Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe
Segui la storia  |       
Autore: BebaTaylor    20/05/2015    1 recensioni
Arizona ha ventun anni, studia all'università ed è una strega.
Un giorno in un negozio incontra Shane, membro della congrega dei Dark Shadow.
Da lì inizia una corsa contro il tempo alla ricerca di Logan, amico di Arizona, anche lui stregone.
I due non riescono a capire per quale motivo li stiano seguendo e come facciano a sapere dove si trovino praticamente in ogni momento.
Sanno solo che dovranno fare di tutto per proteggersi, e per proteggere gli abitanti della loro città dagli attacchi dei Dark Shadow, che si lasciano dietro solo morte e distruzione.
«Eccoli qui...» esclamò Shane, «due piccioncini.» disse piegandosi per guardare attraverso il finestrino rotto. «Due ragazzi in una sera... Ari, la gente dopo potrebbe pensare male!»
Arizona lo fissò, si staccò da Logan, prese una bottiglietta vuota da sotto il sedile e la lanciò contro Shane, mancandolo.
Lui la raccolse da terra e la schiacciò. «Sei focosa.» disse ridendo.
«Cosa vuoi? Perché hai rotto i finestrini della mia auto?» domandò Logan.
Shane alzò le spalle. «Perché mi andava, suppongo.» rispose appoggiandosi alla macchina. «E perché è divertente.» Lanciò la bottiglia e si voltò verso Logan e Arizona. «Finiamola con questa pagliacciata e seguitemi.» aggiunse.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 27
Epilogo

«Non voglio andarci.» esclamò Arizona.
Shane sospirò, «Devi.» disse.
«No.»
«Sì.»
«Non voglio.»
«È l'ultimo esame.»
«Che si fotta.»
«Ari...»
«Non chiamarmi Ari!»
«Io ti chiamo Ari finché non andrai all'esame!»
«Io non ci vado.»
«Ari...»
«Non chiamarmi Ari!»
«E allora vai a quello stupido esame, così smetto di chiamarti Ari, poi ti laurei e buonanotte.»
Arizona incrociò le braccia al petto. «Uffa, sei noioso.» borbottò.
Shane sorrise e le baciò la fronte, «Non sono noioso.» ridacchiò, «Sono il tuo idiota pervertito.»
Lei sorrise, «Stupido.» disse, «È meglio che mi prepari, Logan arriverà da un momento all'altro.» aggiunse e andò in bagno. Mentre legava i capelli in una coda alta sentì suonare il campanello.
Dieci minuti dopo trovò in salotto Logan e Shane che parlottavano, seduti sul divano.
«Arizona vai a quell'esame.» esclamò Logan.
Lei sospirò e alzò gli occhi al cielo. «Ma vi siete messi d'accordo?» sbottò, «Bell'amico, che sei.» disse, «Proprio bello.»
Logan rise, «Sono la voce della tua coscienza.»
Arizona alzò gli occhi al cielo, «Vi odio quando vi coalizzate contro di me.» disse e sbuffò quando i due ridacchiarono. «Andiamo.» esclamò e recuperò la borsa, baciò velocemente le labbra di Shane. «Ci vediamo dopo.» gli disse e uscì con Logan.
«Dai quello stupido esame.» sbottò Logan mentre erano in macchina, diretti alla stazione dei treni.
Arizona sbuffò, «E che palle che siete.» borbottò, «Cos'è, siete pronti a trascinarmi per le orecchie, una a destra e l'altro a sinistra?» chiese.
«Se fosse necessario...» disse Logan.
Arizona sbuffò e incrociò le braccia al petto fissando il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino. Erano passati quasi due mesi e mezzo dal giorno in cui la casa di Jim e Lana era stata invasa dai muta-forma e lei ora viveva nel suo appartamento con Shane, lavorava part-time in un negozio di vestiti mentre Shane era il vice-manager di un pub. «Piantala.» mugugnò, «Speriamo che il treno arrivi in orario.» aggiunse, sperando che, cambiando argomento, Logan non parlasse più dell'esame del professor Morris che si ostinava a non voler dare.
Dovevano andare a prendere Leighanne, la nipote di Jason, che si trasferiva nella loro città per frequentare l'università e avrebbe vissuto con lo zio, per poi trasferirsi negli alloggi dell'università.
«Non cambiare argomento, Arizona.» disse Logan e svoltò a sinistra, «Con me non funziona.»
«Uffa.» borbottò lei. «Cos'è, tu e Shane andrete avanti fino a quando non sarò in quella cazzo di aula?» sbottò e guardò l'amico.
«Bhe... sì!» rispose Logan e rallentò quando arrivò allo stop, «Vabbè, ce l'hai tu la foto di Leighanne?» chiese.
«Sì.» rispose lei, «È sul cellulare.» aggiunse. L'ultima volta che aveva visto Leighanne lei aveva diciassette anni mentre la nipote di Jason quattordici. Nella foto era completamente diversa da come la ricordava, sopratutto per un particolare. I due arrivarono in stazione e Logan trovò un posto a una decina di metri dall'ingresso.
