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Autore: roro    31/12/2008    6 recensioni
«Kagome-chan? Ehi, Kagome? Guarda che è ora di andare».
«Mh?».
«Svegliati, dai. C’è InuYasha fuori dalla finestra!».
Spalancò gli occhi, si mise a sedere e per poco non cacciò un urlo – ah, sì, non che si aspettasse davvero di vedere InuYasha, eh. Era solo – niente di importante. Scosse il capo e guardò Sango. «Perché mi hai aspettata? Potevi andare. Non c’era bisogno di restare qui».
«Oh, invece sì. Era l'unica soluzione», sospirò l’altra, «non voglio che tu cada in un tombino perché impegnata a leggere quelle sciocche leggende. Sì, so che le ami visceralmente, ma riconoscerai anche tu che sono leggermente stupide. E una sacerdotessa non dovrebbe prendere tanto in considerazione certe storielle».

[Storia in revisione]
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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New Fan Fic - Ultimo capitolo
Because of you
Capitolo finale - Lettera alla mamma

*\* Questo finale mi piace poco.
Certo, è un modo pessimo per iniziare il finale, ma credo che sia l'unico. Non posso farci nulla.
Cercherò, quindi, di spiegarvi tutto, prima di lasciarvi leggere in pace. E' una questione di vita o di morte, per me, e vi pregherei di ascoltare.
Questa storia, BoY, mi ha letteralmente spossata. Ho perso più e più volte l'ispirazione, le idee non ne volevano sapere di venire e iniziavo a stufarmi del fandom di Inu-Yasha. -.-'' Eppure, come molti ben sanno, io amo il fandom di Inu-Yasha, e scrivere su questo manga è per me motivo di gioia immensa. ù.ù
Quindi... Beh, ho scritto gli ultimi capitoli in modo a dir poco pessimo: sono felice di sapere che hanno soddisfatto voi, comunque. Probabilmente, vi chiederete perché li ho scritti, se non avevo voglia. E il motivo è questo: non volevo lasciare la storia incompiuta.
L'ho detto almeno mille volte, ma ora voglio ampliare il tutto, cercando di essere esauriente e coincisa: riscriverò tutti i capitoli finali. Non oggi. Forse non domani.
Ma presto.
Quando avrò voglia, e ispirazione, ogni singolo capitolo di questa storia verrà ricontrollato, revisionato e ripostato. Non riuscivo a lasciar marcire la storia, e non potevo iniziarne una nuova senza aver terminato questo.
Scrivere The brothering life of a forced writer, infatti, mi divertirà appieno solo dopo la parola fine messa a questa storia. Non posso farci nulla, ecco. ç.ç
Questo finale è una lettera. Da Kagome a sua madre.
E' tutto ciò che è accaduto dopo lo scorso capitolo. E' quello che accadrà in futuro. E' tutto, in pratica, ed è niente.
Ma spero che lo gradirete.
Ovviamente, alla fine del capitolo potrete reperire i ringraziamenti: sono stata felice di sapere che mi avete seguito così a lungo, e mi spiace per i miei assurdi ritardi. ù.ù
Spero che seguirete l'altra storia che ho in corso, e che leggerete i miei prossimi lavori. ^^ Grazie a tutti! */*

Cara mamma,

non so come iniziare questa lettera e, personalmente, non credo esista un metodo. Dovrei chiederti scusa per essere sparita, ma sarebbe superfluo, quindi cercherò di spiegarti il perché.

Probabilmente, Sango ti avrà raccontato tutto, di quel che è avvenuto – sarà stata di certo esauriente – e di come ci siamo sentite osservando il nostro esercito partire.

Avevo ascoltato Takemi, Miroku, Sesshomaru e Inu-Yasha parlarne tra loro, e mi ero spaventata: volevano lottare nei pressi della reggia. Rimasi stupita. Mi sembrava assurdo.

Quando riuscii ad alzarmi – ero caduta per terra, in giardino –, corsi subito a chiedere spiegazioni ad Inu-Yasha, ma lui si limitò a dirmi che sarebbe andato tutto bene, e che non avrebbe permesso a nessuno di farci del male. Mi ero sentita rincuorata, ma il timore che qualcosa potesse andare storto non voleva lasciarmi.

La prima notte dopo la partenza, mi addormentai seduta nei pressi di una finestra – avevo osservato la sagoma scura del bosco che si stagliava innanzi a me, tentando di scorgere qualcuno di loro. Purtroppo, non notai nulla.

Mi svegliai all’alba, a causa di un urlo potentissimo – stavano forse combattendo? Cos’era avvenuto?

Passai il giorno ad osservare il bosco, rifiutandomi di mangiare e bere. Ero troppo preoccupata.

Rin, seduta accanto a me, pregava i Kami di salvare il nostro esercito, mentre Sango discuteva animatamente con Totosai di ciò che era meglio fare. Il terrore aleggiava nella reggia e spesso notavo donne piangere per i propri cari.

