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Autore: dino_s    14/05/2015    0 recensioni
Fanfiction sul personaggio più insignificante di Hyperversum, ma che è quello che più fra tutti mi ha colpito:
Nigel Murrow, un ragazzino di soli quattordici anni dipinto già come un barone avido e intrigante.
L'ultima volta che l'abbiamo visto (se qualcuno si ricorda di lui) è stato quando i soldati di Martewall l'hanno fatto prigioniero, spodestandolo dal feudo di Dunchester che aveva occupato con l'inganno.
E se stavolta si capovolgesse il paradigma di Hyperversum, e fosse lui a giungere nel futuro per mezzo di un misterioso portale?
Cosa riserva il destino a un adolescente medievale dal passato macchiato, che di colpo precipita fra automobili, clacson e tecnologia?
"Colpevole" è una storia che avrei voluto pubblicare come libro inedito, ma presentandola come fanfiction non sarò costretto a cambiare il nome al suo protagonista, che sono orgoglioso di pronunciare perché ha cambiato la mia vita, regalandomi questa lunga e meravigliosa esperienza di scrittura: Nigel Murrow.
Questo nome, che per qualcuno è senza onore, sarà destinato a eclissarsi per sempre in chissà quale angolo del tempo?
Oppure...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1PuntataColp Estate cittadina, tranquillo pomeriggio di sole, occasionale sfrecciare di auto e moto che talvolta salta all’orecchio, nel sottofondo lontano di qualche, forse, canzone del momento.
          C’è un ragazzo impegnato al computer con un videogioco, che però non sembra granché interessato all’ascolto dell’estate perché giustamente ha i suonetti della sua operazione a cui star dietro! E sembra infatti aver organizzato di isolarsi per bene, con guanti e visore, dimenticandosi della sua stanza che lo circondava, e “trasferirsi” quanto più concesso in quello scenario che gli stava davanti, quello dove ora…spade si incrociavano, e si sfregavano, in un impeto di guerra e violenza! Clima confuso, ma riportabile forse all’assedio di un castello, un castello in un’era di tanti secoli antica…
          …un’era dove c’erano ancora i cavalieri, e dove ancora i vincitori esultavano sfondando i cancelli e travolgendo gli sconfitti, pronti a prendere tutto!...
          …
          …di tutto questo, il giovane giocatore sembrava appieno padrone, e manovrava le sue pedine tranquillo e preciso. Volle col suo guerriero, tra i vincenti certamente, accodarsi ad uno fra i tanti inseguimenti finché non scorse il cavaliere che guidava l’assalto puntare deciso contro un avversario in fuga, che ben presto vide ancor più aggravarsi la sua situazione, restando solo dopo lo sparpagliarsi dei suoi uomini e trovando le vie di fuga bloccate: nulla poteva più salvarlo dalla spada del suo inseguitore, che sembrava a tutto disposto pur di fargliela pagare! Duellarono, ma ben presto il fuggitivo si ritrovò disarcionato, ferito al fianco, e prossimo alla fine. Secondi concitati!...Ma non andò così: all’ultimo istante, il carnefice non si dimostrò tale. “E’ solo un ragazzino!” gli strillò un collega-cavaliere, e la ragione sembrò convincerlo a non affondare quel mortale colpo decapitante a due spade!...
         …con un certo disappunto da parte del videogiocatore, che forse non vedeva veri e propri estremi per concedere sconti tali…
         «…Mi arrendo…» ansimò tremante il graziato, caduto a sedere di fronte all’avversario, poiché le gambe non sembravano più reggerlo, tanto il terrore…
         …ed un occhio attento poteva avere conferma della sua giovane età, nonostante l’elmo gli nascondesse il viso…in effetti il suo approccio alla guerra, e forse alla sconfitta, erano venati di un’insicurezza discordante con l’integrità di altri uomini lì attorno a lui: egli non sapeva ancora di quel mondo…complimenti al gioco, per una simile accortezza.
         …
         …seguirono grida di giubilo, le difese erano state spazzate via, il castello era stato conquistato…
         …
         …il videogiocatore sospirava…il suo guerriero era rimasto sfaccendato, a giocherellare roteando una spada…evidentemente aveva assediato e assediato fino alla noia, e come chi lo pilotava, non si eccitava ormai più di tanto per le prassi post-vittoria…
         …sembrò forse riprendere un po’ di spirito quando ci fu da andare a far prigioniero quel giovane e maldestro cavaliere…
         …
         …ma proprio allora bussarono alla sua stanza, e siccome non udì, entrarono «Federico!»…
         …Federico si sfilò il visore «Uhm, sì?»…doveva avere sui vent’anni, era altino ed esile, dai capelli castani molto corti, dagli occhi un po’ sguarniti ma dai tratti distinti…
         «E’ arrivato Bill. Avevi detto che volevi parlargli, no?»…chiedeva quel ragazzo sui quattordici anni con gli occhiali che gli somigliava, sicuramente suo fratello «Esatto, digli che arrivo.» Forse la compagnia di soldati e cavalieri gli aveva lasciato un tono un po’ autoritario?
        Comunque era tempo di sfilarsi i guanti…e constatare incuriosito che l’immobilità del suo alter ego virtuale, data da quella breve pausa, aveva permesso al giovane sconfitto di allontanarsi…
          …quando Federico spostò la visuale, egli era già in corsa ed era già lontano «Oggi proprio tutte le fortune a te!...
          …piccolo bastardo.» fu l’ironico commento del giocatore prima di alzarsi, ed accantonare quel mondo per tornare alla realtà…
          …
          …ma qualcuno prima lo raggiunse in stanza. Si trattava di un ragazzo della sua età, dai capelli castani e dallo sguardo penetrante, sguardo però coperto dagli occhiali. I due si guardarono in modo eloquente. L’appena entrato chiese «Gli dirai, dunque?»...«Sì…»…rispose Federico, sminuendo con l’alzata di spalle la portata dell’eventuale rivelazione «Perché dovrei tenerlo nascosto a lui…è mio amico. E poi, visto che non potremo celarlo in eterno…»...«Se ritieni che sia meglio…»...
        …forse quel ragazzo era teso, ma cercava di non darlo a vedere e di rimettersi alle decisioni di Federico. Volle però premurarsi «Vengo con te, andiamo insieme?»…«No.» rispose Federico «Prima voglio parlarci io, gli spiegherò la storia.»…l’altro annuì…
        …«Resta qui. Ok…?» gli propose Federico «Fra un po’ arriviamo, e te lo faccio conoscere. Lascia fare a me.»…
        …l’altro annuì ancora, accennando un sorriso, e Federico lo ricambiò addolcendo appena la serietà del suo viso…
        …sembrava ci fosse una sorta di intesa significativa fra i due...e intanto, la tv parlottava nel sottofondo, per lo più ignorata dai due del tutto coinvolti in altri pensieri…
        …Federico mise una mano sulla spalla dell’amico, e questo sembrò ben accettare il gesto di incoraggiamento mentre il tg mormorava “…la favola dei portali magici è sempre più vicina a diventare realtà: state all’erta, voi che praticate i videogiochi di ruolo. Sempre più numerose le testimonianze di giocatori che affermano che per un attimo era il Medioevo vero quello per cui camminavano, e non soltanto la scrupolosamente dettagliata riproduzione! Esperti stanno eseguendo studi sulla connessione che permette a giovani di tutto il mondo di interagire, e intanto abbiamo i primi casi clinici: lividi veri, ferite! Ed i ragazzi parlano di colpi di spada e percosse ricevute in battaglia, una “battaglia” che almeno in teoria, sarebbe dovuta essere soltanto VIRTUALE…
        …ma Federico smentì convinto «Uhm, persino i lividi!! Quante ne inventano pur di fare un minimo di notizia…!»…«Non credi…possa essere in alcun modo vero? Se ne parla sempre di più…» gli chiese l’amico pensieroso…ma l’espressione dell’altro fu ben eloquente…
       …e terminò «Magari fosse vero...mi risparmierei la fatica di dover spiegare il fatto alla mia famiglia!»…
       …
       …e lasciò l’amico in camera…
       …questi fece un sospiro profondo…e camminò, oltrepassando la scrivania ed il computer fino al balcone, e perdendo i suoi occhi nel cielo azzurro…
       …
       …restò immobile per molto tempo, come se tra i suoi pensieri si celassero dubbi che soltanto amici come il cielo e le nuvole bianche, così esperti della vita poiché nati con questa, lo avrebbero aiutato a sciogliere…
       …
       …così non si accorse del petalo, un petalo rosa che il vento aveva soffiato fin dentro la stanza…
       ...quel giovane doveva pensare, e quindi non poteva mettersi a rincorrere i petali con lo sguardo…non voleva farsi distrarre, per cui lo lasciò alle spalle non notando che era insolito, non era fra quelli che potevano cadere dagli alberi di città, un occhio attento avrebbe visto che era unico…
       …e che il suo movimento all’apparenza casuale, era forse invece animato da una forte spinta del destino…
       …
       …sfiorò il computer non lasciandolo invariato, per poi perdersi chissà dove ancora, visto che non vi era nessuno a seguire il suo viaggio…
       …
       …eppure passando aveva cambiato qualcosa, improvvisamente la scena variò sul display del computer: vi comparve un fiore, un fiore rosa, un fiore vero, chissà dove...! Un fiore insolito, un fiore bello…
       …un fiore che sembrava attendere, come circondato da un alone magico, nessuna enciclopedia botanica di sicuro l’aveva mai avuto tra le sue pagine…

       …ora immaginiamo di avvicinarci a quel video tanto da…potervi passare al di là, là nel luogo e nel tempo dove era nato quel fiore…
      …sui cui petali ad un tratto caddero gocce di sangue!! Qualcuno cadde a terra lì, accanto, e pesantemente! E si aggrappò allo stelo del fiore in una stretta disperata! Ma non riusciva a spezzarlo, l’alone rosato di quell’insolito prodigio sembrava renderlo forte…
       …no, chi vi si aggrappava non riusciva a sradicarlo…e forse non l’avrebbe voluto…la sua mano era coperta dal guanto, e lui respirava con affanno, un affanno spaventoso, un affanno che non riusciva ad arrestarsi…
       …
       …provò ad alzarsi, a fatica…
       …ma sanguinò ancora, gemette…! E riprovò! Riprovava a compiere ancora passi…mentre la sua identità era celata dall’elmo che gli copriva il viso…
       …e le sue gocce di sangue dipingevano un cerchio attorno a quel fiore dal capo leggermente reclinato, in una posizione di attesa e riflessione…
        …ed era come se con la sua immobilità, trattenesse quello sconosciuto impedendogli di allontanarsi: era stremato, cadde di nuovo…mentre gemiti ed affanni non trovavano requie…
        …fece come un cenno di diniego col capo…forse era rivolto al suo destino, poi forse pensò di tentare ancora a rialzarsi ma non gli fu permesso: cadde! E stavolta il suo respiro si fece più debole…la mano posava ancora sul fiore macchiato…
        …l’altra sfiorò il suo fianco destro, ferito…non aveva forza e voce per esprimerlo, ma probabilmente provò dolore…
        …
        …era il giovane cavaliere sconfitto e fuggito all’interno del videogioco: evidentemente c’era un qualche spicchio di realtà o finzione che ospitava anche quell’esistenza…
       …
       …riprovò…
       …per gradi…
       …
       …mettendosi in piedi poco a poco…cercando di evitare movimenti bruschi e dolore improvviso e insopportabile…
       …
       …ce la fece. Forse non era ferito a morte…
       …compì qualche passo…fino ad appoggiarsi ad un albero vicino, e respirare, respirare ancora per poi gettare via l’elmo con violenza quasi questo gli avesse precluso l’aria! Chi poté dire se andava soltanto un po’ meglio dopo quel gesto…il suo volto era pallido e sconvolto…
        …l’elmo rotolò via, accanto al fiore rosa…
        …
        …e lui con paura, lentamente, mosse la testa indietro…e perdette lo sguardo diffidente e timoroso tra le profondità del bosco alle sue spalle, sapendo che tutto sarebbe finito se si fosse visto inseguito da quel qualcuno che invece non c’era: era solo…
        …solo…
        …meglio, peggio, chi poteva stabilirlo in un momento di quel genere…
        …
        …piuttosto noi, osservandolo, potevamo stabilire che aveva degli occhi verdi grandi e belli, persino nella paura e nello sconforto, i capelli biondi…i tratti nobili…
        …e non più di quattordici anni, assurdi nell’accoppiata con una tenuta da cavaliere. Eppure era così: una creatura tanto bella, quanto collocata in un angolo di esistenza dalla parvenza distruttiva, un’agghiacciante contraddizione…
        …
        …forse stupendo se stesso, riuscì a dire qualcosa «…debbo scappare, scappare ancora…»…seppur con un fil di voce…
       …«Se mi trovano è la fine…
       …!!...»…e sebbene tremasse tutto, fuori e dentro…
       …
       …versò la prima, e quasi subito dopo la seconda lacrima poco dopo essersi sfiorato di nuovo la ferita ed essersi guardato la mano, macchiata certamente…
       …
       …il suo sguardo fu eloquente, non servirono le parole “dove posso andare? Non ho più alcun posto dove andare”…
       …in una supplica implicita e commuovente, che lo fece cadere nuovamente a terra. Nelle sue lacrime erano visibili con sorprendente chiarezza tutti i luoghi sicuri, i ricordi pacifici, e le voci affettuose del suo passato. Non dico qualche prodigio le stesse facendo apparire realmente, ma basta provare a mettersi nei suoi panni per capire che questa è la via obbligata e sequenziale per chiunque fra noi uomini: comunque, il suo sguardo ed ogni suo minimo gesto andavano nettamente in quella direzione.
       …chissà a cosa avrà pensato…
       …
       …a qualcosa, in ogni caso, che sentiva perduto per sempre. Secondo dopo secondo, certo probabilmente che sarebbe stato raggiunto, dagli inseguitori o dalla morte nella forma in cui si sarebbe presentata nel caso nessuno l’avesse trovato. In entrambi i casi la via era sbarrata. E non si poteva che piangere, provando tutta la paura del mondo. Restando a terra, con un fiore rosa come fazzoletto, e con l’aggressione di quei momenti dolci e tranquilli sempre più feroce.
       …mi sembra superfluo dirlo, ma non vi era la benché minima traccia di “serenità nella fine”, “umana rassegnazione” o come altro vogliamo chiamarla, né tantomeno, purtroppo, di “Dio” in qualsiasi sua forma. In realtà questa assenza è normale a quattordici anni, comunque ci possono essere casi speciali…dunque, questo NON era uno di questi casi. Paura e smarrimento, nient’altro.

        …ora invece immaginiamo di fare nuovamente qualche passo indietro rispetto al fiore, fino a vedere una lastra a cristalli liquidi velarcelo lievemente, il display di un computer. Siamo di nuovo “al di qua”, mentre la scena descritta seguita al di là della lastra, ma il fatto è che il volume è basso, perciò quel ragazzo con gli occhiali che guardava le nuvole non può udir piangere. Ma poté decidere qualcosa, qualcosa di personale, completamente slegato dagli avvenimenti al di là del video. Forse l’azzurro o le nuvole glielo suggerirono, e lui sembrò non voler perdere tempo, e lasciare che i secondi ledessero quella sua sicurezza da sfruttare finché fresca. Tornò dentro, prese fiato mentre si guardava attorno, prese un foglio, una penna, scrisse rapidamente qualcosa…
          …ma si fermò un attimo! Rifletté, poi respirò di nuovo con tensione, agitato per il da farsi, incerto su cosa fosse meglio ma alla fine…quasi con stizza strappò il foglio da lui stesso scritto gettandolo nel cestino, e si avviò fuori dalla stanza…
          …come cercando di non far rumore…e di non farsi scoprire…

          …«Avrai pensato ad un disastro internazionale, quando ti ho detto che volevo vederti con una certa urgenza! Ma in realtà non è nulla di cui realmente preoccuparsi: sediamoci, ti va?» proponeva Federico a qualcun altro nel corridoio: lui li intravide mentre andavano in salotto, ed approfittò del momento per muoversi…
          
          «E insomma, qual è la notizia?» chiedeva il ragazzo appena arrivato, sfilandosi gli occhiali da sole così da scoprire i suoi occhi chiari e sottili: coetaneo degli altri due e biondissimo, dai capelli molto corti e la parvenza spigliata e solare. Ben piazzato nella corporatura, moderno e sciolto nel look, con predilezione odierna o forse quotidiana per le tonalità dell’azzurro. «Ben venga qualcosa di nuovo! Io l’avevo detto: non c’era da arrendersi a quei periodi bui che sembravano non aver mai fine, prima o poi la fortuna avrebbe girato dalla nostra! Perché…a giudicare da come ti sento credo sia una cosa davvero buona.»…«BUONISSIMA…!»…precisò Federico con un sorrisetto di marcata soddisfazione, mentre si concedeva un succo fresco dal frigo «Al di là di tutti gli standard…!»...«Ne sono davvero contento!»…sottolineò l’altro, che sembrava sincero…
          …poi si sedettero «Bill…»…iniziò Federico…con aria sicura seppur attenta nel misurare le parole. Ne trapelava la stessa cautela forse adottata per scegliere il suo look, molto più rigido se confrontato con quello dell’amico che invece portava con sé quella freschezza tipica della loro età. L’altro era ordinato ma restio a concedersi il minimo colore o stravaganza. «Quello che…volevo raccontarti riguarda Mattia. Tu sai che l’ho conosciuto da poco…»…«Sì...me ne hai parlato molto positivamente!» confermò l’altro, Bill, manifestando l’attenzione e la presenza che contraddistinguono un’amicizia seria. «Ecco, infatti: tu sai che io e lui abbiamo scoperto di avere molti lati in comune…per dirne una, la passione per i giochi di ruolo, che tra l’altro ci ha fatto incontrare…seppur “virtualmente” almeno all’inizio! Poi per fortuna ci si è potuti incontrare davvero, proprio…pochi giorni fa.»…«Sì, in occasione del tuo compleanno.»…«Esatto: tu lo sai che ero un po’ restio…»…si accese una sigaretta…«Io…il mio compleanno non l’ho mai sopportato più di tanto né tantomeno le stupide festicciole che si è tenuti a fare per forza per non deludere gli amici, però in questo caso ho voluto fare un’eccezione, sapevo che Mattia passava qui a Brume per una questione di lavoro, visto che non ci si era mai visti ma si era parlato tanto, anche piuttosto piacevolmente, gli ho proposto di trascorrere qui il breve periodo, si sarebbe risparmiato le noie ed il prezzo di un albergo: io ero il solo che conosceva, fra virgolette, da queste parti. E così è stato, anche i miei genitori non si sono mostrati particolarmente contrari.»…scrollata della sigaretta, e sospiro…
          …l’altro ragazzo sembrava intuire qualcosa riguardo a come sarebbe continuato il discorso, si fece ancor più serio ed attento ma cercò di agevolare al meglio l’amico nella sua confidenza «Immagino…è stato bene così: forse è potuta essere una buona occasione per approfondire un rapporto. Del resto veniamo da periodi di tante difficoltà, incomprensioni, amicizie che non si sono mai prese, anche a scuola.»…«Infatti.»…concordò appieno Federico, che teneva gli occhi bassi mentre parlava. Fece una breve pausa. Poi «Dunque, la cosa è questa: tu ora ricordi quando, al telefono, poco tempo dopo, mi hai chiesto com’erano andati questi giorni, io ti ho risposto con fare scherzoso “ah, io e Mattia ci siamo messi insieme, abbiamo fatto un po’ di sesso, eccetera eccetera”?»…«Sì.» non si fece attendere l’altro…
        …e Federico, con altrettanta naturalezza «Vedi Bill: non…era affatto uno scherzo.»…
        
        …e questa affermazione fu udita dal ragazzo a cui Federico aveva chiesto di restare in camera ma che si era allontanato…ed ora poteva sentirli da dietro la porta, e nell’udire l’amico…o meglio colui che ora era più di un amico, qualcosa di molto violento si mosse in lui e gli fece chiudere gli occhi a forza e sfregarsi le mani nervosamente. Quel moto interiore improvviso, però…non sembrava positivo…
        …i suoi pensieri furono però bruscamente interrotti da «Mattia, che c’è, ti serve lo zaino? Guarda, l’ho poggiato lì, sull’attaccapanni dietro la tenda!»…era il fratellino di Federico, Mattia trasalì all’inizio ma poi rispose prontamente «Ehm…s-sì, sì grazie Emilio, effettivamente mi stavo proprio chiedendo dove fosse! Ho dimenticato la chiavetta USB…» ed accennò un sorriso, mentre il ragazzino approfittò per chiedere «Senti a proposito, un giorno che hai tempo mi dovresti sistemare una cosa nel modem, la connessione si interrompe di continuo, non so più cosa fare!»…«…sicuro.»…rispose l’altro piano mentre scostava la tenda e, lentamente, prendeva il suo zaino «Grazie, ti farò una statua, tu sei un genio in queste cose!!! E sei molto meno scorbutico di mio fratello…!!!»…«…grazie.»…gli sorrise tentando di mascherare la tensione…
        …poi però Emilio si allontanò…
        …e Mattia non perdette tempo: prese lo zaino…e attento a non far rumore alcuno, aprì la porta ed uscì dall’appartamento.

        …anche Bill era rimasto molto colpito dalla rivelazione, colpito ma forse non propriamente sorpreso. Fissò il suo amico, e nel silenzio questo ricambiava lo sguardo. «…quindi, tu…
        …insomma, hai scoperto di…»…«Sì.»...ammise Federico, ed i suoi occhi stavolta riuscirono ad illuminarsi di emozione…
        …tacquero ancora per qualche secondo, poi Bill confessò «Non ti nascondo che lo avevo sospettato. In tutti questi anni…
        …se c’è qualcuno a cui veramente mi è sembrato tenessi, questi erano…ragazzi.»...e l’altro gli fu forse in fondo grato per essersene accorto, precisando «Loro erano le figure “centrali”…!» anche un po’ divertito. Bill però aveva lo sguardo di chi sta soppesando una complessa situazione…
       …sembrava in qualche modo in apprensione per l’amico, ed era giustificabile data la delicatezza di certe scelte di fronte alle quali ci si trova nel proprio percorso. Volle approfondire «Ed ora...con lui, quindi.»…«Con lui.»…di nuovo gli occhi di quel ragazzo si accesero di profondo affetto «Lui mi ha colpito come mai nessuno prima d’ora. Ed anche lui è come me, e tutto è avvenuto con molta gradualità e delicatezza, sebbene fin da subito avessimo intuito, io credo, dove il sentiero ci avrebbe condotto. Ed eccomi qui…
        …»…ed alzando lo sguardo verso l’alto, svelò «Ho ritrovato il sorriso. Finalmente. Ho trovato me stesso. Ora so qual è la mia strada.» e sembrava convinto. «Sì, questa è una svolta significativa.» disse Bill armato della decisione con cui voleva affiancare l’amico, nonostante un celato turbamento «Credo che ora quello che stai provando sia speciale. E cambieranno molte cose.»…«Sì, cambieranno…
       …puoi giurarci.»…Federico era saldamente ancorato ad una forte, radicata convinzione…e sembrava porre tutto se stesso in quella promessa…
       ...
       …l’altro alla fine gli sorrise, e gli andò vicino ponendogli una mano sulla spalla, come incoraggiamento «Non me l’hai detto subito, perché? Saranno stati giorni di riflessioni, e magari anche di conflitti, perché non mi hai permesso di starti vicino?»…e l’altro fu sincero «Tu puoi capire quante paure si possano frapporre tra noi e la verità da confessare, in situazioni simili: prima fra tutte indubbiamente quella di essere giudicati.»…«Ma io non l’avrei mai fatto! E non lo faccio: io non ti giudico. E comprendo quanto ciò che ora stai vivendo sia da affrontare, e approfondire. E’ una nuova tappa della crescita…la attraverseremo assieme.»…«…
        …ti ringrazio.»…disse l’altro a cuore aperto…«Di che, questo è essere amici: quando non si è soli tutto cambia! L’ho sempre detto in tanti anni di giochi e sciocchezze. Ora è giustamente il momento di confrontarci con qualcosa di serio, non ti pare?»…
       …Federico tacque, ed annuì fissando avanti a sé…
       …per poi guardare ancora l’amico, e sorridere, ripetendo «”Quando non si è soli”…» incuriosito, e certamente memore di tanti reciproci incoraggiamenti passati. Bill affermò dunque «Già! Una volta non più soli…la vita si ribalta! E anche le difficoltà più nere si rivoltano in qualcosa di infine buono! Molto buono. E torna il sole!» forte anche di fronte ai timori di una convinzione che doveva averlo accompagnato da sempre, e da sempre avergli filtrato la vita.