Entrarono nell'edificio dalle pareti bianche e dalle grandi vetrate, «Uhm... il suo treno arriva al binario... otto.» disse Arizona leggendo il display con gli orari degli arrivi, «Andiamo?» fece avviandosi alle scale.
Passarono nel sottopassaggio, sentendo sopra le loro teste i treni che arrivavano e che partivano.
«Allora... come va con Shane?» chiese Logan.
«Bene.» rispose Arizona, colpita da quella domanda come succedeva sempre da quando lei e Shane stavano insieme. Non credeva che Logan accettasse di buon grado la sua relazione con l'ex Dark Shadow ma invece era successo.
I due salirono le scale che servivano i binari otto e nove.
«Arizona...»
«Logan, se parli un'altra volta di quello stupido esame giuro che ti faccio lo sgambetto quando meno te l'aspetti.» sbuffò Arizona.
Logan ridacchiò, «Veramente volevo chiederti di mostrarmi la foto di Leighanne!»
Arizona arrossì, «Uhmf, okay.» borbottò, prese il cellulare dalla borsa, selezionò la foto che le aveva mandato Jason e la mostrò a Logan.
«Una dove non sta in questa assurda posizione da gobba ubriaca non ce l'aveva?» domandò Logan fissando lo schermo, «Speriamo di riconoscerla.»
«Ha due ciocche viola, non credo che tutti quelli che scenderanno dal treno avranno lunghi capelli castani e due ciocche viola.» esclamò Arizona.
Logan si limitò a sospirare mentre incrociava le braccia al petto. «Speriamo.» borbottò.
Il treno arrivò in perfetto orario e i due giovani si divisero — Arizona andò verso la testa del treno, Logan verso la fine — e iniziarono a cercare Leighanne.
La trovò Arizona, «Sei Leighanne?» le chiese e l'altra annuì, «Sono Arizona...»
«E sei venuta a prendermi.» finì l'altra, «Zio Jason me lo aveva detto.»
Arizona sorrise e agitò il braccio destro quando vide Logan che avanzava verso di loro e pensò a come avrebbe reagito il ragazzo quando avrebbe visto la ragazza.
Logan si presentò e fece di tutto per non guardare il seno di Leighanne, che faceva bella mostra di sé spuntando da una maglietta molto scollata. Il ragazzo arrossì e balbettò che dovevano andare, afferrò i manici dei due trolley più grandi — Arizona prese il borsone, lasciando a Leighanne il trolley piccolo, lo zaino e la grande borsa — e si avviò verso le scale.
«Che ha?» domandò Leighanne
Arizona sorrise, «Niente.» rispose, «È solo...» scrollò le spalle, «Un ragazzo.» disse, «Tutto bene il viaggio?» domandò.
Leighanne sorrise, «Sì, grazie.» rispose, «Come stai?» chiese, «È tanto che non ci vediamo.»
«Tutto bene.» rispose Arizona e alzò le spalle mentre percorrevano il sottopassaggio, «Ormai ci siamo ripresi.»
L'altra annuì, «Lo zio mi ha raccontato tutto.» disse, «Dev'essere stato terribile.»
Arizona annuì e guardò Logan che ogni tanto si voltava verso di loro e le guardava, cercando di non fissare troppo il seno di Leighanne, «Siamo sopravvissuti, è questo quello che conta, alla fine.»
«E tu hai trovato l'amore fra le braccia del nemico che si è redento...» sospirò Leighanne, «È così romantico!» squittì, «Sembra una storia da libro o da film!»
Arizona si bloccò, quasi non riuscisse a capacitarsi di quello che Leighanne aveva appena detto, poi scrollò le spalle e riprese a camminare, «Non è una storia da film.» disse, «Shane ogni tanto è un vero idiota.»
Leighanne ridacchiò, «Tutti i ragazzi sono idioti!» disse, «Vero, Logan?»
L'interpellato si girò e fissò Leighanne, «Sì!» rispose, «Sì, hai ragione.» confermò. Arizona scoppiò a ridere, «Perché ridi?» chiese lui, «Che ho detto?»
«Niente.» disse Arizona, «Su, non preoccuparti.» aggiunse e agitò una mano, come se volesse invitarlo a girarsi e a proseguire.
Logan osservò le due, perplesso, poi si girò e salì le scale, borbottando che non avrebbe mai capito le donne.
Arrivarono all'auto mentre Arizona e Leighanne chiacchieravano di argomenti frivoli, Logan infilò le valigie nel bagagliaio e si girò per prendere le altre, trovandosi a meno di mezzo metro da Leighanne, «Oh.» fece, ridacchiò, le prese la valigia e la infilò accanto all'altra. «Andiamo?» chiese chiudendo lo sportello.
«Sì.» disse Arizona, «Almeno che tu non voglia stare in contemplazione ancora un po'...»
«Contemplazione?» fece Logan perplesso, «E su cosa?»
Arizona nascose una risatina dietro la mano, «Oh... dicevo così, tanto per dire.» disse e salì in auto, anche Leighanne lo fece, sistemandosi sul sedile posteriore.
«Passi troppo tempo con Shane.» commentò Logan, «Fai battute stupide!»
«Io ci vivo con Shane.» fece notare Arizona, «E se non capisci le mie battute non è colpa mia.»
