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Autore: Sakura Hikari    15/05/2015    1 recensioni
Raccolta di flashfic Klaine.
1)Di come Kurt promise a Blaine che non l'avrebbe trasformata in un rospo
2)Cerchiamo di non perdere la testa
3)L'ultimo biscotto
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Di come Kurt promise a Blaine che non l'avrebbe trasformata in rospo
 

Prompt: Fem!Klaine AU, quel momento imbarazzante in cui devi spiegare alla tua migliore amica (che vorresti fosse qualcosa di più) che sei una strega..
Parole: 799
Note: ho mantenuto i nomi originali di Kurt e Blaine così come nel fandom americano quando propongono il gender bender.
 

"Kurt?"
Blaine la fissava a bocca aperta sulla soglia della sua camera. Kurt imprecò mentalmente. Di tutti i momenti, la sua amica aveva scelto il momento più sbagliato per venire a farle visita - ovvero, mentre era intenta a far riacquistare le proprie sembianze ad un povero malcapitato tramutato in rospo da uno stregone molto permaloso (suo padre).  Kurt sentì lo stomaco accartocciarsi dalla tensione. E adesso come ne sarebbe uscita fuori? 
"Quel corvo è... tu hai appena...", boccheggiò Blaine; fece un passo indietro, poi un altro, quindi si voltò e sparì dalla sua vista. "Blaine, aspetta!", gridò Kurt uscendo dalla stanza e inseguendola giù per le scale al piano di sotto, dove riuscì a fermarla per un braccio. "Lascia che ti spieghi, per favore.", la supplicò. 
Blaine la fissò, lo stupore ancora dipinto sul suo volto, e la invitò tacitamente a continuare. Adesso veniva la parte difficile. Kurt si morse il labbro. Ripensò al discorso che si era preparata e ripetuta infinite volte mentalmente in vista del momento in cui avrebbe rivelato la verità a Blaine - perché avrebbe sicuramente rivelato la sua natura a Blaine, prima o poi: dopotutto, era la migliore amica che avesse mai potuto desiderare. Ma era proprio per questo motivo che aveva temporeggiato: e se dopo la sua confessione Blaine non fosse stata più in grado di vedere il loro rapporto come un tempo, se si fosse allontanata da lei? Kurt faceva di tutto per non pensarci; in più, c'era quel piccolo dettaglio che, negli ultimi tempi, Kurt trovasse Blaine dannatamente attraente, e i suoi dubbi non avevano fatto che aumentare. E ora che Blaine aveva scoperto dei suoi poteri nel modo peggiore possibile Kurt non aveva la minima idea da dove iniziare. 
Uno sguardo spazientito da parte dell'altra, però, fu sufficiente per farle sgorgare le parole di bocca come un fiume in piena. "Io sono una strega. I miei genitori sono uno stregone e una strega, tutta la mia famiglia ha dei poteri magici. Siamo una delle poche famiglie magiche rimaste negli Stati Uniti, in base al Regolamento non ci è dato di interferire con le faccende umane né di mostrare i nostri poteri in pubblico, e ci è decisamente vietato di rivelare la nostra vera identità ma poco importa, visto che ormai mi hai vista..." Kurt s'interruppe, senza fiato.
"Ehi, ehi, ehi, frena.", disse Blaine, alzando la mano libera. "Non riesco a seguirti quando parli così e mi dici tutte queste cose insieme. "
Rimasero entrambe in silenzio, Kurt che studiava il volto di Blaine, la quale stava soppesando quanto le aveva appena rivelato l'amica.
"E quindi... sei una strega."
Kurt annuì. 
"E voli su una scopa e hai una bacchetta magica?"
Kurt rise. "No, quelle sono solo leggende. Ho dei libri d'incantesimi però, parecchio antichi e tutti in latino."
Blaine restituì il sorriso. "Perché non me lo hai mai detto?", domandò. 
"Te lo ho detto, il Regolamento lo vieta. Ma molti infrangono quella particolare regola, e io te l'avrei detto, te lo giuro... solo non sapevo come l'avresti presa.", ammise. Ti prego, non avere paura di me."
Blaine corrugò le sopracciglia. "Paura di te? Beh, certo, è pazzesco, ma...", disse Blaine, per poi scoppiare a ridere. "Cavolo, Kurt, è davvero una figata! Ora mi spiego certe tue stranezze."
"Oh, Blaine.", disse Kurt, abbracciandola di slancio, il cuore più leggero. L'aveva presa bene. Blaine non la temeva e non la odiava.
La mora restituì l'abbraccio. "Pensavo però che foste diversi. Non dovete frequentare una scuola di magia o qualcosa del genere?"
"Purtroppo non c'è nessuna Hogwarts nel continente, temo.", sorrise Kurt. "S' insegna alla vecchia maniera, a casa col precettore - nel mio caso, mio padre."
"Già.", disse Blaine. "Adesso mi fa seriamente paura. Non è che uno di questi giorni mi tramuterà in un rospo o qualcosa di simile?"
"Non lo farà.", promise Kurt. "È vero, qualche volta si fa prendere la mano - e con un cenno del capo, si rivolse alla camera e all'uomo ancora addormentato di sopra - ma è a posto. Non ti faremo del male."
Blaine le sorrise, un sorriso bellissimo. Kurt sentì il suo cuore accelerare i battiti e un calore salirgli per il collo, e prima che potesse fare qualcosa di stupido - come baciarla o dichiararle i suoi sentimenti - fissò lo sguardo su un punto dietro le sue spalle. "Sono felice che l'hai presa bene. Ogni volta che provavo la scena nella mia mente tu reagivi malissimo o ti allontanavi da me."
Blaine emise uno sbuffo seccato. "Kurt, come puoi pensare una cosa del genere dopo tanti anni che ci conosciamo? Tu sei la persona migliore che io conosca, e ti voglio bene. Che tu sia umana, strega, o il mostro di Lochness."
Kurt rise, il cuore che cantava nel petto.


 
  
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