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Autore: Trisha_Elric    16/05/2015    1 recensioni
Senza dire altre parole Zob tornò di corsa in casa e in meno di un minuto fu di ritorno con qualcosa in mano che gli lasciò in fretta mentre lo fissava negli occhi, uno strano sorriso in volto.
-Zick, prendi Elena con te e vattene. Vattene dove nessuno possa trovarti e per nessuna ragione al mondo devi tornare finchè io non ti dirò di farlo. Ti invierò un segnale quando sarà il momento ma promettimi che non tornerai e che proteggerai Elena.-
-Io...te lo prometto papà.- mormorò il domatore stringendo la presa sui pattini Dom.

[ZickxElena a breve sistemerò il primo capitolo]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Patata, Zick Barrymore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA FUGA

LA FUGA

 

 

 

 

La scosse si ripeterono ancora e ancora e sembrò che la terra cedesse e che le pareti stessero per crollare...sembrava che tutto intorno a lei stesse per scomparire..che cosa diavolo stava succedendo?!

 

Una nuova scossa fece sobbalzare tutto quanto, svegliando di colpo il vicinato e in particolare casa Barrymore.

-C-caro che succede?- chiese Greta svegliandosi di soprassalto, cercando a tentoni gli occhiali sul comodino.

Zob, destatosi di colpo, cercò attorno a lui le cause di quel botto, ancora mezzo intontito.

-Non lo so. Tu stai bene?-

-Si..- mormorò la donna sistemandosi le lenti sul naso.

-Mamma, papà!-Zick entrò in camera aprendo la porta di scatto.-Che diamine sta succedendo? Cosa è stato?-

-Non lo so.- Zob si infilò alla svelta la maglietta appoggiata sulla sedia.- Ma ho un brutto presentimento. Zick scendi in salotto e vai a vedere come stanno i mostri.-

-Corro.- e il sedicenne scese le scale di corsa, scomparendo dalla loro visuale.

-Zob.- cominciò Greta non appena il figlio fu sceso.-Tu credi che sia...?-

-Non lo so...in teoria, è impossibile. Ma negli ultimi anni ho imparato, a mie spese, che questa parola non ha sempre senso. Andiamo, scendiamo anche noi.-

-Si.-

 

 

-Come stanno i mostri mamma?-

-Sono irrequieti Greta.- mormorò la figura trasparente di Tessa, stringendosi lo scialle che portava sulle spalle. -Ad un certo punto hanno iniziato a correre all'impazzata per tutta la casa e ancora non si sono fermati.-

Infatti i mostri correvano quasi impazziti per tutta la zona, sbattendo contro i muri o le porte mentre Timothy cercava in vano di tenerli a bada.

-Allora?- chiese Zob al tutore, ansimando per la corsa.

-Niente.- spiegò il gatto sospirando.-Non intendono ascoltarmi.-

-E' come se fossero impazziti!- disse Zick sorreggendo tra le mani la testa di Snyakutz.

-Ho sentito due scosse violente, ma è bastata la prima per scatenare il pandemonio. -intervenne Theo mettendosi al fianco della moglie.

-Credo sia meglio andare a vedere fuori.- disse il giovane domatore infilandosi al volo il suo gilet ed uscendo di casa scalzo. Bombo nonostante tutto aveva avuto il tempo di mangiargli le scarpe.

 

Appena Zick uscì dalla porta vide la zona che viveva nella più completa quiete, anzi era lui stesso la causa del rumore con i suoi ansimi e i suoi gemiti.

-Possibile che sia tutto tranquillo?-

Non fece in tempo a dirlo che una terza scossa colpì il terreno e il ragazzo, sorpreso, cadette a terra di colpo imprecando a bassa voce.

-Ma che succede?!-

-Zick, stai bene?-

-Mamma! Si sto bene ma..- le parole gli morirono in gola quando vide che il fulcro di quelle scosse provenivano proprio dalla casa della sua migliore amica Elena.

-N-no.- sgranò gli occhi nocciola pieni di un improvviso terrore.-Elena!-

Una quarta scossa, più violenta rispetta alle altre, fece tremare la terra un'altra volta facendo quasi cadere Greta che si risparmiò la caduta grazie all'intervento di Zob, accorso sul posto.

