Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: hirondelle_    18/05/2015    1 recensioni
“Non dici niente?”
Di nuovo due baci sul collo, Levi fa appena il tempo di alzare gli occhi sul suo sorriso gentile e dolce prima di sistemarsi più comodamente fra le lenzuola che hanno preso da tempo il loro odore e sopperisce appena il leggero imbarazzo che incredibilmente gli colora le guance. “Non ho niente da dire.”
[Eruri]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Irvin, Smith
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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in your arms
Respira, Levi, le gambe intrecciate in una stretta dolce, sudata. Respira e sente il suo odore, il ritmico battito del suo cuore contro le vertebre scarne, sente la sua calma pervaderlo nell’intimità del loro abbraccio. È una carezza semplice, lo sfregare delle labbra del Comandante lungo il suo collo, un sorriso trattenuto appena lo sente fremere sotto il tocco leggero delle sue dita sul suo fianco. Sussurra il suo nome, piano, senza far rumore. Fa aderire il suo petto alla schiena, avvolgendolo con il braccio sano e stringendolo delicatamente a sé. “Non dici niente?”
Di nuovo due baci sul collo, Levi ha appena il tempo di alzare gli occhi sul suo sorriso gentile e dolce prima di sistemarsi più comodamente fra le lenzuola che hanno preso da tempo il loro odore e sopperisce appena il leggero imbarazzo che incredibilmente gli colora le guance. “Non ho niente da dire.”
Erwin si sporge appena, lo sovrasta di poco e lo guarda con un vago senso di divertimento. “Perfetto allora.” E si china, costringendolo gentilmente ad aderire con la schiena sul letto sfatto da questo continuo rigirarsi alla ricerca dell’altro. Succede quasi ogni sera. Succede da quando ci sono andati quasi vicino, ad essere separati per sempre.
I suoi baci sono caldi, contro la sua bocca. Levi non si chiede il perché, semplicemente li accoglie come sempre, nella tranquillità rara che pervade  sempre la stanza del Comandante, come se il suo proprietario la consumasse ogni giorno con la sua aura all’apparenza inattaccabile.
Si separano appena, il tempo di riprendere fiato per poi tornare a cercarsi di nuovo, lenti e incoscienti come bambini. Levi fa passare una mano fra i suoi capelli, senza stringerli, lasciando che l’altra vada ad intrecciarsi con la sua. Lo guarda negli occhi e pensa a tutte le volte in cui si è perso in quel mare, spogliato di ogni protezione materiale e mentale. “Mi fido di te.” dice, come se Erwin non lo sapesse. Alza lentamente le braccia per stringerlo a sé, i loro volti a pochi millimetri di distanza.
“Vorrei che potesse durare per sempre.” gli ha confessato più volte, tra un bacio e l’altro, tra una spinta e l’altra. E lo dice anche adesso, senza smettere di abbracciarlo e baciarlo, in attesa di addormentarsi tra le sue braccia. Levi non risponde, se non con lo sfregare delicatamente il volto sulla sua spalla, nel tentativo di dimostrargli che lui c’è, che lo ama. 
I rintocchi del coprifuoco pervadono le strade, li possono sentire chiari e nitidi alle orecchie, appena prima che Erwin gli abbassi i pantaloni e si perda tra le labbra dell’altro. Levi sospira, ed è l’unico suono che produce, anche quando sente lo sguardo del Comandante sul suo corpo e sul suo viso. “Facciamo l’amore.” dice solo, chiaro, e poi chiude gli occhi.



   
 
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