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Autore: xLacie    15/05/2015    2 recensioni
Hiroomi x Mitsuki
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"Se non è uno scherzo, cos'è?"
Ecco, l'ingenuità e la lentezza di Hiroomi. La cosa buffa è che avveniva solo con le questioni d'amore che lo riguardavano, perché per il resto era più furbo di una volpe.
"Una dichiarazione, no?"
Oramai, Mitsuki aveva acquisito consapevolezza, la paura aveva fatto spazio alla forza, lei era quello che era, non poteva negarlo – e andava bene così.
"Dichiarazione" aveva pronunciato lentamente.
"Dichiarazione?" aveva detto nuovamente, sotto forza di domanda.
"DICHIARAZIONE?" aveva chiesto, urlando.
"Sì, d-i-c-h-i-a-r-a-z-i-o-n-e"
"E perché ti stai dichiarando?"
"Oh mamma, Aniki. Sei un idiota"
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroomi Nase, Mitsuki Nase
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Lei lo adorava, e di questo ne era certa.

Non lo avrebbe mai ammesso, anche di questo era sicura, ma non poteva negarlo a se stessa.

Allora, perché?

Perché aveva smesso di chiamarlo "onii-chan?"

Questo non lo sapeva, aveva semplicemente deciso di non chiamarlo più così. Questa cosa però aveva i suoi lati positivi, lui si innervosiva tantissimo quando lei lo chiamava "aniki". E non c'era nulla di meglio della sua faccia innervosita, nulla.

Il sorriso di Hiroomi era adorabile, la sua faccia stupita quando lei lo chiamava "onii-chan" era spettacolare, la faccia che faceva quando parlava di sua sorella (e delle sorelle in generale) era stupenda, ma l'espressione che faceva quando si innervosiva era senza prezzo. La cosa migliore però è che lei sapeva di essere l'unica a farlo diventare in quel modo, era come se lei potesse comandare a baccheta ogni sua azione, come se fosse responsabile di ogni sua emozione. Questo nutriva il lato sadico di Mitsuki e lei lo sapeva. Lei sapeva molto, ma non diceva niente. Tenersi quelle cose per sè era molto meglio, perché così nessuno capiva quale fossero le vere intenzioni di Mitsuki e ognuno poteva esprimere un parere, ma nessuno era mai quello giusto.

Una cosa certa era che il loro rapporto era mutato, davvero molto. Da bambini, Mitsuki era quella che doveva essere protetta, la classica "sorellina minore" non poteva fare nulla senza il fratello e lo ammirava più di ogni altra cosa, qualsiasi cosa facesse il fratello era perfetta ai suoi occhi, e niente e nessuno avrebbe potuto convincerla del contrario. Ma le persone crescono e cambiano, e specialmente realizzano i loro sentimenti.Già, Mitsuki l'aveva capito : era innamorata del suo stupido fratello.

Hiroomi poteva essere un perfetto idiota, uno stupido siscon senza ritegno, che non si vergognava della propria perversione. Poteva affrontare il discorso "sorelle minori" come se fosse l'argomento più importante del mondo, eppure quando c'era bisogno di lui, lui c'era. Quando doveva accontentare i desideri egoistici della sorella, lui c'era. Quando Mitsuki si cacciava nei guai tentando di dimostrare agli altri e a se stessa che poteva farcela da sola, lui c'era.

Per un po' di tempo Mitsuki aveva provato a convincerlo che la sua cara sorella provasse dei sentimenti per Akihito, cosa assolutamente falsa. Mitsuki voleva bene ad Akihito, ma come un fratello. La cosa era ridicola, pensava sempre quando quell'idea sfiorava la sua mente. "Come un fratello". Akihito era il fratello e Hiroomi l'uomo, ai suoi occhi. Eppure non poteva dirlo. E non solo per questioni etiche, ma perché era ovvio che Hiroomi, a differenza di quello che si poteva pensare, non provava nulla per lei. Hiroomi era un siscon ma non era innamorato di lei, lui amava le sorelle.

Mentre era immersa in questi suoi pensieri, che non facevano altro che ossessionarla di continuo, arrivò al divano. Vi si sedette e guardò il soffitto. Sbuffò, in quello stesso momento l'oggetto dei suoi pensieri entrò.

"Oh, sei qui. Mitsuki. Izumi-nee-san ti cercava"

"Mh, capisco" rispose freddamente.

