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Autore: kamy    19/05/2015    1 recensioni
E se Tony Stark, figlio di Howard Stark, fosse stato cresciuto da Lex Luthor?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lex Luthor, Nuovo Personaggio
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.1 Hello Tony

Il ragazzino si passò la mano sul capo calvo e socchiuse gli occhi. Si appoggiò contro la parete e abbassò lo sguardo. Sentì ridere nella stanza accanto e si morse l'interno della guancia. La porta si aprì e il giovinetto alzò la testa, guardando suo padre uscire.
I suoi occhi divennero color argento, vedendo il genitore osservarlo.
Lionel strinse le labbra, annuì seccamente e raggiunse il figlio.
"Un maschio" disse duro.
Lex si tolse un cappellino da baseball dalla tasca della giacchetta a quadri del college che indossava e se lo mise sul capo privo di capelli.
"E' nato?" chiese.
Lionel gli poggiò la mano sulla spalla.
"Vivo e in salute" rispose, atono.
Il figlio tolse la mano del padre dalla propria spalla e gli passò di fianco.
"Eri contento prima" sussurrò. Raggiunse la porta e abbassò la maniglia, entrando.
Lionel sospirò a labbra strette, si mise alle spalle del figlio e guardò nella stanza. Howard camminava avanti e indietro, il volto arrossato e un bicchiere vuoto in mano che dimenata.
"Questo è tutto sbagliato!" urlò.
Scagliò il bicchiere in terra, il neonato nella culla scoppiò a piangere dimenando le manine.
Lex rabbrividì, si allontanò dai cocci dal bicchiere e raggiunse la culla. Si chinò in avanti, prese il piccolo tra le braccia e lo cullò. Si voltò verso la donna nel letto, osservando i suoi boccoli scuri e si inumidì le labbra con la lingua.
"A lei non piace, signorina?" chiese.
Maria ringhiò tirandosi seduta tra i cuscini, si coprì con le coperte.
"Hai voluto tu quel mostriciattolo, Howard!" urlò.
Howard afferrò una bottiglia, la bevve fino in fondo e la gettò in terra.
"Non volevo quello!" gridò.
Lionel avanzò, allungò le braccia verso il neonato. Il neonato gridò più forte, nascose il volto arrossato e rigato di lacrime contro Lex.
Lex indietreggiò, allontanando il bambino dal padre.
"Se non la smettete di urlare, lo spaventate" li rimproverò.
Lionel assottigliò lo sguardo accennando un sorriso.
"Non è il caso che tu tenga un neonato".
Howard rise roco, afferrò un'altra bottiglia.
"Magari strangola anche lui!" esclamò.
Maria incrociò le braccia sotto i seni.
"Così forse la smette di urlare senza motivo!".
Le labbra di Lex divennero candide e i suoi occhi vitrei. Uscì dalla stanza stringendo il bambino al petto ed iniziò a cantargli una canzone con voce dolce, cullandolo.
Il neonato agitò i pugnetti, deglutì e riprese ad urlare, piangendo. Scalciò, muovendo il capo a destra e sinistra. La porta si chiuse e Lionel andò verso il figlio.
"Dove vuoi andare con quel bambino?".
Lex alzò e abbassò il bambino un paio di volte, facendolo smettere di piangere. Se lo strinse nuovamente al petto e guardò il padre. "Perché le mamme non vogliono i fratellini?" chiese.
Lionel si passò la mano tra i folti capelli, sospirò.
"Credo fossero solo stanchi, è stato un lungo travaglio" giustificò.
Si sporse per prendere il bambino, vide il figlio indietreggiare e grugnì.
"Avanti, Lex! Deve essere allattato!".
Lex si mise a correre tenendo il bambino in braccio, superò lateralmente Lionel e si diresse verso la cucina.
Lionel allungò la mano per afferrarlo, il ragazzino gli sfuggì e l'uomo si voltò seguendolo. Alzò il capo vedendo il maggiordomo degli Stark davanti la porta della cucina.
"Non potrei permettere ad un ospite di entrare in cucina" disse Edwin.
Lionel sospirò, rizzandosi.
"Mio figlio è dentro".
Edwin intrecciò le mani dietro la schiena.
"Se permette, controllerò io".
Edwin si voltò, entrò in cucina.
"Signorino Luthor? Dove si è nascosto?" chiamò.
Lex uscì dalla fessura creata tra cucina e frigorifero, continuando a tenere Tony contro il proprio petto. Si era sporcato la parte di dietro della maglia strofinando contro la parete bianca della cucina.
"Mi serve del latte in polvere" spiegò.
Edwin batté le palpebre, annuì e aprì degli stipetti.
"Vuole allattarlo?" chiese dolcemente.
Tony mugolò, dimenò i pugnetti ed emise dei gorgoglii.
"Ha fame" spiegò Lex. Un rivolo di sudore gli scese lungo la fronte pelata, mentre il cappellino gli ricadeva piegato di lato.
Edwin prese del latte in polvere e un pentolino, lo riempì d'acqua e lo mise sul fuoco accendendo il fornello.
"Vuole darlo a me?" domandò.
"Lei cucini il latte, la prego" ribatté Lex indurendo il tono. Abbassò lo sguardo e sorrise al neonato, che si mise in bocca l'indice del ragazzino.
Edwin annuì, mise a bollire l'acqua e aprì dei cassetti frugando all'interno.
"Suo padre la rimprovererà" disse.
Il neonato succhiò l'indice di Lex, gorgogliando e dimenando le gambine.
Lex sorrise e le sue gote divennero rosate.
"Accetterò il rischio" rispose. Abbassò lo sguardo e le sue iridi assunsero riflessi azzurri.
"Benvenuto al mondo, piccolo Tony" sussurrò.

  
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