Logan alzò gli occhi al cielo e avviò l'auto mentre Leighanne ridacchiava. «Siete davvero forti!» esclamò la più giovane, «Mai pensato di fare cabert?»
«No.» rispose Arizona, «Ci tirerebbero i pomodori, lo so.»
«A te li tirerebbero, non a me.» la corresse Logan, «Io sarei fantastico, sopra un palco.» disse, «Ah... avrei dovuto fare l'attore...»
«Ma se ti vergogni pure a chiedere la strada quando ti perdi!» esclamò Arizona, «Come potresti stare sopra un palco senza imbarazzarti?»
Logan arrossì appena, «Supererei l'imbarazzo!»
Leighanne rise e lo fece anche Arizona, «Ci fermiamo per un caffè?» chiese, «Stamattina mi sono svegliata tardi e il caffè che prepara Shane non è dei migliori...»
«Uh, per me va bene.» disse Leighanne.
«Okay.» sospirò Logan, «Va bene.» acconsentì, «Sono in minoranza...» sorrise, inserì la freccia, e girò a destra, fermandosi nel posteggio davanti a un dinner. I tre entrarono e si sedettero a un tavolo libero, Leighanne e Arizona da una parte, Logan di fronte a loro.
«Che facoltà frequenterai?» domandò Arizona.
«Biologia.» rispose Leighanne, «E poi vorrei fare antropologia.» sorrise, «Credo.» disse e scrollò le spalle, «Al momento sono ancora un po' confusa su quale master seguire dopo la laurea...»
«Non hai ancora iniziato, è normale.» disse Arizona.
«Basta che non fai come qualcuno,» Logan fissò Arizona «che si ostina a non voler dare l'ultimo esame...»
Arizona alzò gli occhi al cielo, «Lo darò.» disse, «Prima e poi.»
La cameriera arrivò per prendere gli ordini, «Lo spero.» esclamò Logan dopo che donna si fu allontanata, «Ti manca solo quello!»
Arizona sbuffò, «Avevi promesso che non ne avremo parlato!» esclamò.
«Io non ho promesso nulla!» borbottò Logan e ringraziò la cameriera che portò loro i caffè.
«Cambiamo argomento.» esclamò Arizona e versò lo zucchero nel caffè macchiato, «Non vorrai annoiare Leighanne con questa storia inutile, vero?» domandò e sorrise.
Logan la osservò e sorrise, «Sai sempre come cambiare argomento, vero?» domandò, Arizona ridacchiò e annuì, «Allora... Leighanne» fece Logan fissando il viso della ragazza, «hai già trovato una stanza al dormitorio?»
L'altra annuì, «Sì, per averla trovata l'ho trovata è solo che posso entrare un paio di giorni prima che inizi l'università... e mancano ancora più di dieci giorni.»
Arizona annuì e sorrise, «Ho capito.» disse, «Bhe, intanto ti ambienti un po'.»
Leighanne annuì, «Bhe, sì.» confermò, «Sono anni che non vengo qui!» ricordò, «È meglio che mi abitui prima di buttarmi anima e corpo nello studio.»
«Non come qualcuno che si lamenta di me perché non ho ancora dato l'ultimo esame mentre lui è fuori corso di un anno...» borbottò Arizona e alzò la tazza del caffè.
«E che palle che sei.» mormorò Logan, «Ho avuto un periodo un po' così....» si giustificò.
Arizona sospirò e scosse la testa con un sorriso. «Okay.» fece, «Si vede che uscire ogni due settimane con una diversa è molto sfiancante...»
Logan avvampò e quando Leighanne ridacchiò arrossì ancora di più. «Ma... Arizona!» borbottò, «Puoi evitare di dire certe cose?»
«Ma è vero!» disse lei e sorrise, «Non sei nella posizione di dire a una persona che deve impegnarsi nell'università quando sei il primo che è indietro con gli studi!»
Logan borbottò qualcosa che le due ragazze non capirono, «Stare con Shane ti ha reso insopportabile.» disse.
«Ma non è vero!» replicò Arizona, «È un bel pezzo che ti faccio notare che sei indietro con gli esami, eh!» disse.
Leighanne rise, «Oh, Logan sei così adorabile con le orecchie rosse.»
Logan, se possibile, arrossì ancora di più, chinò la testa e fissò la sua tazza. «Grazie.» mormorò. «Andiamo?» esclamò.
Arizona ridacchiò, «Va bene.» rispose, «Altrimenti rischiamo che Jason chiami i suoi amici per cercarci!»
«Lo zio ne sarebbe capace!» esclamò Leighanne.
Finirono i caffè e Logan li pagò tutti e tre. Tornarono in macchina e proseguirono fino a casa di Jason, scoprendo che era appena tornato dalle sue commissioni.
«Perché sei bordeaux?» chiese Jason fissando Logan, «Hai pure le orecchie rosse.» «Ehm... io... ecco è che...» balbettò il ragazzo mentre prendeva una valigia dal bagagliaio. «Niente.» sospirò posando il trolley sullo spiazzo davanti al garage.
