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Autore: Sawako93    10/05/2015    0 recensioni
Emily è sempre stata fin da bambina un maschiaccio, adesso che sta crescendo, e frequenterà il liceo, continuerà a comportarsi da ribelle? Farà amicizia? Si innamorerà?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Emily era sempre stata una ragazzina abbastanza ribelle fin da piccola. Si comportava da vero e proprio maschiaccio, ogni volta che i parenti per natale le regalavano delle bambole, inevitabilmente si ritrovavano sgozzate, e davanti alle facce dei parenti che le domandavano < ti piace il mio regalo? > , lei rispondeva prontamente < no, mi fa schifo! > Non aveva peli sulla lingua, e questo a volte metteva in difficoltà i suoi genitori, che non sapevano più come gestirla. Crescendo ,Emily, si ritrovò ad affrontare il periodo dell’adolescenza, tutti credevano che con la crescita si sarebbe calmata, che la sua personalità ribelle si sarebbe pacata una volta per tutte, invece non fu così.
< Emily, sono le 8 devi andare a scuola > urlò sua madre a squarciagola, irrompendo nella sua camera da letto, e trovandola sotto sopra  < ma cos’è questo disordine! Come al solito toccherà a me rimettere tutto a posto! > Ma Emily quella mattina non era nella sua stanza, era già uscita da molto tempo. La mamma di Emily, si chiamava Letizia, era una donna carina e simpatica, aveva avuto sua figlia in giovane età, ed era stata lasciata dal suo ragazzo, era quindi una ragazza madre. < Non mi dire che è andata a scuola in motorino! Lo sapevo io che non dovevo comprarglielo per il suo compleanno! >  si mise una mano in viso e preoccupata aggiunse  < spero che non crei troppi casini il primo giorno di scuola… >
Emily intanto sfrecciava con il suo motorino verso il liceo “Dolce Amoris”, prestando poca attenzione alla strada, con le cuffie alle orecchie ascoltava della musica assordante, e canticchiava lungo il tragitto. Finalmente giunse a destinazione, parcheggiò la moto, si tolse le cuffie e si aggiustò i lunghi capelli fucsia. Si, fucsia, amava apparire davanti agli altri, quindi si era tinta i capelli di fucsia, ed era andata a scuola con un completo di pelle nera, stivali con le borchie, e trucco pesante.
< Credi di essere ad una sfilata di moda? > si rivolse a lei una ragazzina bionda che aveva l’aria contrariata e disgustata dal suo modo di vestirsi. < Non mi pare che tu sia tanto da meno > disse Emily, facendo un palloncino con la gomma da masticare e facendolo poi scoppiare.  < Che maleducata che sei, non dovresti rivolgerti alle persone con una gomma da masticare in bocca! > gli urlò la bionda, < Ok > rispose Emily, e gli sputò la gomma da masticare in faccia  < Ciao ciao! > si ritirò alla fine saltellando verso l’entrata del liceo.
Quando Emily varcò la soglia, si ritrovò fissata da molta gente che la squadrava dalla testa ai piedi, così non poté fare a meno di urlare < CHE AVETE DA GUARDARE? VOLETE CHE VI PRENDA A CALCI? TSK! >. Tutti quanti distolsero lo sguardo da lei, e ripreso a svolgere le loro attività, oppure a chiacchierare. < Bene > pensò Emily, < avete capito chi comanda >. La sua attenzione però, fu subito attirata da delle risatine provenienti da un gruppetto di ragazze nascoste dietro gli armadietti, così si avvicinò per dare un occhiata e vi trovò un ragazzino steso a terra, era magrolino, aveva i capelli con un taglio a scodella, e degli occhiali da vista talmente spessi che parevano fondi di bottiglia. Riconobbe tra quelle ragazze, anche la biondina di prima < Ehi tu! > la afferrò per un braccio e la girò verso di lei. < Oh, la maleducata di prima! Cosa vuoi? > rispose la perfida ragazzina con aria altezzosa. < CIAFF! > Emily diede un sonoro schiaffo alla ragazza, e stava preparando anche un bel pugno caricato al massimo. < C-cosa fai?! > disse la biondona con voce tremolante, mentre si toccava la guancia dolorante. < SPARITE VOI ALTRE, SE NON VOLETE CHE GONFI ANCHE LE VOSTRE FACCE > urlò Emily, poi si rivolse al ragazzino che era seduto per terra e gli disse < Come ti chiami? > Il ragazzino era rimasto davvero stupito, era la prima volta che qualcuno prendeva le sue difese, le rispose con fievole voce < M-mi chiamo Ken…! >  Emily lo guardò e sorrise < Piacere Ken, io sono Emily, ci si becca in giro! > e riprese a camminare tranquillamente a testa alta per il corridoio, come se non fosse successo nulla.