       …

       …e intanto quanto il sole sembrava lontano da quel bosco in cui non era neanche estate, anzi! Sembrava pieno inverno, ed alberi e fiori restavano sfogliati dal vento gelido che sibilava tra loro, per questo era così inconsueto quello, nel pieno di vita e bellezza nonostante la cattiva stagione, nonché…isolato, completamente inspiegabile in quello scenario, non ve n’era neanche uno simile, e quel giovane vi era ancora aggrappato e non si poneva domande in proposito, forse ponendolo già inconsciamente tra le immagini confuse che si dice precedano la morte…
       …egli era…terribilmente solo…
       …ed ora, cosciente a sufficienza per poter udire delle presenze in avvicinamento…e poté solo sgranare gli occhi, e dire «…questi sono loro…
        …!!...»…
        …sentiva la fine avvicinarsi…era disarmato ormai…nulla più in lui si muoveva per suggerirgli un’ipotesi di fuga, un nascondiglio…no, la speranza lo aveva abbandonato da molto, era in lui scontato che non vi fosse più scampo.
        Tremante, prese fiato più che poteva non senza difficoltà, invocando con gli occhi qualcosa di non meglio identificato per lui stesso, che potesse magari essere chissà, predisposto dalla vita, dal destino o dal Dio di cui si parlava per intervenire e salvare in momenti come questi…gli venne spontaneo, per quanto era terribile l’idea di quella fine…
        …si strinse a sé come per scaldarsi…
        …e alle immagini confuse di quell’istante si aggiunse il petalo rosa che si ritrovò nella mano sporca di sangue…
        …tanto chiaramente riconducibile a quel fiore da permettere anche a lui di realizzarlo, nonostante in quel momento si realizzasse poco…
         …di nuovo le forze venivano meno…si piegò lentamente, ma questa volta non sarebbe svenuto…
         …poiché quando chiuse gli occhi…
         …accadde un miracolo: qualcosa liberò luce, in un bagliore pazzesco e accecante!!! Che gli era vicino, vicinissimo…e nonostante fosse tanto forte, lo era ancor più la sorpresa che gli permise di spalancare lo sguardo…
         …
         …veniva da quel petalo nella sua mano…
         …e forse dal fiore, sentì che lo ingoiava…
         …
         …si piegò sul fiore, poiché ora distingueva solo quello ed il gelido bosco era sparito, divorato in pochi minuti dalla luce liberata…
         …
         …”cos’era mai?” chiedevano sbalorditi i suoi grandi occhi…
         …tanto il prodigio lo aveva colpito che si muoveva pochissimo, non gridava né si dimenava, semplicemente tratteneva il respiro…
          …cercò di guardare ancora il petalo nella sua mano, ma il bagliore fu troppo forte…
          …
          …molti altri forse, in quella situazione avrebbero toccato il fiore rimasto in controluce ma lui no, era troppo impaurito…
          …fu l’energia liberata dal prodigio a spingerlo a forza a terra, e a risucchiarlo mentre l’immagine del fiore stesso andava ad infrangersi, tutto il visibile in quei concitati istanti si crepava e si confondeva come un vetro rotto da una tromba d’aria…
          …il ragazzo pensò alla morte…all’aldilà di cui aveva udito parlare…
          …forse l’Inferno, forse il Paradiso…o forse chissà cos’altro, la sua mano si aprì lasciando forse il petalo…

          …ed il display di quel computer ora sembrava il sole stesso…
          …ma con degli occhiali scuri adeguati, forse si sarebbe potuta veder fuoriuscire una mano aperta allo stesso modo…
          …una mano che cerca un appiglio…

          …ma non c’era nessuno in quella stanza da ragazzo, ordinata e sofisticata, ad assistere a quella scena: peccato, poiché cose del genere poche volte accadono…
          …ben presto furono entrambe le mani, fuoriuscite ancor prima della persona stessa, e se prima immobili, ora già spaventate eccome se si dimenavano, alla ricerca di un punto di appoggio…tanto da scaraventare via un portapenne nelle vicinanze con violenza paurosa, prima ancora che il resto del corpo fosse emerso…

          ...i fasci luminosi proruppero fin fuori dal balcone, ma Mattia non li vide poiché impegnato a non perdere un istante: mise in moto la sua auto, e sfrecciò…
          …
          …così come probabilmente per strade diverse, volava ancora quel petalo lasciando la casa, e perdendosi tra i palazzi verso chissà dove il vento o il destino l’avrebbero soffiato…
          …
          …Mattia sembrava scappare, il petalo invece andare sicuro, come chi ha fatto il suo dovere…

          …e se ora noi, silenziosamente, immaginassimo di rientrare dal balcone…
          …potremmo vederlo…il ragazzo magicamente teletrasportato ora lì a terra, sconvolto ma non del tutto svenuto, poiché i suoi occhi sbattevano ancora…e le sue mani ancora alla ricerca di qualcosa, ricerca che però smise non appena il tocco fece rotolare via una penna: lì si rese conto di non avere le forze per inseguirla sotto al letto…qualsiasi cosa fosse la penna e ammesso che quello fosse un letto…

         …al di là dello schermo, di lui era rimasto un elmo a terra…e non vi era più alcun fiore…
         …

         …«Mattia è una persona…talmente allegra, capace di spezzare con lo scherzo ed il buonumore anche la più tetra delle situazioni! Credimi, il suo arrivo nella mia vita è stato come una ventata fresca, e nuova…ed ora so che non potrò farne a meno. Ha spazzato le nubi…
          …ci voleva lui per ripescarmi dal baratro in cui mi aveva spinto questa vita schifosa. Tra rapportini insulsi e da due soldi che devi chiamare “amicizie”…gente che non ti conosce, e di quello che sei non gliene frega niente! In un eterno giro di pantomime…feste, sorrisi…
          …il niente trasformato in niente! E poi la propria famiglia…i propri genitori…! Pfff…»…molta l’asperità con cui Federico apostrofava il suo contesto «Loro mi hanno portato a fondo: osserva tu stesso! E’ un castello d’aria, la mia casa! Mobili raffinati, strumenti tecnologici…tutto quello che può permetter loro di dormire sonni tranquilli, inebriati dell’illusione di non essere gli ultimi fra tutti! D’aver raggiunto lo status appena sufficiente per camminare a testa alta nella società! Uhmf!...»…e rivolse un sorriso ironico al passato, nonché al suo amico «Tu stesso ne sei stato il primo e più affezionato spettatore! Quale preferivi di più tra tutte le nostre più macabre recite? Quella del bravo figliolo che deve necessariamente lavarsi dal fango degli insuccessi scolastici facendo ripetizioni a tutte le ore del giorno e della notte?! O quella del disinibito quasi-diciottenne che permette ai suoi di tacitarsi la coscienza coi ben attesi “mio figlio esce! Mio figlio non è anormale! Mio figlio si vede con gli amici”, girellando sugli autobus la notte e ripiegandosi sui libri-test della patente di giorno, in attesa della domenica per sedersi accanto al papà che vuole insegnargli a guidare prima della scuola-guida stessa! Anzi-anzi-anzi no! So io qual è la più graziosa! Il quadro estivo vacanziero e marittimo tra un aperitivo ed una partitella in spiaggia con la “comitiva del mare”, istituzione da non profanare mai! I miei avevano un moto di giubilo quando mi vedevano tornare a tarda notte ancora con gli occhiali da sole in faccia, non so quali di queste sensazioni sia più realizzante! Avanti! Dimmi quale ti diverte di più!»…e Bill rispose deciso «Nessuna di queste, sono una più aberrante dell’altra!! Nessuno di queste maschere sei tu!»…cosa che doveva pensare da molto, molto tempo «Ahimè! Lo so meglio io, ma cosa vuoi farci? Ben comprendo ora quanto bello sia far ciò che si vuole, tuttavia a volte, nella vita, bisogna fingere.»…«Io non sono d’accordo. Fingere…
          …non ci aiuta mai.»…
          …Federico sospirò un po’ ansiosamente, sentendosi ingabbiato da quel discorso che non gli permise di guardare negli occhi l’amico…
         …come non riuscisse a credere che realmente si potesse andare avanti senza recitare parti ingrate come quelle…
         …Bill gli si avvicinò e gli parlò pacatamente «Tante volte ne abbiamo parlato. Io credo tu avresti dovuto…parlare con i tuoi genitori.»…«Cosa mai avrebbero capito?! O ascoltato…»…«Non avendoci mai provato non possiamo dirlo.»…«Ti sbagli, ci ho provato molte volte, ma senza successo!»…«In ogni caso…hai passato tutti questi anni muovendo la marionetta di un bravo giovinetto obbediente: “sì, mammina, mi metterò in giacca & cravatta per i miei diciotto anni!”, “sì, papino, guarda come sono bravo e diligente! Si fa così-così & così per guidare l’automobile, quando avrò la patente la utilizzerò per dare un passaggio a tutte quelle oche odiose delle mie amiche! Vedi, ho la borsa del mare, vado in spiaggia con la mia comitiva del mare! Vedi, ho gli sci! Porto sulla neve tutti quelli della montagna, se avessi anche due stivaloni per il fango della palude avrei anche la comitiva della palude!”»…e l’altro rise un po’, accettando di buon grado la forse meritata parodia «…e hai finito per nauseare te stesso, basta recitare personaggi, Federico! Non dovevi farlo comunque, anche se loro non capivano!...
        …non hai avuto rispetto nei tuoi stessi confronti. Ora…»…
        …e cercò di non farsi trascinare dalla foga, di non aggravare l’amico con ansia bensì di offrirgli fermezza «Ora hai un’esperienza delicata nel tuo presente. Cosa pensi di fare…vuoi tenerglielo nascosto?»…«No.»…rispose il giovane, stupendolo «E’ impossibile occultare per più di tanto tempo una cosa simile. Glielo dirò. Gradualmente, ma lo farò…
        …e come vedi l’ho detto a te, poco a poco mi farò conoscere in questa mia nuova…realtà di cui vado più che orgoglioso. Tutte quelle…maschere, come le chiami tu, hanno rischiato di rendermi odiosa la mia stessa immagine riflessa allo specchio, ma ora…»…e terminò con gusto «Quando mi vedo riflesso mi faccio un sorrisone! E mi dico: “Federico…tu sei quello che senti dentro!” E ti assicuro…
         …che è la cosa più bella che mi sia mai capitata.»…rivelò con viva, seppur composta, emozione. Bill invece tacque, serio in volto…
          …c’era qualcosa in quelle parole che tanto lo preoccupava…
          …forse la difficoltà che si presenta nella strada che segue una decisione come questa…
          …o forse temeva che quelle sicurezze ora tanto ostentate dall’amico sarebbero potute crollare da un momento all’altro, ferendolo senz’altro…
          …o magari chissà…temeva che non fossero sicurezze, bensì disperate autoconvinzioni di una persona che non sa rendere vera la vita che vive…e in questo caso, la messa in pratica di autoconvinzioni in realtà non stabilmente maturate dentro può un giorno portare a pentirsi di tanto…di troppo…
          …«E…comunque, proprio per dimostrarti che stavolta non voglio agire nell’ombra, ti propongo una cosa.» disse Federico, e Bill «Che cosa?»…«Mattia è qui. E desidero che tu faccia la sua conoscenza. E’ in camera mia…gli ho detto di aspettare.»…«…
          …
          …d’accordo. Andrò.»…Federico accennò un sorriso rapido, e poi spiegò «Non…vengo con te perché non voglio che suoni troppo innaturale, avrai capito che ne ho abbastanza di scene leziose, presentazioni ufficiali, eccetera! Lui è il mio ragazzo, io te ne ho parlato, ora scambiate due parole fra voi e se simpatizzerete, se vi stimerete, sarà cosa vostra, io non ho allestito niente! Tanto più per lui, è sensibile e lo inibiscono del tutto le rigide architetture di conoscenza! Come lo capisco!»…
          …un «Bene.» deciso ottenne in risposta…e poi scherzò appena «PERO’…! Bada, lui è una persona speciale: questa volta cala il divieto sulle nostre consuete parodie spietate sugli aspetti fisici! Niente facce troppo grasse, niente aria da secchione, niente sproporzioni di vario genere…sono stato chiaro?!»…«Puoi stare tranquillo, capisco.»…lo rassicurò l’altro, visibilmente non in vena di parodie. Federico aggiunse in ultimo «Tanto più se…lo conoscerai! Senti, ha un vizio, un po’ strano che però io apprezzo molto! Lo dico adesso così chiudiamo la questione!»…«Cosa sarà mai…?»…fece Bill con tono giocosamente enfatico, ed ottenne in risposta dal suo amico…un po’ arrossito ed interdetto «Ti ho detto che…ama molto i giochi di ruolo. Bene, questo amore, spero non superiore a quello che prova per me, è comunque tale da spingerlo ad organizzare eventi…estremamente suggestivi e distinti, in cui si accantona il computer per simulare il vero contesto del gioco: ergo…ci si traveste. E si gioca recitando, mascherati da veri personaggi.»…e aprendo il suo cellulare, mostrò all’amico una foto: un primo piano di Mattia con il viso completamente dipinto, di bianco e di nero. I suoi tratti certamente non si definivano appieno…ed assomigliava realmente al personaggio di un videogioco. Come appunto già detto, nella mente di Bill si scontravano troppi pensieri a seguito di quel dialogo, perché fosse nello spirito giusto per fare dell’ironia. Si limitò ad un semplice sorriso, in risposta a quella singolare abitudine. Federico sembrò gradire, e fornì dettagli ulteriori «E’ una delle sue foto a me più care, gli dona questo look atipico. Ma lui preferisce lo stile medievale, del resto quest’epoca è uno degli scenari più consueti nei giochi di ruolo attuali.»…e si affrettò a metter via il telefono «Bene. Ok. Fine delle raccomandazioni: via libera!» ed accompagnò per metà del corridoio l’amico, mentre anche questo accantonava l’argomento “travestimenti” per tornare alla serietà «Sai, sono d’accordo con quanto hai deciso, non è giusto che ci nascondiamo, siamo adulti ormai.» seguitando «Dimostriamo di valere qualcosa. Tu hai un fratello, potrebbe servire un giorno per dargli una mano nelle sue esperienze.»…ma Federico sembrò ignorare questo risvolto «Uhmf, quell’idiota di Emilio! Figurati se vivrà mai esperienze a cui varrà la pena offrire un minimo d’interesse! Ragazzino vuoto e senza spessore…»…sicché era tempo per Bill di avventurarsi alla scoperta, ma prima disse «…non è giusto che tu parli così. Crescerà e maturerà. Ed è tuo fratello.»…«Per mia somma sfortuna…
          …SI’!»…troncò scetticamente il ragazzo, allontanandosi e lasciando l’amico con la mano sulla maniglia…
          …
       …Bill, solo per qualche istante, respirò profondamente, guardando verso l’alto e passandosi la mano tra i capelli di fronte a quella complicata situazione…
       …non sarebbe stato semplice per il suo amico viverla e per lui sostenerlo, ma che l’avrebbe fatto era certo…
       ...dunque…
       …non restava che avventurarsi…
       …«…Mattia…»…si ripeté Bill…
       
       …dopodiché, si decise a spalancare la porta, con cordiale sorriso.

        ...e l’altro si volse di scatto, non fece parola, ma trasalì…

        ..!!!...

        …il quattordicenne fece qualche passo indietro, calpestando una penna e stando per inciampare, ma riuscì ad evitare la caduta appoggiandosi al tavolo. Le cordiali intenzioni di Bill furono ostacolate dall’impaccio del…constatare, osservando meglio, quel vestiario decisamente medievale di cui Federico gli aveva parlato ma che non si aspettava di trovare…ora! Questo irrigidì le espressioni e fece tortuoso lo scavo per le prime parole, che comunque Bill cercò impegnandosi a mantenersi calmo e a non sembrare respingente…
       ...
       …ricerca che solo in ritardo gli permise di accorgersi che l’altro ragazzo lo guardava come fosse un leone pronto a sbranarlo, con gli occhi pieni di terrore, e tremando…ma non indietreggiando più, poiché il letto gli bloccava le vie di fuga…
        …poi quel sorriso rompi-ghiaccio uscì, finalmente «E-Ehhh…che colpo, scusa sono entrato di…improvviso…
        …u-uno spavento, immagino! Fe-Federico mi ha de…i-…i-o so-…
        …sono…»…ma il fluire delle parole era ostacolato dalla graduale presa di coscienza di quella reazione impaurita quanto assurda, ed inconsueta da parte dell’altro, sicché l’ultimo “sono” suonò basso e fievole…
        …
        …«T-Tu sei Ma…
        …
        …Mattia…»…altrettanto smorzato…vedendo quelle penne a terra…
        …
        …qualcosa non quadrava, tanto che Bill fu portato finalmente a staccarsi dalla porta ed avvicinarsi…
        …e passo dopo passo, tutto era sempre più chiaro nella sua assurdità…
        …quello era veramente uno sguardo di terrore!! Quel ragazzo realmente sembrava voler scappare, e realmente tremava!! E nello scenario della stanza c’era qualcosa di strano, quegli oggetti a terra, e delle mac…ma no, non vi fu tempo di osservare quelle poiché Bill, sempre più vicino e con gli occhi sempre più sgranati, notò il particolare…
        …forse più significativo in tutto quel bizzarro miscuglio «…O Dio mio Santi del Paradiso aiutateci voi…
        …»…e finalmente, gli venne il coraggio di chiedergli «Qua…
        …s-scusa…ma quanti anni hai?»…
        …
        …non vi fu risposta…
        …il ragazzo si ritirava sul letto, proteggendosi come se l’altro avesse voluto picchiarlo…
        …di questo Bill se ne accorse e sbiancò…
        …
        …e la sua mano fu portata a sfiorarlo appena, ma quando lo fece, l’altro iniziò a respirare affannosamente come in preda ad una vera crisi di panico «Tr…sta tranquillo, che hai?! N-Non voglio farti del male!!»…
        …ma fu come aver parlato al vento, l’altro ansimava e gemeva tanto che Bill di nuovo si passò la mano tra i capelli «Per…
        …la miseria…
        …!!!»…e senza attendere un istante in più, si fiondò fuori dalla stanza, ripetendosi piano ma eloquentemente «…ahhh…Federico, Dio mio…
        …ecco, “la prima volta”, fantastico!!!...Un vero capolavoro…»…
        …
        …ed ignaro del fatto che quel giovane medievaleggiante ora si rialzava timidamente riprendendo fiato a poco a poco, col cuore che gli batteva a mille ed incapace di credere di essere ancora tutto intero…
       …
       …si precipitò dall’amico che stava ancora bevendo del succo «Beh?! Già fatto, e lui dov’è?!» ma Bill gli strappò la bottiglia di mano posandola pesantemente, e precisando «Lui…E’…!!!»…con sguardo eloquente «BEEH?! Cosa?!?!»…«F…! Federico, ma…!!!»…e fece sforzo su se stesso per cercare di abbassare il tono e frenare l’impeto «…come “cosa”…ma…ma…!!!»…«”Ma” cheee?! Calmati, ti prego, sei sconvolto! Che ti è successo?!»…«MA…!!!»…e cercava di spiegarlo con gesti espressivi, facendo cenno alla “piccolezza” e…sperando che l’amico gli venisse incontro a metà strada «Non capisco. Non capisco un’acca.»...e a Bill non restò che affondare in una pesante espirazione con sguardo di fuoco «Cos’hai, Mattia è stato un po’ sulle sue? Te l’ho detto, lui è molto sensibile, lì per lì sembra timido quando si tratta di fare conoscenza, qualche giorno fa gli ho presentato alcuni miei amici e lui era tutto “una parola è poco e due sono troppe”…ah, ma è solo un’apparenza, dovresti vedere quanto si scioglie nelle nostre notti di passione!!!»…terminò in una soave celebrazione della loro intesa, ma questo Bill lo visse come un improvviso conato di vomito «AH!! QUELLO!! QUELLO SAREBBE…”ESSERE SULLE SUE”, “ESSERE DI POCHE PAROLE”?! Oh, CERTO!! E’ solo un cattivo umore momentaneo che può ben sciogliersi con le mature deduzioni di una PERSONA ADULTA!!»…«E’ esattamente quello che fa. E non capisco perché ti agiti tanto, Mattia è maturo, molto maturo, più maturo di me, più maturo di…più maturo di molti che conosco. E non è solo questo: è riflessivo, è intelligente, è…bello, va beh, ma questo non c’è bisogno di dirlo lo si sapeva già.»…«BELLO. Bello, sì…è senz’altro bello!! Diciamo una bellezza…”SENZA TEMPO”…!!»…«Statuario, infatti. Ho sempre trovato anch’io che…»…«Federico: piantala di scherzare!!»…
        …Bill sembrava aggressivo da far paura, e Federico si fece più serio, e chiese seccamente «CHE-ti succede?»…«Ma è possibile che non te ne sia accorto, che non ci abbia fatto caso?! Debbo pensarti stupido?! Mi rifiuto di crederlo!! E’ la prima volta, ok, ma questo non può averti bendato gli occhi addirittura sul fatto che lui…!!!»…«”Lui” cosaaa?! Non ho idea di cosa MAI possa impedirgli di essere il MIO RAGAZZO!!!»…«QUELLO NON PUO’ ESSERE IL RAGAZZO DI NESSUNO!!!»…
        …e Federico gli mormorò tra i denti «Bill…abbassa la voce...
        …!!...Potrebbe sentir…»…e non a caso dovettero entrambi mascherare l’atteggiamento poiché il giovane Emilio entrò subito dopo, con aria tranquilla «Ciao ragazzi, ciao Bill!»…«…ciao Emilio…»…«Ffff…! Vengo a prendere un po’ d’acqua, fa un caldo!! La Wii è stupenda, ma obbligandoti a simulare tutti i veri movimenti del gioco, ti porta a scioglierti come un budino nel deserto, in giorni come questi!»…
       …i due interlocutori non erano in vena di commenti…Bill inceneriva ancora l’altro con lo sguardo, e Federico, infastidito, si limitò ad ordinare «Ricordati di rimetterla in frigorifero, non c’è volta che non la ritrovi calda come la lava…»…«Sì, sì, d’accordo!»…commentò un po’ annoiato il fratellino…comunque, era evidente che non aveva prestato ascolto al dialogo…
       …che Federico cercò di accantonare «…toh, guarda, Emilio ha anche il coraggio di lamentarsi dei regali di cui lo ricoprono mamma & papà!»…«Federico: Mattia…NON PUO’ ESSERE IL TUO “RAGAZZO”! Semmai è una persona con cui hai avuto…
       …»…e gli veniva difficile trovare il termine, così si limitò al generico «…UN’ESPERIENZA. Ma non ti sei mai domandato da dove potesse venire?»…«Lo so da dove viene, dal nord del nostro paese!»…«Certo. Ed è qui per…
       …LAVORARE, no?! Su quello siamo d’accordo, un LAVORO di sicuro ce l’ha!!»…

       …i due ignoravano però che intanto quel ragazzo, quella creatura inseguita e spaventata, ora perdeva per la prima volta i suoi occhi attraverso un mondo che non aveva mai visto…
       …
       …quello che gli appariva davanti gli sembrava impossibile, lo stupiva quasi che la sua mano lo toccasse…
       …gli scaffali…
       …il tavolo di vetro…
       …
       …il computer…di quella forma così strana e dalla funzione indefinibile…ora il video era oscurato…
       …
       …lo stereo, le casse, altri oggetti incomprensibili…sembrava quasi temere che questi stessi avrebbero avuto una reazione violenta, se li avesse toccati…
       …
       …si muoveva poco, temendo la fine ad ogni minimo volgersi, troppo era successo…che ora, qualsiasi cosa sarebbe potuta accadere…
       …vide la finestra, che dava sul balcone…
       …inarcò lo sguardo, intravedendo uno scenario talmente strano…forse altri al suo posto avrebbero varcato quella soglia, mossi dalla curiosità dell’assurdo, ma lui fece cenno di no con la testa, e lasciò il mistero al di là del balcone ad altri con più coraggio…
        …era vicino alla porta…
        …quando questa fu spalancata…!!! Ed Emilio fece ingresso nella stanza gettando a terra con rabbia un joypad «…maledetto comando!!! E’ completamente andato…
        …!! Vediamo se qui Federico ne tiene qualcuno in più...»…e si mise a frugare negli scaffali…
        …naturalmente non aveva visto il “clandestino”, poiché questi era rimasto casualmente dietro la porta «…dove sarà finito Mattia? Era qui fino poco fa…boh…!...
        …qui non c’è niente, CHE CAZZO!!!»…chiuse violentemente il cassetto, spaventando involontariamente l’altro ragazzo con quel gesto aggressivo: questi non resistette più, ed approfittò di Emilio che gli dava le spalle per sgattaiolare…anche un po’ malamente, fuori dalla porta…
        …lo accolse un corridoio piuttosto buio! Dove andare?! Si guardava attorno appenato…
        …quella gente era troppo diversa da lui per fidarsi, no, sarebbe stata una follia! Doveva fuggire! Chissà dov’era?! Doveva non farsi vedere!!...
        …perciò col cuore in gola ed il fiato corto si addentrò in quella casa moderna ed accessoriata, tipico riflesso di una famiglia con ben altri problemi rispetto a quelli economici…