Ecco un'atra cosa ridicola : non poteva fare altro che pensare a lui, ma lo evitava come poteva. Peggio di come l'uomo evita la peste, Hiroomi non doveva capire, quindi doveva essere trattato male. O forse era solo il suo modo di sfogare la frustrazione? Questo non lo sapeva, ma non poteva negare di sentirtsi in colpa.

D'altronde lei sapeva tante cose, ma tante altre no. O meglio, negava di saperle. Come il motivo per il quale aveva smesso di dire la parola "Onii-chan", lei non voleva essere vista come una sorella, lei voleva essere vista come una donna, ma Hiroomi si era troppo depresso – quindi era diventato "aniki", in questo modo erano comunque distanti, no?

Dopo attimi di silenzio, Hiroomi interruppe il flusso dei suoi pensieri.

"A che pensi?"

"Nulla che ti riguardi" disse alzandosi.
Hiroomi, che nel frattempo si era accomodato vicino a lei sul divano, la trattene prendole il braccio destro.

"Mitsuki? Cosa c'è che non va?"

"Nulla, non scocciare. Sei disgustoso" le aveva detto, cercando di liberarsi dalla presa, ma non ci riusciva.

Hiroomi continuava a tenere stretta la presa. "Mitsuki, smettila"

"Cosa?"

"Smettila di fare l'idiota, cosa ti preoccupa?"

Si era decisamente innervosita, come osava chiamarla idiota? Chi era lui per farlo?

"Idiota ci sarai tu, e lasciami"

"Mitsuki! Dannazione, solo perché quella ragazza è entrata nella vita di Akkey non vuol dire che devi comportarti in questo modo, impegnati e vedrai che riuscirai a farlo tu" aveva urlato con tutta la sua forza Hiroomi, e non era bencontento di farlo – ma questo Mitsuki non lo sapeva.

Anzi, la ragazza si era decisamente innervosita, aveva sorpassato il limite, o meglio non riusciva a capire niente.

"Ma chi ti ha chiesto nulla? Ma chi se ne frega di Akihito! Perché sei così stupido onii-chan?" aveva risposto, iniziando a lacrimare.

"Mi dispiace, forse non volevi parlarne" aveva risposto Hiroomi, lasciando la presa – decisamente dispiaciuto.

"Non è questo, onii-chan. Perché non vuoi capire?" le aveva risposto lei, sighiozzando e tentando di asciugarsi gli occhi con le mani.

Ed eccola lì, la Mitsuki debole che lei non poteva sopportare, aveva fatto tanto per eliminarla, ma non aveva funzionato, niente. Quando si trattava di Hiroomi, lei era così. E la consapevolezza che l'emozioni di Hiroomi dipendessero da lei erano solo un finto conforto. Lei aveva solo bisogno di non sentirsi l'unica in quella situazione, non voleva essere l'unica debole, voleva essere il punto debole di Hiroomi.

Hiroomi non si era nemmeno concentrato sull "onii-chan", vedere la propria sorella piangere, lo faceva innervosire e non capire il perché era ancora peggio! Non solo si era sforzato di incoraggiarla e ignorare i suoi sentimenti per lei, ma non aveva nemmeno capito quale fosse il vero problema. Voleva fare qualcosa, ma cosa doveva fare?

Si avvicinò a lei, e le prese le mani, la guardò negli occhi e poi l'abbraccio.

"Andrà tutto bene, Mitsuki" le sussurrò nelle orecchie.

A Mitsuki era iniziato a battere il cuore, non poteva farne a meno, lui la stava abbracciando. Voleva dirglielo, voleva farlo, ma non poteva. Non poteva assolutamente dirgli quello che provava, ma che cosa poteva fare? Oramai erano anni che tentava di trattenere quei sentimenti, non ce la faceva più.

"Mitsuki, puoi fidarti di me, non lo direi a nessuno. Lo sai"

"Sono innamorata di te" gli disse, con tutto il coraggio che aveva in corpo.

Hiroomi liberò la sorella dal suo abbraccio, mostrandole la faccia più stupita che potesse fare.

"Che cosa?"