Arizona ridacchiò e prese il borsone, seguì Jason in casa e osservò Logan che entrava, ancora rosso in viso. «Potrei avere un po' d'acqua?» domandò a Jason che le rispose che la cucina era a sinistra e di servirsi da sola. «Ne vuoi anche tu?» domandò a Logan che annuì in risposta.
Dopo aver bevuto e salutato Jason e Leighanne — e Logan era arrossito di nuovo — Arizona e Logan tornarono in macchina.
«Ti porto a casa o al lavoro?» chiese il ragazzo.
Arizona guardò l'ora su display, «Lasciami vicino al negozio,» rispose «mangio qualcosa al fast-food e scappo al lavoro.»
Logan annuì, «Okay.» disse.
«Leighanne è molto carina, vero?» commentò Arizona dopo una manciata di secondi di silenzio.
«Uhm, sì.» rispose Logan, «Molto.»
Arizona rise, «Lo sapevo!» squittì, «Lo sapevo che ti sei preso una cotta per lei!»
«Cosa?» Logan si fermò al semaforo, dietro a un furgone verde scuro e si girò verso l'amica, «Io non ho preso una cotta per nessuno!»
«Magari per lei no ma per le sue tette sì!» rise Arizona. «E dai, ti ho visto che facevi di tutto per non guardarle il seno...»
Logan deglutì, «È impossibile da non guarda... cioè notare.» disse, «Non ricordavo che fossero così grosse e dalla foto non sembrava che avesse un paio di meloni così grossi»
Arizona alzò gli occhi al cielo e rise, «Che scemo che sei.» disse, «Sono solo tette.»
«Sì, vabbè.» borbottò Logan e ripartì, «Sei insopportabile a volte.»
«Grazie.» fece Arizona, «E tu sei un maniaco fissa tette.»
«Ma non è vero!» squittì Logan, «È che...»
«È vero!» rise lei, «Dai, Logan... è normale, lo sai? Non devi preoccuparti per queste cose!»
Logan sbuffò, «Quanto sei simpatica.» replicò, «Mangiato troppi limoni?»
«Non mi piacciono, lo sai.» disse Arizona, «E dai, Logan... hai guardato il seno di Leighanne... come avrebbero fatto molti ragazzi.» aggiunse, «Rilassati e tranquillizzati.»
«Io sono tranquillo, eh.» replicò lui, «Sei tu che fai battute stupide.» disse.
«Come vuoi.» esclamò Arizona. «Lasciami qui avanti, okay?»
«Lo so dove devo lasciarti.» replicò lui, «Non sono stupido.»
«Pensavo che i tuoi neuroni fossero scesi tutti al piano di sotto...» ridacchiò Arizona.
«Sei davvero simpatica, lo sai?» sbottò Logan, «Vai a fare quell'esame!»
Arizona smise di ridere, «Neppure tu sei simpatico.» disse.
Logan accostò, «Grazie.» rispose e sorrise, «Ti voglio bene.» disse mentre Arizona apriva la portiera.
«Ti voglio bene anche io.» disse lei e gli baciò la guancia destra, «Ci vediamo stasera!» lo salutò, chiuse la portiera, sistemò la borsa a tracolla e osservò l'auto di Logan che si allontanava.
Quella era l'auto a cui Shane aveva fatto esplodere i vetri — cosa di cui Logan si lamentava ancora, nonostante Shane gli avesse pagato metà dei danni, più per non sentirlo lamentarsi che per vero senso di colpa.
Attraversò la piccola piazza, diretta all'edicola per prendere una rivista, poi andò alla piccola pizzeria al trancio.
Un quarto d'ora dopo era seduta a un piccolo tavolo e mangiava il suo trancio con doppia mozzarella e sfiorava la rivista, ripromettendosi che avrebbe fatto l'esame di Morris, così non avrebbe più sentito Logan e Shane lamentarsi. Ma la verità era che non era più sicura di aver scelto la facoltà giusta, non voleva mollare tutto a un passo dalla fine, però non riusciva ad iscriversi a quell'ultimo esame.
Il suo cellulare squillò lo prese e lesse il messaggio di Shane: “Stasera dobbiamo essere alle 8 da Jim, vero? Passo a prenderti?”
“Sì, dobbiamo essere là alle 8. E sì, passami a prendere, finisco alle 6 e mezza.” rispose, inviò l'SMS e sorrise mentre beveva un sorso di Coca-cola.

***

Shane si bloccò, la bocca aperta, mentre fissa il seno di Leighanne.
«Shane...» lo chiamò Arizona, ma il ragazzo non reagì, «Shane!» esclamò lei e lo strattonò per il braccio, «Chiudi quella bocca.» ordinò e strinse il braccio del ragazzo. «Sono solo tette.» gli sussurrò all'orecchio.
«Ma sono... due meloni enormi.» bisbigliò lui.
«I meloni te li tiro in testa se non la smetti immediatamente.» sibilò.
Shane chinò la testa e avanzò nel salotto con un sospiro. «Che faccia da pesce lesso.» commentò guardando Logan.
Leighanne era in un angolo, con Jason che le stava dicendo di mettere una maglia un po' meno scollata.
«Eh...» sospirò Logan, «Non è facile. Non è facile.» commentò. «Per fortuna non vive qui, altrimenti...»