        …mentre qualcuno, in quel bosco lasciato senza apparente spiegazione, raccoglieva l’elmo rimasto a terra…
        …facendo spallucce agli altri suoi due compagni: sembravano cavalieri, esattamente come quelli del videogioco…armati dalla testa ai piedi «Miei signori…questo è tutto quello che posso dirvi! E vi confesso che sono stupito: il panico ha forse reso Murrow più intelligente?!»…
        …e gli altri due ne convenivano, bisbigliando «…non è da nessuna parte: è strano! Fra tutti i nostri avversari mai avrei detto né pensato che proprio quel buffone sarebbe riuscito a farcela sotto il naso!»…«Quanto vuoi che duri, avrà avuto fortuna! La fortuna del principiante…la fortuna dello stupido!»…«Ahahahaha!!!»…risata collettiva «Tranquilli, sono due le possibilità: o esce allo scoperto nel giro di poco, oppure resta dov’è immobilizzato e qualche belva viene a divorarlo! Sempre che non si sia già buttato da una rupe in preda alla disperazione e al disonore!»…«In quel caso li avremmo trovati, i suoi resti!!»…«Ahahahah!!!»…«Allora dev’essere in mare, in bocca già ai pesci, ce lo vedo!!»…«Ahahahahah!!!»…«Quella è la fine per quelli come lui!! Ahahahaha!!!...»
        …e scaraventando l’elmo con disprezzo, spronarono i cavalli nel continuare la ricerca…

        …«Lavora come tecnico dei computer!»…«Oh, naturale!!! Chi te l’ha detto?! Era scritto sul suo profilo di Facebook?! E magari anche che aveva trent’anni!!»…«Non trenta: cinque in meno!!!»…«AH SI’?!?! CINQUE…?!»…«E QUANTI ALTRI?!» esclamò Federico, ma a quel punto Bill lo afferrò per il polso per trascinarlo da Mattia «…te li faccio vedere io “quanti altri”, mi rifiuto di credere che l’estasi della “prima volta” ti abbia bendato gli occhi ed il buonsenso!! Federico, questo è un ragazzo di al massimo…!!!»…ma appena ebbe spalancato la porta…
        …
        …sorsero perplessità «…dov’è…?»…fece Bill…e Federico, altrettanto ignaro, cominciò a chiamare «Mattia!!»…e ancora «Mattia!!!»…
        …guardando in cagnesco l’amico, che però non era certo meno preoccupato…ricordando perfettamente il ragazzo sconvolto visto poco prima…ed ora, quell’improvvisa sparizione era inquietante quanto il suo comportamento…
        
         ...ignoravano che Mattia, il vero Mattia, stesse andando via il più lontano possibile, con la sua automobile…
         …ripetendo «Perdonami…ti prego. Perdonami Federico…
         …
         …è troppo presto. Io ti voglio bene…
         …ma noi siamo andati troppo oltre. Ci siamo lasciati trasportare da un impeto che né tu né io conosciamo a sufficienza…dovevamo riflettere…
         …dobbiamo riflettere, non possiamo rischiare che questo sentimento indecifrabile comprometta le nostre vite, e forse il nostro stesso rapporto…
          …!!...
          …
          …è meglio per tutti ora restare divisi…
          …il tempo ci aiuterà a comprendere…
          …ci aiuterà…
          …!!!...»…
          …
          …e correva, nella fretta forse di portar via, il più lontano possibile dalla vita dell’altro, quella che poteva rivelarsi una minaccia…
          
         …«MATTIA!!!»…gridava Federico, agitatissimo, volgendosi poi con sguardo recriminatorio verso Bill «Che cosa gli hai detto?!» «NIENTE!! Lo vuoi capire?! Soltanto che…non volevo fargli del male, che non doveva avere paura!! Quando mi sono avvicinato lui…»…«Ahhh, l’avrai mortificato!! Io ti avevo detto che dovevi stare attento a non urtare la sua suscettibilità!»…«Ma…tremava, boccheggiava!! E io non dovevo “mortificarlo”?!»…ma in quel momento Emilio passò di lì e Federico lo afferrò per il braccio «Emilio: dov’è Mattia, è lì in camera con te?!»…«Ehi-Ehi, che sta succedendo?! No, Mattia non è con me, ma perché voi non sapete dov’è?!»…«No!»…rispose Bill, ed Emilio «L’ho visto prima, è venuto a cercare…o almeno mi ha detto, nel suo zaino, qualcosa, la chiavetta USB! A dire il vero mi è sembrato…come un po’ nervoso!»…e Bill, ironico «Ah, “un po’ nervoso”?! Oh, ma giusto un tantino, per carità!»…
        …Federico non si guardò indietro ed uscì dalla stanza «Ma…Fede?!»…chiamò Emilio, mentre Bill seguiva il suo amico…
        …quando attraversarono il corridoio, non si accorsero che dei grandi occhi verdi facevano capolino da dietro una porta che si richiuse subito al loro passaggio…
         …Federico scostò la tenda quasi rompendola, e guardò l’attaccapanni…
         …«Il suo zaino non c’è…»…
         …e dedusse «…è andato via…»…sconcertato…
         …
         …Bill gli si fece vicino, parlandogli con decisione «Federico: fidati, l’ho visto, era in preda ad una vera e propria crisi di panico, non so perché, l’ho trovato così! O meglio, intuisco…il “perché”!»…Federico si volse, indignato, ma Bill gli parlò ugualmente «Quello è un ragazzo giovane!!! Non ha la nostra età!!! Avrà quattordici anni o poco più, ma come hai fatto a non vederlo?!»…«…
         …cosa…?!»…l’altro lo guardava costernato, come se stesse dicendo delle assurdità «L’hai conosciuto su Internet, d’accordo, non potevi vedere il suo viso ma poi l’hai incontrato!! Possibile che non capisci, una persona dell’età di tuo fratello non può avere la consapevolezza di…!!!...»…«…che stai dicendo…
         …?!»…«Sì, esattamente questo!! Lui…
         …»…gli era difficile parlare, era teso e temeva di ferire l’amico, ma sentiva che doveva farlo «Quello è di sicuro un ragazzo che sta in un giro di prostituzione!!»…
        …Federico restò agghiacciato da quella affermazione «…bada a come parli…»…
        …ma lo sguardo di Bill non lasciava possibilità al dubbio…
       …«Ma chi hai visto, per l’amor del Cielo, un fantasma?! Mattia…quattordici anni, ma sei impazzito, Mattia ha la mia età!!!»…«Se parli di quella cerebrale temo proprio di sì!!!»…«…e non vi è macchia di alcun sudiciume nella sua vita…»…«E allora come spieghi il fatto che appena mi sono avvicinato ha iniziato a tremare e a proteggersi come se avessi voluto pistarlo di botte?!»…
        …Federico restò di sasso…guardava l’amico come fosse un folle, sentiva umiliato e svilito se stesso ed il suo sentimento, nonché il ragazzo amato…«Quello è un RAGAZZINO. Fidati Federico. Un ragazzino...
        …che ha agito in modo inconsapevole, che girava su Internet per ordine di chi gli commissiona il “lavoro”!!!»…
        …
        …Federico non gli rispose, e si attaccò al cellulare nella speranza di rintracciare Mattia. I secondi trascorrevano…
        …«E’ assurdo…è assolutamente ridicolo!»...sogghignava Federico, certo che avrebbe provato di aver ragione «Io credo sinceramente lo stress ti faccia brutti scherzi: il troppo studio, forse!»…«Certo, come no!»…«O devi avere qualcosa agli occhi che non va, credi non sia meglio…una visita oculistica?!»…«Ah, certo, una visita oculistica!»…«Ringiovanisci la gente in un modo del tutto…bislacco!...
        …accidenti, questo stupido telefono risulta spento, non ho idea di dove diavolo sia andato ma non finisce qui. Giuro che non finisce qui…»…
       …si innervosiva ogni secondo di più…
       …e sembrava non aver intenzione di mollare col telefono: avrebbe richiamato. Fino al momento in cui Mattia non gli avrebbe risposto…
       ...Bill attendeva…
       ...
       …provò a suggerire «Non sarebbe il caso…»…e quando l’altro si volse, terminò «…di avvertire la polizia?»…ma ottenne in risposta soltanto un asperrimo sorriso…«La POLIZIA…?»…seguito dal sarcastico commento «Perdonami, ho sufficienti problemi per dovermi inguaiare con la legge a causa delle dichiarazioni di un visionario.»...al che a Bill caddero le braccia amaramente…capiva che non avrebbe infranto quel muro di testardaggine…
       …Federico insisteva ancora con le telefonate, e tagliò corto con l’amico «Vedi quel che devi fare, potrei averne ancora per molto: per l’esattezza, finché non sarò giunto a capo di questa storia.»…«Afferrato, non preoccuparti!»…disse l’altro, con la mano già sulla maniglia poiché aveva intuito di doversene andare «Ti auguro di non “inguaiarti” affatto con la legge...! Ma ho come idea che non sarà così!»…
       …l’altro non rispose, e Bill se ne andò…e come spesso in questi casi, la porta sbatté in modo più sonoro del solito. Tant’è che…al ragazzo nascosto nello sgabuzzino cadde qualcosa addosso «Ah…!»…

       …gli occhi di Federico erano pieni di rabbia e di sconcerto…quando suo fratello gli si accostò «Fede, ma che succ…»…«SONO OCCUPATO!!!...non vedi?!»…gli gridò lasciandolo di sasso…

        …il ragazzo nascosto si rannicchiò…nel buio…
        …i suoi occhi cercavano uno spiraglio che gli svelasse dove fosse, uno spiraglio di risposta…
        
        …questa non giunse…e spettò a lui interpretare, pronunciandolo con voce agghiacciata, in una lingua diversa da chi viveva lì «...così è questo…
        …l’Inferno…
        …
        ...!!!»…mentre sentiva gocce di sudore scendergli sul collo «L-L’inverno…è diventato caldo…»…diceva…dove si trovava prima era inverno…
        …e ricordò la scena…il fiore…il petalo…la luce, e poi l’infrangersi di ogni forma distinta «L-La morte…io…i-io sono…?!?!»…e provava a toccare le sue stesse mani, il suo viso, come per accertarsi di essere vivo ma…
       …«Sono morto...!!...
       …sono morto, l’ho vista, quella era la morte!! Dio mi ha…Dio mi ha…condannato all’Inferno per quello che…
       …!!! Per quello che ho fatto…
       …!!!»…e forse il ricordo di qualcosa del suo passato non faceva che deformargli la realtà per rendergli sempre più credibile quell’astrusa tesi «Sì…!! Sì, ho tradito, e ora sono…
       …!!!...
       …»…e scandì «…in un luogo…il cui cancello è simile all’esplodere…
       …di una stregoneria orribile…»…
       …
       …ed altre lacrime gli salivano agli occhi, che sentiva bruciare di pianto e di stanchezza…
       …
       …quasi ormai rassegnato a dover “bruciare” per l’eternità…
       …
       …ignorava che l’inverno era sempre inverno, quando c’era. Ora faceva caldo in quanto era semplicemente estate…

       …

       …Altrove: «Scusa, no! Una cosa!! Ma a te pare…il vestito che portavo oggi! Quello che…!...sì, sì, quello cheee… l’hai visto, insomma!! Ma era trasparente?! No, dico: era-trasparente?! Perché a me hanno detto…
       …! Eh?! Sì, sì, sì, quello là, a me coso m’ha detto che era trasparente!!...
       …
       …oddio…
       …pure te l’hai visto? T’è parso così?! Oddio, allora sembravo una mignotta!!»…una biondina dalla voce scattante parlottava al telefono «Sììì…!
        …sììì…!!!...Dio Mio…che tragedia…!!! Era trasparente…veramente!! Ma perché non me l’hai detto subito, scusa?!»…
        …ed era intenta a sciogliere problemi di portata cosmica «Oddio sarò sembrata una mignotta…cosmica!!»…per l’appunto «Me l’ha detto quello che si veste fashion, sì, hai presente?! Quello del…che c’ha il conto del sexy shop, sì, quello là che mi sa che mi batte i pezzi, ma io figurati, uno che si veste così l’ho inquadrato in cinque minuti e me lo sono messo a cinque palmi, figurati, tutta roba…che ti costa un occhio della testa, dal cappello fino alle scarpe, io so’ de sinistra, a me ‘sti tipi qua che non badano a spese e si riprogettano dall’alto in basso li squalifico…così, di netto, colpito e affondato! Però mica gli ho dato retta quando m’ha detto che sembrava trasparente il vestito, mo’ tu mi confermiii?!»…e ne sembrava afflitta…
         …«Oddio…che incubo…»…in effetti “incubo” era più in voga di altri termini, meglio arricchiva quello slang all’ultimo grido che caratterizza i ragazzi di oggi. Ragazzi anagraficamente…o quando non si può, ragazzi umanamente, spiritualmente, politicamente…come lei, che con l’aiuto del suo look sbarazzino fronteggiava audacemente i suoi quarant’anni alle porte, ed il suo profilo un po’ angoloso che le precludeva l’eventualmente sognato volto da bella principessa. Ma dopo tutto le belle sono insipide, e le principesse sono…fasciste e consumiste, sicché meglio essere giovane (dentro) e grintosa. E politicizzata…dedicandosi corpo ed anima al sociale, ai valori, ai problemi concreti «Oddio sarò sembrata una mignotta a tutti!!! Però tu me lo potevi pure dire che era trasparente!!...
        …EH?! CHEEE?! NON TI SENTO!!! ODDIO!!...cacchio di telefono…!!»…rianimato forse dopo qualche sberla «Eh mi senti?! Adesso meglio, no è che…se mia sorella non si decide a cambiarli ‘sti cacchio di cosi, ogni tanto si atrofizzano! Aspetta-ASPETTA un attimo che sta arrivando mio…aspetta un attimo!!! Gli devo chiede ‘na cosa!!»…
        …aveva udito “schiavettare” alla porta, e infatti arrivò Bill «…ciao zia.»…«Oh Billy Billy senti!!»…«Che c’è, zia?»…«Senti-senti-senti: guardami! No, ma guardami!!!»…«E mi sei davanti!!»…«E’ trasparente il vestito?! Secondo te?»…«…uhm?»…«Ti sembra trasparente? Eh? Secondo te è trasparente?»…«Eh? Perché…? No...non è trasparente, è leggermente velato.»…«Allora è trasparente!»…«No! “Velato” non è la stessa cosa di “trasparente”, esistono gli abiti velati, guarda come sei carina, stai benissimo!»…ma lei scettica «No no va beh, ho capito comunque, è trasparente, sembravo una mignotta, sembro una mignotta, no?!»…«Ma che…?!»…«No è che a voi uomini vi piace il trasparente in una donna quindi non le notate o meglio le accettate ben volentieri ‘ste sfumature! Io lascia perdere, di mio ho capito, ho fatto una cavolata a comprarlo questo: è trasparente e mi ha fatto sembrare una mignotta di fronte a tutta la Banca!!»…
          …e al povero ragazzo caddero le braccia «Ahhh…zia!! Di nuovo una delle tue paranoie!» esclamava sconfitto…probabilmente per l’ennesima volta dall’ennesima di quelle che dovevano essere paranoie giornaliere. Ma lei non era di certo arrabbiata con lui, bensì se ne interessò «Che c’hai Billy? C’hai fatto, c’hai una faccia strana, che hai discusso co’…col tuo amico, come si chiama…Fe…Fi…Filippo!»…«Federico!»…la corresse lui, e fece cenno con gli occhi dandole parziale conferma per quella intuizione…ma lei si occupò anche di seguitare a gestire la telefonata «No ecco scusa è che è arrivato mio nipote: comunque abbiamo appurato ed è stato lui stesso a dirmelo! E’ trasparente, ho fatto una cavolata a comprarmelo: ecco, guarda chi è uscita fuori! Una mignotta!»…
         …Bill si resse la testa come avesse una forte emicrania…
         …e si accinse a tornare in camera sua, senza prima aver chiesto «…mamma?!»…e la zia «…no, perché quello che c’ha provat-scusa un attimo, eh?! Non è ancora tornata!! Che ne so, s’è sprofondata assieme a Pierpaola, l’ho chiamata mi ha detto che c’avevano un sacco di lavoro, un altro po’ mi richiudeva il telefono, oggi sta ‘n po’…!»…”girata”, fece cenno, ma il ragazzo le sorrise «Ma perché tu l’avrai chiamata per chiederle del vestito trasparente!»…
         …ma lei seguitò beatamente la sua conversazione inoltrandosi in gente che ci prova con altra gente, che batte i pezzi (= corteggia) a sua volta ancora altra gente…contraddizioni negli stili d’abbigliamento citati col loro nome scientifico, tutto questo arricchito da aneddoti e riferimenti al suo lavoro e ai suoi colleghi…
        …che Bill sentì scemare dietro di sé mentre andava in camera sua…con espressione eloquente riferita ai temi trattati dalla zia «…vestito trasparente…sembra una mignotta, oggi siamo a questa…» a prima vista alquanto stravagante, ma…a prima vista anche affezionata a lui e ricambiata…
        …
        …il ragazzo si distese un po’ sul letto, e guardò verso l’alto…poi si dovette alzare «Oh, scusa Stellina!»…perché stava quasi per schiacciare la sua cagnetta nera…che emise un debole «…bau…»…e si limitò a scendere dal letto per ristendersi per terra. «BILLY!!!»…ancora lo chiamò la zia «Che c’è, zia Sabry?!»…«HA MANGIATO STELLINA?!»…«Eh…non lo so!! Io non lo so, ero fuori, lo chiedo a te! Ha mangiato?»…«BOH!!!»…
        …sicché non restò che prendere fiato ed accogliere con un umile sorriso la coscienza che la casa si era paralizzata in ogni sua faccenda in quelle sue poche ore d’assenza. «…ora si mangia, eh piccola…»…accennò lui per tranquillizzare la cagnetta, ma si concesse qualche altro minuto…
        …per ricapitolare i pensieri…le cose che aveva sentito, le cose che aveva visto…
        …e massaggiarsi gli occhi…
        …mentre gli tornavano in mente le parole di Federico…
        …
        …e quel ragazzino oppresso dall’affanno, terrorizzato dal suo avvicinarsi…(mentre nel sottofondo della sua casa, più piccola e semplice di quella di Federico e genuinamente disordinata, udiva la zia «Io mi sa che lo regalo a qualche amica di mia sorella!...eh!...sì!
        …eh, appunto, perché è da mignotta! E quelle so’ tutte mignotte! Una manica…’na serie infinita di mignotte, tutte in fila! Devi vedere: chi le capisce è bravo, io infatti non le posso soffrire, io so’ proprio…contro la “donna mignotta”, a me non te dico certi nervi a vedermi pure camminare per casa certe…tizie senza un minimo proprio di…valori umani, un minimo di principi, amor proprio, tutte rifatte, io le odio, infatti mia sorella non so come faccia a frequentare certa gente! Io glielo regalo questo, tanto è per la specie loro!»)
        …
        …”chi poteva essere”…e “cosa mai avrebbe potuto ridurlo così”, si domandava però il ragazzo…ancora col pensiero a “Mattia” ed egoisticamente non coinvolto nel problema delle amiche della madre…
        …
        …il suo pensiero certamente andò poi a Federico, e alla discussione che si era scatenata dopo la sparizione di “Mattia”
        ...quanto accaduto gli dispiaceva, proprio nel momento in cui il suo amico gli aveva confidato una cosa tanto importante, e lui gli aveva offerto aiuto…tutto era sfuggito loro di mano, sarebbe stata da risolvere quella questione…
        …una cosa alla volta, a partire dal pasto per la sua cagnetta (poco interessata poiché sprofondata nel sonno) avrebbe pensato a tutto…

       …

       …Federico intanto si lasciava cadere sulla sedia, spingendo via con tristezza il suo cellulare che non gli era d’aiuto…
       …e versava lacrime, guardando verso l’alto e chiedendosi «…
       …
       …che cosa significa questo…?!...
       …
       …”sparito”…come un sogno, come un qualcosa di solo immaginato…e mai esistito…
       …!!...»…
       …
       …mentre una voce maschile lo chiamava «Federico!»…
       …e prima vi fu un’espressione paurosamente contratta, poi questa fu assorbita da un forzato, vispo sorriso «Arrivo, papà! Bentornati!»…
       …e si asciugò le lacrime, alzandosi a forza…

       …mentre il vero Mattia guardava la città farsi più piccola davanti ai suoi occhi seri e assorti, al decollare del suo aereo…

        …e le stesse parole di Federico venivano pronunciate da qualche parte…tanto distante…
        …in un luogo buio e fondo, simile alle segrete di un castello che nel nostro tempo, mantiene quell’aspetto e quell’atmosfera solo nei videogiochi…
        …
        …vi erano celle, e prigionieri…
        …
        …e alcuni soldati, sì, proprio come quelli coinvolti nel gioco di ruolo…
        …ma nel gioco le voci sono impetuose, e lanciano gridi di battaglia. Raramente puoi ascoltarle anche quando sono tristi, sommesse…
        …incredibilmente vere «Sparito…come un sogno, come un qualcosa di solo immaginato e mai esistito…
        …
        …sono costernato, Sir, non avrei voluto darvi questa notizia. Lo stanno ancora cercando, ma…»…quel soldato scosse la testa…
        …«Se ne parla già…vero?»…chiedeva l’uomo a cui erano state portate le notizie…
        …un uomo ora prigioniero, un uomo ancora possente, sebbene anziano…
        …immagine integra e forte, penetranti occhi chiari…
        ...«Cosa si dice…?»…
        …
        …il soldato esitò…
        ...
        …ma poi capì che non l’avrebbe rispettato, con il silenzio…
        …«…
        …che Sir Murrow non abbia sopportato il disonore. Ed il timore della prigionia. Dicono che era…
        …
        …nella sua indole. Sono smentiti soltanto da chi crede che egli non avrebbe avuto il coraggio necessario per…
        …
        …gettarsi in mare dalla rupe. Ma costoro non credono sopravviverà a lungo…in pochi hanno fiducia in lui.»…
        …
        …«…
        …non lo hanno mai conosciuto…»…
        …
        …disse con la sicurezza che contraddistingue il tono di un padre, un padre che stima suo figlio…
        …
        …e quel soldato, mite e rispettoso, volle sapere «…era diverso, Sir Murrow, dall’immagine che…forse superficialmente, si poteva definire di lui…?...
        …ditemelo, io vi credo, la mia amicizia e fiducia in voi non sono mutate nonostante l’avervi trovato dall’altra parte della barricata, per questo non ho esitato un attimo quando ci avete chiesto di darvi notizie.»…
        …
        …ma poi si accorse di aver forse commesso un errore, e si corresse «P-Perdonatemi. Sir Murrow…E’ forse diverso dall’immagine che dà di sé…?»…
        …
        …«…
        …egli non dà nessuna immagine. Ed un’ “immagine” non “è” niente. Egli è “qualcuno”…
        …! Sapete quanti anni ha Sir Nigel Murrow…?»…
        …
        …«Ha…quattordici anni, non è così…?»…
        …
        …«…
        …esatto. E un ragazzo a quell’età non può essere, mai, soltanto, un’…immagine…squallida. Egli ha “la forza della vita di fronte a sé”. Una forza che non ti abbandona mai, qualsiasi sia il tuo carattere…
        …
        …e qualsiasi siano i tuoi ideali. Puoi scegliere una via sbagliata, che non ti porterà mai a farla affiorare…
        …
        …ma essa paziente aspetterà sempre che tu la raccolga, poiché esiste solo per te. Lui…
        …
        …vi…è…vi è molto vicino…
        …
        …egli non è quel “niente” che tutti credono…»…
        …
        …entrambi tacquero…
        …
        …e poi questo stesso uomo seguitò «…vi ringrazio per la vostra premura. Seguitate ad informarmi. E pregate…
        …se potete, se ve la sentite…
        …per il mio Signore, affinché torni, non è giusto che una storia come la sua finisca così.»…
        …
        …l’altro gli fece cenno che l’avrebbe fatto…

