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Autore: Miss Reedus    10/05/2015    1 recensioni
L'oscurità ha inghiottito tutto, ma non i suoi occhi, quei due cristalli azzurri risplendono nella notte, fuori dal nostro nascondiglio gli zombie vagano per Times Square assetati di sangue non curanti di ciò che sono diventati, ciò che ormai quasi tutta l'umanità è diventata; un ammasso di carne putrefatta errante. Daryl si accende una sigaretta, solo lui potrebbe fumarsi una sigaretta durante un'apocalisse di zombie, inizia a guardarmi - Hai paura?- mi chiede ed io annuisco tremando per la paura e per il freddo - Non devi avere paura, tutta questa merda...- indica gli zombie che si trascinano da una parte all'altra -... è solo merda ecco- cerco i suoi occhi nel buio - Ho paura che tu te ne possa andare- la mia voce trema - ho paura che tu possa diventare come loro, ho paura di rimanere di nuovo da sola- lui sbuffa e sento l'odore del fumo impregnare l'aria - Ehi...- si avvicina -... Non ti lascerò da sola. Quegli stronzi là fuori non mi avranno così facilmente, rimarremo insieme- sento delle lacrime inondarmi gli occhi - Sì, insieme... Ma fino a quando?- spero che lui non riesca a vedere i miei occhi lucidi - Fino alla fine del mondo- mi risponde
Genere: Horror, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La copertina è stata realizzata interamente da me con PhotoshopCC. 
Crediti: sfondo (TheAJDeviant |Deviantart) corpo ragazza ( FairieGoodMother) corpo soldato (Freeport) viso uomo (Norman Reedus) viso donna         (Holland Roden). Vietata la copia anche solo parziale.

L'inizio

 

 

Nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, le radio hanno iniziato a parlarne in modo superficiale, dicevano - Sembra esserci una piccola epidemia, ma il Presidente ha detto di non preoccuparsi è tutto sotto controllo- sì, sotto controllo, la situazione non era affatto sotto controllo, non sapevano neanche l'origine della "piccola epidemia" e quindi avevano deciso di mentire a tutti sminuendo il problema che nel giro di una settimana sarebbe diventato un'apocalisse. Ricordo ancora quando diedero l'allarme, ero in giardino e stavo giocando con mia sorella Kat, una bambina di 9 anni, mamma e papà erano dentro e stavano discutendo per l'ennesima volta del loro rapporto ormai andato a puttane da diversi anni, erano separati, ma mio padre tornava sempre a casa nella speranza di riallacciare i rapporti con mia madre che si era già sposata ben tre volte dopo il loro divorzio - Lo vuoi capire che tra noi due è finita? Cristo santo mettiti l'anima in pace e sparisci una volta per tutte- quando sentivo la macchina di mio padre fermarsi sotto casa portavo via Kat per non farle sentire l'ennesima discussione, lei non era una bambina stupida infatti un giorno l'avevo portata a fare una passeggiata e mi disse - Lo sai, ho capito perché mi porti fuori quando arriva papà- io non le avevo risposto e cercai di cambiare argomento - è perché non vuoi che io li senta litigare. Non è bello, mi fa stare male e quindi tu mi porti via. Lo fai perché mi vuoi bene vero?- mi ricordo che l'abbracciai forte e le dissi che presto si sarebbe aggiustato tutto. In lontananza udimmo una sirena e una voce di un altoparlante - EVAQUAZIONE! EVAQUAZIONE! DOVETE ANDARE VIA DALLA CITTÀ! EPIDEMIA! PERICOLO! EVAQUAZIONE!- senza pensarci due volte presi in braccio mia sorella e mi precipitai a prendere le chiavi della macchina, non sapevo se i miei avessero sentito l'avviso e francamente non me ne importava più di tanto, cercai di non ascoltare le urla di mia madre e le bestemmie di mio padre, andai in garage, misi la cintura di sicurezza a Kat e partii senza una destinazione precisa e solo quando arrivammo sull'autostrada mi accorsi di aver lasciato indietro i miei genitori o meglio ne ero stata consapevole per tutto il viaggio di non averli neanche avvertiti, ma solo quando eravamo ormai lontane mi resi conto di ciò che avevo fatto; lasciare indietro la mia famiglia, le persone che mi hanno messa al mondo e che mi hanno cresciuta, non nel modo in cui una ragazzina dovrebbe crescere ovvero in mezzo ad alcohol, fumo di sigaretta, canne, bestemmie e litigi di vario genere, decisi di dimenticare quello che avevo fatto, Kat non disse una parola, non ce n'era bisogno, lei aveva capito e non parlammo mai più dei nostri genitori, mai più, ma erano sempre nei nostri pensieri. Guidai finché non finì la benzina, la macchina ci abbandonò in mezzo ad una strada di Washington, avevo guidato senza sosta per ben 9 ore, cercavo di scappare da quel maledetto altoparlante che nella mia testa continuava ad urlare "EVAQUAZIONE", cercavo di scappare dalle urla dei miei genitori che continuavano a martellarmi la testa e a seguirmi come un'ombra, Kat aveva dormito per tutto il viaggio e continuava a dormire profondamente, per fortuna. Non volevo che vedesse il caos che regnava per strada: c'erano persone che piangevano disperate, chi scappava in automobile o in moto, c'era perfino chi cercava di tirare giù qualcuno dal loro veicolo perché non ne possedeva uno proprio, non avevo mai visto i famosi Infetti di cui parlava tanto la radio, non sapevo che aspetto avessero. Presi mia sorella in braccio e scesi rapidamente dalla macchina, lei bofonchiò qualcosa, infastidita dal fatto che io l'avessi fatta scendere malamente - Dove siamo?- chiese con voce stanca - Siamo a Washington, dobbiamo trovare un'altra macchi...- non feci in tempo a finire la frase che qualcuno urlò - INFETTI!!!!!!- mi girai automaticamente nella direzione da cui proveniva l'urlo e vidi delle persone, se si possono ancora chiamare così, che si trascinavano per la strada, non volli guardare un secondo di più ed iniziai a correre il più velocemente possibile, vidi delle persone chiudersi dentro a dei negozi e feci anche io così, non mi interessava se era una cosa illegale o meno, avevo paura, dovevo sopravvivere, mia sorella doveva vivere, non sapevo cosa sarebbe successo se avessi permesso agli Infetti di avvicinarsi, ma non mi interessava, vidi un negozio con la porta ancora aperta, mi precipitai dentro e mi chiusi la porta alle spalle, ansimavo per la corsa, posai Kat a terra - Allontanati dal vetro- lei obbedi e se ne andò a curiosare in giro, mi appoggiai alla parete più vicina e chiusi gli occhi, finalmente potevo rilassarmi, ma per quanto? 



Hola! Sono ancora viva, era da tantissimo che non pubblicavo qualcosa ed eccomi qui con un'idea bella fresca. L'anno scorso ho scoperto The Walking Dead ed è diventata immediatamente una droga a tempo pieno dal primo fotogramma. Mi sono follemente innamorata di Daryl Dixon e insomma tra una cosa e l'altra ecco qua una nuova fanfiction. Spero vivamente che questo primo capitolo vi piaccia e che dire? Buona cena muffins <3 
MH

 
  
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