Avrei voluto fare qualcosa anch’io, ma ne ero incapace – tremando, continuai ad osservare il bosco.

Era scoppiato un incendio.

Linee di fuoco lambivano gli alberi, bruciando tutto ciò che trovavano sul loro percorso. Mi domandai chi mai lo avesse appiccato, e quanti danni stesse arrecando ai soldati.

Durò tre giorni.

Lo scontro durò tre giorni, in cui noi che eravamo rimasti a casa pregammo per i nostri cari.

A un tratto, uno stendardo fu levato in cielo, ed un urlo di gioia di alzò dal bosco – chi mai aveva vinto?

Avrei voluto restare  impassibile come Sara, seduta in un angolo della sala con gli occhi fissi innanzi a sé, o emotiva come Rin, che continuava a piangere, stretta tra le braccia di Sango. Eppure, non ci riuscivo. Ero come in trance.

A fatica, mi resi conto che non ero in me. E che non lo ero stata neppure in un attimo di quei tre giorni.

Le mie giornate erano state incubi.

Non ero cosciente di ciò che mi circondava – semplicemente, osservavo il bosco, incapace di fare altro. Stavo sognando. Non mi sarei svegliata da quello stato catatonico finché non avessi rivisto Inu-Yasha sorridermi.

Quando lo stendardo s’alzò – solo in quel momento – mi alzai, e corsi fuori.

Ero l’unica. Nessun altro, nella sala, mi seguì – restarono tutti, incapaci di rendersi conto di ciò che realmente stava avvenendo.

Quando giunsi in vista dell’esercito, aguzzai la vista, tentando di riconoscere almeno un volto tra quella massa di persone. Purtroppo, tutti mi erano sconosciuti. Erano giovani, quasi ragazzi, e si osservavano tra loro, ridendo. Nell’istante in cui mi scorsero, alcuni si voltarono sfacciatamente verso di me, altri mormorarono qualcosa di indecifrabile. Volevo chiedere loro di Inu-Yasha, ma la mia bocca era come incollata, e non riuscivo a far altro che osservarli inebetita.

“Ehi?”.

Ricordo di aver urlato.

Non so come, né perché, ma urlai.

Inu-Yasha era lì.

Inu-Yasha era vivo.

Il mio cuore batteva all’impazzata, mentre mi voltavo verso di lui – ero scoppiata in lacrime. E non sapevo perché.

Ricordo di aver biascicato qualcosa, e di averlo fatto ridere. Poi più nulla.

Mi ritrovai stretta tra le sue braccia così velocemente da non riuscire a capire. Ma ero tra le sue braccia. E sorridevo.

Pochi attimi, e, dalla folla, spuntarono anche Miroku e Takemi – il re sosteneva alla meno peggio il mio amico, ferito ad un fianco: Inu-Yasha mi spiegò solo in seguito che Miroku aveva fatto del suo meglio per salvare Takemi da fine certa, quando il re nemico – Naraku – si era avventato su di lui.

Sentii una voce gelida impartire ordini ai soldati ancora vivi, e mi resi conto che Sesshomaru era assolutamente perfetto – non un graffio, non un livido. Contrariamente a Inu-Yasha, lui non sembrava neppure aver preso parte allo scontro.

Ritornammo a casa dopo poco: i giovani desideravano rassicurare le proprie madri, gli anziani necessitavano di cure urgenti.

La battaglia era stata implacabile.

Nei tre giorni di guerra – molti meno di quelli prospettati inizialmente, in realtà –, i soldati non si erano fermati un attimo, evitando persino di dormire. Inu-Yasha si era scontrato a lungo con Naraku, mentre Miroku si dedicava a soldati di bassa lega. In gran parte, l’esercito di Asu era formato da mercenari assoldati unicamente per quella battaglia e, dunque, poco propensi a combattere a lungo. Il loro intento era quello di guadagnarsi da vivere – non gli importava poi molto, vincere quella guerra.

A un tratto, Naraku aveva schivato miracolosamente un attacco di Inu-Yasha, avventandosi di conseguenza su Takemi, distratto. Come ti ho già precedentemente detto, infatti, è stato solo grazie a Miroku, se il re era ancora vivo. Credo che sia ancora considerato un eroe da gran parte della popolazione.

A battere il nemico, però, era stato un attacco di Sesshomaru particolarmente efficace – Inu-Yasha l’aveva ammesso a denti stretti, sottolineando aspramente la fortuna sfacciata del fratello.

Giunti alla reggia, fummo assaliti da una folla vorace di persone – madri, sorelle, bambini… Tutti corsero a riabbracciare i loro cari, o a piangerne la morte.

La notte successiva alla fine della battaglia, passò in un lampo.

