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Autore: Danae_    16/05/2015    1 recensioni
Imperfetto. Rotto, come una bambola di porcellana messa da parte perché troppo vecchia.
Restare a guardare come il mondo scorre avanti ai tuoi occhi, di come i giocattoli nuovi prendono il tuo posto, inerme.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Byungjoo (B-Joo), Shin Jiho (Xero)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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imperfection


Imperfection


❝ Imperfetto. Rotto, come una bambola di porcellana messa da parte perché troppo vecchia.
Restare a guardare come il mondo scorre avanti ai tuoi occhi, di come i giocattoli nuovi prendono il tuo posto, inerme. Senza possibilità di cambiare. Perché in fondo sei una bambola e non provi sentimenti.
Anche le bambole hanno un'anima e un cuore. Nessuno lo pensa mai. Eppure quella bambola dimenticata nei meandri di uno scatolone, soffre. Soffre perché è stata sostituita, soffre perché vorrebbe essere riparata.
E poi un bel giorno, viene tirata fuori. Allora pensa che sia il suo giorno fortunato. Ha trovato qualcuno che ancora la vuole, che potrebbe ripararla.
E quando la polvere è stata mandata via e la bambola sembra tornare quasi come prima ecco che di nuovo accade. Di nuovo messa da parte, o forse no. Forse è la bambola che non ha saputo apprezzare il suo nuovo "padrone", perché legata a quello vecchio. Forse il cuore che soffriva, non può essere riparato da una persona qualunque. Ci vuole colui che l'ha resa una bambola rotta. O forse non ci vuole nessuno, deve ripararsi da sola per tornare ad essere una bambola felice.
Allora viene riposta di nuovo nello scatolone, perché una bambola difettosa può solo restare chiusa al sicuro. Lontano dal mondo, lontano da tutti. Così da non far danni, così da non illudere e non lasciarsi illudere. ❞



Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato su questo treno diretto a Gwangju.
Due mesi fa probabilmente mi sarei dichiarato il ragazzo più felice della terra.
E invece i sentimenti che mi hanno portato a prendere questo treno per andare nella mia città natale sono tutt’altro che felici.
Forse sono io che pretendo troppo. Ma non è quello che mi aspettavo.
Non chiedevo la luna, davvero. Solo forse un po’ di più. O forse sono solo io che sono cambiato. Non lo so davvero.
Ma ormai che importa, probabilmente gli altri hanno fottutamente ragione. Andare dai miei non cambierà nulla. Starò lì, aspetterò quei due giorni, non accadrà niente. E tornerò a casa con la consapevolezza di non aver concluso un bel niente.
Vedo scorrere gli alberi velocemente, mi viene quasi la nausea a fissarli.
Lascio un’ultima occhiata al cellulare. Niente. Nessun messaggio. Un sospiro rassegnato e mi ritrovo a socchiudere gli occhi infilando le cuffie nelle orecchie. La melodia lenta e tranquilla mi invade la testa. Così come immagini flash mi passano nella mente.
Non ho voglia di pensare ora.
Mi impongo di dormire.
E quando riapro gli occhi leggo quel tanto familiare cartello.
« Bentornato a casa Jiho. »
Questo posto è come lo ricordavo, non molto caotico, ma nemmeno vuoto come si potrebbe pensare. La strada verso casa la percorro a piedi, saggiando con lo sguardo quelle familiari cose che hanno fatto parte della mia infanzia.
Quando arrivo sulla soglia della mia vecchia casa, quella dove vivevano i miei genitori prima che ci trasferissimo a Seoul,  una villetta di quelle modeste con il giardino sul retro e un dondolo nel porticato-Eesto per un attimo immobile, c’è qualcuno seduto su quel dondolo e a giudicare dalla folta capigliatura riccia non ho dubbi su chi sia.
Come abbia fatto ad arrivare prima di me qui non lo so, ed il perché sia qui dopo la nostra litigata è l’unica domanda che mi vortica nella testa.
 

-    Cosa ci fai qui ByungJoo?-

Non era mia intenzione risultare così brusco, ma le sue parole ancora sono impresse a fuoco sul mio cuore e fanno male, dannatamente male.
Lui intanto si alza, mi osserva come se fossi una preda da agguantare e poi si avvicina, senza parlare.
Ha lo sguardo alto, mi fissa negli occhi. E io come sempre finisco per perdermici in quegli occhi incantatori. E poi finalmente apre la bocca.
La mia mente è già convinta di cosa voglia dirmi, e invece spalanco gli occhi sorpreso.
No questo non era quello che mi aspettavo.

-    Ti amo Jiho, scusami se ti ho fatto aspettare tanto. -



❝ Non tutto allora è perduto. C’è ancora spazio per quella bambola rotta che è stata deposta. Il padrone ha capito che nessun giocattolo nuovo può sostituire quella bambola che ha gli ha segnato la vita. ❞


Pans's Corner
La storia è tratta da una selca che ho scritto per il mio PG su un GDR. So, se l'avete già vista da qualche parte è per questo.
Ho deciso di ambientarla nell'era di Amadeus ecco spiegati i capelli ricci di Bjoo.
Non è nulla di pretenzioso, e anzi fa schifo. Quindi ringrazio chi ha avuto il coraggio di leggerla.
See u soon.

  
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