Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: mooneli    10/05/2015    1 recensioni
Molte volte le persone attribuiscono un valore diverso ad un luogo, ad una situazione, ad un gesto pur essendo animati dagli stessi desideri, dalle stesse aspettative: per chi guarda non ci deve essere una strada da percorrere o da evitare prima di capire le vere motivazioni per le quali ciascuno parte.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Olocausto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LE PERSONE CON LA STELLA GIALLA

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

 

Primo Levi

 


“Quella che sto per raccontarvi è la storia di due ragazzi coraggiosi che, in una fredda
domenica di gennaio, nelle cime innevate delle nostre Alpi, hanno vissuto un’avventura
straordinaria…”
 
Si erano allontanati troppo. Casa loro era molto lontano da dove si trovavano ora, avevano paura , pur avendo sempre vissuto lì.  Di solito lei e suo fratello non avevano timore di avventurarsi troppo in alto, ma da quando erano esplose delle granate lì vicino era pericoloso per tutti trovarsi in un posto come quello.
Gli alberi  della foresta frusciavano in maniera preoccupante e degli animali non sembrava esservi traccia. Il tutto era coperto da una coltre bianca di neve, proprio come si fa con i morti
In effetti li sembrava tutto morto.  Sembrava che una grande mano bianca avesse portato via gli animali e fatto rinsecchire gli alberi.
Sara e Andrea sapevano di trovarsi vicino al confine con l’Austria, ma non sapevano come tornare indietro; la neve aveva cancellato le loro impronte e, per dirla breve loro si erano persi.
Stavano pensando chiaramente a come tornare indietro, ma non erano giunti a nessuna conclusione.
Fu allora che Sara si ricordò di cosa le diceva sempre il nonno:”Se ti trovi in montagna e ti sei persa, muoviti, cammina ma non restare ferma nello stesso punto”. Allora si incamminò ancora più su, proprio verso la cima del monte, che sperava si rivelasse la salvezza.
C’erano il turbinio della neve e suo fratello con lei, ma si sentiva sola, perduta e andare avanti in quel momento le sembrava un’idea impossibile ma, capendo che era per il suo bene, continuò imperterrita il suo obbiettivo.
Erano arrivati al confine, vedeva chiaramente il reticolato e continuava a ripetersi che lì ci sarebbe stata la salvezza, ma una piccola parte di lei non le credeva.
Erano arrivati lì da poco, forse da una decina di minuti quando notò che le postazioni delle guardie sembravano abbandonate da secoli, gli scarponi erano buttati lì, non c’erano viveri e nemmeno un po’ d’acqua. Sembrava che la vita da quel posto se ne fosse andata da tempo, quando vide.
Un gruppo di persone lontane.
Sembravano stanchi.
Si stavano avvicinando.
Sara riusciva a vedere ogni loro singolo particolare.
Perfino la vistosa stella gialla sul cappotto.
Ne vedeva le spalle ricurve, i cappotti troppo grandi per le loro figure magre, i capelli aggrovigliati e sporchi, i volti stanchi ed impauriti.
Li videro avvicinarsi al reticolato ed erano così vicini che allungando una mano potevano sfiorarli.
In città avevano visto persone con la stella gialla, e quando avevano chiesto ad un signore come mai avessero quel segno identificativo, venne loro risposto che quelli erano persone da cui bisognava tenersi alla larga, in quanto pericolosi.
Quando si accorsero che quegli individui avevano del cibo si fecero avanti, un po’ timidamente. Appena le persone con le stelle gialle li videro rimasero molto stupiti.
Diedero loro del cibo e, alla domanda sul perché cercassero di attraversare il confine, seguii solo un lungo silenzio.
Quando la vocina assonnata di Andrea ripropose la domanda il più grande di loro raccontò del loro passato e soprattutto di quello che stavano vivendo in quel momento.
Raccontarono loro di quando erano iniziate le leggi razziali, le discriminazioni, gli insulti e dalla società e dalle persone a cui avevano sempre voluto bene sino ad arrivare a vere e proprie persecuzioni.
Fecero loro capire la disperazione di dover fuggire di casa, abbandonare i luoghi dove avevo vissuto, le loro vite e cover scappare oltre quel reticolato, quel confine che li costringeva ad essere stranieri in casa propria e provare a ricostruire la loro esistenza.
I due ragazzi capirono che quella che per loro era direzione della salvezza, del ritorno a casa per altri rappresentava la sofferenza e l’ingiustizia.
Molte volte le persone attribuiscono un valore diverso ad un luogo, ad una situazione, ad un gesto pur essendo animati dagli stessi desideri, dalle stesse aspettative: per chi guarda non ci deve essere una strada da percorrere o da evitare prima di capire le vere motivazioni per le quali ciascuno parte.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: mooneli