Io e Inu-Yasha parlammo a lungo, seduti accanto alla finestra che mi aveva tenuto compagnia durante quei tre giorni. Volevamo passare il nostro futuro insieme. Ma era impossibile.

Mamma, io ero ancora una studentessa, e lui era stato da poco eletto capo delle guardie – era assurdo, inconcepibile immaginare la nostra vita futura l’uno accanto all’altra. Eppure, volevamo stare insieme.

Scusami, mamma.

Scusami se sono fuggita, se ti ho salutato con un brevissimo bigliettino, se non mi sono fatta sentire.

Scusami se sono stata una pessima figlia, e se ho sbagliato tutto.

Ma lo amo, mamma.

Immensamente.

Questi quattro anni insieme, mamma, sono stati i più belli della mia vita.

Sapevamo di non risolvere nulla, andandocene via entrambi, ma non volevamo dividerci. Tu mi hai sempre capita, e, spero, capirai anche le motivazioni della mia fuga.

Abbiamo girato per i vari villaggi, incontrato persone di ogni specie.

Abbiamo passato le notti accampati nelle rovine del castello, nell’atmosfera magica che, da sempre, evoca quel luogo. Ho imparato tante cose che le leggende hanno sempre taciuto, sono stata con Inu-Yasha.

Ci siamo sposati, mamma.

In una chiesetta piccola, ai margini di un piccolo villaggio. Solo noi. Il prete era una persona splendida, che non ha fatto domanda alcuna sul perché c’eravamo sposati così, soli.

E, ora, abbiamo deciso di venire lì. Di tornare a casa.

Ma non perché ci siamo pentiti delle nostre scelte.

Non ci pentiremo mai.

Sono incinta, mamma. Aspetto il figlio di Inu-Yasha.

Il piccolo cresce di giorno in giorno, ora sono già al quarto mese.

Abbiamo deciso di tornare perché vogliamo che cresca lì. Con te.

Non so se riceverai questa lettera – non so se abiti ancora al tempio. Non so neppure se tu stai bene, e se il nonno è ancora tra noi – ma di questo sono quasi sicura. È sempre stato un tipo forte, se non altro è vivo per potermi rimproverare.

E Sota?

Quant’è cresciuto?

Sango è riuscita a rendere Miroku meno maniaco?

Non credo. L’ho sempre visto come un tipo esageratamente libertino. Non può essere cambiato così tanto solo perché si è sposato.

Poi… Ho sentito che Rin e Sesshomaru hanno avuto un bambino!

Quando l’ho letto, su di un quotidiano, non sapevo se urlare o svenire: insomma, Rin è una persona splendida, ma non credevo che Sesshomaru sarebbe divenuto così umano!

In ogni caso, mamma, sto tornando.

E spero che mi accetterai.

Ti ho sempre voluto bene, e vorrei che tu provassi affetto per il cucciolo che cresce nel mio grembo, e non lo odiassi. E vorrei che anche Inu-Yasha non ti risultasse sgradito.

Ci imbarcheremo tra due giorni, con la Musashi. Il mio viaggio è cominciato proprio a bordo di quella nave, no?

Spero di arrivare entro lunedì, e spero che vorrai accogliermi.

Ti voglio bene, mamma.

Salutami tutti.

Tua,

Kagome Higurashi




*\* Sì. E' breve. -.-''
Insomma, è un finale abbastanza gradevole, no? Non esauriente, certo, ma quantomeno gradevole. ù.ù Potrete almeno dire che avete letto - finalmente - il finale di BoY. ù.ù E, ve lo giuro, tenterò di riscrivere i capitoli finali al più presto. Per maggiori informazioni, contattatemi tramite msn o leggete i miei angoli in The brothering life of a forced writer: cercherò di darmi da fare durante questi giorni, ma non prometto nulla. ^^
RINGRAZIO (Per aver messo la storia tra le preferite):
1 - Akasuna no Chocolat [Contatta]
2 - Anthy [Contatta]
3 - aquizziana [Contatta]
4 - Aryuna [Contatta]
5 - AvinPhi [Contatta]
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RINGRAZIO (Per aver commentato lo scorso capitolo):
_Garnet915_
demetra85
kaggychan95
mikamey
Bchan
ryanforever
Gentilissimi. Davvero, siete stati tutti molto - troppo, in certi casi - gentili. ç.ç Mi commuove pensare che tanti di voi mi hanno sostenuta!
XD Ora... Beh, ora è davvero finita, credo. Ora posso dedicarmi alle Shot per i vari contest e a TBLOAFW senza preoccuparmi di BoY. ç.ç Singhiozzerò tutto la serata, credo. Ed è tutta colpa di questa storia. ç.ç
Auguri a tutti di buon anno. ^^
Arrivederci a tutti: spero di sentirvi negli altri miei elaborati! ^^ */*
   
 
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