«Altrimenti staresti sempre qui.» esclamò Mike.
Logan sbuffò alzando gli occhi al cielo e Arizona ridacchiò, «Ha ragione.» disse lei, «Saresti sempre qui.»
«Ma non è vero!» esclamò Logan, «Io non sono così... così...»
«Fesso da farti beccare che guardi le tette di una?» suggerì Arizona.
Logan sbuffò e agitò le braccia, «Mi fai passare come se fossi un maniaco!» disse e Arizona ridacchiò, «Shane! Dille qualcosa!»
«Così poi non me la dà più?» fece l'altro, «No, grazie.» disse, «Dobbiamo concentrarci e guardarla dal collo in su e non il contrario.» aggiunse, «Ci riusciremo, vedrai.»
Arizona scosse la testa e osservò Leighanne che indossava una felpa di cotone leggero. «Uomini.» sospirò. «Idioti.»
«Ragionano con le parti basse.» commentò Cressida e abbracciò Arizona. «I loro neuroni sono tutti là sotto...»
Arizona annuì, «Uh, già.» disse, «Nel cervello c'è il vuoto cosmico...»
«Ma non è vero!» protestò Logan, «Non potete dire così!»
Arizona incrociò le braccia, «Uhm, vediamo...» disse «un paio di mesi fa vuoi due» indicò Shane e Logan «dicevate che noi ragazze ci impieghiamo un'ora per scegliere un paio di scarpe e noi non possiamo dire che ragionate con quello che avete nelle mutande?» domandò, «Esiste la parità dei sessi, lo sapete?»
«Tu dovresti stare dalla mia parte!» esclamò Shane ma prima che Arizona potesse rispondere Mike esclamò di stare zitti e che la cena era pronta, poi se ne andò borbottando che se fosse stato per lui avrebbe buttato tutti quanti fuori di casa a suon di calci.
Il gruppo entrò nella sala da pranzo e si si sedettero, arrivò anche Lana, che in quelle settimane stava meglio. Cressida, Logan, Leighanne, Shane e Arizona erano a un capo del tavolo, separati dai “grandi”. Logan si ritrovò a capotavola, alla sua sinistra Arizona e poi Shane, alla sua destra Leighanne e Cressida.
Arizona ridacchiò nel vedere l'espressione di Logan.
«Se lui la guarda non gli dici nulla, se lo faccio io... apriti Cielo, saresti capace di farmi lo scalpo!» le mormorò Shane.
«Tu sei il mio ragazzo, lui è il mio migliore amico.» rispose lei e Shane le sorrise prima di baciarle le labbra.
«Ehi, voi due!» esclamò Mike, «Siamo a tavola, evitate le smancerie!»
Shane e Arizona arrossirono e si bloccarono, la strega si bloccò un attimo e poi ridacchiò mentre Jim iniziò a servire la cena — arrosto di maiale con patate al forno.
«Allora... dove andate a divertirvi?» domandò Leighanne prendendo in mano le posate.
«Ci sono alcuni locali dove andiamo ogni tanto.» disse Arizona, «Potresti venire con noi, vero Logan?»
Il ragazzo la fissò e la patata infilzata sulla forchetta si divise a metà, scivolando nel piatto. «Eh?»
«Arizona intende dire che potremmo uscire una sera insieme, noi quattro.» spiegò Shane e ridacchiò nel vedere l'espressione di Logan — a metà strada fra l'imbarazzo e la rabbia —, «Era solo una domanda!» si giustificò lo stregone.
Arizona ridacchiò nel vedere le guance dell'amico farsi rosse dall'imbarazzo. «Abbassiamo il testosterone, okay?» esclamò e tagliò una fetta di arrosto.
«Non è facile.» borbottò Shane e ridacchiò quando Arizona gli diede un calcio sotto al tavolo.
«Potremmo andare in quella birreria... come si chiama?» propose Arizona, «Old Inn.» disse ricordandosi il nome del locale.
«Oh, sì, è un bel posto.» confermò Logan.
«Allora è fatta!» esclamò Shane.
Arizona alzò gli occhi al cielo e fissò Cressida, che cercava di non ridere, divertita da quello scambio di battute e dal viso di Logan che aveva ancora una sfumatura di rosso sulle guance.
«Siete proprio simpatici!» trillò Leighanne, «Sarà un piacere uscire con voi!»

Arizona ringraziò Jason quando lui le mise davanti un piatto con una fetta di tiramisù e un ciuffo di panna montata e ridacchiò quando lo vide guardare Logan che parlava con Leighanne, non era più rosso in viso e parlava senza balbettare e la guardava in viso quando lo faceva.
«Sono davvero carini, vero?» mormorò Shane ad Arizona.
Lei prese la panna e annuì prima di infilare il cucchiaino fra le labbra, «Logan è adorabile quando arrossisce!»
«Già.» fece Shane, «Ma non dico perché lo fa, altrimenti mi dai un ceffone.»
Arizona annuì, «Bravo.» disse e bevve un sorso d'acqua, «Vedo che inizi a capire.» ridacchiò.
