuki ridacchiò divertita –anche io sono felice di fare la sua conoscenza-
gli cinse delicatamente un braccio per condurlo alla scrivania –si avvicini
pure, ho in serbo una sorpresa per lei.-
-Io amo le sorprese!- avrebbe comprato venti stecche di sigarette ad Havoc
–Davvero, io le amo tanto le sorprese.-
Piantala di ripetere la stessa cosa, si schiaffeggiò mentalmente la
salamandrina trasmutata in drago sputafuoco un po’ scemo, tira fuori il dongiovanni
che è in te e conquista questa preda ambita!
Signore, lei-sa-chi potrebbe non
prenderla bene gli mormorò all’orecchio la sua coscienza, che per
quell’occasione aveva preso le fattezze di Fury dotato di ali e aureola.
Generale, non dia ascolto al quattrocchi,
vada e faccia colpo! Gli suggerì invece Havoc nell’altro orecchio, munito
di tridente e corna diaboliche.
Le consiglio di dar retta al suo buon
senso: non si lasci abbindolare da una minigonna e due gambe, per quanto
seducenti e tornite. Falman, anch’egli provvisto di ali e aureola, si
materializzò al fianco di Fury e assunse la più saccente fra le espressioni.
Non dia ascolto a quei due scimuniti,
segua l’istinto! Anche Breda fece la sua parte, stavolta accanto ad Havoc,
con forcone e corna in tinta coi capelli.
Andate via, stupide pulci! Roy
scacciò via i quattro spiritelli appollaiatisi sulle sue spalle con una con una
decisa scrollata.
-Sono contenta!- gli occhi a mandorla di Yuki brillarono per la contentezza:
sempre sorridente, lasciò per un attimo il braccio del festeggiato e si
avvicinò al primo cassetto della scrivania, dal quale tirò fuori un vassoio in
argento con un coperchio sopra –Spero gradisca le torte di compleanno.-
-Io A-M-O le torte di compleanno, splendido angelo venuto dal cielo.- Roy si
batté una mano sul cuore nemmeno stesse facendo giuramento di fronte alla
bandiera di Amestris –Soprattutto quelle al cioccolato.-
-Lei è veramente un uomo fortunato- Yuki sollevò il coperchio dal vassoio con
gesto plateale –perché è proprio quella che…- il languido sfavillio sui suoi
begli occhi, il meraviglioso sorriso che le increspava le labbra vermiglie e la
voce cadenzata svanirono nel nulla non appena sia lei che l’uomo fortunato
–fortunatissimo!- si accorsero che ad essere sparita era anche una grossa
porzione di torta al cioccolato, al cui posto erano rimaste misere briciole e
resti di crema pasticcera.
Le guance delicate di Yuki si chiazzarono di un antiestetico rosso peperone.
-Io… Mi dispiace tanto, non so come…- ma l’adorabile balbettio dell’angelo con
gli occhi a mandorla venne interrotto dal suono di uno schiaffo proveniente dal
corridoio. Il suono di una mano che colpiva violentemente una nuca, per essere
precisi.
-Sei un cretino!-
Seguito subito dopo da un lamento.
-Ahia!-
E subito dopo ancora dal suono di uno stivale che colpiva uno stinco.
-Deficiente!-
-Ahia!-
Roy si voltò lentamente con sguardo omicida, in direzione di quei rumori
molesti, e subito si disse che col cavolo che avrebbe regalato venti stecche di
sigarette ad Havoc!
E come se avesse dato vita a una premonizione, spuntarono le teste di Havoc e
Fury, seguite da quelle di Breda e Falman, quest’ultimo intento a coprirsi il
volto con una mano in segno di profonda mortificazione.
-Signore, la colpa è tutta di questo imbecille e della sua ingordigia.- si
scusò subito Havoc indicando il colpevole occhialuto e con la nuca arrossata.
-Sono dispiaciuto, signore.- si scusò quello –Ma la sorella di Havoc fa delle
torte troppo buone e non ho saputo resistere! Per questo merito l’estromissione
dall’esercito!-
-Ti meriti tante sberle su quella faccia che hai, imbecille! Lo sapevo che la torta non avremmo dovuto affidarla a
te.- Il biondone tutto muscoli e tabacco si accinse a tirare un secondo
malrovescio, ma le sue intenzioni vennero bloccate dall’intervento di un
Capitano Hawkeye più rassegnato che altro, sbucata alle spalle di Falman, quest’ultimo
con l’aria di volersi trovare in compagnia degli orsi di Briggs piuttosto che
lì, e che guardava con leggero disappunto ciò che restava della torta, ancora
in bella mostra sulla mano di Yuki.
-Oh, beh- la modella fece spallucce per sdrammatizzare e affondò un dito nel
pan di spagna risparmiato dalla voracità di Fury –ma è buonissima! Caro, posso
immaginare che tu non abbia potuto resistere di fronte a una bontà del genere,
sappiate che pretendo la ricetta! Penso che mio marito la adorerebbe.-
Fu come se venti Gluttony si fossero posati sullo stomaco di Roy.