        …

        …«Il “signore di casa” è tornato…!!»…esclamava Federico, con uno scherzoso inchino, ma suo padre, nonostante il suo «…vedi se non la finisci di dire stupidaggini!...»...mormorato a bassa voce, sembrava divertito e soddisfatto del “titolo conquistato”, glielo si leggeva in quegli occhi chiari dal lampo scaltro e scrutatore travestito da sguardo bonario.
        Padre e figlio ignoravano di essere osservati…dallo spiraglio della porta dietro di loro spuntava un occhio, un occhietto di qualcuno che è disteso a terra, un occhio che si teneva aperto a fatica e prossimo al cadere addormentato…           
          Il padre di Federico non aveva dalla sua parte la bellezza…non era alto, era piuttosto appesantito, e non più giovane nonostante l’età dei figli, probabilmente il suo matrimonio era giunto tardi. Con i suoi pochi capelli e la sua stazza sembrava una sorta di “Buddha invecchiato”, ed il suo timbro di voce era sommesso ed agile, forse fatto ad arte per insinuarsi nei sottintesi dei discorsi. «Non sono stupidaggini, e lo sai…
          …! Tu sei il “padrone” qui, il “signore del nostro feudo”, come dicono nell’ormai polveroso contesto dei miei giochi di ruolo.»…scherzava ancora il ragazzo, ma senza palesare asperità, bensì il suo sembrava un tono molto confidenziale, sembrava affezionato a suo padre, sembrava stimarlo ed aver grande scioltezza in sua presenza. Sorrideva, come per ostentare buon umore. «Come è andata?»…chiese Federico, accomodando la cravatta del padre, che alzò le spalle «Che vuoi, da queste riunioni di lavoro non si riesce mai a tornare puntuali: qualcosa non va bene all’uno, qualcosa fa discutere altri…
         …e alla fine non ci si mette mai d’accordo, è sempre snervante.»…«Ma tu sei il capo! La tua opinione dovrebbe contare più delle altre…no?»…«Il “capo”…ma il mondo sanitario è un nido di serpi e forse ancor più se lo osservi da un po’ più in alto. Ti devi difendere da tutti i…morsi, e forse sì, il tuo curioso paragone con i potenti del passato non è così sviante. Poveretti, mi fanno pena, chissà quanti squali avranno avuto attorno…beh ma loro erano molto più potenti di me. Ma lasciamo stare, tu piuttosto. Come va, è venuto il tuo amico? Che si è detto…?»…«Mah, il solito, cose della vita…giornate un po’ morte queste, non è che ci sia tanto da dire.»…«Uhm, non mi fa piacere.»…
         …anche quell’uomo sembrava osservare con soddisfazione suo figlio…sul suo viso era sempre disegnato un lieve sorriso sornione…
         …Federico d’altro canto sembrava disinvolto e frizzante…niente trapelava di quanto, poche ore prima, aveva pensato e detto…in tutti i sensi, riguardo ogni ambito…
         …suo padre poi chiese «Ah…poi, senti un po’, ma invece…
         …quell’altro ragazzo…come si chiama, aiutami…
         …
         …Mattia.»…
         …Federico ebbe un brivido…ma mascherò abilmente con uno sciolto «Sì?»…«Ecco che…fine ha fatto poi, da qualche tempo fa, quando…ha pernottato qui, poi…non mi hai detto più niente, che ha fatto, è tornato su? Come gli va il lavoro…?»…«Oh, papà, sì, lo so, infatti! No, ma non puoi immaginare quanto sia impegnato, me lo diceva proprio oggi, è un periodo stressantissimo per lui, sì, è dovuto tornare su!»…«Se tu lo senti, salutamelo.»…«Sì, sì, certo, noi ci sentiamo, certo senz’altro te lo saluterò!»…
         …il padre gli mise una mano sulla spalla, con un risolino «…e bravo. Eh, i tempi bui sono passati a quanto pare…
         …sei tutto…
         …ben organizzato: computer, indirizzi, contatti…
         …mi pare che…insomma, questi un tempo “tanto sofferti” rapporti sociali ora siano cosa a portata di mano per te. Quanto eri chiuso. Però ti sei sciolto molto, è tempo ormai che ti trovo più...molto più padrone, e con quello ti senti, e quello lo raggiungi…ahahah, sei diventato una rete di comunicazione, forse sarà anche grazie ai potenti mezzi di casa!»…«No: non è grazie ai mezzi. E’ grazie a voi.»…rispose il ragazzo…
         …nei suoi occhi sembrava luccicare gratitudine e fiducia «Mi avete seguito, spronato, insegnato a crescere. Ho avuto la migliore famiglia che potessi desiderare…»…
         …e si scambiarono un gesto d’affetto…

         …mentre l’occhietto socchiuso luccicava ancora…e ripeteva un nome «…
         …Sir…Vincent…»…
          …sembrava un nome caro…chissà se glielo riportava alla mente quella scena…la scena di un padre con suo figlio…scena di cui lui forse non comprendeva le parole, ma i gesti…quelli erano universali…

          …

          …ed intanto, altrove, una cagnetta mangiava di buon appetito «…ecco qua: avevi fame, eh piccolina?...»…le parlava Bill con affetto, mormorandole «Se ti lascio con zia Sabrina ti faccio morire di fame, lei ogni giorno ha una fissazione diversa e tutto il resto va a rotoloni…!»…«…bau, bau…»…
         …
         …e intanto si udiva schiavettare di nuovo alla porta, ed entrare qualcuno annunciato da deciso e guerresco tamburellare di…tacchi femminili: Bill sorrise e fece cenno eloquente, e poi «Ciao, mamma!!»…
         …ed ecco sua madre! Con un gran sorrisone «Ciao tesorino!!» con tre baci a distanza a seguito! Beh, non era proprio la classica e un po’ spoetizzante mamma: alta e slanciata e con un corpicino in forma e di tutto rispetto! E attillata, intacchettata, leopardata, insomma del tutto sulla breccia! Un viso sebbene forse non freschissimo e dai lineamenti piuttosto marcati, tanto abbronzato quanto sincero e simpatico! Lunghi capelli castani e lisci ed occhietti sottili «Aspetta un attimino solo, eh!»…disse a suo figlio andando a sbrigare una faccenda-lampo in un'altra stanza, e poi si precipitò da lui «Eccomi.»…e ne seguirono i bacetti non più a distanza. «Bentornata. Sembri contenta!»…e lei «Uhmuhmuhm…!! E come potrei non esserlo…!» rispose tutta moine, con la sua voce sinuosa e vellutata…e sfoderò dalla sua (!) scollatura qualche banconota in più «Caspita!»…apprezzò suo figlio, e lei «Sì sì, questi ciccini sono un piccolo extra!»…si riferiva alle banconote, e precisò «La società ha dato i suoi frutti!»…«Ne sono veramente fiero mamma, ma posso solo…
         …chiederti da dove vengono?»…e la mamma rispose «La magica Pierpaola: è una favola, lei i soldi li estrapola pure dal niente, pure dalla roccia! Certo non è molto ma…
         …ce li possiamo spartire! Solo fra me e te però intendiamoci amore, perché se…»…e lui rise sinceramente «Vuoi forse tenerti tutto per…?!»…«No, no, ma guarda davvero sai! Parlo seriamente!!»…ma veniva da ridere anche a lei, e svelò dunque «Piuttosto dimmi un po’, ‘ndo' sta tua zia, che mo’ la scucio? Gli avevo detto se me ricaricava la scheda del telefono mica l’ha fatto, o’…!»…domandò con cadenza che però non le faceva troppo ruvido il tono, aiutato da un timbro gentile «Ah, mamma, devi perdonarla! Zia ha un problema grosso oggi, una questione di vita o di morte: qualcuno di quei delinquenti che hanno il conto in Banca è passato e le ha detto che il suo vestito è trasparente, ed ora è del tutto in balia di crisi di identità e di principi morali!»…«E niente è sempre la stessa storia: io le ho detto che lei è scema a comprarsi le cose senza pensare che parte lì sparata, va e poi ce so’ cento-centoundici cose che non le stanno bene ma qui mica se sta’ a scherza’, qui già…rattoppiamo un po’ a destra un po’ a sinistra, che anzi cose come queste oggi so’ ‘na mano santa, lei non si può mettere a comprare e poi non essere manco contenta adesso quello se lo tiene, a me non me ne frega niente. Lei l’ha voluto così e ha pure insistito!»…«Ahahaha! Ma dice che sembra una m…»…«Oddiiiiiiio, quando comincia, con questa storia…!! A ‘sto punto se lo andasse a rivendere, se si sa giostrare visto che ‘sta robba della bancarella chi te la ricompra!»…«Infatti mamma, credo che zia dovrà sopportare di farsi passare per quella che non è!»…«Sempre che non lo sia veramente!! Aggiungo io!»…«Ahhh, sei perfida!!»…e risero entrambi…
          …per Sabrina, per il vestito, per le paranoie…
          …per tutte quelle che dovevano essere le cose buffe della loro vita, della loro consuetudine…«Senti un po’, bello, ma…»…esordì la madre…che poi si trovò vicino ai piedi la cagnetta «Oddio, amore, amore mio scusa non ti avevo vista! Ciao…! Smack smack!»…
          …partì la presa in braccio della cagnetta con sdilinquimento totale «Ti sono mancata oggi che non ci sono stata? Eh? Eh, ti sono mancata…? Mamma mia Stellina quanto sei magra e patita, però, oggi hai mangiato?»…«Eh!!! Te lo puoi immaginare!!!» rispose Bill «Stavamo recuperando adesso!!»…«Eh no però a me non mi sta bene e io non sto scherzando: adesso vado lì e le faccio un pezzo che non finisce mai. Perché siamo in tre e tutti dobbiamo collaborare per portare avanti la baracca, non è che lei…perché, mo’…s’è…laureata, adesso è la principessa sul pisello, che tutti gli devono fare tutto…magari l’avessi potuto fa’ io! Bei tempi erano i suoi quando ancora ce stavano i soldi! Mamma e papà i…nonni tuoi, buone anime sante in cielo smack smack a tutti e due…! Con loro era un'altra cosa, mo’…cioè pure per rispetto a loro!!»…e lasciò intendere con lo sguardo che toccava ad arrangiarsi…
          …il ragazzo sapeva…alzò le spalle e scosse la testa…

          …madri e figli…rapporto che regge il mondo e che si srotola nelle case più “accatastate”, ma anche in quelle più precise, pregiate ed ordinate, tant’è che anche qualche innocua macchia rossa sul pavimento viene sfiorata e guardata con sospetto…
         …questa madre ha un viso distinto ed un paio di graziosi occhi verdi, ora insospettiti da quel rosso, che non era lo stesso del suo smalto «Emilio…scusa, ma cos’è questo? Sembra sangue, ma vi siete feriti, tu o tuo fratello…?»…
         …aveva una voce delicata, quella signora moretta e dai capelli legati. Un’espressione un po’ stanca, ma non del tutto priva di dolcezza «Ciao ma’!»…
         …disse il ragazzino che passava di sfuggita come una meteora «Non mi hai risposto!»…puntualizzò lei, ma poi…«…!!!»…ebbe paura poiché invece che la risposta le stava arrivando un joypad in faccia, che la mancò solo per miracolo «MALEDETTI COMANDI-CATORCI DI QUESTA CASA!!! E’ UN MEGA-SCASSONE QUESTA CASA!!!»…era il dolce saluto di suo figlio Emilio «Emi-…!!!»…lei lo afferrò per il braccio e poco mancò che gli allungasse una sberla «Guarda che non ci metto niente pure che sei diventato più alto di me!»…«Oh scusa-scusa-scusa mamma, non avevo calcolato che ti sarebbe finito in faccia!»…si scusò lui come meglio poteva «Ah, non avevi “calcolato”…?! E se invece rigava un mobile, o un oggetto di valore?!»…«Beh, intanto accontentati che non abbia rigato la tua faccia, adesso il mobile…»...provò a segnalare lui il lato ottimistico, e lei di nuovo fu sul punto sferrargli un colpo ma poi «…guarda-guarda se non ti dò uno schiaffo è solo-è solo perché…!!»…«Uhmmmmmmmmm!»…lui sfoderò un lezioso sorrisone per farsi perdonare «Eh no, piantala eh!!»…
         …tentava lei di fare la dura e di non guardarlo in faccia, ma lui le si parò di nuovo davanti, sbatté gli occhi facendo un’espressione da animalino contrito, e alla fine lei, che sapeva di essere stata smascherata nel suo sorriso celato, dovette dichiararsi sconfitta «Sei…
         …un autentico disgraziato, un approfittatore di primo ordine.»…«Uhmmmmmmm, mammina mammina!»…e ci furono i bacetti d’occasione che lei tentò di scansare ma alla fine non ci riuscì «E vedi che ho ragione!»…
        …e si sorrisero…
        …lasciando trapelare quell’affetto che fra loro doveva esserci…
        …«Ma perché sei così antipatico, oggi? Che un altro po’ volevi uccidermi con quella bomba?»…e lui si giustificò «Ma perché questa casa fa schifo, mamma!!! E’ un trogolo dei maiali!!»…«Ehi!!»…di nuovo lei con i suoi schiaffetti scherzosi, e lui seguitò «Mah sì, non mi piace, non mi soddisfa perché è troppo poco piena di oggetti elettronici efficienti!!»…«Ma se questo è un tempio della tecnologia, per favore, Emilio!! Non vi basta già tutto quello che avete?!»…«Ma se abbiamo mille cose e ne funziona una soltanto è come se ne avessimo una soltanto!»…
         …al che lei «Emilio…
         …»…prendendogli la testa tra le mani come fosse un bambino…
         …con affetto, ma anche con supplica «…quand’è che crescerai un po’…? E dedicherai anche un pezzettino minuscolo così della tua giornata a cose un po’ più…»…«…eh?...»…«Cose un po’ più…»…«…
        …eh?»…«Eh “EH”….!! Cose UN PO’ PIU’…!!!»…
        …”corpose”, “consistenti”, “meno infantili”…era la richiesta della madre…
        …«Ma mamma, sono un martire, sono un santo martire che sopporta in silenzio il suo flagello!»…«E lascia stare le cose sacre, adesso!!»…«Sono un martire: sopporto di essere il fratello più piccolo-inutile-scarto e che in questa casa si stia dietro-si lodi & si premi tutto ciò che fa mio fratello grande solo & soltanto! Non ho un lavoro! Non ho indipendenza economica! Debbo solo studiare!»…«PER COSTRUIRTI UN FUTURO…!»…ripeteva lei sembrando stanca di farlo chissà da quanti anni…ed aggiunse «…e non è un po’ presto per l’indipendenza economica? Intanto hai i tuoi genitori…ringrazia Dio…»…«Ma perché dei vostri soldi non me ne faccio niente, voi li usate tutti per imbellettare mio fratello!»…«Ma non è affatto vero, vi imbellettiamo entram…!
         …cioè…
         …vi trattiamo in maniera equa.»…«Papà, no!!»…«Beh IO sì!!»…«Va beh, tu sì perché…però…»…ed i suoi gesti sminuivano quanto più lo si può fare con i gesti l’operato della madre, e lei scherzò «Va beh, io sì, però…tanto…una madre in più, una madre in meno…!»…«No, non è questo, mammina, cerca di capire! Ma io mi sento un nulla, sono un volgare pezzente, non esiste 1 centesimo dentro questa casa che sia mio veramente e che mi consenta di fare ciò che voglio!»…«E la tua paghetta, delinquente?!»…ma l’espressione era ben lontana dall’apprezzare «…? La paghetta? Arriveremo ad 1 centesimo quando risparmierò anche sul mio cibo!»…
         …ma lei gli spettinò i capelli, a metà tra lo scherzo e la serietà «…disgraziato…
         …sei la negazione in terra del valore del denaro…»…«Ma lo credo bene, io esco di qui, entro dentro la mia scuola e chiedo l’elemosina ai miei compagni!»…«Che fai, tu?!?!»…«Quello che la mia natura impone: sono un pezzente, uno straccione, vado in giro con la roba rattoppata…»…«Con le firme rattoppate…!»…«Io tra i rattoppi non faccio distinzioni!!...
         …non è questo il concetto di soldi che mi è stato insegnato…»…«Ah di sicuro no!!!»…«O meglio, non è questo il concetto di soldi che sento di aver appreso, e maturato con la mia crescita!»…«Se mai c’è stata una crescita!»…
         …«Io voglio soldi miei. Voglio la totale indipendenza economica!»…«TOTALE...?! Dio ce ne scampi!!! Ti trascineresti alla rovina, sia ringraziato il Cielo che debbono passare ancora molti, MOOOLTI anni!! Senti ma…?!...
          …!!!»…ed avanzando nel corridoio, la signora trovò un’altra macchia sul pavimento «Ma che è successo, PARLANDO DI COSE SERIE!! Cos’è questo, che avete fatto?!»...
          …risposta del ragazzino «Sangue: sono un pezzente e ho pure la gamba cionca! Mi tiro il carrettino da solo e chiedo l’elemosina, perché questo è quello che farò finché non avrò una solida indipendenza economica! Solo che la gamba perde sangue!»…lei lo afferrò di nuovo per il braccio ma lui dichiarò con aria disfatta «Non ho altre spiegazioni da offrire, chiudo.»…
          …e a lei non restò che reggersi la testa, e sospirare «…se non lo adorassi lo strozzerei…»…
          
