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Autore: Cap Hecate    10/05/2015    4 recensioni
Miles e Alex, la fine di una storia o l'inizio di qualcosa di nuovo - il regalo di compleanno, in anticipo ovviamente, per Silverchains
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A MILANO, ANCHE D’ESTATE, NEVICA


“Alexander.”

Aveva sempre pensato che avesse il sole negli occhi, eppure quella era la prima volta in assoluto che si domandava quali fossero le ombre capaci di nasconderlo: non pensava che quella domanda se la sarebbe posta anche in quella giornata.

Il loro doveva essere un addio, ne avevano parlato: era inutile andare avanti in quel modo, troppo vino, troppe sigarette, troppi silenzi tra di loro. Quella città in cui erano scappati appena maggiorenni, desiderosi solamente di libertà e della sicurezza dell’anonimato, invece di essere ciò che avevano sempre sperato non aveva fatto altro che dividerli.
Il divario tra di loro era diventato insostenibile.

“Miles.”

La musica li aveva avvicinati, si erano innamorati prima delle stesse canzoni, delle stesse band, di quei due cantanti con i nomi identici ai loro e delle loro voci: solo dopo avevano scoperto l’attrazione per l’altro, il desiderio e infine l’amore.

Cos’era potuto succedere? Cosa aveva trasformato gli occhi dorati di Alex in uno specchio vuoto, privi di alcuna luce? Erano secoli che non aveva una discussione reale con lui, qualcosa che non avesse a che fare con l’affitto o le bollette da pagare, erano secoli che non parlavano di musica, che non dividevano una birra o una sigaretta insieme. Erano più le volte che uno dei due rimaneva sveglio la notte, seduto al tavolo in cucina, una sigaretta accesa e diverse bottiglie vuote davanti a lui: soffrivano di insonnia o semplicemente erano ormai incapaci di dividere il letto con l’altro.

Ma erano ancora capaci di condividere qualcosa? O erano ormai solo due estranei che, quasi per casualità, si ritrovavano a vivere insieme, a mangiare insieme senza esserlo davvero, insieme.

E oramai, avevano alla fine deciso di separarsi: Alexander sarebbe tornato in Inghilterra, uno scalo a Parigi e poi finalmente Londra, la sua casa. Quella stessa città che aveva scelto di abbandonare, ritenendo che Miles e il suo sorriso potessero essere sufficienti a fargli passare la nostalgia di casa: aveva sbagliato tutto? Avrebbe dovuto essere sincero, avrebbe dovuto parlargli anni prima quando Milano era ancora una città da scoprire, quando in ogni quartiere c’era un artista di strada da ascoltare: quando ancora non nevicava mai.

Eppure anche se era passato tanto, troppo tempo dall’ultima volta che si erano baciati, anche se gli occhi di Alex non erano più di quel ragazzo che gli aveva rubato il cuore, Miles era ancora innamorato di lui. Ma lo amava ancora? Come distinguere l’essere innamorato di una persona e l’amarla davvero? C’era una differenza o il suo cuore perdeva ancora battiti quando i loro occhi si incrociavano.

“Vieni a Parigi con me.”

Non voglio finisca in questo modo, non voglio risvegliarmi tra dieci anni e scoprire un viso diverso dal tuo nel letto accanto al mio: ti prego, non lasciarmi andare via, non lasciarmi abbandonarti qui a Milano, dove nevica anche d’estate e dove il tuo sorriso sembra congelato. Non rimanere qui da solo in questa città che ci ha visti separati il più delle volte.

Ancora una volta era stato incapace di esprimere tutti i suoi sentimenti a parole, ancora una volta non si era sforzato abbastanza: avrebbe perso Miles e sarebbe stata tutta colpa sua.

“A Parigi? Fai solo scalo lì, non ricordi?”

Allora allunghiamo la permanenza, non eri tu quello che cercava di convincermi sempre a viaggiare, ad andarcene da Milano insieme: non lasciarmi da solo, non ora che ho compreso quanto mi costerebbe allontanarmi da te, anche se sono anni che non stiamo più davvero insieme.

“Mi vuoi davvero con te, Alex? Non è meglio smettere di farci del male?”

Mi ucciderai Alexander, se venissi a Parigi e non cambiasse nulla tra noi, tu sarai la mia morte: non voglio questo per noi, rivoglio l’estate calda dei tuoi occhi e non la neve anche d’estate. C’è calore ora nel tuo sguardo, qualcosa che non vedevo da troppi anni, rimarrà anche per il tempo necessario perché tu ti rinnamori di me? No, non posso permettermi certe speranze: tu sei la mia morte.

“Mi accompagnerai al Mouliné Rouge? Alex, verrai ovunque io voglia andare?”

[Una piccola spiegazione: ho preferito non descrivere cosa succeda tra i due ragazzi a Parigi perchè entrambi hanno ormai deciso di darsi una seconda occasione, lontano da Milano. So che potrebbe essere complicato seguire e distinguere esattamente i vari punti di vista, ma è un effetto voluto. Tanti auguri, Silverchains, fingiamo insieme che te l'abbia postata il 25 Maggio <3]

 

   
 
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