Questa violenta scossa provocò la rottura delle fondamenta della casa Patata che nel giro di pochi secondi cominciò a cadere su se stessa, sprofondando e sgretolandosi.

-No...Elena...-mormorò ancora Zick, incredulo e con gli occhi sgranati dal terrore. Non poteva essere vero. Doveva salvarla, non poteva...non doveva permettere che lei morisse!

-Zick!- lo richiamò Zob deciso.-Che diavolo aspetti?! Vai da loro! -si girò poi verso la moglie.-Tutti gli altri pronti ad intervenire, sapete di chi è la colpa! Nel tanto venite a darci una mano a togliere le macerie e a salvare Elena e la sua famiglia!-

 

Il giovane domatore si era fiondato di corsa tra le macerie, disperato. Non sembravano esserci varchi aperti che permettessero l'entrata in alcun punto della casa; con le mani si mise a scavare ed a postare detriti. Non si fermava, doveva continuare, non doveva smettere!

Ad un tratto sentì un rumore, una specie di mugolio soffocato poco sotto di lui. Aumentò il ritmo e tolse ancor più velocemente le pietre e finalmente riuscì a trovare un piccolo spazio vuoto, che non è ceduto grazie alle travi in legno che dal soffitto si erano ancorate a terra formando una sorta di ''capanna'' provvisoria e dove, al suo interno, c'era Elena semicosciente sdraiata sul pavimento ormai informe; aveva parecchi graffi sul viso, sulle braccia e sulle gambe ed era ricoperta di polvere.

Grazie al cielo... pensò il ragazzo mentre afferrava la sua amica per la vita, tirandola fuori con tutta la forza che riuscì a trovare in quel momento.

-C-che succede..?- mormorò Elena appena sentì l'aria fresca della notte inondarle le narici  impolverate.

Lui la guardò e tenendola in braccio la porto poco distante da lì.-Non lo sappiamo ancora Elena...come ti senti?-

Ella annuì appena per poi mugugnare di dolore e chiudendo gli occhi castani di scatto.

Avrà sicuramente qualche ferita che le fa male.

 

-Avanti!- Zob aveva preso a scavare in una zona vicino a dove lui aveva trovato Elena grazie all'aiuto di Greta, dei mostri di casa sua e di Timothy.

-Più svelti!-

-Bombo sta facendo!- esclamò il mostro mentre con forza quasi incredibile spostava moltissimi massi portandoli dietro di lui.

-Sarà il caso di chiamare rinforzi Zob.- esclamò il tutor mentre dal suo petto sprigionava un fascio di luce argenta che colpì parte dei detriti per farne spostare altri lì vicino, per paura di colpire gli abitanti della casa.

-Pensaci tu allora, io ho da fare!-

Il gatto sospirò appena ed annuì.

 

Zick poggiò a terra Elena, poco distante dalla sua casa e la guardò con sguardo tra il preoccupato e l'ansioso. -Resta qui, torno subito.- gli mormorò leggero senza ricevere risposta poiché probabilmente aveva perso i sensi. Raggiunse i suoi genitori per l'operazione di salvataggio.

-Papà hai trovato qualcosa?!- chiese cominciando a sparare il suo raggio Dom nel vano tentativo di sbloccare una qualche possibile entrata .

-No. Ancora niente.- guardò il figlio.-Tu sai di cosa si tratta, vero?-

-Dici che è stato lui?- la rabbia cominciò a dominarlo piano piano, facendolo tremare.

-Non può essere altrimenti. I mostri ad ogni scossa sono come impazziti, e solo lui sa lanciare simili vibrazioni ai mostri.-

-Ma non è possibile! Io l'ho visto morire!-

Il padre lo guardo con sguardo serio, senza rispondere. Che poteva dirgli? Sapeva cosa essa successo ma nonostante tutto era ancora vivo ed era qui.

 

-Avete visto cosa comporta mettervi contro di me? Adesso non avrete neppure un momento per respirare, giuro che vi ucciderò tutti!-

 

Tutti si fermarono e sgranarono gli occhi; neppure un momento per elaborare bene quelle parole che la terra tremò per l'ennesima volta ed il cielo cominciò ad essere coperto da una strana ed inquietante nube verde smeralda che sembrava abbassarsi per avvolgere la zona, sopratutto per avvolgere loro.