          …

          …torniamo da zia Sabrina, ancora al telefono «Eh!...
          …sì!...
          …
          …cioè ma si vedeva pro- …da dove si vedeva?! Dalla scollatu-sotto la scollatura?! Mi si vedeva il seno?!...
          …eh?! Il sede-il sedere?! Pure sul sedere era trasparente?! Sul seno e sul sedere?! Ma davanti pure?! Ma ero nuda, praticamente! E non mi hai detto niente?! Cioè, ma nel senso, io, quando mi piegavo, mi si vedeva tutto il sedere come se fossi stata nuda! Mi si vedeva…»…
          …ma da dietro le sbucò qualcuno che le mormorò «…meglio che domani non te lo rimetti sennò te se vedono i lividi che mo’ t’acconcio…»…e Sabrina sobbalzò «Oddio ODDIO è arrivato il boia!! Scusa-scusa ti devo salutare ciao!!»…«…
          …mo’ te lo do io il boia, veramente, te e le tue…”trasparenze”..!»…«E scusa, Ba’! Me so’ dimenticata quella cosa del cellulare che mi avevi chiesto!»…sdrammatizzò lei con la schiettezza più autentica «E ma va! Non me n’ero accorta, guarda! Io chiamavo, chiamavo, quello m’era morto, ho detto: eccola là, che je n’è passata ‘n’artra delle sue per quel suo cervello un po’ fumatello…! Io l’ho detto che te c’hai solo un neurone, Sabri’, e manco quello fai funzionare…!»…«E lo so, Ba’, lascia che…so’sconvolta! O’, ma lo sai che è passato uno in banca e m’ha detto che ‘sto vestito è trasparente: te guardalo un secondo scusa, per te è trasparente?! E’ trasparente per te?!»…
           …e alla sorella, come sempre, veniva da ridere «E io te l’ho detto che lo è e che quindi domani se vedranno tutti i segni del pestaggio…!»…avanzando scherzosamente una gomitata «No-no-no-no-DAI!! Dai, veramente, parlo sul serio per te è trasparente?! Eh?! BARBARA, dai!!!»…
          …ma Barbara aveva di meglio da fare che analizzare la trasparenza del vestito, quella casa era sempre generosa nell’offrire lavandini da asciugare, spesa ancora da smistare dalla busta, latte da dichiarare ormai scaduto e sostituire nel pentolino…
         …«E dai, Sabri’, che schifo però!!! Almeno il latte, ma non lo senti che puzza quanto mai, io pensavo fosse Stellina che aveva fatto i suoi bisogni! Buttalo quand’è scaduto…»…«Stelli…ODDIO, STELLINA!!! Ma ha mangiato?! Billy gli ha dato da mangiare?!»…
          …«…’scia perde, Sabri’, che se fosse per te…! Stellina la faranno santa per merito tuo, la prima santa cagna...! Se dice de comprare un cagnolino ai pischelli così se responsabilizzano, ma invece grazie a te che sei ‘na pischella intramontabile, se so’ responsabilizzati tutti gli animali lungo la cronistoria della nostra famiglia!»…«Va beh, perché io so’ come ‘na bambina!»…dopo tutto ammetteva pure un po’ divertita Sabrina, come qualcosa che poi non è una così grossa colpa…«Eh noooo! Mica!»…
         …ammetteva Barbara…dopo tutto d’accordo con lei sul fatto che non fosse una colpa, mentre si rendeva conto che uno dei tanti manichetti delle credenze si era staccato…e mormorava «…qui tocca rimettere un po’ di attack…»…
         …una alta ed una bassa, una responsabile e l’altra…preposta a responsabilizzare i cuccioli, ma in fondo forse entrambe simpatiche e mattacchione, Barbara e Sabrina erano l’anima della casa. La prima era più grande di qualche anno, l’altra…era “pischella” anche dentro, oltre che fuori. Quest’ultima fece «Dai però, tu fai sempre così, sei antipatica!!! Io ti sto parlando delle cose mie e tu fai altro, dai, lascia quel coso!!»…«Eh Sabri’, ma l’attack non si mette da solo e non glielo metti tu di certo!» «Dai, ce lo metti dopo! Vieni-vieni qua che te devo di’ ‘na cosa!! Dai!! Dai che te devo fa’ vede’ ‘na cosa, dai, su!! Sei stata fuori tutto il giorno, mo’ dammi un po’ di retta, no?!»…
          …«…
          …io te lego, Sabri’…
          …
          …’n giorno de questi te lego e te imbavaglio e ti piazzo in cantina, così respiro, finalmente…!»…«E dai, quanto sei antipatica!!! Ma è trasparente o no, ‘sto coso!! ‘sto cacchio di coso, è stata la mia ossessione oggi…!»…«Ma te perché sei proprio ossessionata de cervello, è ‘n’altra cosa!»…
         …e Barbara in corridoio quasi si scontrò con Bill «Oh, scusa mamma!»…«Bill tesoro, scusa: senti, te ricordi dove sta l’attack, che io figurati l’ultima volta che l’ho preso per rimettermi il tacco alle scarpe avevo idea di averlo rimesso là vicino, dico tanto me servirà uguale tra qualche giorno…»…ma il ragazzo si fece trovare pronto «…te lo stavo venendo a portare: vi ho sentite! E non era vicino alle tue scarpe, era tra il mangiare di Stellina! Ci sono andato proprio…mirato, tanto lo sapevo: in questa casa tutto sta dove non deve stare!»…«Ma io un giorno lo faccio bere a tua zia, questo…!»…intendeva l’attack «Sì, voglio vedere se poi non te lo sputo in faccia!!» ribatté decisa Sabrina…
         …e Bill «Dai, non litigate!! E povera zia, fammi andare a darle un bacino!!»…e la zia ammollò tutta la sua grinta in un mare di tenerezza «Billy-Billino mio, lo vedi che ce l’hanno tutti con me!!»…«Te sta zitta, che mo’ te incollo…!»…la minacciava ancora Barbara, ma poi Bill addolcì anche lei «Ed un bacino anche a te!»…prendendosele tutte e due per mano e dichiarando «Certo che…con voi in casa uno ci deve mettere la croce sul riflettere…tranquilli, in silenzio…!»…
          …«…lo vedi, Sabri’…! Lo stiamo a manda’ ai matti ‘sto poveraccio…! Certo che da una parte c’ha pure ragione!»…ne convenne bonariamente Barbara, e Sabrina anche «Te credo! Con due matte come noi!»…e Bill «Però vi adoro!...
         …mi siete indispensabili come l’aria che respiro!»…
         …«Pure te, tesorino.»…ricambiò la madre, aggiungendo «Sei il reuccio di casa, il nostro cavaliere.»…«Però Billy è cattivo!!»…ebbe da contestare Sabrina…e Barbara chiese scherzosa «…che le hai fatto? J’hai detto che è nient’altro che ‘na brutta zitella? Hai fatto bene.»…«No, dai, quanto sei stronza!!! No io dicevo che è cattivo perché quando è tornato a casa aveva una faccia triste e io gli ho chiesto perché e non me l’ha voluto dire!!»…ma il ragazzo ebbe da obiettare «No zia ma non è andata così, perché devi raccontare le cose travisate?! Tu eri al telefono, mi hai chiesto che avevo e se avevo discusso con Federico, e io ti ho fatto cenno che…
           …sì, purtroppo c’erano stati dei problemi, però poi hai seguitato a parlare del tuo vestito trasparente e io non volevo disturbarti!»…«Ah perché allora è trasparente, lo vedi pure te!»…ma Barbara fu subito distratta dal problema vero «No no aspetta come, cosa? Eh, che ti hanno fatto amore di mamma? Perché hai discusso con Federico, eh? Che ti ha detto, che ti ha fatto…? Se vuoi ci parlo io con lui, eh…?»…
          …Bill svelò «…
          …sono successi degli imprevisti…»…
          …
          …sospirando…Barbara intanto fece «Sabri’, te invece renditi un minimo utile al mondo: va a riattaccare ‘sto manico co’ l’attack.»…«Agli ordini, padrona!»…brontolò lei, ma chiaramente poteva sentire quanto diceva suo nipote.
         …Bill iniziò dunque il racconto di ciò che l’aveva reso un po’ triste e preoccupato «Mamma…sai, avevi ragione su quanto hai detto. Riguardo al fatto che Federico aveva comportamenti strani…
         …e che…
         …
         …insomma…
         …aveva altro genere di interessi!»…
         …Barbara sgranò gli occhi «…!!! Veramente?! L’ha ammesso…?! Che ti ha detto esattamente?»…e intanto Sabrina faceva eco «Che è gay?! EH?! E’ gay?! E vabbe', allora?! Se questa è la sua natura!!!»…
         …«Sì…
         …pare abbia avuto una storia…proprio con quel ragazzo che era venuto per il suo compleanno, Mattia.»…
         …
         …«E va beh allora scusa che c’è di male?!»…seguitava a fare eco Sabrina, maledicendo al contempo il manico che non si attaccava «Oddio, ‘sto coso…»…«Lo devi tene’ spinto, Sabri’!! Eh! Sennò non si attacca!!»...le spiegò Barbara, ma al contempo disse a Bill «…io me lo sentivo, io avevo notato che lui in tanti anni non aveva mai mostrato un tanto così di interesse per una donna, ma quello comunque non vuol dire perché anche tu non ti sei mai veramente innamorato e d’accordo, lo capisco perché può capitare che un ragazzo più sensibile come sei tu magari non si accontenta della prima pischella pure un po’ stupida che gli viene a fare quattro moine.»…e Sabrina «Ecco!! Perché le amiche tue so’ intelligenti!!»…«E zitta, Sabri’, dai, due secondi!!!»…la supplicò Barbara…e poi riprese «Capito? Quello non sarebbe niente però lui c’aveva pure un’altra cosa: lui c’aveva quegli…quelle forme là di…lui diceva “amicizie” che però scusami abbi pazienza tutto quello che vuoi, però andavano fuori dal seminato, lui se la prendeva in un modo come ci se la prende per le cose d’amore, e io capisco…! Capisco che pure per cose d’amicizia ci puoi tenere più della vita tua e ti disperi se una persona a cui hai voluto bene a un certo punto…rompe con te, ti respinge, per carità io so’ la prima: però lui scusa non era questo…
         …lui si vedeva proprio che ci stava attaccato! E la telefonata, non la telefonata, Messenger, Facebook: io…calcola, ho visto certe volte che su Facebook metteva delle scritte…
        …cioè, proprio equivoche! Tipo “ti odio perché mi manchi e non so perché”, e poi tu mi dicevi che al telefono con te lui c’aveva problemi con dei suoi amici ma quelle so’ frasi che si mettono quando c’hai…qualche storia d’amore sulle spine, capisci? Eh…! Io lo dicevo che qualcosa non quadrava…»…
         …«Avevi ragione…»…ammetteva Bill, di fronte a quell’impegno analitico e approfondente della madre, che nonostante la sua semplicità, cercava di non fermarsi alla superficie. Barbara aggiunse «E a te questa cosa, tesorino, immagino…che ti abbia comunque un po’ spiazzato perché era un tuo amico e non te l’aspettavi.»…«E va beh, ma se è gay scusa dopo tutto che ha fatto di male, è la sua natura!!! Mo’ se si vuo’ scopare gli uomini!!»…«Oddio, Sabri’!!! Ma vuoi approfondirle le cose, invece subito di dire “e va beh” questo, “e va beh” quell’altro!! Lui giustamente c’è cresciuto insieme e un po’ chiaramente si preoccupa, pure che rispetta la sua scelta, che da questo momento in poi per il suo amico tutto si complichi! Guarda che mica è facile affrontare il mondo intero contro, quando pigli una decisione del genere!»…«Va beh, ma che c’entra!!! Che vuol dire che tutto si complica, perché non è facile?!»…
          …Barbara si scambiò uno sguardo d’intesa con Bill, ma poi Sabrina fu risucchiata da altri pensieri «ODDIO QUESTO COSO, CHE CAZZO!!! PORCA MISERIA MO’ LO SPACCO, BARBARAAA!!!»…«EHHH!!! SABRI’!!! Sììì, lo devi tene’ SPIN-TOOO!!»…«MA CHE CAZZO, L’HO TENUTO SPINTO!! Non me se attacca, viello a fa’ te!!!»…«Sabri’, c’è poco da fare: quello tu c’hai messo l’attack e mo’ lo devi SPINGERE là, così, e tenerlo con la mano!! No che lo sbatacchi là sbammete sbammete sbammete che lo sfasci e nient’altro, ferma, così! La mano! Prendi, tienilo per di qua, spingilo così!»…Barbara caritatevolmente andò ad aiutarla, mentre Sabrina si asciugava il sudore dalla fronte «…che cazzo ‘sto coso, me sta a fa’ usci’ il cervello!»…«Sabri’…tu però ti devi stare calma quando fai le cose.»…«E lo so, c’ho…il nervoso!»…«Adesso, prendilo: tienilo così e faccelo stare un po’. Che l’attack fa presto.»…
        …e lo spettacolo era stato seguito da Bill con espressione tra l’incerto ed il divertito…
        …«Ahhhhhhhhhhhh…!»…la madre tornò da lui dopo un grosso sospirone «E quindi…capito? Io me lo sentivo questa cosa di Federico, guarda tesoro, me l’aspettavo da un momento all’altro. Ma tu che cosa ne pensi cioè, ti sembra che lui…abbia ponderato bene questa scelta, oppure magari hai l’impressione che…si sia affrett…»…«No!...»…rispose deciso Bill «Non ha ponderato bene un accidenti!»…
       …e poi cercò di respirare per calmarsi e spiegare con ordine «Ci sono una serie di cose…
       …
       …tanto per cominciare, appena me l’ha detto…
       …io mi sono subito chiesto se fosse stata una scelta davvero sentita oppure semplicemente un moto di fretta per appiccicarsi addosso quell’identità che sente di non aver ricevuto dalla sua famiglia!»…«In che senso la…l’identità che non ha ricevuto?!» fu la domanda di Sabrina. Bill…realmente sembrava privo di qualsiasi pregiudizio, e per niente desideroso di condannare il suo amico. Quando invece si vedeva che si impegnava a capire quanto gli stesse accadendo. Suo malgrado, però, non riusciva a vedere in questa faccenda alcun barlume di scelta consapevole, di ascolto concentrato ed onesto alla voce dei propri sentimenti. Svelò «Lui vuole farla in barba alla sua famiglia. Loro lo hanno sempre…
        …ignorato in ogni suo risvolto, e problema! Lo hanno voluto costruire pezzo per pezzo affinché fosse il “figlio ideale”…aggravandolo con mille preoccupazioni, e responsabilità, e non prestandogli mai il minimo ascolto quando aveva bisogno. Federico ha una sensibilità invece molto complessa, secondo me…
        …
        …tante cose sarebbero dovute essere diverse in questi anni! I suoi voti a scuola erano “sempre troppo bassi, e tragicamente da recuperare!”…
        …il suo carattere era “timido, impacciato…e non andava bene per niente ad un ragazzo della sua età che legge vuole che sia infarcito di amici!”…
        …chi si è mai interessato magari di quanta fragilità si celava dietro i suoi silenzi, le sue timidezze, le sue reticenze. Non si sono mai messi lì una volta, per bene, ad ascoltarlo e aiutarlo a tirar fuori i problemi, vicenda per vicenda! Anno per anno…situazione per situazione! Si sono susseguiti anni di vuoto, di supplizi ridicoli, hanno smosso interi eserciti di insegnanti di ripetizioni per farlo recuperare a scuola e lo hanno messo a vagare per palestre, locali…!»…(intanto Sabrina brontolava «…che cazzo, ‘sto coso…dddiavolo…! Manco a farlo apposta, ad attaccarsi…!»)…
         …e Bill ancora «E lui non ha mai avuto il coraggio di controbattere, figuriamoci, erano i suoi genitori! Ha sempre piegato la testa a dire “sì” di qua, “sì” di là…e ne ha inscenate una marea di finte recite di obbedienza, le sa solo Dio le volte in cui è andato a fare cose che gli davano il disgusto! Feste, cene d’occasione…!»…«…perché dici che faceva delle recite? Cioè perché lui…non le voleva fare veramente, quelle cose?»…chiedeva Sabrina, e suo nipote «Tutt’altro!»…sprezzante nei confronti di quella famiglia verso la quale non doveva provare stima «Si è annullato da solo, ha passato la gioventù in un’eterna mortificazione, chiuso nella sua stanza di fronte a quel computer maledetto! Ah, ma non è certo colpa del computer! Ridotto così non è stato più neanche capace di apprezzare i videogiochi più belli…
         …e non ha mai imparato ad autoanalizzarsi, a capire realmente di cosa avrebbe avuto bisogno! Tantomeno a lottare per ottenerlo!...e adesso ne ha concluso che sono gli “uomini”, quelli di cui ha bisogno!»…«Perché lo dici così? Perché tu pensi che…non è vero che realmente a lui piacciono gli uomini?!»…ma a questo punto intervenne Barbara «Eh, forse no, Sabri’: non è che sempre tutto è così…ovvio, sequenziale, delle volte si prendono pure delle cantonate!»…
         …e Bill «Infatti! Ora dovrei dire…su due piedi…
         …”Ok, Federico! Sei gay, tante felicitazioni! Auguri & figli maschi per quando legalizzeranno anche l’adozione, ti auguro di trovare un uomo che veramente realizzi i tuoi sogni!” …eppure non ci riesco! Secondo me ha riflettuto troppo poco, ed ha interpretato male i suoi…
       …grandi affetti per i ragazzi…
       …
       …che forse ha sempre vissuto perché è stato tanto solo! E si è attaccato così a…persone con cui ora rischia di rovinare ogni rapporto, se lo interpreta così! Avrebbe avuto bisogno di qualcuno che l’avesse seguito anche in questo…
       …qualcuno più adulto, e con più esperienza…
       …nessuno, anche stavolta, gli si è interessato!»…ma Barbara questa volta obiettò «…ti sei tu interessato a lui.»…
       …e lui fece trapelare frustrazione «Ma non mi ha mai…!!...
       …non si è mai fidato realmente di me! Lui non dà ascolto più a niente e a nessuno…
       …è testardo…
       …ma io perché dovrei pensare che il mio amico non…
       …!! Non può ancora optare per cose che credo siano tanto belle come il calore di una famiglia!!...
       …
       …e l’amore di una donna…»…«Che palle, ‘sto coso!!...»…inveiva Sabrina, ma invece Barbara annuiva convinta «Certo. Certo, tesoro. Hai pienamente ragione.»…e sembrava realmente aver capito quell’incertezza «E fai bene a dire così, sei tanto buono, e altruista.»…e gli fece una carezza, ma lui «No, forse non è così! Anzi, avrei dovuto…comprenderlo meglio oggi, stargli più vicino! Ma poi è successa una cosa che…!!»…
        …«Che cosa è successo…?!»…«Che è successo, Billy?!»…
        …e Bill «Mi sono saltate le staffe quando ho visto questo Mattia!! Ed ho avuto conferma di tutti i miei sospetti!! E cioè che Federico, talmente ansioso di…si può dire?! SCOPARE per la prima volta e per di più con un uomo tanto da conquistare il primo traguardo della sua vita e compiere la sua prima scelta, ha del tutto azzerato il cervello e…
         …!! Ed il buonsenso!!»…
         …ed esclamò «Era...un quattordicenne mezzo scioccato!!! Sicuramente uno che sta in un giro!!»…
         «Ih…!!!»…Barbara si portò le mani alla bocca, e Sabrina «Ih…!!! CACCHIO!!!»…e tanto lo scatto, le schizzò via persino il manichetto dopo tanto impegno nel tenerlo fermo…
        
         …

         …quello stesso quattordicenne che, mentre si cenava nella casa in cui era nascosto, sullo sfondo delle esclamazioni di Emilio «Ahhhhhh!!! Che profumo!!! Che nessuno osi avventarsi sullo sformato e rubarmi il primo boccone, potrei compiere un eccidio!!!»…e dei richiami di sua madre «Oggi Emilio ci becca uno schiaffo! Proprio lo…sento nell’aria, lo avverto! Ci becca uno schiaffo.»…
         …si agitava in un sofferto dormiveglia…
         …là, a terra, nel buio sgabuzzino, rigirandosi e come tentando di afferrare qualcosa…
         …
         …ma era così debole, le sue mani non si aggrappavano mai a niente, e cadevano…
         …
         …«…c-casa…
         …!!...»…mormorò…e veniva da chiedersi se quel “profumo” menzionato da Emilio si mischiasse alle immagini deformate del suo sonno-non sonno d’angoscia, deformandosi a loro volta ma nel fondo ricordando il calore della casa…
         …della cena, forse della famiglia…
         …
         …rendendo ancora più duro il suo “Inferno”, ed accompagnando ogni secondo con dolorose coltellate all’anima…
         
         …«Federico, hai parlato molto poco da quando siamo arrivati, c’è qualcosa che ti preoccupa?» chiedeva sua madre: Federico, perso nei pensieri, si destò improvvisamente «Uh?!...
         …no! No, mamma, niente di preoccupante! Sono solo soprappensiero: dev’essere per via di Bill, di alcune cose che mi ha raccontato, mi sono dispiaciute molto.»…«Che genere di cose...?»…domandò lei incuriosita, e Federico, che celava il nervosismo con apparente sicurezza e padronanza di sé «Mah, sai, ha parecchi problemi...i soldi, la casa, le solite cose. Tirano avanti quanto meglio possono, ma ogni tanto lui ha dei forti momenti di sconforto, oggi per esempio.»…«…uhm…»…
          …fece lei, con sguardo lievemente allusivo a certe questioni che poi furono non molto delicatamente tradotte da suo marito «Che dire in proposito: non potrebbe che essere così. Là hanno un modo di condurre le cose…
          …sui generis. La madre…io stesso non ho ancora capito cosa faccia nella vita!»…(poco dopo aggiunse «Grazie, Flavia.»…quando la cameriera gli servì la cena «Prego, signore.» Lei era una ragazza circa ventenne dai capelli neri e ricci, graziosa anche se con il mento lievemente pronunciato, e con un’aria curiosetta che zampillava da dietro i suoi occhiali, e sembrava amplificarle vista e udito, ma ben si celava tra la sua voce anche troppo dolce…)
          …Federico lasciò cadere «…mah, dice di avere una catena di società…»…e suo padre «Ecco appunto, niente di più vago! E a giudicare da…
         …molti fattori anche discretamente visibili ad occhio nudo, io sinceramente vado a pensare che…se la prendano comoda con certe tecniche di guadagno che qualcuno definirebbe…
         …”antiche, le più antiche del mondo”.»…e Federico rise un po’, mentre Emilio si incuriosì subito «Quali sarebbero?!» Suo fratello ribatté «Non fare il finto stupido: come se non lo sapessi!»…«Infatti ho capito benissimo!» replicò il giovane con la consueta aria saputella «Volevo solo vedere se papà aveva il coraggio di dirlo a tavola!»…«E non l’avrei fatto…?»...volle sapere suo padre, aggiungendo poi «Ci sono modi e modi di dire le cose: io non uso i tuoi stessi.» (e si premurò di dire «Flavia puoi andare, eh!»…«Sì, signore!»…visto che la cameriera era rimasta nei dintorni a carpire “casualmente” informazioni)…«Sempre a sbattermi in faccia quanto vado a scadere!»…si lamentò Emilio, e suo padre rise «Non è mica colpa mia!»…con Federico che si accodò prontamente «Sei troppo...spedito nel dire le cose: parti in quarta senza prendere le dovute cautele. Troppo “ragazzo”, troppo stupidamente “della tua età”. Papà ha ragione, esistono modi e modi.»…«Ohhh, e tu invece avresti infuso lo scibile del “saper parlare”…?»…chiedeva la madre, che sembrava un minimo intenzionata a far scendere suo figlio da piedistalli che però, a quanto sembrava, erano ben saldi sotto di lui che neanche la guardò «Non ho detto questo. Parlavo di lui, e comunque si fa quel che si può, mamma.»…e costei sospirò «…Federico, poniti sempre giusto un po’ più in alto nei discorsi, ti prego, quel poco così che non guasta: sei talmente umile…guarda, mi fai preoccupare per te.»…lui in risposta «Seguirò scrupolosamente i tuoi consigli.» e suo padre «Lascia perdere, Nadia, credo che dovremmo ritenerci soddisfatti per aver avuto risposta dai nostri sforzi! Se dovrà farsi strada nella vita quel “poco più in alto” ti assicuro io che a volte non lo svantaggerà.» Nadia però specificò «Dovrebbe essere argomentato dai fatti, non semplicemente adagiato con “parole di velluto”…!»…«Lo sarà.»…ammise sicuro il marito…il cui sorriso sembrava serpeggiare tra i piatti e le posate…
          …vedendoli assieme, si notava che lui doveva essere molto più adulto di sua moglie…
          …a Federico sembrò luccicare lo sguardo «…hai tanta fiducia in me, papi, come fai dopo quello che ti ho fatto passare…?»…«Eh, dopo tutto non lo so, sai! Però finché c’è è meglio approfittarne…!»…«…grazie.»…mormorò il giovane con una dolcezza che forse non era sincera…«Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…!!!»…ironizzò Emilio riguardo quella che a lui sembrava l’eccessiva dolcezza del discorso, e suo padre «Non sfottere. E pensa a te, ora che hai ereditato la facoltà di farci penare.»…«E’ l’unica…l’UNICA cosa al mondo che sia mia veramente, e me la tengo stretta!»…
           …il padre lo fulminò con lo sguardo…

           …

           …«Quel ragazzo stava male, ne sono certo!! Era sconvolto…
           …non si può confondere uno sguardo come quello, debbono avergli fatto del male! Temeva la mia presenza, quando mi sono avvicinato lui boccheggiava!!»…
           …le parole concitate di Bill si mescolavano al fumo della cena, per la quale si alzavano e andavano avanti e indietro tutti e tre, ma forse già qualcosa bruciava «Oddio, ma ti rendi conto, Sabri’?!!! Questo s’è fumato proprio il cervello, ha preso su Internet un pischello che si prostituisce per averce “l’illusione della prima volta”!!!»…«Ma non gli hai spaccato la faccia, Billy?!?! Cioè ma te rendi conto, è ‘na cosa grave!!! Cioè questi non c’hanno proprio un minimo di…senso morale, se non altro un po’ di compassione per quel povero ragazzino che…!!!»…«Stavo per farlo, zia Sabrina, ti assicuro che stavo per farlo!! Però poi sono rimasto…
          …come senza parole, come paralizzato!! Non riuscivo…a capacitarmi che Federico fosse stato capace di una cosa simile!!»…«Federico è matto: Federico s’è proprio bevuto il cervello, te lo dico io!»…disse Barbara, aggiungendo «Questo non sta bene, c’avevi ragione te: cioè un pischello di quattordici anni!!! Sabrina: cioè dico ma tu ti rendi conto che questo…ci si è pure illuso che è andato con lui per “amore”!! Già…questo s’è fatto “gay” così, da un giorno all’altro!! Poi per accreditare la sua alquanto bizzarra tesi s’è fatto tutti schemi dentro la testa e s’è pensato che questo è andato con lui per amore! Cioè ma manco…ti viene da pensare quando lo vedi, poveraccio, che questo è uno che non può far funzionare il cervello perché sta sconvolto, è un povero SEVIZIATO e costretto alla sua età povero pulcino, ad andarsi a PROSTITUIRE per SOLDI e lo vedi SCONVOLTO, perché hai sentito quello che ha detto Billy, di come ha reagito!!»…«No, ma questi li devi denunciare: Billy! Tocca che qui chiami i carabinieri, questi li devi denunciare perché non si possono rendere complici di una simile infamia! Acc…!!!»…si era scottata, ma ciò nonostante seguitò «Cioè rendersi complici dei giri di pedo-prostituzione!! Cioè…Barbara!! Cioè te rendi conto che questo criminale qua ce l’abbiamo avuto pure dentro casa?!! Cioè, te rendi con-TE RENDI CONTO che questo faceva avanti e indietro qua per il corridoio e pure con quell’aria tutta da damerino indisposto, come che qui…fosse una casa troppo livellata per le sue ben più alte ambizioni! Cioè io non lo posso permettere! Cioè…io adesso alzo il telefono e chiamo i carabinieri, se non lo fai te prima! Io t’avverto, io li chiamo!»…«No, li chiamo io prima, Sabri’, lascia fare che li chiamo prima io!! Cioè…questi ci fanno pure i moralisti-attenta Sabri’, il sugo…!»…e l’andirivieni nell’angusta cucina si faceva ancora più serrato «Ah—ia!!! Porca putt…!!!»…stavolta fu il turno di Barbara «O’, attenta Ba’!!»…«E lo so!!»…fece lei…

          …ed infatti alle due famiglie sarebbero dovute fischiare reciprocamente le orecchie! Emilio ritornò sul discorso «E così gli va male a Bill, strano, di solito è allegro e ottimista! Avessi guardato la sua faccia, oggi: non ho potuto, la Wii mi ha liquefatto. Però sì, ora che ricordo l’ho sentito alzare la voce, credevo fossero i cavalieri di quel tuo penoso gioco medievale, Fede!»…gioco che sembrò divenire emicrania per la povera Nadia «…mamma mia, non mi ci far pensare…è fastidiosissimo…»…e di nuovo Emilio «Però poi ho realizzato: era Bill! Diavolo, oggi tutti nervosi, lui, Mattia…Mattia!! Ma che fine ha fatto poi, l’hai rintracciato?!»…
           …il nervosismo per Federico salì alle stelle…
           …ma si dibatté soltanto nella sua anima, poiché all’esterno rimase impassibile…
           …«Ah ma perché, era qui? Mi hai detto che era partito…!»…notò il padre, ma suo figlio precisò «…
           …sì era qui, appunto, è dovuto ripartire d’urgenza.»…«E non ti ha nemmeno avvertito?!»…era sorpreso Emilio «Fa il tecnico di computer, mica lavora al pronto soccorso!! Oh mio Dio che ho detto, ritiro, ritiro: ha fatto bene. Meglio i computer degli esseri umani, Mattia sì…che ha il senso del dovere! Ben giustifica il suo essere scappato come un ladro.»…
           …momenti di tensione lacerante per Federico, che avrebbe fulminato Emilio se avesse potuto…ed ora effettivamente anche i suoi genitori erano rimasti sorpresi «Ma come, è andato via di qui senza nemmeno avvisarti…? E’ strano quel ragazzo…»…commentò Nadia…e suo figlio di nuovo invocò falsa naturalezza «Non realmente! E’ solo molto scrupoloso: mi ha…avvertito, poco dopo, col cellulare ma purtroppo c’è stato un problema di linea ed io ho ricevuto il messaggio molto dopo. Tutto qui, non ha voluto disturbarmi mentre parlavo con Bill ed è uscito, sapeva che…
          …che mi stava parlando di suoi problemi, ha avuto molta discrezione.»…
          …«Sarà, io lo trovo strano! E’ un ragazzo enigmatico.»…replicò Nadia, ma Emilio si accodò «Lo credo mammina: lavora. E’ indipendente economicamente…
          …
          …è l’esatto opposto dei tuoi figli, un alieno…»…«Non dire sciocchezze, dai…! E’ che…parla molto poco. Non so quasi niente di lui.»…«Dev’essere una bella testa, come si suol dire.»…commentò il marito «Ha uno sguardo di sfida, deve avere carattere.»…
          …Federico tacque…mentre molti pensieri si agitavano in lui…
          …Nadia si lasciò scappare «…di sicuro sarà meglio di Bill: non mi piace affatto. Almeno è un po’ meno rustico, si vede che è un ragazzo di una certa educazione, una certa classe, l’altro…
          …secondo me proprio non vale un soldo. Presuntuoso…
          …poco aperto mentalmente, non puoi fare un discorso…un pochino più costituito, Mattia almeno ha una certa preparazione anche a livello artistico, culturale…l’altro non so come faccia a studiare Psicologia, sia economicamente sia intellettivamente, secondo me non è affatto pertinente in quell’ambito, non ha elasticità.» …ed il marito «Ma in fondo questo non ha importanza, non è a noi che debbono piacere, ma ai nostri figli, sono i loro amici.»…(intanto la tenda della cucina si muoveva impercettibilmente svelando ancora, quando nessuno se ne accorgeva, il visetto della cameriera)…«Sono contento che ci siano.»…terminò il capo-famiglia…