Shane rise e le baciò la tempia, facendo brontolare Mike. Arizona rise e continuò a mangiare il dolce, promettendosi che avrebbe migliorato le sue abilità in cucina — sapeva cucinare ma cose semplici, non si era mai dedicata a cose più impegnative e complesse — sorrise e rispose a una domanda di Leighanne, sentendosi felice.

***

«Allora... quando vai?»
Arizona sbuffò e si levò la maglietta, gettandola sulla poltroncina. «Allora... quando ripari la finestra del bagno?» chiese di rimando fissando Shane che slacciava i bottoni della camicia a maniche corte, «Sono tre settimane che non si apre.»
Shane sbuffò, «Lo faccio quando tu darai quello stupido esame.» replicò.
Arizona aprì la bocca, «Se io non do l'esame non muore nessuno ma se io entro in bagno dopo di te e non posso aprire la finestra rischio di morire per la puzza!»
«Ma non è vero!» replicò lui.
Arizona si sedette sul letto per finire di togliersi i jeans, «Sì che è vero.» borbottò, «E comunque ho già detto che lo darò quello stupido esame, non mi dovete mettere ansia, tutto qui.» lasciò i jeans sul tappeto e si sistemò meglio sul letto, incrociò le braccia e fissò il torace di Shane.
«Io non metto ansia!» si difese il ragazzo.
«Ah no?» replicò lei, «Fra te e Logan oggi mi avete stressato molto.»
«Allora la colpa è di Logan, non mia!»
«È anche tua!» esclamò Arizona e stese le gambe, «Se fate così mio fate passare la voglia di prendere pure l'autobus per andare là.»
Shane inspirò piano e si avvicinò a lei, le toccò le spalline del reggiseno nero e le sfiorò la tempia destra con le labbra, «Almeno è quella l'unica voglia che ti passa...» mormorò prima di baciarle la spalla.
«Io non ne sarei così sicuro.» replicò Arizona e lo guardò, trattenendo una risatina nel vedere l'espressione del ragazzo.
«Ah.» fece lui, «Ah.» ripeté, «Okay.» sospirò. «Se smetto me la dai, vero?»
Arizona alzò gli occhi al cielo, afferrò il cuscino e lo lanciò contro Shane che lo afferrò al volo, «Forse.» rispose e riprese in mano il cuscino, afferrò la maglia che era sotto di esso e la indossò. «Sei un porco, lo sai?»
Shane sorrise, «Oh, lo so.» disse, «E tu mi ami anche per questo.»
Lei lo fissò e si scostò i capelli biondi dal viso, «Mi pare ovvio.» rispose, sorrise e si sporse verso Shane e lo baciò sulle labbra. «Ti amo, Shane.»
Lui sorrise e Arizona sentì una stretta al cuore. Ogni volta che diceva a Shane che lo amava lui sorrideva e il suo viso s'illuminava come una bambino la mattina di Natale, sembrava quasi che non credesse che qualcuno potesse amarlo sul serio. Ma lei lo amava, con tutti i suoi pregi e difetti.
«La ripari la finestra o devo chiedere all'amministratore se conosce qualcuno?»
«È meglio se chiedi.» rispose lui, «Non ne sono capace.» ammise con un sorriso, «Io e il bricolage non andiamo molto d'accordo.»
«Uh... finalmente lo ammetti.» sbadigliò Arizona, sistemò il cuscino e si sdraiò.
«Hai sonno?» domandò Shane e lei annuì, «Ma non è neanche mezzanotte!»
Arizona sbadigliò di nuovo, «Ma io ho sonno.» borbottò.
«Ma mancano dieci minuti a mezzanotte!» esclamò Shane mentre lei chiudeva gli occhi.
«Shane...» borbottò lei.
«Sì?»
«Se mi fai dormire giuro che domani lo facciamo nella vasca.» sospirò lei aprendo gli occhi e fissando il ragazzo chinato su di lei, le guance leggermente rosse, le pupille dilatate e le labbra socchiuse.
«Sul serio?» mormorò il ragazzo.
Arizona sorrise e alzò una mano, portandola dietro la nuca di Shane e lo attrasse a sé, facendogli posare la nuca sul suo seno. «Sì.» mormorò, «Basta che mi fai dormire.»
Shane si rannicchiò contro di lei e spostò le coperte su di loro mentre Arizona spegnava la luce, «Buona notte.» mormorò e baciò il viso di Arizona.
Lei gli sfiorò i capelli e chiuse gli occhi, “Farò quell'esame.” pensò mentre si addormentava.

***

Arizona sgranò gli occhi quando sentì il risultato. «Che cosa?» squittì, «Ne è sicuro?»
Il professor Morris annuì, «Certo, signorina.» rispose, «Buona giornata.»
La giovane afferrò il libretto, sorrise all'insegnante e al suo assistente di cui si era già scordata il nome, lo sistemò nella borsa a fece un altro sorriso, salutò i due e si alzò in piedi, uscendo dall'aula. Una volta fuori si appoggiò alla parete e respirò a fondo. Si era impegnata tanto in quelle due settimane, studiando ogni momento libero dal lavoro. Shane l'aveva aiutata, interrogandola ogni giorno e facendole domande a tradimento.
