Oggi decisi di portare l’uniforme della scuola dato che non la portavo mai:
-Perfetto.
Adesso sembro più seria. - dissi io. Raccolsi i capelli in una
coda e optai per la naturalezza oggi. Andai da Liz ma quando bussai
alla sua porta non rispose nessuno:
-Sarà
andata già a mangiare. - dissi io. Andai verso l’ospedale
e non la vidi nemmeno lì ma la mia attenzione fu attratta da
qualcosa’altro, Mia parlava con una dottoressa più in
là.
-Mia,
pensaci bene, poi me lo fai sapere. - disse lei a Mia che sembrava con
il morale a terra. Aspettai che la dottoressa se ne andasse e mi
diressi verso Mia, neanche sapevo da dove tutto questo interesse per
come stava lei…
-Ciao, Mia. Hai per caso visto Liz? - le chiesi per rompere il ghiaccio.
-No,
neanche sapevo che era tornata. - disse lei. -Scusa ma devo andare. -
continuò lei. Uscì dall’ospedale e mi diressi verso
la mensa dove trovai Liz e Stefan seduti al tavolo con Lissa, Christian
e Eddie.
-Ciao. - dissi io.
-Mi chiedevo quando saresti arrivata. - mi disse Lissa.
-Sono andata da Liz ma nessuno mi ha risposto quando ho bussato. - dissi io guardando Liz.
-Scusami, stavo facendo vedere la scuola a Stefan. - disse lei.
-Avete sentito che avremo dei nuovi professori? - chiese Eddie all’improvviso.
-Uno è mio fratello. - disse Stefan.
-E
uno è il figlio della regina. - dissi io dando un morso al toast
che Lissa mi aveva messo da parte insieme ad altre cose, era molto
gentile e premurosa con me, io non l’avevo mai fatto con lei.
-E tu come lo sai? - chiese Lissa.
-Io e Liz abbiamo fatto fare il giro della scuola ai figli della regina.
-Non avrei mai pensato che la regina portasse qui i suoi figli. Hanno fatto scuola a casa. - disse Lissa.
-E cosa ci insegneranno? - chiese Eddie.
-Mio fratello sostituirà un professore dhampir che si è trasferito. - disse Stefan.
-E il figlio della regina? - mi chiese Eddie.
-Non ne ho la minima idea. - risposi io.
-Ciao ragazzi. - dissero le gemelle Szelsky.
-Oh, ciao. - rispose Lissa sorridente. Lissa fece le presentazioni per Liz e Stefan.
-Stefan Salvatore. Felice si conoscervi.
-Altrettanto anche io. - rispose Liz sorridente.
-Anche noi. - risposero all’unisuono.
-Dovremmo anche noi imparare a parlare contemporaneamente, Lissa. - dissi io.
-Ok.
- disse lei sorridendo. Le lezioni iniziano subito e con grande stupore
trovai il figlio della regina dietro la cattedra. Aspettò
silenziosamente che tutti si siedano e cominciò a parlare:
-Ok, adesso che tutti si sono seduti vorrei presentarmi. - disse lui.
-Ma noi già sappiamo chi sei. - disse un ragazzo.
-Scusa?
Mi dai del tu? - chiese Ivan al ragazzo. -Da adesso in poi sono
professor Ivan Ivashkov per voi. - disse lui sorridente ottenendo
l’ammirazione delle ragazze. Guardai Liz e Stefan che parlavano
due file più avanti ed elaborai un’idea: ‘Liz mi
nasconde qualcosa ma questo non vuol dire che non posso voler sapere di
più sui fratelli Salvatore’ - pensai. Come sempre
finì prima degli altri la lezione di esercitazione della magia e
andai al campo di allenamento dei dhampir con la speranza di vedere
Damon Salvatore. Mi nascosi con cautela dietro ad un muretto e scorsi
con sguardo finché non vidi Damon: le poche dhampir facevano
tutt’altro che esercitarsi, bhe, non potevo biasimarle, Damon non
passava inosservato davanti al sesso femminile...e c’era anche
qualche ragazzo che lo guardava, piaceva persino ai maschi. Più
in là vidi il mio sexy ragazzo che spiegava ad alcuni dhampir
delle tecniche di lotta.
-Non
dovresti essere qui. Piuttosto saresti dovuta venire da noi, è
da un pezzo che devi iniziare le esercitazioni. - dissero due voci che
mi fecero sobbalzare.
-Potete finirla con queste apparizioni fantomatiche? - dissi io.
-Bhe sorellina, non la puoi biasimare, guarda il nuovo professeur. - disse Amelié con un accento francese sulla parola “professeur”.
-Oh mon dieu, pensi sempre ai ragazzi. - disse Queen.
-Non fatevi strane idee, lo faccio per una buona causa. - dissi io.
-Fai
quello che vuoi, ma non metterti nei guai, ti ho detto di stare alla
larga dalle nuove conoscenze della tua amica. - disse Amelié.
-Liz
si è cacciata nei guai ed io l’ho sempre tirata fuori, lo
farò anche questa volta. - risposi io. Amelié
imprecò in francese e sua sorella la guardò tra la
sorpresa e la disgustata.
-Riuscirò
mai a farti imparare le buone maniere? - chiese Queen.
Dall’aspetto si direbbe che Queen è quella più
‘libera’ nel linguaggio e Amelié quella più
educata, loro due erano la prova che l’abito non fa il monaco.
-Se
volete stare a guardare state zitte, non lo faccio per guardare il
nuovo professore, che se ci penso bene non è niente male…
- dissi io. Amavo Dimitri ed era senza dubbio sexy, ma neanche Damon
non scherzava…
-Cominci a piacermi. - disse Amelié con un sorrisetto compiaciuto.