           …

           …e nell’altra casa «Billy ma poi che m’hai detto?! Che non s’è trovato più, il pulcino?!»…e Bill «No!...
           …io sono stato l’ultimo a vederlo, a quanto sembra!!...Anzi no, aspetta, forse il fratello di Federico…ora non mi ricordo bene, ha mormorato qualcosa come a proposito di una chiavetta USB che gli aveva chiesto, non so perché quando mi stava davanti non era in condizioni di chiedere di nessuna chiavetta USB! Però Emilio sostiene il contrario, pure lui ha detto che era “un po’ nervoso”!! Che “gli sembrava un po’ nervoso”!!»…«Cioè ma dico ma Federico nun se vergogna de anda’ co’ uno che c’ha l’età del fratello?!»…chiese Barbara, aggiungendo «Nun gli viene in men…gli piacerebbe che pigliassero Emilio e lo mettessero a prostituirsi?! E magari che poi uno s’azzardasse pure a dire che c’è andato “per amore”, ma ti prego, ma fammi il favore!!»…e Sabrina «Mamma mia quello c’ha l’età del fratello ma è una cosa orribile, una cosa tribale! Cioè è come se andasse…col fratello stesso!»…ma Barbara la corresse «Non è che è proprio come andare col fratello: PERO’ IL PENSIERO CE LO FAI, dico!!»…«Niente, niente di niente, mamma! Niente pensieri: Federico sostiene che va bene così, e dice inoltre che Mattia ha la sua età come se quello che ho visto fosse stata una visione!»…«IH!!!»…«AHHH!!!»…da parte di entrambe e quasi-ribaltamento della pentola col sugo «LA SUA ETA’?! C’HA PURE IL CORAGGIO…?!»…esclamò Barbara, e Sabrina «Va beh ma allora sta prendendo per il culo!! Te, la famiglia, noi tutti, tutti quanti!!»…sicché sua sorella si decise «Billy: vai a guardare il sugo, io chiamo la polizia, io telefono ai carabinieri perché non è possibile!»…«Sì sì Barbara chiama, chiama!!! Chiama i carabinieri, forza!!»…«No va beh aspettate un attimo, non possiamo agire così-ACC!!!»…
           …ed anche Bill si scottò lì in cucina «Perché scusa, tesorino…?» chiese Barbara, e Sabrina «Eh perché, Billy?! Federico ha commesso un’azione da bestia!»…«Questo lo so!!»…ammise il ragazzo, però continuando «Però è anche vero che è molto confuso: quel ragazzo sta male…
           …sicuramente è vittima di un trauma, ma Federico? Non gli dice meglio! Se realizzate che non ha persino tenuto conto di Mattia, potete capire che gli dice la testa ora io non...!...
           …non voglio metterlo nei guai con i carabinieri…
           …né tantomeno con la sua famiglia!»…

           …

          …«Fede, quando ti sposi e te ne sloggi misericordiosamente da questa casa?»…e questa domanda di Emilio fu un sobbalzo per tutti: celato con uno stile diverso per ciascuno…ma appena fu chiesto questo, Flavia la cameriera col grembiule rosa non poté restarsene nascosta, sbucò fuori «…e-ehm…
          …!!»…e l’intera famiglia la guardò con dubbio…
          …«…p-posso servire il dolce?»…e la signora, con la sua voce serafica e sempre un po’ annoiata «…magari ci sarebbe più gradito del tuo continuo origliare…»…«Oh, ma io non stavo origliando, signora! Mi accertavo che i signori avessero finito per evitar loro il disturbo di venirmi a chiamare: è mio dovere.»…batté quasi la signora quanto ad aria serafica da rasentare quasi lo smielato…
           …dunque si preparò a servire il dolce, mentre Emilio si preoccupò, nonostante l’occhiataccia del fratello, di recuperare l’argomento «Quando ti sposi e te ne sgommi?!»...aggiungendo poi «Traduzione giovanile di quel: “manca solo…” che va sfumando, e che contraddistingue i raffinati come papà.»…«Ti ho detto di non sfottere, è la seconda volta.»…ribatté il padre, ma Federico…
           …approfittò del tempo perso nel botta-risposta per metter su il sorriso anche stavolta, ed affermare «Presto! Si ha più tempo per godersi la famiglia se la si crea il prima possibile, no? Io vi avverto, non avrò tanta voglia di aspettare.»…«Ti stai arrangiando al riguardo…?» domandò il padre sorpreso, ed il ragazzo «Ma naturalmente.»…per la gioia di Emilio «Ah! Preghiere esaudite, meno male!»…
           …«…non me lo aspettavo. Sei cambiato tanto in poco tempo…»…disse il padre, e sua moglie «Non guardare me, Mimmo. Io è ovvio che non sapevo niente…»…dichiarò con ironia non del tutto sgravata…
           …e intanto Flavia serviva il dolce a Federico «…il suo dolce, signore…»…con un certo impercettibile velo nella voce…
          …«Non immaginate nemmeno quanto vi stupirò: presto io…
          …avrò messo su due cuori ed una capanna!»…e la sua voce sembrava aver acquistato una certa incisività, e determinazione. Emilio non faceva che espressioni di lieta conferma, mentre suo fratello versava del vino «Facciamo un brindisi affinché possa essere: alla famiglia.»…

         …

         …«Va beh ma scusa!!»…stava obiettando Barbara, e Sabrina «Cioè ma così ti fai complice pure tu del suo reato! Cioè questa è complicità in reato, oltretutto un reato di pedo-prostituzione!»…«Non fraintendetemi!...
           …io non voglio permettere che questa follia continui. Che ci vada di mezzo un…
           …povero innocente come quello, Federico imparerà! Ma ci penserò io a stappargli orecchie E OCCHI: quando tutto questo sarà finito. Quando…Mattia sarà al sicuro.»…
         …
         …seguì un istante di silenzio…
         …Barbara era rimasta con il telefono in mano…
         …Sabrina con in mano una mollica di pane inzuppato nel sugo…ed entrambe guardavano il giovane…nei cui occhi ora luccicava determinazione…
         …
         …«Tocca scoprire dov’è.»…disse Bill «Se n’è andato senza lasciar traccia…
         …ma non può essere andato lontano.»…
         …e queste parole subito convinsero Barbara, che risistemò la cornetta «Sì è vero…dopo tutto c’hai ragione, i carabinieri semmai li possiamo chiamare dop…»…«DOPO! Ecco, esatto, dopo li chiamiamo, dopo che l’abbiamo trovato, per denunciargli la sua situazione!!»…«Giusto…! Esatto…!»…sua madre era convinta, ma Sabrina un po’ scettica «Sì va beh ma noi come facciamo a sapere dove sta?! Cioè…in teoria potrebbe essere dovunque!»…«A casa di Federico dev’esserci pure qualcosa, qualche recapito, qualche straccio di indirizzo che ci faccia sapere un po’ quali sono i suoi luoghi! Lui lo sta cercando con maggiore accanimento di noi ma di certo se Mattia ha preso il fugone con Federico adotterà le dovute precauzioni! E poi Fede va nel panico in queste cacchio di situazioni, gli si annebbia la testa e non lo troverebbe neanche se l’avesse nascosto nello sgabuzzino!! Sono certo che là da qualche parte ci sono informazioni utili, nel cellulare di Federico, oppure nel computer! Io domani posso provare a…»…«No, non domani.»…
          …puntualizzò Barbara con aria seria ma decisa «Adesso.»…«…?! Adesso?! Come “adesso”, in che senso?!» esclamò Sabrina «Adesso…adesso! “In che senso”, Sabri’! Ci andiamo e cerchiamo!»…«Eh ma è notte!» obiettò la sorella, eppure l’altra insisteva «Meglio ancora, così tutti dormono e noi cerchiamo le informazioni! Non possiamo aspettare fino a domani, Billy, perché quel povero pulcino, piccolino di mamma, se mi hai detto che sta in quello stato, corna facendo tutte quelle del mondo potrebbe pure fare la pensata di non arrivacce, a domani eh! C’è pure da tener conto questa eventualità.»…«Hai ragione, mamma…»…ne convenne il ragazzo…ed anche Sabrina si era allarmata e si alzò di scatto «Cioè in che senso che non ci arriva a domani?! Che si suicida?!»…e Barbara «Eh…! E che ne puoi sapere: la sorella della ex di quello che c’ha la società con Pierpaola e con cui mo’ ha rotto stava credimi uguale sintomo per sintomo a come ha descritto Billy quando l’ha mollata il compagno, stava così che respirava affannata tipo crisi di panico, coi gemiti e anzi alla fine sembrava che stava pure meglio ed è riuscita pure a dire “buonanotte mamma”, la mattina dopo hanno trovato il sangue che usciva fuori dalla fessura sotto la porta s’era tagliata le vene, meno male che ci aveva aspettato fino alla mattina, l’hanno ripescata per miracolo c’aveva tutti tagli per tutto il corpo quella aveva scelto di morire e chi la fermava più! Anzi poi meno male che l’hanno fermata ma per dirte…!»…«Oddio allora tocca anda’ adesso! Ma non è che se sarà già ammazzato?! Per te s’è ammazzato, Ba’?»…«M-Ma…!!! Dio Santo prega che no: PREGA! Prega! Fai una preghierina alla Madonnina de facce arriva’ in tempo!»…e le metteva le mani giunte a forza, seguitando «La faccio pure io: Madonnina, smack smack, aiutaci, facci arrivare in tempo per salvare il piccolo Mattia. Te intanto che arriviamo noi proteggilo come fosse il Tuo bambino e non gli fare accadere niente di male. Tu che sei buona e ami e proteggi tutti. Bacio.»…e subito dopo aggiunse «Pure tu!»…assicurandosi che Sabrina pregasse, e Sabrina si scosse e subito obbedì «Sì! Allora…Ave Maria…
          …va beh sì insomma, tutto quello che ha detto lei.»…
          …ed intanto Bill, le guardava con sincero affetto e gratitudine «Grazie mamma. Grazie zia.»…
          …sentendo come spesso nella vita che tutto ciò che per lui era importante, lo era anche per loro. Rivolse anche lui uno sguardo con la stessa preghiera interiore alla piccola statuetta della Madonnina che avevano in cucina…
           …poi Sabrina tornò al concreto «Ma allora poi i carabinieri li devo chiamare? Adesso?! Dopo?! Che gli devo dire e ah! Senti, Ba’! Barbara! Ma noi dobbiamo andare là e intrufolarci di nascosto?! Oddio c’ho paura!! E se poi ci mettono dentro a noi?!»…«Non ce la fanno, Sabri’!! Noi andiamo lì senza farci vedere, che tutti dormono, e ci portiamo una scorta di incantesimi del sonno per precauzione e ah!! Ah! Mi è venuta un’idea: tracce psichiche!!»…«Tracce psichiche?!»…chiesero assieme Bill e Sabrina, e la super-accessoriata Barbara rivelò «Sì!! Un po’ noi rovistiamo nell’archivio e nel cellulare come ha detto Billy, un po’…arzigogoliamo una magia visto che stiamo proprio per altro in una casa dove è stato Mattia, prendiamo una cosa che lui ha toccato e seguiamo le sue tracce psichiche!»…«E come si fa?!»…chiese Sabrina «Pierpaola lo sa fare!! Lei lo sa fare, debbo chiamare Pierpaola!»…
         …ma mentre si accingeva ad usare il telefono, Sabrina ancora «Oddio c’ho paura, Ba’!!! Oddio, ma noi non l’abbiamo mai fatta una cosa simile!!»…e Bill le andò vicino «Tranquilla zia: andrà tutto bene!! Andiamo avanti io e mamma, e poi con la magia di Pierpaola saremo in una botte di ferro, ne sono sicuro, sarà una missione di successo!! Però non voglio costringerti, l’idea l’ho lanciata io, se tu vuoi restare a casa…»…«No no no no che scherzi, io vengo!! Perché non si può accettare una cosa del genere, è vero che non si può perdonare?! Non si può perdonare chi fa prostituire i ragazzini di quell’età!»…«Sì è vero, è una cosa terribile!»...
          …mentre si udiva dietro di loro «Ehm…pronto sono Barbara che posso parlare con Pierpaola, per favore? Grazie…»…e fece cenno a figlio e sorella con le labbra “il compagno”…con alzata di occhi al cielo che sembrava alludere ad un uomo noioso…«Eh Pierpaola ciao, scu-…! Eh?...Eh giusto, “quanto tempo è che non ci vediamo”, da circa due minuti fa: senti a noi…c’è successo un casino improvviso…tanto per cambiare! Eheheh! Avremmo bisogno di un favore dal tuo tocco magico!»…pronunciato con allettata fiducia…
           …ben presto, ai trepidanti Bill e Sabrina giunse da parte di Barbara il ben atteso annuire con occhiata luccicante: li avrebbe aiutati…

           …

           Le ore trascorrevano…le luci si spegnevano man mano…

           …sulla città di Brume scese la notte d’estate. Un’automobile sbucò dalle parti di casa di Federico. Andava un po’ avanti, un po’ indietro…non si capiva bene quello che doveva fare, per fortuna non vi era quasi nessuno in giro…
           …al suo interno, bisbigli «Vai avanti nasconditi infrattati…!! O’…! Ba’!!»…«Ehhhh!!! Sabri’!!! Ho capito ma lì me vedono!! Ce stanno due in macchina, li vedo fin da qui!!»…«Che te frega, vacci lo stesso!! Ma che stanno a fa’ l’amore?! Eh?! Stanno a fa’ l’amore?!»…«Che ne so, no!! Magari, almeno starebbero occupati, macché ho visto una sigaretta accesa, mannaggia c’ho una voglia pure io de fuma’!»…«Ma l’hai già fatto prima!»…«E me rivie’!! Sarà…l’eccitazione, tum-tu-tu-tum, senti così mi fa il cuore!»…«Tutto a posto, mamma? Tutto a posto, zia? Non è che avete dei ripensamenti per questo imbucaggio improvvisato?»…«Non dirlo neanche per idea, biscottino mio: è l’ebrezza dell’avventura!!! In missione per l’impegno sociale e la giustizia!!...
           …mannaggia alla miseria, o’, dove mi metto…porco cane, se quel cornuto non si leva! Oh, dai che ha messo in moto? Lì vi pare abbastanza infrattato?»…«Non dovrebbero vederci!»…osservò ottimista Bill, aggiungendo «E poi adesso non credo che i nostri siano affacciati alla finestra coi fucili puntati né tantomeno coi rilevatori di movimento per le auto! Noi siamo alcuni fra i tantissimi girandoloni cittadini della notte…finché siamo in macchina!»…«Hai ragione, amore di mamma: adesso gli frego il posto a quello…! E spostate…!»…
           …ce l’avrebbe mai fatta quell’automobile a parcheggiarsi un po’ distante dal luogo del misfatto?...
           
           ...

           …nel frattempo, il signor Mimmo e sua moglie Nadia stavano per andare a dormire. Lui sembrava soddisfatto della giornata e della cena «Sentito nostro figlio, cara? Federico ha parlato di “sposarsi”: uhm, chi se lo sarebbe aspettato da uno che fino a pochi anni fa doveva essere spinto a forza fuori dalla sua stanza per un banale incontro al cinema? Sono contento, alla fine è vero che prima o poi arriva per tutti il momento di crescere. Se parla così deve già avere adocchiato una qualche ragazzetta, è logico, ce ne sono molte in giro che non sono per niente male. Però…sinceramente, ti dirò che sono stupito perché non mi aspettavo che saltasse direttamente all’accenno di una famiglia!»…
           …«Ci sono rimasta come una stupida anch’io!...»…rispose lei, sempre con un qualche sottinteso accusatorio nel tono…
           …«Uh? Ti dispiace?»…chiese lui con una punta d’ironia, aggiungendo «Prima o poi debbono andare, non possiamo tenerli tutta la vita qui: ci siamo impegnati tanto, non puoi rovinare tutto ora facendo la più che classica madre.»…
           …«Altro che “classica madre”, Mimmo: sono una madre del tutto controcorrente, perché ho dei figli che sono tali! Pronti a sorprendere me ed il mondo con idee bizzarre: a quei due non si può star dietro, non fanno che meditare…follie un tantino allarmanti! Già Emilio che si mette in testa di avere una sua indipendenza economica a soli quattordici anni! Ora poi ci si mette Federico con questo fulmine a ciel sereno di lui che vuole una famiglia! Chissà cosa ha in mente, ti dico solo questo. Loro pur di differenziarsi e non seguire mai la via prestabilita…»…«Beh, non arriverai a paragonare il discorso di Federico alle insane farneticazioni del piccolo! Il suo è un discorso sensato: ai nostri tempi a quell’età si metteva su famiglia.»…«Non venirlo a dire a me: l’ho fatto!»…«Appunto!»…«Ma non ero come tuo figlio: ho semplicemente valutato le situazioni e compiuto la scelta più opportuna. Non volevo stupire nessuno, agivo alla luce del sole.»…«E lui invece? A tuo parere si muove nell’ombra?»...«Mah…!...
           …lui per me è un mistero. Con me è stato sempre molto chiuso, non mi ha raccontato quasi mai niente di sé. Cosa gli piace…
           …come trascorre il tempo…
           …chi veramente considera suo amico, o sua amica, e quale tipo di unione li lega. Lui “non c’è mai”…
           …
           …non è mai “presente”…»…svelava lei, forse assieme ad un’impercettibile malinconia, o preoccupazione «…io da tanti anni lo ravvicino ad una specie di macchina, che si aziona fornendo lo spettacolo automatico a cui ci siamo tutti abituati. Ma se si sposerà…
           …io potrò dire di essere stata sua madre senza averlo mai realmente conosciuto. Sì, forse è vero…si sposerà. Se lo ha detto…deve aver espresso letteralmente quanto sta progettando. Così sarà…e poi non sarà più competenza nostra, toccherà alla sua eventuale moglie riuscire o meno a conoscerlo. Ce la farà. Non vedo perché dovrei pensare il contrario…
           …»
           …Mimmo sembrò intuire il celato dispiacere di sua moglie nel sentire che ormai era troppo tardi per abbattere la barriera che la separava dal figlio, e dopo un po’ di silenzio, domandò «…
            …beh dimmi solo se hai sentito una sola altra madre affermare di conoscere suo figlio, e dire che questo non ha segreti con lei. Oh beh…intendo dirlo con consapevolezza, ed un minimo di credibilità: qualcuna lo afferma ma da lontano un miglio si capisce che è una vanteria infondata. Dimmi dunque…se ne conosci una che sembra sincera quando lo dice.»…
            …Nadia sedette sul letto…
            …e sbuffò con un po’ di fastidio, mentre rispondeva «…
            …quella cretina di Barbara, la madre di Bill. Lei ne sembra super-convinta, uhhh, dovresti vedere!»…«Ti ho appena detto di non lasciarti infinocchiare.»…«Mah, probabilmente sarà come dici tu, sì, sarà vanteria la sua, quella donna non la sopporto…! Presuntuosa…quanto il figlio, con quell’aria…volgare, e sgradevolmente fanatica!»…«…e infatti tu mi vieni a portare proprio il suo esempio, per favore Nadia! Quella non è degna neanche di farsi chiamare famiglia…
            …è una gabbia di matti…!»…e lei fece espressione eloquente, mentre Mimmo specificava «E anche lei, credi davvero che conosca suo figlio? Ahhh…
           …a quell’età e con quel suo look sicuramente si mangia ragazze una dietro l’altra, e credi che di tutte queste tenga un diario che fa leggere alla mammina prima di dormire? Beh, anche se lo vedessi non ci crederei!»...e poi spiegò ancora «Le famiglie vanno così, Nadia: tra genitori e figli…
           …non vi sarà mai una totale confidenza, pensa allora a te! Puoi dire di essere stata una figlia aperta? Hai reso il tuo mondo cosa accessibile ai tuoi, di genitori?»…
           …lei, seria, non poté che smentire…«E allora, cosa ti sto dicendo? Non devi prendertela, devi accettare. Va – così. E chi ha detto che sia sbagliato, nessuno di noi quando è stato figlio ha mai voluto l’intrusione dei suoi nelle proprie cose, e ora dobbiamo rassegnarci che il ciclo continua. Per questo ti dico fin da adesso di non…
           …puntare troppo sul piccolo, con lui sarà lo stesso, è inevitabile.»…
           …e in Nadia irruppe un sorriso spontaneo al pensiero di Emilio, che però cercò di ritirare come meglio poteva «…Emilio è diverso da Federico.»…«Sì, ha preso tutti i difetti che suo fratello ora sta perdendo.»…«Non è vero: Emilio è solare! E’ un mattacchione, ma non è di ghiaccio come il suo fratello maggiore. E’ pieno di…vita, in un impeto anche un po’ incontrollato che però io preferisco rispetto al gelo e al distacco che…»…«Sì è vero: è anche più arrogante.»…«…
            …tu sembri non apprezzarlo affatto.»…«…è come hai detto tu: è “incontrollato”, non va bene. Ha bisogno di polso, tu non ne hai abbastanza con lui.»…
            …«…e tu ti lasci troppo ingannare da Federico. Sì, ingannare. Credi a tutto ciò che ti dice, attenzione. Forse io sbaglio, forse tu hai con lui la confidenza che io purtroppo non ho potuto instaurare e allora se così fosse io non debbo altro che indietreggiare ed ammettere la mia sconfitta. Però ho anche dei dubbi: lui secondo me…è molto furbo. Soltanto lui sa cosa pensa e soltanto lui sceglie cosa dire e come dirlo. Forse con te è un libro aperto…o forse no.»…
           …disse pacatamente, ma con una decisione sottile che si insinuava sotto le sue parole. Mimmo però non raccolse alcuna sfida «Ma io come ti ho detto non ho alcun interesse nel ficcare il naso nella sua vita. Mi basta che sia responsabile delle sue azioni.»…«SPERO vivamente che sia così: a cominciare da queste sue improvvise…
            …”smanie matrimoniali”, oggi a cena ho visto una cosa che uhmmm…non mi è piaciuta affatto…!...»…«Di che parli?»…chiese il marito che realmente ignorava, e Nadia ponderò adeguatamente «Mmm…non so…gente apparire e scomparire in modo un po’ strano ed un po’ troppo in concomitanza con l’argomento del matrimonio di Federico. Destare troppo l’attenzione…
            …voglio sperare che…non ci siano svolte da fotoromanzo all’orizzonte!»…e lui rise «Ah, ma a chi ti riferisci, a Flavia?!»…e Nadia dovette ammettere «MAH.»…«Sì, è vero, si impiccia di tutto. Ma lo fa con qualsiasi argomento si stia trattando, da affari personali fino alla crisi economica mondiale. Sì, ha le gambette di una gazzella quando arriva a servire i piatti, mentre quando deve tornare in cucina sembra che a queste abbiano legato un piombo, ma sinceramente l’indegna ipotesi di mio figlio interessato ad una cameriera…non si riesce ad allestire nella mia mente, perdonami, è più forte di me!»…«…non so qual è stato l’ultimo sventurato padre che ha pronunciato simili parole, in una telenovela…»…«In una telenovela, appunto cara: come puoi vedere io non sono esattamente il tipo che viene scelto usualmente per parti in tv. Se ti sentissero i miei colleghi del Dipartimento avrebbero di che ironizzare per anni.»…«SARA’…!...
            …ma te l’ho detto, i nostri figli sono dalle mille facce e dalle mille sorprese. Stai in guardia, Mimmo…!...
            …
            …l’ultima cosa che ci vorrebbe in questa casa sarebbe un grande, bello scandalo…!»…
             