Ken si sentiva davvero emozionato per quell’incontro, mai nessuno gli aveva rivolto tante attenzioni, nemmeno i ragazzi volevano essergli amici, non avrebbe mai immaginato che una ragazza si sarebbe avvicinata a lui, le guance iniziarono a diventargli fiammeggianti ed iniziò a gongolare in giro < Si chiama Emily, si chiama Emily! > Gli altri alunni lo osservavano e ridevano, ma Ken non ci faceva troppo caso, perché era abituato ad essere schernito dai suoi compagni.
Nel frattempo Emily si diresse verso la segreteria per consegnare alcuni documenti di iscrizione al liceo, aprendo la porta con un piede, con l’eleganza di un elefantessa in una cristalleria. < Ehi, non potresti aprire la porta come le persone normali? > un ragazzo biondo, dagli occhi color miele, vestito in giacca e cravatta, gli si parò davanti. < E tu non potresti farti gli affari tuoi, vecchio? > gli rispose seccamente, < Vecchio?! Guarda che abbiamo più o meno la stessa età! > rispose il ragazzo.
< Non l’avrei mai detto! Neanche mio nonno si veste in questo modo, figuriamoci uno della mia età! Vecchio! >
< Basta con questo “vecchio” , mi chiamo Nathaniel. >
< NathALIEN? Sei un alieno? >                                            
< Ho detto Nathaniel! Oh insomma, che cosa vuoi? > urlò il ragazzo sbattendo il pugno sulla sua scrivania.
< Stai calmo cocco! Sono venuta a consegnare i miei documenti di iscrizione! Dov’è il segretario? > disse con voce arrogante Emily.
< Sono io il segretario > disse Nathaniel dandosi una pacca sulla faccia.
< Tu?? Oddio, la prossima volta dattela più forte quella pacca in faccia, signor perfettino! > gli disse alzando un sopracciglio.
< Ehi Nath!> una voce famigliare echeggiò nella stanza, e Nathaniel le rispose
Emily subito riconobbe quella ragazza, era l’oca di poco prima, che si era presa gioco di lei e di Ken < Ma perché devo incontrarti dappertutto?? >
< Si da il caso che Nathaniel sia mio fratello, quindi posso venire a trovarlo quando mi pare e piace! > le rispose Ambra con voce da gallinella starnazzante. < Aaaah ecco, in effetti notavo delle somiglianze tra di voi, siete due imbecilli! > buttò i suoi documenti sulla scrivania del delegato ed aprì la porta per andarsene, aggiungendo alla fine < Fa bene il tuo lavoro, alieno! > chiuse la porta sbattendosela ferocemente alle spalle.
Emily si avviò verso la sua classe, sgambettando allegramente e canticchiando, senza accorgersi che Ken la stava seguendo da più o meno dieci minuti, dopodiché entrò in aula e si accomodo all’ultimo banco vicino la finestra, appoggiò i piedi sul banco ed incrociò le braccia sbuffando. < C-ciao Emily..! > Ken si rivolse a lei timidamente, mettendosi una mano dietro la nuca per la timidezza. < Oh, ciao! Tu sei il tipetto che si stava facendo prendere in giro da delle ragazze prima! > gli disse Emily rivolgendogli il dito contro.
< S-si…sono venuto per ringraziarti… >
< Oh figurati, roba da niente! >
< E non solo per questo… > il suo viso diventò rosso come un pomodoro, ed infine aggiunse < T-tu mi piaci molto! Mi sono innamorato di te! >
Emily non poté fare a meno che scoppiare in una grossa risata che mise Ken in imbarazzo < Ahahahahahah, ma figurati se ti sei innamorato di me! Ci siamo appena conosciuti! Non puoi innamorarti di me solo perché ti ho difeso! Ahahah >
< Ma io sono serio! E’ la prima volta che sento il mio cuore battere così forte per qualcuno…! >
< Ma come, non batte già per mammina il tuo cuore? > disse un ragazzo dai capelli rossi, con l’aria furbetta, vestito in modo rock.
Ken all’improvvisò si spaventò e si coprì la testa con le braccia, Emily pensava che quel ragazzino fosse tanto impacciato e timido, ma che non fosse per nulla cattivo, dopo si rivolse al rosso e disse < E tu saresti? >
< Castiel > disse il ragazzo, con un sorrisino perfido. 
  
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