-Oddio.- mormorò Greta, alzando lo sguardo terrorizzata verso il cielo. Il marito le cinse le braccia con le spalle in un gesto protettivo.-Andrà tutto bene.-

Ma lui sapeva a cosa puntava lui. Lo sapeva. Guardò il figlio dietro di lui e lo vide lo sguardo spaesato e spaventato. Forse aveva capito la stessa cosa.

Senza dire altre parole Zob tornò di corsa in casa e in meno di un minuto fu di ritorno con qualcosa in mano che gli lasciò in fretta mentre lo fissava negli occhi, uno strano sorriso in volto.

-Zick, prendi Elena con te e vattene. Vattene dove nessuno possa trovarti e per nessuna ragione al mondo devi tornare finchè io non ti dirò di farlo. Ti invierò un segnale quando sarà il momento ma promettimi che non tornerai e che proteggerai Elena.-

-Io...te lo prometto papà.- mormorò il domatore stringendo la presa sui pattini Dom.

-Ora va.-

Zick guardò i genitori, titubante, e fu grazie al sorriso che gli rivolse la madre che prese il coraggio necessario a lasciare il posto.

Corse nuovamente verso Elena che intanto si era svegliata e guardava la zona con stupore e incredulità.

-Zick...q-quella è la mia casa...?-

-Si.- esclamò lui senza guardarla negli occhi, tirandola su in piedi mentre si infilava in fretta i suoi pattini.

-I miei genitori...l-loro sono ancora li!- mormorò a voce alta la ragazza,  cominciando a connettere piano piano le vicende.

-Elena vieni.-

-No! Dobbiamo andare ad aiutarli! Mamma! Papà!-

Zick strinse gli occhi, il volto disperato, per poi afferrare la ragazza per la vita, saldamente, nonostante lei cercasse di liberarsi e rivolse lo sguardo verso suo padre.

-A presto.- gli mimò per poi battere i pattini tra loro pensando ad una meta indistinta nella sua mente. -Pattini Dom.-

-No! Zick ti prego!- lo implorò la castana rossiccia prima di sparire assieme al suo amico.

 

-Credi...che se la caveranno?-

L'uomo dai capelli blu sorrise e strinse a la moglie ancora una volta. -Andrà tutto bene, sono due tipi in gamba ricordi?-

-Si.- mormorò lei stringendo le mani davanti al petto.

Zob le sorrise nuovamente per poi guardare il cielo smeraldo che sembrava quasi tuonare.

-Te lo prometto Elena, finchè sarò qui i tuoi genitori saranno al sicuro.-

E detto questo il domatore evocò uno Scudo Dom talmente esteso che ricoprì tutti loro e le macerie della casa nel momento esatto in cui i fulmini iniziarono a cadere su di loro.

Te lo giuro!

 

 

***

 

Quando Elena riaprì gli occhi, dopo un secondo di smarrimento, assunse uno sguardo indecifrabile, disperato e terrorizzato.

Perchè quella sabbia bianca e quel mare blu?! Dove era la sua casa?! Dov'era Odmill?! Doveva tornare indietro, non stare lì in ''vacanza'' su quella spiaggia.

-Riportarmi a casa!- urlò lei verso il suo amico che fissava con sguardo quasi spento le onde calme dell'oceano. Non rispose.

-Zick! Riportami a casa!-

-No.- disse soltanto.

Elan sentì il suo corpo vibrare di dolore e rabbia e calde lacrime cominciarono a rigarle il viso impolverato.

- MAMMA! PAPA'!-

 

 

-Angolo autore-

 

5 anni, 5 ANNI

Sono una scrittrice orribile, e poi che schifo di capitolo vero?! Bhe...mi scuso.

Il mio difetto più grande è quello di iniziare fomentata una long che poi non viene continuata perchè calo di ispirazione!

Me ingenua!

Bhe, rileggendola ho capito che dovevo riprenderla in mano e spero di aggiornarla più spesso( non passeranno di certo altri 5 anni lo giuro xD )

Presto sistemerò il primo capitolo, scritto indecentemente °-°

Bhe, buona lettura a tutti coloro che avranno il coraggio di leggerla dopo tutto questo tempo

...e spero non vogliano la mia testa. Ahahahah....si.

 

Bhe, ciao bellissimi!

Un bacione a tutti!

 

Trisha_Elric

  
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