            …

            …in quello stesso momento la delicata camerierina Flavia, in camicia da notte, girava ancora per la casa assicurandosi che tutto fosse in ordine. I mobili lucidi, i soprammobili al loro posto…
            …le porte chiuse…
            …ignorando naturalmente che al di là di quella dello sgabuzzino c’era un ragazzo svenuto…
            …
            …nella casa erano penetrati silenzio e pace, scanditi soltanto dal solenne ticchettio degli orologi, e dai lievi passetti della giovane che sussurrava un motivetto tanto piano che solo pareti e mobili l’avrebbero udita, ma forse vi sarebbero stati cullati per la notte…
           …camminò accanto alla stanza di Federico…soffermandovisi qualche istante soltanto, per donargli uno sguardo un po’ incerto seguito da un qualcosa che forse era un sorriso, poi passò subito oltre…
           …ignorando di nuovo qualcosa, e cioè che dalla porta socchiusa si intravide un lampo di luce rosa…
           …
           …fu tempo di ritirarsi nella sua stanza, chiudersi la porta alle spalle assicurandosi che il rumore fosse tenue come quella notte…
           …e raccogliere quel grazioso bicchierino con la composizione floreale che teneva sul tavolinetto, e lasciare che quel profumo accompagnasse il suo sospiro…
            …con sguardo sognante al cielo…o meglio: al soffitto. Poi «…oop!»…
            …per sbaglio fece cadere la sua agendina, che si aprì in corrispondenza del segnalibro rivelando un nome scritto con caratteri colorati come la gioventù e dolci come una ragazza. L’aveva scritto lei e sembrava un nome caro. Il nome era “Federico”…

           …

           …«…ecco e qui chi si è visto si è visto: buonanotte al secchio questa è un’automobile come tante!»...Barbara trovò posto: sembrava una viuzza un po’ appartata, ma c’era appunto qualche altra auto «Sì mamma, che problema ci dovrebbe essere, non è un’auto rubata!»…«Barbara senti ma allora Pierpaola quand’è che deve entra’ in scena?! La debbo chiamare, la chiamo ades…»…«No!! Ti ho detto: adesso no, noi andiamo avanti e ci facciamo trovare già sul balcone, che lei deve mescolare i filtri per avvolgere il manufatto con l’energia delle tracc…cioè che, raccoglie leee vibrazioni psichiche che sss…scoppiettano attorno! Lei arriva fra qualche minuto e si mette…là! Fuori sotto al portone, vedete?!»…ed indicò l’in parte coperto palazzo tanto per rendere l’idea, mentre Bill osservava «Acc…! Un po’ in bella mostra, eh! Se passa qualcuno pensa che siamo ladri!»…e Sabrina «Il palo! Ci vuole qualcuno che fa il palo!» «Eh dobbiamo fa’ senza palo, rega’! Mica possiamo mette cinquanta pali, è una piazza qui e può sbucare gente da qualsiasi parte! Tanto è un attimo: lei arriva, intanto noi saliamo! Poi caliamo la corda e lei ci lega il manufatto e noi lo tiriamo su, è leggero ma dobbiamo muoverlo con delicatezza perché zampilla energia magica dappertutto! Intanto tu Billy che sei pratico magari rovisti un po’ qua e là, computer, cellulare se intanto si trova qualcosa di utile poi da…asssSSSemblare, brrr, come mi piace questa parlantina da piano d’azione! AssSSemblare con i dati fornitici dalla nostra…wow, magica Pierpaola! Che figata, io non sto più nella pelle andiam…le coperture!!!»…si ricordò e Sabrina e Bill fecero eco «Le coperture!»…
            …così Barbara sfoderò tre mantelloni neri col cappuccio...«Tieni: Billy, questo tuo!»…«Ok…»…«Sabri’…»…«Oddio che brutto!! Che mi devo mette questo?! Oddio che brutto, sembro il fantasma dell’opera!! No, ma una cosa più femminile no?! Una cosa più stile…Pierpaola no, che c’ha uno stile troppo figo?!»…e Barbara rispose divertita «Te sei matta, Sabri’: ‘e cose che se mette Pierpaola tutte intrecciate se ce toccava ce stavamo fino a domani mattina e infilarcele e intrippettarcele, intanto accontentati di queste, che so’comode!»…«Sarà…a me me sembrano proprio spente, mamma mia che brutte, mannaggia, sembro una portaiella, così!»…«Dai zia, non essere melodrammatica! Ci attiviamo per il bene comune ed il crollo dell’impero della prostituzione giovanile!»…«C’hai ragione te, Billy, scusa tua zia, è un po’…matta, sarà che so’ ZITELLA!»…specificò adeguatamente zia Sabrina, dopodiché…
             …a furia di «Acc…!»…«Ahhh!»…«Non c’è spazio!»…«Infila dai!»…«Pure il cappuccio!»…«Mamma mia non si respira con questi, sembro un boia!»…e via altre…
             …
             …tre buffe figure incappucciate, una alta (Barbara), una medio-alta (Bill) ed una bassetta (Sabrina)…
             …avanzarono simpaticamente nella notte cittadina! Separandosi ai dovuti incroci…facendosi i dovuti cenni per alzarsi, abbassarsi, sgattaiolare, e di nuovo abbassarsi sotto le automobili, confondersi dietro il buio vicoletto…
             …e talvolta spiaccicarsi a terra tanto da appiattirsi e sembrare nient’altro che una vecchia coperta nera grezzamente buttata a terra…
             …! C’era da segnalare il simpatico dettaglio delle scarpe che sbucavano da sotto i mantelli neri! Leopardate con tacchetto per il fantasmone alto, Starry bianche a quadri blu per il fantasma medio-alto, e stivali estivi chiari per il fantasmino piccolo!  Quante se ne possono vedere se si aguzza l’occhio, nelle ore silenziose di una notte d’estate…!

             …in breve furono sotto il famigerato portone, e Barbara «Via via!! Qui separati, metti che esce qualcuno! Tra le piante, dai!»…e si nascosero tra le piante ai lati, lei da una parte, figlio e sorella dall’altra. Quest’ultima chiese «Qua si mette, la nostra?!»…«Sì, Pierpaola passa qua e noi gli tiriamo la corda!»…«Ce l’hai la corda, Ba’?! L’hai presa prima dalla macchina?! ODDIO CHE LA DOVEVO PRENDERE IO?! ODDIO NON L’HO PRESA ME SO’ DIMENTICATA CHE NON E’ CHE CE L’HAI TE!?»…«SHHHHHHHH!!!!!!! Zitta Sabri’, vuoi che ci scoprono? Ce l’ho io, ce l’ho io guardala, non la dovevi prendere te, calmate, sei troppo agitata guarda che così non lavori bene, eh! Stai calma, rilassata, fai come me! Io adesso lancio la corda e appena si appende salgo, poi la tiro a voi e voi fate lo stesso!»…«Ma poi quando li chiamiamo i carabinieri, Ba’?!»…«Dopo, dopo Sabri’! Dopo che abbiamo individuato Mattia! Cioè individuato no, proprio dopo che l’abbiamo preso, perché appena abbiamo la traccia ci risfiondiamo in macchina, per questo so’ stata tanto prudente a metterla lontana perché metti che qualcuno ci vede uscire! Se la piazzavamo qua e qualcuno ci beccava mentre, appena usciti, ci rificcavamo dentro, era capace che chiamava lui la polizia e partiva un inseguimento e ce manca solo quello, Sabri’! Così è più facile, prendiamo, usciamo, ci separiamo, via i mantelli sparpagliati uno qua e uno là, uno dentro un cassonetto, e poi tranquilli in macchina come comuni cittadini.»…«Brava. Brava, Ba’! Hai pensato proprio bene ‘sto piano, ‘n applauso per Barbara!!»…«Coraggio zia, adesso ben attenti a non romperci il collo con questa corda.»…
            …Barbara aveva estratto dalla borsetta leopardata una bella cordona lunga con arpione, ma Sabrina volle agevolarle il lavoro «Lascia Ba’, lascia Ba’, faccio io!! Vado io per prima, io faccio climbing, ti so fare il lancio giusto preciso come dev’essere, lascia la corda, lascia la corda ci provo io!»…«D’accordo Sabri’, grazie: poi ce la lanci!»…«Sì sì sì sì, faccio tutto io, te lascia la corda!»…«Ok!»…«Coraggio!»…le incitò Bill…
            …
            …la piccola fantasmina nera dagli stivali chiari e dai ciuffetti biondi che sbucavano dal cappuccio si trovò nel suo momento di gloria al centro della scena, con quella corda in mano sembrava essere più padrona che mai della situazione: puntò verso l’alto lo sguardo per ponderare la distanza, e poi strinse con sicurezza la corda per compiere il lancio che…riuscì!! Riuscì, la corda si arrotolò attorno ad un pilastro e l’arpione si aggrappò genialmente! Sabrina cominciò coraggiosamente la scalata…
           …sotto gli occhi degli altri due, tesi affinché andasse tutto bene…
           …sembrava aver preso con enorme serietà quella missione…! A metà percorso, si voltò a chiedere «Arriva qualcuno?»…«No!»…le disse Barbara, e lei «Sicuro?»…«Sì, zia! Tutto sotto controllo! Sei grande!»>…
           …e la scalata continuò…
          …ad un certo punto qualcuno accese la luce e spalancò la finestra e…!!! Furono istanti di tensione «…porca PUTTANA…»…mormorò Sabrina quasi solo col movimento delle labbra, e Bill e Barbara dovettero di scatto infrattarsi tra le piante…
            …per fortuna la scalatrice non era stata vista perché poco più su per un pelo…
            …e non si fece intimorire…
            …qualche istante di incertezza, ma poi per fortuna la finestra si richiuse e la luce si spense…ed i due complici poterono riemergere «Dai zia, ci sei quasi!!!»…«Daje…»…fece lei…che grondava sudore…
             …ma poi…
             …ecco che «Sì!! Dai!!»…come da esclamazione di Bill, riuscì a scavalcare il balcone!! «Ci sono-ci sono!! Ci sono…
             …!!...»…ribadì Sabrina, cercando di moderare i toni e non svegliare nessuno, e poi «Ptsss…adesso tocca a voi!!»…«Sì zia, siamo pronti!»…«Vai tu prima, biscottino, io poi vado per ultima.»…«D’accordo, mamma.»…
             …turno per il ragazzo di tentare l’arrampicata «Forza Billy…!!...»…lo incitava la zia…
             …
             …anche lui si mostrò coraggioso e determinato…«Dai, che ce la fai!»…sempre Sabrina, poi lui a metà si fermò e chiese «C’è qualcuno dentro? In stanza?!»…
             …Sabrina si accinse ad osservare…ma poi rispose subito «No! Nessuno!»…ed il ragazzo dedusse «Si vede che Federico è uscito.»…«Può tornare?!»…«Ma può tornare?!»…chiesero Sabrina e Barbara, ma lui, mentre si arrampicava «Non credo! Di solito le scorribande tra amici per infinocchiare la famiglia prendono quasi tutta la nottata! Finiscono non prima delle due e mezza tre proprio che durino il tempo minimo! Federico dorme principalmente di giorno!»…
            …
            …trascorsero secondi da batticuore…
            …
            …ma alla fine anche il secondo elemento fu alla meta! «Bravo, Billy!» disse Sabrina, e lui «Mamma! Ora manchi solo tu!»…e lei, dal basso «Arrivo, tesorino mio…!...
            …acc, vediamo un po’…come ci mettiamo qua! Ok! Coraggio Barbara, dai er mejo che puoi!»…parlò a se stessa…«Arrivo eh belli, e poi non sarà tanto piacevole per voi, ve lo annuncio!! Eheheh!»…scherzosa e ottimista come sempre: e coraggiosa…poiché ben si impegnò a rendere la sua scalata, inizialmente esitante, sempre più efficace…
          …«Dai che ce la fai, dai che ce la fai, dai che ce la fai…»…faceva Sabrina, e chiedeva «Ce la fai? Te devo veni’ a aiuta’?!»…e Barbara scherzava «Eh beh! Sì magari, grazie!»…ma era ovvio che lo spontaneo altruismo di Sabrina non aveva tenuto conto che non vi era modo di aiutarla a scalare se non reggerle la corda…
          …«Ahia, il vestito…!! Mi tira tutto dietro al sedere!!»…dichiarò in ogni caso la scalatrice, e la sorella «Perché te sei messa tutta attillata! Io t’avevo detto, mettete comoda!»…«E lo so, Sabri’! Non ce stava tempo!»…«A proposito de tempo, ma mo’ quella Pierpaola quando viene, non dovrebbe essere già qua?!» chiedeva Sabrina, e Bill, consultando l’orologio «No, non è in particolare ritardo, considerata la durata di una pozione per rilevare le tracce psichiche.»…
             …
             …Bill cominciò comunque a scrutare l’interno della stanza…
             …
             …dal buio, illuminato dalle timide luci notturne, si distinguevano le forme dei mobili, del letto fatto, e del computer visto da dietro…
              …
              …chissà dov’era finito “Mattia”, che poche ore prima era lì, su quel letto, terrorizzato…?
              …«…
              …oooissa!...»…intanto, la scalatrice era ormai giunta quasi alla meta. Sua sorella chiedeva «Te s’è strappato? Eh? Te s’è strappato il vestito?»…«No, oddio, per fortuna no!! Oddio perché hai sentito crack?! Non è che passa qualcuno da sotto e me vede con ‘n buco nel sedere?!»…«No, io chiedevo!»…«No, perché abbi pazienza, se me devo fa’ becca’ come ladra preferisco fallo cor sedere tutto intero!…
            …ecco…fiuùùùùùùùùùùù!!»…
            …anche Barbara fu scaricata sul balcone! Bill le corse incontro per vedere come stava «Tutt’intera tua madre, biscottino!»…mentre si rialzava «Ahhhhhhhhhhhh…! Mamma mia che faticata! A Sabri’, me devi porta’ con te una de ‘ste volte a ‘sta cosa che fai, tua sorella comincia ad esse ‘n po’ arrugginita! Ehehehe!!»…«Io te l’ho detto, un sacco di volte, se ci volevi venire! Eri te che me dicevi no!»…«E mo’ te dico sì!»...dopodiché aggiunse «Andiamo andiamo allora, coraggio, tutti dentro! Avete detto allora che non c’è nessuno, no? Chiudete la porta a chiave!!»…«Eh?!»…dubbiosa Sabrina, e la sorella spiegò «La porta, chiudere! Metti che entra qualcuno? Almeno è er ragazzo che è tornato, che non ha voluto sveglia’ nessuno ed è cascato dal sonno dritto nel letto! Eheheheh, prima però ha chiuso la porta a chiave!»…e Bill che andava a chiudere «Adesso la cosa migliore è spargere un po’ di luccichini soporiferi, tanto quelli passano sotto le fessure delle porte, almeno così ci assicuriam-…!!...»…
            …rimase in silenzio, paralizzato dalla visione di qualcosa…
             …«Che c’hai Billy tesoro di mamma…?»…«Billy…»…accennavano le tremanti voci di Barbara e Sabrina…
            …ma ben presto cominciarono a capire «…ih?!?!»…«…uhm!!!» quando videro l’alone rosa crescere rapidamente, dietro al computer!!!...
            …Bill restò attonito!...
            …
            …dalla porta lui poteva vederla: una figura seduta davanti al computer...
            …il suo corpo ed il suo viso dalla parvenza femminili erano avvolti nell’ombra…sembrava avere i capelli lunghi…
            …brillavano solo i petali rosa che la rivestivano, e che costituivano le sue ali…stupende, simili a quelle di una farfalla…
           …il ragazzo restò senza parole…
           …Sabrina «Billy che c’hai?! Che è ‘sta luce?!» e Barbara si precipitarono lì da lui ma…
           …non restarono meno sorprese «…F-F…
           …Federico ha una sorella?»…chiese Sabrina con voce tremante, seguita da Barbara «Oh mio Dio.»…
           …la domanda sulla sorella rappresentò la speranza, fuggevole, di riportare quella visione ad un fenomeno umano, ma in genere le sorelle non assomigliano a farfalle e non luccicano di magia. Sicché, da fuggevole la speranza fuggì «Non è umano…»…mormorò Bill…
            …
            …l’essere destò il suo capo reclinato…ed i suoi occhi brillarono di luce…ora era luce ostile: alzò la sua mano…ed invocò un vortice di energia rosa ma...!!! Bill estrasse qualcosa, una piccola arma, e riuscì a contrastarlo!!! «Oddio, ci attacca!!!»…esclamò Sabrina «E’ un’…entità!!!» seguì Barbara, ed il ragazzo ordinò «Spargete la magia del sonno!!! Altrimenti ci sentiranno ben presto!!»…«Barbara!!!»…Sabrina cercò conforto nella sorella e questa, nonostante il momento di pericolo, si fece trovare pronta: aprendo una boccetta contenente un flusso magico simile ad un cielo stellato, e spargendolo in giro affinché potesse, come annunciato, passare sotto la fessura della porta!
           …«Zia Sabrina, mamma!! E’ il nostro momento!!»…esclamò il ragazzo disfacendosi del mantello scuro «Non ho idea di chi sia…ma dobbiamo a tutti i costi scoprirlo!!»…
          …Sabrina e Barbara si guardarono…la prima molto incerta, l’altra non di meno ma cosciente che quanto detto da Bill era vero. Si disfecero anche loro della copertura, e…
          …!!!
          …ben presto quella donna, o quell’entità dalle ali rosa si trovò di fronte non creature indifese, bensì avversari pronti a sfidare il mistero che la avvolgeva!
          …«Forze del fuoco.» invocò Barbara «Forze della terra.» invocò Sabrina «Forze del vento.» invocò Bill…
         …e gli elementi invocati rivelarono la loro splendente essenza da battaglia! Una fiammata regalò a Barbara la sua arma: una lama dorata a mezzaluna, elegante e barocca, dai prolungamenti che la rendevano simile ad uno strumento musicale, una specie di cornamusa, ma su questi non si potevano appoggiare le labbra poiché sgorgava fuoco. La durezza della roccia avvolse invece i guanti e gli stivali di Sabrina, che ora avrebbero potuto sferrare fendenti schiaccianti! Bill era aiutato da una coppia di ventagli circolari taglienti: piccoli…ma altrettanto insidiosi!
         …
         …l’essere, dal lampo nei suoi occhi, sembrò stupefatto nel trovarsi davanti quella reazione: pur restando seduta sullo sgabello, di fronte al computer spento, intensificò la forza del suo vortice ma Bill incrociò i ventagli e caricò una raffica di vento per contrastarla proprio mentre Barbara si attivava «Gorgo infernale!!!»…scattando in avanti e “tagliando” il vento di suo figlio con la sua stessa arma, che liberò fiamme dai suoi prolungamenti mescolandole al vortice e generando una tromba di fuoco, che centrò in pieno la creatura che gemette con voce distorta, quasi da farla sembrare uscita dal computer di fronte al quale sedeva, un prolungamento elettronico irreale e distorto quanto bello, e misterioso ma…
        …Sabrina non si fece attendere ed approfittò del momento di debolezza dell’avversaria per centrarla con un destro, e poi un calcio ed un altro con giravolta, elegantemente rifilati, che spinsero via lo sgabello intimando alla creatura di sorreggersi con le sue stesse ali: e volò!!!...
        …«Billy!!! Ma Federico non sa niente di…?!»…«Non lo so, mamma, mi sembra impossibile!!!»…«Chi è questa, e da dove viene?!?!»…furono le parole dei tre, nel ritrovarsi con mille improvvisi interrogativi nella testa, che si esprimevano nel già caotico scenario di quella stanza giovanile così presto bruciacchiata dal fuoco, e squassata da vento, volo e spintoni che tra oggetti, libri, cavi e vetri crearono devastazione…
         …
         …la donna-entità guardò gli avversari con un luccichio di rabbia, caricò tra le sue mani una sfera di petali rosa e la scagliò contro di loro ma Sabrina la disintegrò con un pugno «…ssstronza donnetta rifatta e riprogettaTA!!!»…poi un’altra ma Bill cercò di evitarla per avvicinarsi e colpirla coi ventagli: non fu facile perché volò «AAAAHHHH!!!!»…in tutta la stanza!! Con grido delle due donne in aggiunta, buttando giù quanto più possibile, ma Bill non si fece intimorire e insistette di nuovo tentando di colpirla: Barbara si unì sfruttando la lama stavolta non come lanciafiamme ma come arma diretta e tagliente, Sabrina cercò di disporsi dall’altro lato per formare un triangolo «C’ha tutte le tette di fuori?! Le vedete, c’ha tutto il seno di fuori!!! Questa stronza, lo vedete che luccica!!!»…e a Barbara venne da ridere nonostante il momento di difficoltà «Certe cose le noti solo te, Sabri’!!»…
        …mentre Bill si voltò perché sentì e poi vide dei sassetti che qualcuno stava tirando da sotto il balcone…
        …ma non vi fu tempo…
        …la creatura alata si strinse a sé e…spalancò le sue ali, liberando una pioggia di petali laser dalle sue ali…!!!...
        …«Agh!!!»…Bill riuscì appena in tempo ad innalzare una barriera di vento…
        …che fu seguita a ruota da un rinforzamento di fuoco da parte di Barbara e dall’innalzarsi di una montagnetta di roccia, da parte di Sabrina…
        …
        …il colpo fece sospirare appenato il ragazzo che sentiva di non riuscire a far reggere a lungo la barriera magica ma poi…qualcuno arrivò dal balcone!! E stavolta non un semplice sassolino, ma un uccello bianco: un corvo bianco fregiato d’oro che «CRAAAA!!!»…
        …deciso, spalancò il becco e scagliò un bolide luminoso contro la misteriosa nemica, facendole perdere il controllo dell’attacco «Cos’era?!?! Mica sarà…»…esclamò Barbara, stupefatta «Mica sarà…?!»…accennò Sabrina, ma poi lo riconobbe «E’ Max!!»…«CRAAA, sono venuto al momento giusto!»…parlò il simpatico corvo con voce corvosa, e Sabrina e Barbara esclamarono «PIERPAOLA!!!»…
         …«Vado io!! Vado io ad avvisarla, voi tenetela a bada!!»…esclamò Bill alludendo prima a Pierpaola poi alla nemica, e scavalcò la scrivania ribaltata per arrivare al balcone, sporgendosi «PIERPAOLA!!!»…
         …«Ehi, ragazzo!!!»…
         …
         …fu la spiccia, complice e mondana esclamazione di quella...fantastica star della notte: alta e slanciata quanto i suoi lunghi e brillanti orecchini, calorosa come pochi tanto che anche due sottili bretelline sarebbero state di troppo per quel suo top nero e argento scintillante…
         …«Ma che succede, si combatte?! Max ha visto uscire...un MEZZO MONDO da là dove state, dardi, zampilli, sembrava capodanno!! Ma che avete combinato?!»…
         …occhi castani e cinquanta anni passati, ma ancora in forma e con una marcia in più, dettata dai suoi capelli “grintosi” e cortissimi…
         …«Sì, si combatte, Pierpaola!!! E’ successo un imprevisto, purtroppo, noi non l’avevamo calcolato!!!»…«Di sicuro è colpa di quel capolavoro che c’hai come madre! O’, ma possibile che dove mettete piede voi…l’ago della bilancia non regge mezzo minuto e scoppia un casino bestiale?!»…affermava con bonaria ironia, includendosi forse implicitamente nella classificazione, cosa che evidenziò Bill, nonostante il momento, con un sorriso complice «Dove passiamo TUTTI NOI, cara collega!»…«C’hai ragione, bello…!»…«Hai il manufatto?!»…
          …e Pierpaola sfoderò l’oggetto mettendolo in bella mostra: dalla forma contorta, sembrava molto antico e brillava di un alone violaceo «Ci servirà, ma prima c’è un problema!! Siamo stati attaccati, c’è una cosa dentro, una tizia!!»…«Ma è amica di quell’amico tuo, l’avete beccato a letto con la fidanzata?! AH NO E’ GAY, tua madre me l’ha detto!!»…«NON C’E’ TEMPO PURTROPPO ORA!!...per parlare, ma non può essere la fidanzata, gestisce magie ignote!!»…«Oh cacchio!!»…«Eh, “o cacchio”!!»…«Allora aspetta-spetta che vengo ad aiutarvi!! Vi vengo a dare una mano!!»…«…e-eh?! Vuoi salire?!»…«Salgo!! Posso, Bill?!»…«Sì, ecco la corda Pierpaola!! Ce la fai?! Con tutto il manufatto, attenta che ho sentito che è fragile!!»…«Tu passa la corda! Sì è fragile ma è ok, lo metto in borsa così ce la svanghiamo!! Dai Bill reggimi la corda, che arrivo!»…«La reggo!»…
          …e la determinata Pierpaola non si lasciò intimorire, riavvolse il manufatto in una sacca e lo infilò nella sua bella, costosa borsa di marca dopodiché si sgranchì fulmineamente, e si aggrappò alla corda…
           …Bill si preoccupò di sorreggerla, affermando «Non dovrebbe esserci pericolo, abbiamo addormentato il palazzo con luccichini ovunque!! Solo attenzione che non passi nessuno!»…«Se passa qualcuno lo miro e gli lancio un dardo addormentante così, a bruciapelo, oggi mi sento proprio…!»…
         …ottimista, sicura di sé, tranquilla anche nel pericolo e…”pronta a fare qualsiasi cosa”, quello sembrava intendere, mentre…
         …!!! Bill vedeva bagliori rosa dietro di sé «Mamma!!! Zia!!!»…«Siamo qui, biscottino!!!»…udì la madre da dentro, e Sabrina lo raggiunse «Bill tranquillo per il momento! E’ mezza rintontita, Max ci sta dando una mano e…UH?!?! Pierpa’!!!»…«Ciao bella, come ti butta?!»…salutò Pierpaola nel mezzo della scalata «Smaltisco un po’, non ti pare?!»…e Sabrina si affacciò per gridarle «MA SE SEI GIA’ SECCA COME UNO STECCO, fammi la cortesia!! Piuttosto ce la fai?! L’hai portato il manufatto?!»…e Bill «Sì, l’ha portato, ce l’ha in borsa.»…«L’HO PORTATO ‘STO CAVOLO DI MANUFATTO!!!»…ribadì comunque Pierpaola all’ennesima volta che riceveva quella domanda «MA PIUTTOSTO VOI CHE CAVOLO DI UN CASPITA AVETE COMBINATO?!»…e Sabrina «Non lo so, è arrivata una con le tette che gli luccicano e all’improvviso non abbiamo capito più niente, e ci ha attaccati!! Stiamo dentro, stiamo a combattere ALL’ULTIMO SANGUE!!»…«Allora mo’ arrivo pure io!!»…«C’è pure Barbara!!»…specificò Sabrina, e Pierpaola «Eh lo so!!»…
        …secondi concitati…
        …
        …Barbara non dava tregua alla creatura facendo appello a sorprendenti agilità ed eleganza: nella sua arma dorata si specchiavano i riflessi rosa emanati dall’avversaria. A dare man forte alla nostra eroina, il corvo bianco di Pierpaola con i suoi dardi «Ah…acc!! Max! Dobbiamo illuminarle il viso! Dobbiamo scoprire chi è, se non lo mostra di sicuro ha qualcosa da nascondere!»…«Non è facile, Barbara!»…rispose il corvo «I nostri poteri l’avrebbero già fatto, ma l’avvolge un’ombra più fitta del normale, certamente di natura magica!»…«…
       …non dobbiamo abbassare la guardia!»…ribatté la donna…
       …e dopo che l’ennesimo petalo laser l’ebbe sfiorato i capelli, cercò qualcosa nella stanza che poteva aiutarla…lo trovò! Il computer, seppur a terra e probabilmente rotto! «Coprimi Max! Ora metterò a dura prova il suo bel cuoricino: vediamo se la tempra femminile riesce a reggere al…getto più “hard” dei messaggi di Facebook che si scrivono la notte!!»…definendo quell’arma con tono minaccioso, ed anche il corvo ebbe un sobbalzo «A-AHIII!!! Sta solo attenta a non colpire meee!!!»…«Tranquillo!...
       …tutt’al più farà di te un vero maschio!»…e con scioltezza, compì un bel balzo all’indietro accovacciandosi oltre la scrivania capovolta ed il computer: la creatura sfoderò i suoi artigli rosa fosforescente, e si preparò a lacerare ma…il corvo si frappose fra lei e Barbara, sfidandola «Ehi, vedi se mi prendi, Barbie-farfalla!!»…
        …i due cominciarono a giocare ad “acchiapparella volante” nell’angusta stanza, mentre Barbara caricava il suo colpo soffiando nella sua arma, che emanò fuoco e fiamme fino ad avvolgere il display…
        …comparve la scritta di “Facebook”, ma si trattava di un prodigio: la spina era sfilata ed i cavi danneggiati! E poi il logo era leggermente diverso…di solito non nasceva dal fuoco…
        …Barbara di scatto avvicinò la tastiera, ridendo fra sé «Eh eh, questo è il mio campo, conosco questo mondo come le mie tasche ma adesso è giunto il tempo di…inoltrare una nuova “richiesta d’amicizia”! Tocca a te bella, benvenuta nel mondo delle donne con le palle! Questo è il…»…e scandì il suggestivo nome dell’attacco «Fire-Face-Night-Book!!!»…e d’improvviso un’enorme mano infuocata sbucò dal pavimento frantumandolo, ed innalzando trionfalmente il display!...
        …la nemica stava ancora tentando di colpire Max, ma il corvo comprese di doversi scansare «Io sono un bravo fattorino…e la mia padrona mi aspetta fresco di buon mattino sicché devo scappareEEE!!!!!!»…
        …svolazzando dopo un ultimo dardo scagliato, quando ormai l’insidiosa avversaria non poteva più difendersi dal…
        …!!! Micidiale vortice di frasi dalle lettere infuocate che il display eruttò e che la colpì appieno, suscitandole un gemito straziante «Sì!!!»…esclamò Barbara…
        …mentre Max era sollevato dal non essere stato colpito «…auhf, auhf…! Io debbo andare a dormire presto per fare il mio lavoro, questo mondo non fa per me!»…
        