Marito... Marito…
-…Marito?- si ritrovò a dire quello, stravolto da così tante rivelazioni
tutte insieme.
-Oh, non lo sa?- Yuki attraversò la stanza e circondò con un braccio le spalle
di Fury, che arrossì violentemente –Thomas va ghiotto per i dolci, ma quando si
parla di torta al cioccolato diventa un bambino! Su, anatroccolo, non è
successo niente!- aggiunse rivolgendosi al piccolo del team che aveva
momentaneamente perduto l’uso della vista a causa dell’appannamento degli
occhiali.
-A questo punto propongo un’uscita di gruppo al pub, ovviamente offre Fury.-
propose Havoc sfilandogli gli occhiali e pulendoli con un lembo della divisa
–Capitano, venga anche lei, coraggio!-
Per un momento parve che Riza sarebbe scoppiata a ridere di fronte a quella
situazione assurda, ma subito dopo si ricompose e, sospirando, si apprestò ad
abbandonare l’ufficio del Generale con le braccia penzoloni. Chi gliel’aveva
fatto fare di partecipare a quella messa in scena?
-Fatemi indossare qualcosa di comodo, ma guai a voi se facciamo tardi.-
E così, dimesse le divise e di fronte a un boccale di birra,
Roy e combriccola scoprirono che Yuki Shen non solo aveva un marito arruolato
nell’esercito ma che le sue più grandi passioni erano la cucina e gli animali
domestici.
-…Che occhioni dolci che hai, perché non ho fatto la tua conoscenza assieme al
resto della squadra?- stava dicendo a un Hayate scodinzolate e desideroso di
altre grattatine dietro le orecchie –Sei proprio un soldatino disciplinato… Con
rispetto parlando, s’intende- si affrettò ad aggiungere al resto della
compagnia –e grazie per avermi offerto da bere!-
-Ma si figuri, siamo felici che questo fuori programma sia di suo gradimento.-
disse Riza, anche lei contagiata dall’inaspettata simpatia della donna e dal
modo con cui si dimostrava affettuosa con il cane.
-Thomas e io amiamo i fuori programma che prevedono cibo e vivande, non per
niente ci siamo conosciuti in un ristorante di South City. Tesoro mio, se penso
che era gelosissimo all’idea che dovessi incontrare il famoso Roy Mustang rido
ancora!-
-Il suo consorte non ha niente di cui preoccuparsi, il famosissimo Alchimista di Stato Roy Mustang è noto anche per la sua
galanteria.- il famosissimo Roy Mustang gonfiò il petto in un moto di orgoglio,
sollevando il bicchiere mezzo pieno.
-E per la sua tirchieria.- mormorò pianissimo Havoc in modo tale da farsi
sentire solo da Breda, che per poco non si sbrodolò addosso un generoso
quantitativo di birra sulla camicia.
-L’anno prossimo la torta la faremo custodire dal Capitano Hawkeye, così il piccoletto ci penserà due volte prima di
rovinare la festa.- commentò ancora Jean dando una sonora pacca sulla schiena
del più giovane della comitiva.
-Ma niente minigonna però.- avvertì lei iniziando a lanciare saette dagli
occhi.
-Non tengo a diventare uno scolapasta, quindi niente proposte di indossare la
minigonna.-
-Oh beh… Potremmo sempre chiedere al Generale Armstrong…- avanzò un Falman più
di là che di qua con la sua temibile pinta di luppolo in circolo nel sangue.
-Preferisco affrontare un orso piuttosto – soppesò Roy -anche se non mi
dispiacerebbe affatto… Dicono abbia enormi… Fascino, è piena di fascino.- si
corresse subito dopo, trafitto dalle occhiatacce di Riza.
-Io posso fare uno strappo anche per l’anno prossimo, a patto che mi venga data
la ricetta per quella torta al cioccolato.- ritorse Yuki passando in rassegna i
volti dei suoi accompagnatori.
-Ok, affare fatto.- la risposta di Roy non tardò ad arrivare.
-Va bene.-
-Ci sto.-
-Si può fare.-
-D’accordo.-
-La torta però la terrò io.- puntualizzò Riza a sugello di quel patto.
-Meno male che ci siete voi donne a rendere il mondo un posto migliore- dichiarò
il festeggiato quasi commosso da tanto spirito organizzativo –datemi una
minigonna e una torta al cioccolato, e potrò morire in pace.-
Direi che una one shot riguardante il team Mustang mancasse nella mia personale raccolta di racconti su Fullmetal Alchemist, e tutto grazie a Zazar90 che ha indovinato il trivia riguardante l'ultimo capitolo dei falchi di Delia.
Yuki Shen è uno dei personaggi originali che ho creato per questa serie, se volete saperne di più non vi resta che andare a leggere la storia principale.
Grazie a chi leggerà e recensirà!
xoxo