Arizona si avvicinò ai distributori automatici e prese un cappuccino, uscì dall'edificio e sorseggiò la bevanda calda mentre si avvicinava a Logan e Shane, che l'aspettavano, impazienti di sentire il voto dell'esame.
«Allora?» chiese Logan.
«Che ti ha dato?» domandò Shane.
«Mi fate bere?» borbottò lei e gettò la paletta nel cestino.
«Ma noi siamo curiosi!» esclamò Shane e cercò d'infilare la mano nella tasca della borsa.
«Non ci provare o ti ustiono le palle.» esclamò Arizona, Shane sbuffò e ritrasse la mano mentre Logan ridacchiava. «E tu non ridere, altrimenti vado da Leighanne e le dico una cosuccia...»
Logan avvampò, «Co-cosa?» squittì, «Che vorresti dirle?»
«Che ti piace, idiota.» rispose Shane, «E dai, Ari cara, dimmelo!» esclamò guardando la giovane che si stava sedendo sulla panchina.
«Aspetta.» fece lei, «Fammi finire.» disse e alzò il bicchierino.
«Ma sono curioso!» replicò lui incrociando le braccia al petto.
«A me Leighanne non piace!» esclamò Logan.
Arizona sorseggiò il cappuccino e guardò l'amico, «Sì che ti piace.» disse, «E non fare quella faccia da pesce lesso!»
Shane rise, «Ha ragione!» disse, «E dai, Ari... dimmelo!» supplicò sedendosi accanto alla ragazza.
Lei lo ignorò e continuò a bere il suo cappuccino, lo finì e gettò il bicchierino nel cestino accanto alla panchina, strofinò le mani sui jeans e guardò i due ragazzi accanto a lei: Logan borbottava che Leighanne era una bella ragazza ma non gli piaceva, Shane continuava a supplicarla di dire il voto dell'esame. «Secondo voi quanto ho preso?» chiese.
«Mah, secondo me o un ventitré o ventiquattro.» rispose Logan, «Quello lì è uno stronzo.»
«Ha preso di più.» disse Shane, «Arizona ha studiato tanto!»
«Ma Morris è uno stronzo!» replicò Logan.
«Ma Ari ha studiato!» esclamò Shane, «Almeno un ventisette lo ha preso.»
«Morris non dà mai voti oltre il venticinque, è incapace di farlo.» disse Logan.
«Okay,» sospirò Shane, «facciamo così: se Arizona ha preso più di venticinque tu chiedi a Leighanne di uscire.»
Logan avvampò e Arizona arrossì, «Bhe, tanto non succederà mai.» disse. «E comunque non mi piace!»
«Ventotto.»
«Cosa?» gracchiò Logan, «Ventotto?»
Shane si limitò ad abbracciare Arizona, le baciò una guancia sussurrandole che era fiero di lei.
«Adesso devi chiederle di uscire.» gongolò Arizona, «Hai perso.»
Logan espirò lentamente e chinò il capo. «Ma io...» sospirò e andò a sedersi accanto ad Arizona, «Mi vergogno!» disse, «Come faccio a chiederglielo?»
«Ciao, Leighanne, ti andrebbe di uscire una di queste sere? Possiamo andarci a fare una birra.» suggerì Shane.
Logan lo fissò e sbuffò, «Mica è facile, eh!» disse, «In più c'è Jason, rischio l'eviramento!»
«Ma no!» esclamò Arizona, «Basta che fai il bravo ragazzo.» disse e sorrise.
«Io sono un bravo ragazzo.» esclamò Logan.
«Allora mi offri il pranzo, vero?» sorrise Arizona.
Logan la fissò, poi sospirò. «Solo se io e Shane facciamo a metà.» rispose, «Perché tu saresti capace di mangiarti un maiale intero.»
Arizona aprì la bocca, «Ma non è vero!» protestò.
«Sì che è vero!» disse Shane, «L'altra giorno ti sei mangiata tre quarti di crostata!» le ricordò, «Me ne hai lasciata una fettina minuscola!»
«Stavo studiando!» protestò lei, «Mi servivano carboidrati!»
«Un'intera crostata?» replicò Shane.
«Eh, non me ne sono accorta.» disse Arizona alzando le spalle. «Lei era lì, e io l'ho mangiata pezzetto dopo pezzetto...»
Shane sbuffò poi sorrise, «Sei adorabile quando arrossisci.» le sussurrò prima di scoccarle un bacio sul viso.
«Se la smettete io direi che possiamo andare.» esclamò Logan.
Arizona alzò gli occhi al cielo e riprese a camminare, «Allora, chi lo offre l'aperitivo?» domandò.
«Tu.»
La giovane fissò gli altri due che avevano risposto in coro e sbuffò, «Okay.» borbottò, «Va bene.» disse e sorrise quando sentì la mano di Shane cercare la sua e solleticarle il polso per poi intrecciare le dita con le sue. I due avanzarono ancora, dietro a Logan e, nell'unico momento in cui Arizona stava guardando per terra, andò a sbattere contro la schiena dell'amico. «Ahi!» si lamentò, «Perché ti sei fermato?» domandò e lo guardò, fissando il retro del collo completamente rosso.