Mitsuki lo fissava, non sapeva cosa fare, doveva smettere di parlare o continuare? Oramai il "guaio" era stato fatto, tanto valeva rivelare tutto.
"Sono innamorata di te, da sempre. Sin da quando eravamo piccoli, ti ammiravo così tanto ma poi ho capito che non era solo ammirazione! Non volevo che toccassi altre ragazze, non volevo che uscissi con loro, non volevo che mi vedessi solo come una sorella, non volevo che ti piacessero anche le altre sorelle! Volevo che mi guardassi, ma tutti questi sentimenti mi innervosivano, così ho cercato di rinnegarli, ho cercato di nascondere quella Mitsuki e sono diventata così." le aveva detto con tutta la potenza che poteva metterci.

Non si era mai dichiarata, e tutte le dichiarazioni che aveva ricevuto nemmeno le aveva ascoltate, non sapeva cosa bisognasse fare in quei momenti, quindi aveva deciso di essere solo sincera.

Hiroomi era rimasto a bocca aperta senza proferire parola per quasi un minuto, minuto che a Mitsuki era sembrato durare ore. Non sapeva cosa fare, era uno scherzo? Gli avrebbe detto poco dopo che era disgustoso? Probabilmente era stato preparato con Akihito, quei due facevano cose orribili per prendere in giro il lato siscon di Hiroomi, eppure qualcosa non quadrava. Mitsuki era sempre stata un ottima attrice, ma quello gli sembrava troppo, nemmeno la miglior attrice del mondo avrebbe potuto eguagliare la sincerità di un'emozione vera. Pieno di dubbi, si sedette sul divano, incredulo. Mitsuki non sapeva come comportarsi davanti a quella reazione, era un rifiuto? O cosa?
"Aniki.." aveva detto a bassa voce, guardandolo negli occhi.

"E' un pessimo scherzo, se lo è. Mitsuki"

"Non lo é!" affermò Mitsuki con convizione.

No, qualcosa decisamente non andava, per come era fatta si sarebbe dovuta arrabbiare, invece tentava di convincerlo.

"Se non è uno scherzo, cos'è?"

Ecco, l'ingenuità e la lentezza di Hiroomi. La cosa buffa è che avveniva solo con le questioni d'amore che lo riguardavano, perché per il resto era più furbo di una volpe.

"Una dichiarazione, no?"

Oramai, Mitsuki aveva acquisito consapevolezza, la paura aveva fatto spazio alla forza, lei era quello che era, non poteva negarlo – e andava bene così.

"Dichiarazione" aveva pronunciato lentamente.

"Dichiarazione?" aveva detto nuovamente, sotto forza di domanda.

"DICHIARAZIONE?" aveva chiesto, urlando.

"Sì, d-i-c-h-i-a-r-a-z-i-o-n-e"

"E perché ti stai dichiarando?"

"Oh mamma, Aniki. Sei un idiota"

"Perché adesso?"

"Perché tu pensi cose stupide!"

"Ma sei tu a farmelo pensare! Akihito di qua, Akihito di là!"

"Touché, ma almeno dì qualcosa"

"Sono un siscon"

"Oh, no non te la caverai così, voglio una risposta e la voglio adesso"

"Mitsuki non farmi questo!" aveva detto arrossendo.

Ed ecco un'altra espressione che il lato sadico di Mitsuki adorava.

"Oh certo che puoi, mio adorabile onii-chan"

"Ma soffri di personalità multipla?"

"Non cambiare argomento, e rispondi"

"Ti amo"

Mitsuki, non se lo aspettava.

Era diventata completamente rossa.

E lei non lo sapeva, non sapeva che quello stupido fratello era innamorato di lei.

Ma ora era diverso, ora sapeva anche quello, e il resto non contava.

Hiroomi si avvicinò lentamente e Mitsuki lo tirò a sé con tutta la forza che possedeva, baciandolo.

"Ottimo lavoro, onii-chan" gli aveva sussurato, facendolo arrossire.

Spazio Autrice
Sono la prima ad aver pubblicato una fanfiction incestuosa nella sezione di KnK, chi mi conosce direbbe che è esattamente da me, e come negarlo?  Si è praticamente scritta da sola, quindi scusatemi se vi sembra lo sclero di una ragazzina! Credo che scriverò molto altro su di loro, spero vi possa piacere, e poi boh, lo so che sono molto OOC ma fate finta di nulla! Se trovate errori, etc scusatemi! A parte il fatto che l'ho scritta tipo alle quattro di notte. . ci si mette anche il fatto che sono pigrissima nel controllare gli errori, grazie comunque se arrivate a leggere fin qui.  Alla prossima.
Lu-chan

 

 

  
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