       …quando Sabrina afferrò il braccio di Pierpaola per aiutarla a salire, esclamò colpita in positivo «CHE BORSA TI SEI COMPRATA?!?!»…«EH!!! CHE TI CREDI?!»…ribatté l’altra orgogliosa della sua borsa e contenta che fosse stata notata «Fighi pure gli orecchini, addosso a me però non ce li vedrei!»…«Zia, neanche è salita ed il problema è la borsa, gli orecchini…!»…scherzò Bill, ma Pierpaola ben presto li raggiunse con uno scatto niente male «Et voilà! Madame…! Monsieur…! Vi chiedo di introdurmi alla battaglia!»…«Con immenso piacere!»…affermò Sabrina e la prese per un braccio, mentre Bill la prese per l’altro dicendo «Ti presentiamo una nemica pericolosissima, che non abbiamo mai visto una volta nella vita, e che chissà perché vuole ammazzarci tutti!»…«Ah, grande!» fu il commento di lei…
         …
         …e la nemica, dopo il colpo ricevuto, sembrò indignarsi ancor più pericolosamente e prepararsi a piombare su Barbara coi suoi artigli taglienti «OH MAMMA!!!»…
         …lei provò a scappare ma le si era impigliata la caviglia nei cavi del computer…niente paura, rinforzi! «Ohp-Ohp-Ohp-Ohp! Attenzione!!»…esordì Pierpaola, Bill sfregò i ventagli respingendo la creatura con un bolide di vento, Sabrina colpì a terra con un pugno innalzando una roccia dall’estremità tagliente, che troncò di netto i cavi liberando Barbara «Grazie!!! Fiùùù, meno male che siete arrivati!»…«Servizio puntuale!»…esclamò Pierpaola, e Barbara fu lieta «Dajeee!!! Pierpa’, ma come sei…?!»…”salita in così breve tempo” avrebbe voluto dire, ma Pierpaola, sua amica da tanto tempo come si evidenziava già in poche parole dal tono, ribatté «Segreti del mestiere! Ne parliamo al primo momento libero: dunque…lei?! Il problema?!»…alludendo alla nemica «Affermativo!» precisò Sabrina che sembrava aver acquistato spirito con l’arrivo dell’alleata, la quale disse «La sistemiamo in un batter d’occhi e ce famo dare i documenti su chi è e chi non è, e poi partiamo alla ricerca psichica!»…sicché Bill aggiornò la madre «Pierpaola ha portato il nostro gioiellino rilevatore: con quello saremo in grado di rintracciare Mattia!»…«M’avete stupito, o’! Dicevo prima a Bill: in cinque minuti qua o’…che rivoluzione!»…«Lo so, Pierpa’! Semo stupiti quanto te, non credere!»…scherzò Barbara, ma poi…
        …l’essere emise un nuovo ruggito «Si rialza!!! Attenzione, si rialza!!!»…precisò Sabrina, e Pierpaola scattò in avanti «Si rialza: la affronto io! Forze dei fulmini!!»…invocando il suo “elettrizzante” elemento da battaglia, e sfoderando la sua incredibile sciabola cosparsa di brillanti sfrigolanti, e dal cui manico pendeva una coda di perle e catenine luminose! «’ndo sta il fattorino mio?!!»…«Qui, padrona!!» rispose Max «Ecco, ho bisogno de te, damme ‘na mano, va!»…e Sabrina «Ma te la diamo noi tutti una mano: vero ragazzi?!»…«Sì!»…coro degli altri e…
        …!!! La battaglia riprese con Pierpaola che guidò l’attacco, impegnandosi in un duello contro la doppia lama in cui era mutato l’altro braccio della creatura! Anche la nostra nuova alleata dimostrò un’agilità senza pari, ed una potenza magica veramente pazzesca, liberando in parallelo ai suoi colpi prodigiose scariche di fulmini!! La stanza di Federico stava diventando un autentico tempio degli elementi, non si fecero attendere Barbara con le sue lingue di fuoco, e Sabrina che colpì con due pugni la terra, generando la fuoriuscita di lunghe formazioni rocciose da pavimento e pareti, mirate ad ostacolare i movimenti della creatura…
         …
         …«Vedi se ce la fai! Vedi se pari! Vedi se non prendi…questo!!!»…si impegnava Pierpaola…la sua lama contro quella della nemica: Bill le si fece vicino «Ti aiuto io, collega!»…
        …impegnando l’altra mano della creatura, cioè quella artigliata, a parare i suoi colpi taglienti con i ventagli! Il ragazzo aveva notevole forza…l’essere sembrò restare provato, ed ora l’assalto combinato non le permetteva più di volare…
        …«ADESSO, RAGAZZI!!!»…invocò Pierpaola: fulmini, vento, terra e fuoco si concentrarono e duellarono contro il micidiale getto di energia rosata che la creatura sferrò congiungendo la punta delle sue ali, realizzando rifrazioni colorate viola-rosate stupende e pericolose…
       …
       …e proprio mentre le forze lottavano, la guerriera dei fulmini sembrò fare un’espressione perplessa «Cos’hai, Pierpaola?!»…e costei rispose «Niente è che…
       …il manufatto!!! Emana una forza pazzesca, lo sento, mi strabborda dalla borsa!!!»…«EH?!?!»…collettivo «Questo vuol dire che…?!»…accennò Barbara, e Pierpaola «Che il bersaglio è...VICINO, niente, che dire, STA QUI!!»...

        …in effetti, il ragazzo misterioso era rimasto nello sgabuzzino privo di sensi…ed ora il suo corpo brillava della stessa luce violacea che avvolgeva la borsa di Pierpaola…
       
       …«COSA?! Allora è tornato!!!»…esclamò Bill, e Pierpaola «Per forza, non potrebbe essere altrimenti, la reazione è diretta e…assolutamente totale, non è questione di oggetti sfiorati, ragazzi, quello è il BERSAGLIO!!!»…«E’ in casa, Bill!!! Mattia è in casa!!!»…esclamò Barbara, e Sabrina «Oddio no speriamo che non sia al letto col tuo amico!!! Sai che bello ripescarlo lì!!!»…«No zia!!! Federico è fuori, non ricordi?! Altrimenti starebbe qui è quest…ERA questo, il letto!!!»…
       …alludendo al letto ormai confuso tra le forze elementali, e probabilmente infuocato-elettrizzato-sventolato-terrificato…«E’ IN STANZA, PIERPAOLA?!»…chiese Bill con successivo spavento di Sabrina «ODDIO ERA IN STANZA!»…e Barbara «NASCOSTO DA QUALCHE PARTE?!»…«No!!!»…esclamò Pierpaola, spiegando «E’ vicinissimo, ma non è in stanza altrimenti darebbe segnale pulsante!!! E’ in qualche stanza qui vicino, è VICINISSIMO!!!»…«Posso andare a prenderlo?!» chiese allora Bill incerto di poter o meno lasciare l’assalto collettivo, e gli risposero Pierpaola «Sì, ragazzo, è meglio che ci vai!! Ho sentito che è un ragazzino, dovesse…beccarsi…qualcosa di tutto questo!!!»…poi Barbara «Sì, Bill, vai!!!»…e Sabrina «Vai Billy!!! Qui ci pensiamo noi!!!»…e ancora Pierpaola «Aprimi la borsa, prendi l’oggetto!!! Qua la reggiamo anche in tre!!»…«Ok!! Grazie Pierpaola!»…
         …ed in fretta, il giovane aprì la borsa di Pierpaola e raccolse il manufatto, dissociandosi poi agilmente dall’assalto e sfondando con un calcio la porta chiusa…
         
        …il ragazzo dormiente evidentemente sentiva dell’energia attraversarlo, si aggrappò agli abiti attorno al collo…
        
        …Bill si lanciò in corsa tra i bui corridoi! Affidandosi all’oggetto affinché gli indicasse quali strade imboccare…non c’era tempo da perdere…

        …il ragazzo sentiva forse che quelle scariche gli irrigidivano il corpo, sicché anche nel sonno spinse con la mano la porta dello sgabuzzino…finendo per aprirla di poco…

       …Bill corse e la oltrepassò ma poi si fermò di scatto! Aveva sentito l’oggetto emettere una pulsazione…
       …sicché si volse…
       …e cautamente tornò indietro verso quella porta socchiusa…
       …
       …sebbene tante cose non quadrassero, non esitò a spalancarla! E lo trovò a terra «…!!! Mattia!!!»…stupefatto di trovarlo lì, si chinò per soccorrerlo…mentre un vortice viola si innalzava e si dissolveva, annullando il sortilegio ormai compiuto del manufatto…

       …intanto la misteriosa entità non aveva intenzione di cedere: intensificò il suo getto con rabbia…e nonostante la loro più che dignitosa resistenza, Pierpaola affermò «…non va!»…«Come?!» «Cosa, perché?!» fecero Barbara e Sabrina. «Non si arresta, tocca preparare un diversivo!»…«Pierpaola, la tua specialità!!»…suggerì il corvo, e Pierpaola ipotizzò «…vediamo se può essere efficace.»...«Che cosa pensi di fare?! Sferrargli un attacco di tipo diverso?!» domandò Sabrina, e Pierpaola ammise con un lieve sorriso a metà tra il timido e l’orgoglioso «…perché io ballo.»…
         …lasciando sorpresa Sabrina, e compiaciuta Barbara che doveva saperlo, e fece cenno alla sorella di prepararsi a qualcosa di degno e di efficace!...

         …«Mattia!!! Mattia…svegliati!!»…Bill scuoteva quel ragazzino biondo che non si svegliava, sprofondato in un sonno che sembrava molto profondo. Bill fece presto a ricordare «…i luccichini soporiferi…»…
         …
         …e forte non solo di forza fisica, ma anche dell’istintivo affetto, e compassione che gli aveva suscitato quel ragazzo, se lo caricò sulle spalle «…
         …ma Dio mio, come è potuto succedere, cosa mai ci facevi qui…
         …?»…sentendolo del tutto abbandonato nei movimenti…prestando dunque attenzione a non fargli alcun male…
         …inoltre, si accorse che aveva sudato molto…e ne capì la causa, sebbene fosse paradossale «…Dio, ma sei zuppo, cos…? Ma questi abiti…
         …?! Ma tengono caldo neanche fosse inverno, questi…maledetti abiti per quelle sceneggiate!!!...
         …
         …vieni, andiamo. Via di qui!»…
         
         …Max e Sabrina tennero testa alla creatura, mentre Barbara e Pierpaola rimisero in piedi la scrivania «Così va bene, Pierpa’?! Ce la fai?!»…
         …e questa…che sembrava divertirsi per quell’assurdo...rivelò «A Ba’…!...
         …t’assicuro che era l’ultimo posto e l’ultima situazione in cui pensavo avrei ballato! Però...quasi quasi me intriga, ‘sta cosa!»…«Lascia che oggi, bella mia, è un giorno un po’ speciale!»…
         …«O’, avete fatto voi?! Che qui non è che si resiste a lungo!!»…esclamò Sabrina, ma Barbara la rassicurò «Pronti!!! Siamo pronti, via di lì!!!»…«E che facciamo?!» chiese sempre la sorella, e Barbara «Ora…!»…ma poi spiegò Pierpaola, montando sulla scrivania «Concentrate gli attacchi su di me!!! Li vedete questi orecchini?!»…e scosse il capo, provocandone lo sciolto ed arioso movimento «La danza li “penetrerà” e l’energia scaturita sarà inimmaginabile!!! Concentrate i vostri poteri su di me!!!»…«’mmmazza!!!»…fu il commento di Sabrina…
          …«Svelti svelti!!! Che mo’ la becchiamo in pieno!!!» esclamò Barbara, riferita alla creatura in procinto di attaccare di nuovo…«Ok, Ba’!! Facciamo come ha detto lei!! Max!! Ci sei?!!»…«CRA!!! Sì, sono qui!»…«Forza!»…esclamò Barbara mentre si avvicinava allo stereo, che per fortuna avevano trovato lì! «Il cd?!» si accertò Pierpaola, e Barbara «Tutto già dentro, tutto già a posto!!»…sicché Sabrina «Siamo sicuri che funziona, ‘sta cosa?!»…
          …ormai le ali dell’essere erano già brillanti un’altra volta…mancavano pochi secondi all’assalto ed i nostri erano in teoria del tutto indifesi…«Fate partire la canzone!! Forza!!!» esclamò Pierpaola…
          …Barbara schiacciò il pulsante convinta!...
          …
          …e partì la canzone.
          …Ballabile e sfiziosamente sudafricana, quanto insolita in quel contesto e a quell’ora…
          …lasciò stupefatta la creatura…
          …e fu l’ideale per innescare la danza del ventre di Pierpaola!!! In piedi sulla scrivania!!! «Maaamma miaaaa!!!! CHE CORAGGIO CHE HA!!!!!!!» esclamò Sabrina che sembrò estasiata da quella manifestazione di “sfrontatezza” da parte dell’amica «Te l’avevo detto io: Pierpaola è ‘na maga!»…affermò Barbara, e Sabrina era rimasta stupefatta «Sì tu me l’avevi detto ma io non pensavo che ce…l’avrebbe fatta a farlo adess-…!!»…«Ragazze scusate non vorrei interrompervi, sono più che felice che mi apprezziate ma se qui nun ce diamo una smossa coi poteri quell’invidiosa CE FRIGGE A TUTTE!!!»…e Barbara e Sabrina sobbalzarono, con quest’ultima che fece «Oopps!!! L’avevamo dimenticato!!!»…
         …«Per la terra!!!»…Sabrina…«Et voilà per il fuoco!!!»…Barbara…«Cra!!! Cra!!! Per…l’onore dei corvi fattorini!!!»…Max…
         …«…PER IL VENTO!!!»…Bill tornò a sorpresa e caricò la magia dai ventagli…«BILLY!!!»…esclamarono Barbara e Sabrina, e quest’ultima chiese «Hai trovato Mattia?!»…
         …
         …i quattro elementi, compreso l’onore dei corvi fattorini…si concentrarono in getti magici diretti agli orecchini di Pierpaola, che brillanti per la forza dei fulmini…sembravano divenuti lampade da discoteca!!! La creatura indietreggiò come avvertendo che c’era pericolo…«Che fa scappa?! Ha paura?!»…domandò Sabrina…
        …
        …!!! Ma la canzone prese il ritmo, e allora non vi fu più altro da fare: il potere magico…rimbalzò scosso, saltellante, vorticoso…e danzante assieme alla sua fenomenale star, scatenandosi in tutta la stanza con una forza sovraumana…e nel disordine più completo…
        …creando giochi di luce mai visti prima, che costrinsero i quattro spettatori a pararsi gli occhi per resistere a quel carnevale estivo che avrebbe consumato chiunque fosse rimasto lì inerme: per l’entità misteriosa si metteva male, nonostante il suo viso non si riuscisse a svelare neanche grazie a tutto quel prodigio accecante…
        …
        …!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Colpita in pieno da tutte le direzioni, emise un grido straziato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma non restò immobile….«Uhm?!»…stupore per Sabrina, nonché per gli altri…
        …
        …manifestando una comunque notevole resistenza alle scariche, riuscì a sottrarsi a quell’attacco potentissimo, lanciandosi contro la finestra e...
        …spalancando le sue ali rosa e luminose nel buio cielo cittadino «Che fa, è scappata?!»…esclamò Pierpaola fermando di colpo la danza, e Barbara «Sì!!! E’ uscita!!! E’ uscita dalla finestra!!!»…«Presto, andiamo!!!» ordinò Pierpaola…
         …e i quattro più il corvo corsero sul balcone…
         …
         …Barbara e Bill provarono a liberare fuoco e vento…ma la creatura era già lontana: la videro solcare la notte…
         …e volare via…
         …
         …sotto ai loro piedi e nella stanza erano rimasti petali rosa…
         …alcuni di questi volarono sotto al balcone, mossi da un venticello quasi assente…
         …
         …ed i guerrieri non poterono fare parola, poiché non sapevano…
         …soltanto guardare il cielo, e quello che in pochi istanti fu un puntino rosa e poi qualcosa di più incerto di una stella…
           …
           …la prima a parlare fu Sabrina, senza staccare gli occhi dal panorama di palazzi «Regà! Secondo voi: che era, onestamente?»…
           …
           …«Non lo possiamo sapere.»…rispose Pierpaola, col tono di una persona saggia, persa nelle riflessioni «Esatto, è come dici tu.»…continuò Bill, molto serio, aggiungendo «Non possiamo saperlo…
           …
           …quella creatura è un “mistero”. E ora lo è l’esperienza che abbiamo affrontato. Finché non scopriremo la verità.»…
           …«Fff…scoprire la verità…»…Sabrina si ripeté con curiosità e solennità quelle parole…
           …«Chissà come mai era qui…»…disse Barbara, seguitando «…assomigliava ad un sogno.»…«Ma un sogno non è stato.»…precisò decisa Pierpaola, affermando «Rega’, io ho ballato per davvero, nun me lo so’ immaginato. Un sogno non è stato…»…
           …«Un sogno non è stato…»…«…non è stato un sogno…»…si ripeterono molto piano Bill e Sabrina…
           …mentre Max faceva «Cra…!»…
           …
           …ed altri petali cadevano, sotto di loro…perdendosi nell’aria…
           …
           …poi Bill stette per parlare «…! Io…»…ma lo precedettero Barbara «Hai trovato Mattia, poi?!»…Pierpaola «Eh allora poi, il ragazzo che cercavamo?!»…e Sabrina «L’hai trovato, Billy?!»…«Sì!»…
           …
           …il ragazzo tornò dentro…
           …i compagni lo seguirono nel corridoio. L’aveva adagiato fuori dalla stanza affinché restasse illeso dalla battaglia…
           …ora lo prese di nuovo in braccio…
           …e lo mostrò ai compagni «…è Mattia.»…
           …”Mattia”, di cui il buio e le timide luci mostravano appena la linea di un corpo disteso…e di un viso da ragazzo…
          …Bill parlava quasi invitasse implicitamente gli altri a non giudicarlo per “quello che aveva fatto”…ma ad avere compassione della sua età, alla quale segue necessariamente incoscienza…
          …gli altri erano colpiti…Sabrina sfiorava il muro alla ricerca dell’interruttore che trovò «…posso accendere la luce?»…ma Barbara la fermò «No. No, è meglio non rischiare.»…mentre Bill suggerì «Lo portiamo fuori.»…e la madre, che nonostante la battaglia parlava con fermezza e tranquillità «Sì, Billy, andiamo.»…e poi spiegò a Pierpaola «Abbiamo lasciato la macchina poco distante da qua, pensavamo di uscire separatamente tanto da non creare sospetto.»…ma Pierpaola «E perché? No, va beh, non c’è tempo, ma non c’è neanche bisogno: vado avanti io, tanto abbiamo addormentato il palazzo! Vi faccio cenno adesso in strada tratto per tratto, così…
             …»…ed indicò “Mattia”…«…lo portiamo subito in macchina.»…Sabrina introdusse «Noi pensavamo di andare ai carab…»…«Ne parliamo dopo: adesso andiamo!»…fece Pierpaola «Sì…»…sussurrò Bill, e «D’accordo.»…obbedì Barbara…
           …«Cra…»…in ultimo…
           …Pierpaola si avviò per prima, sgattaiolando come un felino nel buio corridoio…
           …Bill fece cenno agli altri col capo di seguirla…
   
 
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