«Che c'è?» chiese Shane mentre Arizona si spostava al fianco di Logan, vedendolo che fissava il cellulare con la bocca aperta e il viso in fiamme.
«Ma che...» Arizona prese lo smartphone e fece un risolino, «Uh, uh, abbiamo fatto colpo!» trillò.
«Cosa?» chiese Shane.
«Ciao, Logan, che ne diresti di uscire domani sera per una birra?» lesse Arizona, «È di Leighanne!»
«Oh, vai Logan! Non ti devi neppure sforzare di fare il primo passo!» rise Shane.
«Io... ridammi il cellulare!» sbottò cercando di prendere il cellulare dalle mani di Arizona ma lei si girò su se stessa, dando le spalle all'amico.
«Ciao, Leighanne.» disse mentre digitava la risposta, «Certo che mi va di uscire! Ti passo a prendere io? Alle nove e mezza va bene?»
«Arizona!» gridò Logan, «Non farlo!»
Lei si girò con un sorriso sulle labbra, «Ops.» ridacchiò, «Inviato.»
Logan sospirò e chinò la testa. «Sei proprio... proprio...» borbottò, «Jason mi ucciderà.» pigolò.
«Nah, non lo farà.» disse Shane, «Basta che tieni giù le mani dai meloni.» continuò, «Ahi!» si lamentò quando Arizona lo colpì sulla nuca. «Ma che ho fatto?»
«Lo sai.» rispose lei.
«Gli ho solo dato un consiglio!» replicò Shane e sorrise, «E dai, mica è grave!»
«Se non la pianti giuro che ti ficco due meloni su per il culo.» sibilò Arizona, «Vediamo se poi ridi ancora.» aggiunse e sobbalzò quando il cellulare di Logan vibrò nella sua mano destra. «Ti aspetto alle nove e mezza al cancello dei dormitori! A domani!» lesse, «Uh, ti ha messo ben due faccine sorridenti...»
Logan arrossi di nuovo, «Ridammi il telefono.» borbottò e una volta preso dalla mani di Arizona, lo ficcò in tasca senza neppure guardarlo. «Grazie tante, sei una vera amica.»
Arizona sorrise, «Bhe, se avessi aspettato te... avrei aspettato un bel po'.» disse, «Ti eri piantato lì come un cretino.»
Shane ridacchiò e Logan gli lanciò un'occhiataccia, «Non ridere altrimenti rischi che Arizona non ti faccia più toccare i suoi meloni.» disse e Shane sbiancò mentre Arizona ridacchiava.
«Ma non è vero!» esclamò Shane, «Lei me li fa toccare quando voglio, non è vero, Ari?»
«Voglio vedere come fai a toccare qualcosa senza mani...» replicò Arizona mentre si muovevano verso il parcheggio dove Logan aveva posteggiato la sua auto.
«Io le ho le mani.» disse Shane.
«Non le avrai se non la smetti di fare battute idiote.» disse Arizona e lo guardò, sorridendo, gli prese la mano e la strinse, per poi fermarsi e baciarlo sulle labbra mentre Logan si lamentava che non sapeva dove portare Leighanne.
Mentre Arizona entrava in auto pensò che era tutto perfetto, anche se c'erano altri Dark Shadow in giro, anche se c'erano muta-forma in ogni angolo della città, anche se le mancava la tesi e non era più sicura di aver scelto l'università giusta... ma era tutto perfetto, perché aveva Shane, perché lo amava e lui amava lei, perché Logan era ancora il suo migliore amico, perché c'era Leighanne, perché, nonostante non avesse più una famiglia, una famiglia ce l'aveva.
E poi perché era una strega, cosa non da tutti e perché aveva scoperto che era più forte di quanto avesse mai immaginato.
E sopratutto, era tutto perfetto, perché lei era felice.

E siamo proprio alla fine. *scaccia la lacrimuccia*
Ho adorato questi personaggi, anche se in alcuni punti mi hanno fatto davvero ammattire.
Non so se continuerò ad usare questi personaggi, avevo una mezza idea per un'altra storia ma prima vorrei finire quelle che ho in corso, anche solo prima di buttare giù una scaletta qualsiasi... nella mia testolina scema c'è troppa roba e non capisco più un piffero. Comunque... se vedete di nuovo il mio nome in questa sezione è perché, di sicuro, ci sarà una nuova avventura per Arizona & Co.
Ringrazio chi ha messo la storia in una delle liste, chi ha commentato, chi mi ha scelto come autrice preferita...
Siete dei biscottini pucciosi.

  • Straigh Throug My Heart: nuova storia, un'originale romantica. Ho già pronti diversi capitoli, quindi gli aggiornanti saranno regolari per qualche settimana.
  • Burn: Originale romantica, l'ottavo capitolo (su 11) arriverà a breve.
  • Love Like Stars: storia su Nick Carter dei BsB. Il capitolo tre arriverà entro fine mese (spero!).
  • Please Stay: originale romantica, il capitolo 21 (su 24) arriverà entro fine mese (Lo giuro!)
Bene, per ora è tutto.
Grazie ancora!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe / Vai alla pagina dell'autore: BebaTaylor