-Io
rimango. Queen? - disse Amelié. Queen si mise vicino a sua
sorella senza dire niente. Per una decina di minuti non notai niente di
strano ma ad un tratto si fermò e disse ad un’altro
professore di prendere il suo posto. Si allontanò un po’
per rispondere al telefono ma riuscivo comunque a sentirlo.
-Elena. Dimmi? - chiese Damon.
“Come
va da voi?” - sentì una voce femminile chiedere. Raggelai
all’udito di quella voce...era uguale a quella di Liz.
-Per ora tutto bene. - rispose lui.
”Katherine”…
-Ti ha fatto qualcosa? - chiese lui preoccupato.
”Ero da Bonnie, non è riuscita ad arrivare a me. Bonnie l’ha tenuta fuori.” - rispose la ragazza.
-Stai da Bonnie. - disse lui.
“Non
posso stare sempre da lei, Katherine riuscirà in qualche modo ad
arrivare a me e mi userà per prendersi anche Liz.”
-Tu solo stai lì. - disse Damon.
“Ok. Ciao.” - rispose lei chiudendo la chiamata.
-Sentito abbastanza? - chiese Queen.
-E’ sempre così? - chiese io a Amelié.
-Pallosa? Si. - rispose lei.
-Oh!
Scusate se voglio tenervi fuori dai guai. - rispose lei offesa. Ero
decisa a scoprire cosa mi nascondeva Liz e avrei fatto quello che
facevo sempre: le avrei domandato cos’era che non andava o se
c’era qualcosa che doveva dirmi.
-Cos’hai intenzione di fare adesso? - chiesero le due ragazze.
-Semplice,
le chiederò se mi nasconde qualcosa. - risposi io dirigendomi
verso la stanza di Liz. Volevo bussare ma Liz arrivò prima che
io toccassi la porta.
-Rose! - disse lei abbracciandomi.
-Vorrei parlarti se posso. - dissi io.
-Certo, entriamo. - disse lei raggiante.
-Se
vuoi chiedermi chi è il mio ragazzo penso che già lo hai
capito. - disse lei lanciando lo zaino sul letto e sedendosi davanti a
me con un sorriso a trentadue denti.
-Non sono né stupida o qualunque cosa tu voglia farmi diventare. - dissi io senza fare nessun giro di parole.
-Di che cosa stai parlando? - chiese lei.
-Non
lo so neanche io. Sei per caso rimasta incinta? Hai commesso un
omicidio? Qualcosa è successo mentre sei andata via Liz, e tu
non me lo vuoi dire perchè pensi che io non meriti di saperlo o
non sia preparata per quello che mi dirai. Liz, niente mi può
più sorprendere, quindi, sputa il rospo! - dissi io.
-Insisti
ancora?! Per una volta puoi smetterla di preoccuparti per me, di
rimediare i miei errori? - disse lei improvvisamente con un tono
furioso. La guardai incredula, non pensavo che il semplice fatto di
volerla aiutare l’aveva fatta infuriare in quel modo.
-Liz
voglio solo aiutarti, niente di più. - dissi io abbracciandola
per farla smettere di piangere. Ci mettemmo sotto le coperte come i
vecchi tempi quando la consolavo per una storia finita male e lei
consumava pacchi di fazzoletti dopo di che scoppiavamo entrambe a
ridere fino a tardi. Dopo qualche ora Stefan entrò nella stanza
e si bloccò quando mi vide lì.
-Cos’è successo? - chiese lui avvicinandosi a lei e accarezzandole il viso.
-Qualunque
cosa sia successa mentre lei era via, tu proteggila e abbi cura di lei.
Io mi sono sempre presa cura di lei ma adesso sembra che sia il tuo
turno e ti ridurrò in cenere se le succede qualcosa. - dissi io
con un tono minaccioso. Stefan mi guardò e vidi nel suo sguardo
che avrebbe fatto di tutto per protegge Liz, la guardava come...come
Dimitri guarda me, la amava, avrebbe fatto di tutto per lei. Stefan la
prese con cura nelle sue braccia affinché io potessi alzarmi. Mi
diressi verso la mia stanza ma ripensai a quello che mi aveva chiesto
Dimitri di fare: andare da Adrian e parlare con lui della vacanza.
Bussai per un buon quarto d’ora e finalmente mi
aprì… aveva addosso solo un asciugamano.
-Dopo
tanto tempo vieni a farmi visita. Cosa ti porta da me? - chiese lui
malizioso leccandosi le labbra in modo troppo sexy…
-Vestiti e poi ne parliamo. - gli dissi io.
-Entra.
Aspettami qui. - disse lui mentre si spostava per farmi passare. Senza
pensarci guardai verso il comodino e vidi di nuovo quella foto, la
ragazza bionda che lui abbracciava, beh, una sua versione più
giovane. Sembrava felice in quella foto, mentre toccava la pancia
enorme della ragazza, forse era incinta. Andai verso il comodino e
preso la foto, la girai e sul retro c’era scritto qualcosa:
“Plus que ma propre vie”.
Girai di nuovo la foto e guardai meglio la ragazza, era semplicemente
bellissima, aveva capelli biondi e occhi azzurri ed un sorriso che
toglieva il fiato. Posai subito la foto e mi sedetti di nuovo dove ero
prima.
-Allora, cosa c’è? - disse lui asciugandosi i capelli.
-Sai di quella vacanza che mi avevi proposto di fare? Bhe, ci ho pensato e mi piacerebbe partire per un po’. - dissi io.
-Perfetto! Prenoto domani! - disse lui raggiante.
-Hai già deciso la destinazione? - chiesi io.
-L’avevo decisa da un po’. - rispose lui.
-Quindi? - chiesi io curiosa.
-Sarà una sorpresa. - disse lui facendomi l’occhiolino.