13/05/2015
1 recensioniDopo essermi ficcata nel Fandom di Merlin, ho
Questa è la prima ff che scrivo su questo Fandom.
Non sono brava a mettere le storie nei Rating né di mettere avvertimenti e note varie.
Forse ci vuole un ooc in quanto non conosco bene il vero carattere degli attori ed un Crack pairing in quanto questi due non si sa se si metteranno assieme, perciò una piccola recensione per aiutare una povera anima in pena!
Se trovate orrori vi chiedo di segnalarmeli e non abbiate paura di lasciarmi una recensione negativa, ovviamente scritta in modo educato e non da cafoni.
Buona lettura!
“Cosa state facendo.” Chiese Merlino, tentando di non dar troppo a vedere il dolore che provava.
“Non hai mai visto Gaius disinfettare una ferita?” gli rispose Morgana.
“Ok, so cosa state facendo, ma non so perché lo state facendo.” La donna prese la faccia di Merlino fra le mani.
“Ti ho fatto prima io una domanda.” Gli disse. “Perché sei così fedele ad Artù.”
Merlino non rispose alla domanda. I suoi occhi erano fissi in quelli di Morgana.
“Perché?!” Chiese ancora lei, sperando che il ragazzo non avesse dimenticato la battuta.
“Stop! Taglia!
Colin che cosa ti succede?” il regista si avvicinò ai due attori, sbuffando un po’.
Erano finalmente arrivati alla quarta stagione di Merlin e la serie aveva avuto un alto tasso di ascolti, ma quel giorno sembrava che Colin non ricordasse una sola battuta. Dovevano registrare la puntata numero 06, durante il quale Merlino per colpa di una ferita era stato preso dagli uomini di Agravaine e portato a Morgana, il quale lo avrebbe usato per tentar di uccidere Artù.
“Amico, hai dormito questa notte?” Gli chiese Bradley, dandogli una pacca sulla spalla.
Colin non rispose, massaggiando i polsi doloranti per colpa delle corde di scena.
“Colin, vai a prenderti un caffè, riprendiamo fra qualche ora.” Gli disse il regista, girandosi poi verso Richard e Bradley. “Voi due seguitemi nella sala grande del castello, registreremo la conversazione tra il medico di corte preoccupato e il re, sperando che nessuno dei due abbia questi vuoti di memoria improvvisi.” Finì, seguito dai due lasciando Colin con lo sguardo basso.
Angel si avvicinò a Colin, sorridendogli per poi seguirlo nella roulotte nel bosco dove gli attori riposavano.
“Tutto bene Colin?” gli chiese lei, passandogli un bicchierino con dentro del caffè.
“Si, sarà solo un po’ di stanchezza.” Rispose lui. Ma sapeva di mentire a se stesso. Ciò che aveva,
“Quanto zucchero?”
“Faccio da solo.” Rispose ad Angel, sospirando.
La ragazza fissò l’amico, sospirando anch’essa per poi uscire dalla roulotte.
Erano due, forse tre stagioni. Il suo amore per Katie era cresciuto ogni giorno, ogni registrazione, ogni parola detta da lei sempre di più.
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“Katie, io devo dirtelo.” Cominciò Colin, l’ultimo giorno delle riprese della terza stagione.
“Non ce la faccio a tenermelo dentro.” Continuò, forse perdendosi all’interno dei suoi occhi smeraldo. “Credo di essermi…”
“Lo so.” Lo interruppe lei. “L’ho notato.” Disse sorridendogli. “Da come ti comporti, da come mi guardi.
Diamine Colin, ti ho visto che mi seguivi.”
“Mi spiace, però…”
“Non credo sia una cosa positiva. Per la carriera intendo.” Katie abbassò lo sguardo sospirando. “Un’amore sul set è tutto ciò di cui non abbiamo bisogno.” Gli disse, rialzo il viso fissandolo.
“Immagino tu abbia ragione.” Finì Colin. Ma non lo pensava veramente, anche se probabilmente era la cosa più giusta da fare.
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“Colin?” Bradley entrò nella roulotte, con ancora addosso i vestiti di scena. “Ce la fai a continuare?” gli chiese sedendosi accanto a lui.
“Non credo.” Rispose il moro, poggiando il bicchiere ancora pieno di caffè sul tavolo.
“Cavolo amico, ma che diamine ti prende?”
“Lo so io.” Katie entrò nella stanza, alzando il lungo vestito nero da strega cattiva per non farlo strappare e rovinare. Anche se, in effetti, avrebbe fatto più scena. “Puoi lasciarci soli?” chiese a Bradley, avvicinandosi al moro.
Il biondo fece una smorfia per poi alzarsi ed uscire dalla stanza, facendo sbattere la spada contro la porta come segno d’ingiustizia verso di lui.
“Katie…”
“E per quello che provi, vero?” Gli chiese la donna, sedendosi sul divanetto. “Andiamo Colin, non è la prima scena che facciamo da così vicini.” Continuò ancora.
“E’… Diverso.” Cercò di rimediare lui.
“Non devi neanche guardarmi.” Gli disse, sistemandosi i lunghi capelli dietro la schiena.
“E’ questo il punto. Non riesco a non guardarti. Non riesco a non pensarti. Non riesco a non perdermi nei tuoi occhi, Katie.” Le rispose, fissandola.
La donna girò lo sguardo, arrossendo. Colin era partito come un ragazzo mingherlino ed esile, ma negli anni era cresciuto e maturato. E di certo non passava inosservato.
“Katie… Lo so che ne abbiamo parlato. Ma non riesco.” Le disse, avvicinandosi a lei, al suo corpo, al suo viso.
La donna si girò, trovandosi le faccia di Colin a poca distanza dalla sua. Trovandosi le labbra di Colin a poca distanza dalle sue.
I due sguardi finirono in un bacio desiderato, in un bacio avido, in un bacio proibito, in un bacio sigillante due anime che probabilmente si erano sempre amate ma che se lo erano sempre negate.
E’ come se tutte le pressioni, tutti i dolori, tutte le mancanze fossero sparite in un solo istante, è come se tutta la tristezza, la depressione ed il desiderio si fossero consumati fra loro per regalare ai due qualcosa che non avrebbero scordato per sempre, è come se anche fossero stati divisi i loro due cuori nessuno avrebbe diviso la loro unica anima.
Un bacio.
Un bacio bastò a far tornare Colin sul set mano nella mano con Katie.
Un bacio bastò a far rimanere i due attori uniti per il resto dei loro giorni.